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Libri di Paolo Colagrande

Salvarsi a vanvera

Salvarsi a vanvera

Paolo Colagrande

Libro: Libro rilegato

editore: Einaudi

anno edizione: 2022

pagine: 376

Autunno 1943. Secondo un'antica maledizione – inventata di sana pianta e venduta al comando tedesco come leggenda popolare – nelle viscere di una miniera di carbone sulla sponda del Rio Fogazza si nasconderebbe la Salamandra Ignifera Gigante Cinese, capace di folgorare a vista qualsiasi forestiero si avvicini. Per l'ebreo Mozenic Aràd, che giusto prima delle leggi razziali ha pensato bene di diventare Mestolari Aride, la scoperta casuale del giacimento è l'unica speranza di salvare se stesso e la sua famiglia. E così, mettendo insieme una squadra di persone altrimenti destinate a fine certa – una professoressa di liceo, un suonatore di clavicembalo, un fattorino e un numero imprecisato di irregolari che dal giorno alla notte si cuciono addosso il titolo di geologo, minatore, fuochista, carpentiere o artificiere – Aride comincia a vendere carbone alle milizie, tenendole ben lontane dalla miniera con lo spauracchio della vampa infuocata. Finché il maggiore Aginolf Dietbrand von Appensteiner, comandante di piazza, comincia a insospettirsi... Dopo "La vita dispari", Paolo Colagrande ci consegna un romanzo straripante d'intelligenza e di invenzioni. Pagina dopo pagina, assecondando «l'impostura del destino», costruisce una bugia grande quanto un intero paese: il piano geniale di un pugno di ebrei padani per salvarsi la vita. «È obbligatorio esagerare, se no cosa si racconta a fare». Si può immaginare una Resistenza coloratissima, sgangherata, ma non per questo meno seria? Per chi è nato con il cognome sbagliato, l'autunno del '43 è nero come il carbone. Forse nasce da qui l'idea spericolata e geniale di Aride Mestolari: tenendo il piccolo Cali sempre per mano, organizza dall'oggi al domani un'improbabile combriccola di minatori. L'imperativo categorico è salvarsi la vita – la sua, e quella degli altri – a dispetto di un destino in apparenza già scritto.
20,00

Fídeg

Fídeg

Paolo Colagrande

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2022

pagine: 232

Una radiografia al vetriolo della letteratura italiana, con i suoi tic e miti, le sue idiosincrasie e psicosi. Perso in un autolavaggio il dattiloscritto del suo romanzo storico di millecinquecento pagine sugli eroi da Garibaldi ai nostri giorni, Bisi, articolista freelance e aspirante autore frustrato, decide di riscrivere quel suo piccolo capolavoro, con l'intenzione di ridurne il numero di pagine. Tuttavia, una volta al lavoro, anziché occuparsi di eroi, decide di raccontare la figura dell'antieroe, più novecentesca e domestica, dietro cui si nascondono le disillusioni e il senso di invisibilità dell'intellettuale incompreso. Di chi cova il sospetto di trovarsi dalla parte sbagliata, come l'ambizioso manoscritto su Garibaldi dimenticato nel baule della Punto Van e probabilmente finito al macero. Corrosivo e divertente, "Fídeg" mette in burla vari aspetti della società contemporanea, in particolare i riti del mondo editoriale, immaginato come un articolato schema idraulico, completo di wc e omini serafici in cima ai tubi, intenti a produrre letteratura.
11,50

La vita dispari

La vita dispari

Paolo Colagrande

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2019

pagine: 281

Buttarelli legge il mondo come un libro a cui mancano le pagine pari o, se ci sono, rimangono indecifrabili. La sua vita, oscurata per metà e ristretta nello spazio elementare di una stanza e di una strada, è un tragicomico susseguirsi di inciampi e di intuizioni, di vessazioni e di casualità. Quando Buttarelli scompare - e intorno alla sua figura si crea un alone di mistero - non resta che raccogliere, per tentare di fare un po' di chiarezza o forse per aumentare la confusione, la testimonianza del suo amico nullafacente Gualtieri. Ecco che allora si snoda una trama di malintesi e incastri rovinosi, sempre all'insegna del paradosso: la silenziosa guerra con la preside Maribèl, la passione per Eustrella, il fidanzamento simultaneo con otto - otto - compagne di scuola, gli strambi insegnamenti esistenziali impartitigli dal padre putativo, il matrimonio con Ciarma, l'infatuazione per una certa Berengaria. «Buttarelli provava a fare quello che vedeva fare agli altri, con enorme fatica. A volte riusciva a reggere la parte per un tratto breve, ma era come se a un certo punto si ritrovasse nel fitto di un bosco senza più il sentiero tracciato, e allora era più prudente tornare indietro». Il mondo, visto dagli occhi di Paolo Colagrande, è un posto in cui l'uomo è stato messo per sbaglio. O per far ridere qualcuno che, di nascosto e da lontano, lo sta osservando.
19,50

Senti le rane

Senti le rane

Paolo Colagrande

Libro: Libro in brossura

editore: Nottetempo

anno edizione: 2015

pagine: 344

Al tavolino di un bar, Gerasim racconta a Sogliani la storia di un terzo amico seduto poco più in là, ed è una storia molto avventurosa. Ebreo convertito al cattolicesimo per chiamata divina, Zuckermann prende i voti e diventa "il prete bello" di Zobolo Santaurelio Riviera, località balneare di "fascia bassa": agli occhi dei fedeli passa per un santo, illuminato, alacre e innocente. Ma un pomeriggio di fine estate, mentre intorno al suo nome diventano sempre più insistenti le voci di miracoli, a Zuckermann si offre la visione della Romana, la figlia diciassettenne di due devoti parrocchiani. Da lì in poi, fra pallidi tentativi di espiazione, passioni e gelosie, cui fanno da contrappunto le vaneggianti digressioni di Gerasim e Sogliani, dall'Uomo vitruviano agli etologi fiamminghi, dagli asceti di Costantinopoli all'Ikea, da Rossella O'Hara all'olio di nespolo babilonese, lentamente si consuma una tragedia sentimentale che travolge l'intera comunità e trova il suo epilogo in riva a un fosso...
16,50

Dioblù

Dioblù

Paolo Colagrande

Libro: Copertina rigida

editore: Rizzoli

anno edizione: 2010

pagine: 293

Un paese di pianura, il ventennio nero. Il matto Dioblù se li ricorda quei mesi, ma per lui eran fatti solo di poche cose: sua nonna Giacoma che fuma le sigarette Burley alla finestra, la maestra Gorini che lo boccia perché scrive con la mano sinistra (quella del diavolo) e poi quel giorno di aprile, quando vede scritta sul muro una filastrocca che ha un ritmo bellissimo. Dioblù non sa cosa vuol dire ma comincia a gridarla per le strade, poi a scuola, e perfino in faccia a un gerarca in divisa: "Crepin duci e principati dei governi sciagurati, muoia tosto e così sia re d'Italia e d'Albania. Verrà spedito, come ribelle all'autorità patria, all'istituto di correzione San Pancrazio. Quando torna in paese la guerra è quasi finita e tutto è diverso, ma Dioblù non si preoccupa della distruzione che lo circonda perché ha trovato tra le rovine del San Pancrazio la macchina che secondo lui dovrà salvare il mondo: l'autopompa Titania...
17,50

Kammerspiel

Kammerspiel

Paolo Colagrande

Libro: Libro in brossura

editore: Alet Edizioni

anno edizione: 2008

pagine: 280

La situazione ormai è critica: i figli costano, gli amici straparlano, i soldi scarseggiano, l'Emilia è di nuovo incinta, l'economia domestica vacilla, e il lavoro non arriva quasi più. Bisi e le sue rituali tragedie quotidiane si riversano in questo esilarante "discorso da camera", maldestro e illusorio tentativo di comunicare col mondo. Per fortuna la dea bendata alla fine torna a baciare lo sfortunato Bisi, regalandoci un finale a sorpresa.
14,50

Fídeg

Fídeg

Paolo Colagrande

Libro: Libro in brossura

editore: Alet Edizioni

anno edizione: 2007

pagine: 208

Durante una cena a base di coniglio in umido e vino rosso con la schiuma in compagnia di celebri scrittori, Bisi, articolista freelance e aspirante scrittore frustrato, accoglie con entusiasmo l'idea di una rivista letteraria intitolata "La tubatura". La sua fervida fantasia lo porta subito a immaginare un articolato schema idraulico, completo di wc e omini serafici in cima ai tubi, intenti a produrre letteratura. Come dire che la rete fognaria rappresenta il mercato editoriale in cui confluisce tutta la produzione letteraria. Però il dattiloscritto di Bisi, il lavoro di una vita, anziché nella fogna finisce al macero: la Storia degli Eroi di pace e di guerra da Garibaldi ai giorni nostri, chiuso nel baule di una Punto Van, è dimenticato in un autolavaggio e quindi distrutto. Bisi non demorde e si decide per la riscrittura, svolazzando tra dolce stilnovo, Mina, Kundera, Calvino, Sandro Veronesi, Umberto Eco. Ma perché scrivere di eroi, oggi, fìdeg? Meglio la figura dell'antieroe, più novecentesca e "alla Bisi". Dissacrante e implacabile, Bisi spalanca una a una le porte dietro cui si celano gli scheletri della società contemporanea; ne esce una radiografia al vetriolo della letteratura italiana, con i suoi tic e miti, le sue idiosincrasie e psicosi.
12,00

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