Libri di Nerina Vretenar
Dire fare inventare. Parole e grammatiche in gioco
Libro: Libro in brossura
editore: Asterios
anno edizione: 2019
pagine: 128
Questo libro presenta alcune idee-guida rivolte a insegnanti che vogliono superare le stanche ritualità scolastiche imperniate su regola /esercizio /verifica e su errore /correzione /sanzione. Propone spunti di riflessione su aspetti particolari della lingua corredati da proposte di lavoro concrete, brevi testi, frammenti, stimoli attorno a cui avviare in classe un lavoro di osservazione e di riflessione. Da una parte il libro indaga sulla natura della lingua, considerata non come oggetto da conoscere in astratto e/o repertorio di ‘modelli’ da riprodurre, ma come strumento prezioso che tutti gli esseri umani hanno il diritto di possedere e usare, uno strumento di comunicazione da affinare via via per adeguarlo ai bisogni comunicativi di ciascuno. Dall’altra, il libro insiste sul ruolo fondamentale della metodologia e della didattica, ritenendo che siano fondamentali, in tutti gli ordini di scuola, l’uso della lingua e l’osservazione-riflessione sulla lingua “in uso” stimolando un confronto di gruppo, in contesti in cui la classe è comunità di ricerca che costruisce il sapere.
Leggere per crescere. Come aiutare i figli ad amare la lettura
Nerina Vretenar
Libro
editore: Armando Editore
anno edizione: 2003
pagine: 96
In punta di penna. Insegnare a scrivere a scuola
Nerina Vretenar
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Junior
anno edizione: 2011
pagine: 124
Diversi filoni e stimoli si intrecciano nella ricerca di Nerina Vretenar sulla scrittura. Alle origini, la rifl essione nel MC.E. sul metodo naturale e sul "testo libero" come approccio alla costruzione di piani del testo ben strutturati, grazie non solo alla produzione del singolo ma all.interazione positiva di un gruppo che non valuta ma suggerisce, propone, aiuta a riformulare: la "correzione collettiva". Ma, come hanno evidenziato le teorie della comunicazione e le tesi sull'educazione linguistica del G.I.S.C.E.L. fi n dagli anni '70, si scrive per qualcuno, per degli scopi, per modifi care gli altri e le situazioni a cui si partecipa. Lee proposte di scrittura collettiva (i ragazzi di Barbiana e don Milani; Paul Le Bohec) offrono un terreno fecondo di esperienza di scrittura in cui il clima di gruppo consente di procedere senza timore e di trovare soluzioni e sviluppi che il singolo da solo non troverebbe. Si viene così poco a poco strutturando quello che Simone chiamava il "piano del testo", organismo delicato che cresce in un ambiente ricettivo e richiede continuità nei successivi ordini di scuola per non spegnersi e inaridirsi. Ecco che le proposte che il testo offre si inquadrano allora in quella che Rodari chiamava la "pedagogia dello stimolo" che avrebbe dovuto sostituire la "pedagogia del modello".