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Libri di Monica Zapelli

Il cielo a metà

Il cielo a metà

Monica Zapelli

Libro: Copertina morbida

editore: Baldini + Castoldi

anno edizione: 2014

pagine: 256

Vittoria Bollani è un magistrato, viene dal nord e crede nella giustizia. Indagini e arresti sarebbero il suo compito, ma sente che sono armi spuntate. Il cuore della 'ndrangheta non si nasconde nei reati. Assunta Macrì è la vedova di un soldato di 'ndrangheta, non è mai uscita dalla sua terra e gli unici legami che riconosce sono quelli della famiglia. Per lei la vendetta è un diritto e non avere paura del sangue un dovere. Ma le sue certezze vacillano quando il suo primo figlio comincia a farsi uomo. Vittoria vorrebbe scardinare l'omertà delle donne verso un sistema patriarcale che si nutre di morte. Assunta non sa immaginare un futuro lontano dalla gabbia della famiglia. Eppure saranno queste due donne a farsi carico delle tragedie provocate dagli uomini, per amore della legge o dei figli, per ribellarsi alla tradizione, per sognare un altro cielo oltre quello ingombro di sangue sotto cui vivono i loro padri e mariti.
15,00

I cento passi

I cento passi

Marco Tullio Giordana, Claudio Fava, Monica Zapelli

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2014

pagine: 151

Il libro, che propone la sceneggiatura dell'omonimo film, racconta la storia di un giovane di Cinisi, un piccolo paese nei pressi di Palermo. Si chiama Giuseppe Impastato. Forte della sua formazione comunista rompe i rapporti con un padre troppo ossequioso verso il boss locale e comincia la sua battaglia contro il silenzio e le diffuse connivenze mafiose. Dalla protesta in piazza ai giornali volanti, alle manifestazioni improvvisate, Peppino arriva infine all'uso politico di una radio libera. Fa nomi e cognomi, denuncia gli interessi che ruotano intorno all'ampliamento dell'aereoporto di Punta Raisi, mette spalle al muro il boss Tano Badalamenti. Peppino Impastato viene ucciso il 9 maggio 1978 e la notizia sepolta sotto il clamore del delitto Moro.
9,00

Liberi di scegliere. La battaglia di un giudice minorile per liberare i ragazzi della 'ndrangheta

Liberi di scegliere. La battaglia di un giudice minorile per liberare i ragazzi della 'ndrangheta

Roberto Di Bella, Monica Zapelli

Libro: Copertina rigida

editore: Rizzoli

anno edizione: 2019

pagine: 256

Violenza, onore, omertà sono i codici della 'ndrangheta. All'interno delle famiglie rispettarli è un dovere che non si discute. Le madri crescono i figli per consegnarli a un mondo fondato su questi valori, i figli sanno che un giorno dovranno fare il mestiere dei padri. Una catena familiare che si tramanda solida, affidabile, generazione dopo generazione. Roberto Di Bella, giudice minorile a Reggio Calabria, in venticinque anni ha processato prima i padri, poi i loro figli. Sempre per gli stessi reati. Ha visto ragazzi che avevano ancora una luce nello sguardo procedere inesorabilmente verso una vita adulta fatta di violenza e carcere duro. E ha capito due cose. La prima è che la 'ndrangheta non si sceglie, si eredita. La seconda è che non voleva più stare a guardare. Bisognava dare a questi ragazzi una possibilità. Farli tornare liberi di scegliere. Mostrare loro altri mondi, altre vite, un futuro ritagliato sui loro sogni e non sulle richieste di una società criminale. E l'unico modo per farlo era allontanarli dalla Calabria, dalla ragnatela di ricatti, pressioni, allusioni che il loro nucleo familiare avrebbe messo in atto. Un percorso non sempre semplice, anzi, spesso faticoso e doloroso, ma che ha restituito a molti ragazzi la possibilità concreta di una vita diversa da quella segnata dal carcere e dalla violenza dei loro padri. Roberto Di Bella in queste pagine ci racconta come è maturata in lui questa scelta, le reazioni dei ragazzi, la collaborazione, inaspettata, di molte madri. Un'esperienza vissuta giorno dopo giorno che nel tempo ha dato vita a un protocollo oggi adottato anche in realtà diverse dalla Calabria.
18,00

Un uomo onesto. Storia dell'imprenditore che morì per aver detto no alle tangenti

Un uomo onesto. Storia dell'imprenditore che morì per aver detto no alle tangenti

Monica Zapelli

Libro: Libro in brossura

editore: Sperling & Kupfer

anno edizione: 2012

pagine: XII-177

In un Paese normale questa storia non sarebbe mai diventata un libro. In un Paese normale Ambrogio Mauri sarebbe stato soltanto un imprenditore di talento, di quelli che fanno il vanto (e il PIL) di una nazione. Ma non in Italia. La storia di Ambrogio Mauri comincia e finisce in Brianza. 'Laura, laura, laura' sono i tre comandamenti su cui si regge la vita da queste parti e Ambrogio Mauri li impara in fretta. Ha solo diciannove anni quando il padre muore. Gli lascia un'officina che ripara autobus, e molti debiti. Ambrogio salva l'azienda e la trasforma in una delle realtà italiane più avanzate nella produzione di mezzi pubblici di trasporto. Insieme con la ditta Mauri, cresce e cambia anche l'Italia. L'euforia del boom economico lascia il posto a un Paese incapace di superare le sue contraddizioni, sempre più prigioniero di un sistema di corruzione che trova il suo apice e simbolo nella Milano da bere degli anni Ottanta. Dove è normale pagare tangenti, dove l'onestà è ormai solo una vecchia moneta fuori corso. Mauri sceglie di non adeguarsi. Così facendo però lo spazio per la sua azienda si fa sempre più stretto. Anno, dopo anno diventa invisibile, regolarmente ignorata nelle gare d'appalto. Poi, il ciclone di Mani Pulite investe l'Italia del malaffare e per Ambrogio sembra la fine di un incubo. Ma il risveglio è brusco e il prezzo della disillusione altissimo: pochi anni più tardi nulla è cambiato. E Mauri rimane solo, come solo - in fondo - era sempre stato.
16,00

I cento passi

I cento passi

Marco Tullio Giordana, Claudio Fava, Monica Zapelli

Libro

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2008

pagine: 176

Il libro, che propone la sceneggiatura dell'omonimo film, racconta la storia di un giovane di Cinisi, un piccolo paese nei pressi di Palermo. Si chiama Giuseppe Impastato. Forte della sua formazione comunista rompe i rapporti con un padre troppo ossequioso verso il boss locale e comincia la sua battaglia contro il silenzio e le diffuse connivenze mafiose. Dalla protesta in piazza ai giornali volanti, alle manifestazioni improvvisate, Peppino arriva infine all'uso politico di una radio libera. Fa nomi e cognomi, denuncia gli interessi che ruotano intorno all'ampliamento dell'aereoporto di Punta Raisi, mette spalle al muro il boss Tano Badalamenti. Peppino Impastato viene ucciso il 9 maggio 1978 e la notizia sepolta sotto il clamore del delitto Moro.
7,00

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