Libri di Ottone Rosai
Scritti dispersi. Edizione postuma dalle carte di Carlo Cordié
Ottone Rosai
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2018
pagine: 560
Pubblicati qui per la prima volta in una raccolta unitaria, secondo il progetto di edizione – mai portato a termine – curato dal critico Carlo Cordié (1910-2002), gli Scritti dispersi documentano il lungo cammino letterario di Rosai, dagli esordi con «Lacerba» nel 1914 fino agli ultimi giorni di vita. Sono articoli, brevi saggi di critica sia artistica che letteraria, cenni autobiografici, abbozzi narrativi in vernacolo fiorentino. I ricordi personali si intrecciano inevitabilmente con la storia d’Italia e con quella di Firenze, dal sodalizio con Soffici all’adesione al Futurismo e allo Strapaese di Maccari, quindi l’esperienza come ardito nella Grande Guerra e come squadrista durante il Ventennio. L’anima irrequieta fa da contraltare a quella più lirica, tra spunti critici e auto-critici e preziosi cammei dedicati a figure quali Filippo Tommaso Marinetti o Andrea Palazzeschi.
Firenze e Rosai. La città e il suo pittore
Ottone Rosai
Libro: Libro in brossura
editore: Pontecorboli Editore
anno edizione: 2012
pagine: 70
Rosai è il pittore di Firenze [...]; il suo linguaggio infatti, profondamente consapevole della lezione dei quattrocenteschi maestri fiorentini, fin dalle sue prime manifestazioni ci appare indissolubilmente legato ad un ambiente, ci appare una sorta di esatta ricreazione poetica di quel mondo del quale l'artista ha sentito l'esigenza di fare la propria unica realtà.
Carteggio (1914-1951)
Ottone Rosai, Ardengo Soffici
Libro: Copertina morbida
editore: Abscondita
anno edizione: 2010
pagine: 107
Rosai e Soffici si conoscono a Firenze nel dicembre 1913. Rosai ha diciotto anni e non è ancora Rosai. Dipinge visioni notturne, case incendiate che colano come cera, nudi insonni e perversi, un autoritratto da teppista col coltello fra i denti. Soffici ha trentaquattro anni ed è già Soffici. La sua vera formazione è avvenuta a Parigi, dove ha vissuto dal 1900 al 1907, comprendendo subito quello che bisogna comprendere. Per Rosai non è un incontro, ma una rivelazione, come scriverà anni dopo. Soffici diventa il suo maestro. Tra la fine del '13 e la fine del '14 si incontrano alle Giubbe Rosse. Ma Soffici abita al Poggio, non sempre può raggiungere Firenze e allora, quando alle tre di notte il caffè chiude, è Rosai che va a cercarlo, percorrendo i quindici chilometri che lo separano dal paese. La casa di Soffici, appartata, sembra la badia di un priore. Nella sua libreria il giovane "teppista" trova tutta l'Europa, da Picasso, Braque, Matisse agli artisti che sente più vicini, come Cézanne e Rousseau. Vivissima e feconda lungo tutti gli anni venti, l'amicizia fra Soffici e Rosai si interrompe bruscamente agli inizi del decennio successivo, quando Rosai, dopo la sfortunata mostra tenuta a Milano alla Galleria del Milione nel 1930, incolpa del fallimento il maestro di un tempo e pubblica un livoroso pamphlet. Il dissidio fra i due si ricomporrà lentamente nei decenni successivi, ma la loro amicizia non rinascerà più.
Ottone Rosai bischerate
Ottone Rosai
Libro: Copertina morbida
editore: Firenzelibri
anno edizione: 1990
pagine: 44
Ottone Rosai. Lettere 1914-1957
Ottone Rosai
Libro: Copertina rigida
editore: Firenzelibri
anno edizione: 1974
pagine: 737
Il libro di un teppista
Ottone Rosai
Libro: Libro in brossura
editore: Vallecchi
anno edizione: 2009
pagine: 138
Rosai amava tradurre in parole, oltre che in figure e colori, l'umanità profonda che fremeva dentro di lui; così, dall'esperienza tragica della partecipazione al primo conflitto mondiale - nel 1915 parte volontario e combatte con gli arditi sul monte Grappa - prende forma una nuova scintilla di quel "furore" che lo spinge a comunicare attraverso l'arte. "Il libro di un teppista" porta alla luce aspetti nascosti della guerra: colpisce per il fraterno cameratismo, per non esaltare nessun eroismo se non quello verso i propri compagni, nessun "superomismo" se non quello di un "teppista" che visse di fiaschi e medaglie, di marce, di febbri, di ranci e pidocchi, di "grappa-benzina", di gavette e cucchiai... una visione umana e intima della sofferenza e della condivisione. La stessa umanità, a un tempo sensibile e cruda, descritta in "Via Toscanella", raccolta di brevi prose come un mosaico di immagini, spaccati di vita come nei suoi quadri.