Libri di PLUTARCO.
Come rispettare gli animali
Plutarco
Libro: Libro in brossura
editore: ROI edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 96
"Riteniamo senz’altro assurda la convinzione di coloro che sostengono che la pratica del mangiar carne abbia fondamento naturale." "Bruta animalia ratione uti (Gli animali usano la ragione)" e "De esu carnium (Sul mangiar carne)" fanno parte dei testi sugli animali di Plutarco. Il primo, un dialogo tra Ulisse e uno degli uomini trasformati in maiali da Circe, dimostra inconfutabilmente che la natura suina (e in generale quella animale) è superiore a quella umana. Il secondo, più tagliente, è dedicato alla crudeltà del mangiare carne. Quasi duemila anni fa, Plutarco sorprende con una visione rivoluzionaria e ci invita a riflettere sul nostro rapporto con gli altri esseri viventi, parlando al cuore (e alla coscienza) del lettore di oggi.
Vite parallele. Aristide-Catone. Testo greco a fronte
Plutarco
Libro: Libro in brossura
editore: Rizzoli
anno edizione: 2011
pagine: 491
Nelle "Vite parallele", opera grandiosa in cui vengono accostati celebri protagonisti della storia greca e romana, Plutarco dichiara di non voler scrivere storia, ma vita. E così anche nella narrazione delle biografie di Aristide e Catone presenta soprattutto le straordinarie virtù morali, la rettitudine e il coraggio, l'abnegazione al bene pubblico, lasciando in secondo piano le vicende politiche. Nella vita di Aristide, campione di giustizia e lealtà, di spirito di sacrificio e sottomissione allo Stato e protagonista dell'inarrestabile crescita di Atene, da Maratona alla conquista dell'egemonia, riviviamo i momenti cruciali dell'espansione ateniese fino alla fondazione della lega delio-attica. Paladino della lotta contro i vizi dell'aristocrazia romana, contro la decadenza e il malcostume, Catone viene tratteggiato come strenuo difensore della 'res publica', eroe solitario, nella sua proverbiale integrità, dell'antico 'mos maiorum'. Le introduzioni alle singole vite inquadrano i personaggi nell'ambito delle "Vite parallele" e ne ripercorrono le vicende storico-biografiche.
Il volto della luna
Plutarco
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1991
pagine: 200
Vite parallele. Pericle e Fabio Massimo. Testo greco a fronte
Plutarco
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1991
pagine: 432
Quale affinità lega Pericle, il campione della democrazia imperialista ateniese, a Quinto Fabio Massimo, il dittatore romano che sfiancò Annibale con la tattica della guerriglia? Difficilmente si potrebbero pensare due vite più diverse tra loro. Eppure, proprio un simile accostamento aiuta a capire il progetto che sta alla base delle “Vite”. Perché a interessare Plutarco non sono tanto le vicende, pubbliche e private, dei personaggi che descrive, quanto il carattere e le qualità morali che rendono le loro vite eccezionali e degne di essere ricordate, meditate e imitate. Ed è in questo ambito che si rivela, al di là del differente contesto storico, l’affinità profonda tra il creatore della potenza di Atene e il salvatore di Roma. Questa edizione è accompagnata dal saggio “Plutarco biografo” di Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff, tradotto per la prima volta in italiano.
Vite parallele. Demetrio e Antonio
Plutarco
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1989
pagine: 512
Grandi virtù e grandi vizi: questo l'elemento che accomuna le Vite di Demetrio Poliorcete e Marco Antonio. Due personaggi che Plutarco pone non come modelli da imitare, ma da cui guardarsi, poiché se le virtù furono alla base della loro grandezza, i vizi ne causarono la rovina. Demetrio Poliorcete, figlio di uno dei più valenti generali di Alessandro Magno, fu uno dei più energici sovrani ellenistici ma, sconfitto e catturato dai Seleucidi, visse i suoi ultimi anni nei vergognosi stravizi di una prigionia dorata. Marco Antonio, braccio destro di Giulio Cesare in Gallia, fu uno dei più potenti uomini di Roma fin quando, trasferitosi in Egitto, si lasciò irretire da Cleopatra e combatté una disastrosa guerra civile contro Ottaviano. Le introduzioni di Osvalda Andrei e di Rita Scuderi analizzano le figure di Demetrio e Antonio nel contesto del loro tempo e nell'interpretazione che ne dà Plutarco.