Libri di Nicolas Martino
Come imporre un limite assoluto al capitalismo. Filosofia politica di Deleuze e Guattari
Jun Fujita Hirose
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2022
pagine: 129
Nella loro prolifica produzione congiunta, Gilles Deleuze e Félix Guattari scrivono i loro tre libri principali sotto la stessa e fondamentale domanda: come rovesciare il capitalismo, come far saltare i dispositivi della sua assiomatica. E propongono, per questo, una sola e invariabile strategia: il divenire rivoluzionario di tutti. Ma la tattica che concepiscono è ogni volta diversa. Si tratta di determinare, in ogni congiuntura, un agente centrale del processo rivoluzionario: i proletari nella lotta di classe, in L’anti-Edipo (1972); le minoranze nella loro lotta contro gli assiomi, in Mille piani (1980), e “l’uomo” (il cittadino prima degli emarginati) nella filosofia politica, in Che cos’è la filosofia? (1991). Contrariamente alle derive estetiste di molte letture dell’opera di Deleuze e Guattari e in aperta polemica con le teorie “realistiche” che oggi sostengono che non ci sia nulla oltre a ciò che offre il capitale, Jun Fujita Hirose prova a leggere questo trittico di filosofica politica come modo per aggiornare la domanda sulla rivoluzione. E lo fa in un momento preciso: quello della crisi del Covid-19. Un vero momento di distruzione creativa, dice, in cui si sta instaurando un nuovo regime di accumulazione del capitale, sotto l’egemonia tecnologica e finanziaria cinese e con i metalli rari come materiale paradigmatico. Quale tattica corrisponde a questa nuova congiuntura? Prefazione di Diego Sztulwark.
Piano d'ascolto
Andreas Zampella
Libro: Libro in brossura
editore: Dito Publishing
anno edizione: 2022
pagine: 76
Catalogo di mostra che ne racconta il percorso attraverso le installation view e la amplia grazie alla presenza di una serie di bozzetti realizzati dall’artista durante la progettazione dell’installazione alla Andrea Festa Fine Art. – “No, non esistono degli altrove, non esiste un’uscita salvifica dalla messa in scena, esiste piuttosto la resistenza che, sola, ci rende consapevoli. Ma consapevoli di cosa, esattamente? Dell’illusione dei giorni che passano, dello spettacolo domestico della nostra quotidianità dentro la quale le sedie, i letti e le stanze che abbiamo abitato non sono che ombre dei nostri ricordi, e soprattutto dell’impossibilità della fuga.” Nicolas Martino
Scrittura e movimento
Franco «Bifo» Berardi
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2021
pagine: 113
Pubblicato per la prima volta quasi cinquant’anni fa – e qui riproposto con una nuova introduzione dell’autore –, Scrittura e movimento è un piccolo classico di quella teoria radicale che, nata in Italia tra gli anni Sessanta e Settanta, ha conquistato la scena culturale internazionale. Un breviario di estetica “operaista” scritto con un stile brillante e nervoso in cui, risalendo alla tradizione delle avanguardie sovietiche e riallacciandosi alla grande trasformazione attraversata dalle società Occidentali alla fine del xx secolo, l’autore analizza e mette in discussione il modo di produzione del testo. Quando l’avanguardia diventa di massa, le pratiche significanti non possono più essere quelle ereditate da una tradizione moderna fondata sulla separazione tra lavoro intellettuale e lavoro manuale. Che cos’è e come funziona il lavoro culturale a partire da questa trasformazione radicale del processo produttivo? Che cosa diventano allora la letteratura, le arti e la loro teoria? Che cos’è un’estetica anti-idealista e materialisticamente piantata nel mondo? Come si compone un’opera e chi la compone? Chi è, oggi, l’autore? A queste e altre domande prova a rispondere questo testo, che è anche uno dei migliori saggi critici sul lavoro di Nanni Balestrini. Un libro che parla del lavoro culturale, artistico, e creativo contemporaneo, entrando nel vivo delle sue contraddizioni.
L'intelligenza in lotta. Sapere e produzione nel tardocapitalismo
Hans-Jürgen Krahl
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2021
pagine: 163
Questo libro, a cinquant’anni dalla scomparsa dell’autore, raccoglie una selezione essenziale dei suoi scritti più importanti, da tempo non più disponibili in italiano, rendendo così di nuovo accessibile un laboratorio teorico-politico di straordinaria attualità: è proprio in questi ultimi anni, infatti, che le intuizioni e le previsioni di Hans-Jürgen Krahl – dalla fine della separazione tra lavoro manuale e lavoro intellettuale all’intellettualità di massa come nuova forza-lavoro, fino al linguaggio e alla vita della mente come risorse immediatamente produttive – si sono dispiegate in tutta la loro complessità, trasformando radicalmente il mondo in cui viviamo. Punto di riferimento imprescindibile per l’operaismo italiano, segno dell’attualità di questo francofortese anomalo è anche il rinnovato interesse per i suoi scritti dimostrato da molti giovani studiosi. Quello che avete tra le mani è di fatto un piccolo classico del pensiero critico contemporaneo, indispensabile per chiunque intenda non solo interpretare il mondo, ma anche trasformarlo. Postfazione di Detlev Claussen.
È solo l'inizio. Rifiuto, creatività e affetti nel lungo '68
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 199
Quali rotture ha determinato il '68 e in che misura alcune di queste continuano a risuonare ancora oggi? L'uscita dalla fabbrica e il rifiuto del lavoro, la rivoluzione copernicana del conflitto di classe e della vita quotidiana, la trasformazione radicale delle relazioni tra i sessi e le generazioni, la questione del sapere e delle sue istituzioni, il rapporto con l'autorità, la norma e la salute mentale, il privato che sfonda la porta di casa e si fa politico. La creatività come strumento di lotta, l'arte povera e militante, la bellezza che scende per le strade e l'avanguardia che per qualche tempo si confonde con la vita chiudono il secolo breve e aprono la strada a quel lavoro dell'intelletto diffuso che caratterizza il nostro tempo e la sua economia di nuove subordinazioni. Sono questi i temi affrontati dagli interventi a più voci di autori - appartenenti, nella maggior parte dei casi, a una generazione più giovane che non ha partecipato al '68 - chiamati a interrogarsi su ciò che rimane vivo dell'ultima grande rivoluzione del Novecento. Rileggere un anno la cui durata è superiore a un decennio non è l'occasione per commemorarlo, ma per cogliere il presente nel quale viviamo.