Libri di Procopio di Cesarea
Le guerre. Persiana, vandalica, gotica
Procopio di Cesarea
Libro: Libro in brossura
editore: Res Gestae
anno edizione: 2017
pagine: XLIX-847
Ultimo dei grandi storici classici e primo dei grandi storici bizantini, Procopio è stato funzionario al seguito di Belisario in Persia, Africa e Italia e spettatore dei fasti alla corte di Giustiniano. Questo libro ci restituisce il suo fedele racconto della serie di guerre che colpirono l'Impero nel VI secolo d.C. Ma Procopio si spinge ben oltre il semplice resoconto di imprese militari, tratteggiando usi e costumi dei popoli con cui venne in contatto e dipingendo i ritratti dei principali esponenti politici sulla scena. Un racconto che da una parte si arricchisce delle sue opinioni, mentre dall'altra tende alla qualità che dev'essere propria dello storico, l'imparzialità.
History of the Wars. Volume 1-2
Procopio di Cesarea
Libro: Copertina morbida
editore: StreetLib
anno edizione: 2017
La guerra gotica. Libro 5° e 6°
Procopio di Cesarea
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2011
pagine: 188
Alle guerre gotiche sono dedicati i libri V e VI de "Le guerre" di Procopio, fonte di primaria importanza sul ruolo svolto dall'imperatore Giustiniano. Dopo un breve cenno alla fine dell'Impero romano d'Occidente, al regno di Teoderico e alla fine di Amalasunta, Procopio passa in rassegna le campagne di Belisario che, conquistata la Sicilia, avanza nella penisola assediando Napoli e conquistando Roma. Con i rinforzi giunti da Bisanzio, l'esercito romano marcia alla volta di Ravenna. Sicuro di avere ormai la vittoria dalla sua, Belisario respinge gli accordi di pace fra Vitige e i legati di Giustiniano; finge quindi di accettare il titolo di imperatore romano d'Occidente offertogli dai maggiorenti goti ed entra in Ravenna. Richiamato da Giustiniano, Belisario fa ritorno a Costantinopoli portando con sé Vitige e Matasunta. Dedicata alla celebrazione della gloria militare di Belisario, il tono dell'opera è quello di una "storia ufficiale"; tuttavia, il resoconto delle guerre e l'immagine di Giustiniano giungono a noi solo "through the filter of Procopius' own views" (A. Cameron).
Carte segrete
Procopio di Cesarea
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 2008
pagine: 192
Destinato a una circolazione clandestina negli ambienti dell'opposizione al regime imperiale di Costantinopoli, questo pamphletin solito e insolente, scritto intorno al 550 d.C. ma scoperto secoli dopo, è una sorta di storia segreta della corte di Giustiniano e un'impietosa denuncia dei vizi e del malcostume che vi dilagano. Il rancore di Procopio, alto funzionario rimosso dai suoi incarichi, investe con violenza ogni aspetto della vita dell'imperatore, dalle umili origini della dinastia alla politica estera scriteriata e irresponsabile, dalle persecuzioni religiose al capriccio nel fomentare le beghe di palazzo. In un alternarsi di registri espressivi - drammatico, stizzito, cupo, velenoso - l'opera si risolve in uno spietato attacco contro il dispotico potere imperiale, che ribalta sistematicamente il panegirico della propaganda e dà voce al malcontento della classe senatoria. Lo stile, ancorato ai modelli di Erodoto e Tucidide, è elegante e sostenuto, ma non disdegna incursioni nel comico e nello scabroso, come quando l'autore mette alla berlina i lascivi costumi dell'imperatrice Teodora. Introduzione di Giovannella Cresci Marrone.
La guerra gotica
Procopio di Cesarea
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2005
pagine: 768
Fonte preziosa per ampiezza, attendibilità ed equilibrio di in formazioni, la Guerra gotica – composta intorno alla metà del vi secolo d.C. nell'ambito del più ampio progetto della Storia delle guerre di Giustiniano – racconta la campagna di riconquista condotta dall'impero bizantino in Italia contro gli ostrogoti (535-553). All'ombra dell'aquila imperiale, grandi generali dell'antichità come Belisario e Narsete si destreggiano tra un fitto intreccio di battaglie, tregue e astuzie diplomatiche, fino alla sofferta vittoria finale. Fedele all'esempio della storiografia classica di Erodoto e Tucidide, Procopio inserisce nella puntuale narrazione, per la quale si avvale anche della propria esperienza in prima persona, frequenti digressioni di argomento etnico, mitico e leggendario, rendendo più vario, vivo e colorito il quadro in cui manovrano gli eserciti contrapposti. Introduzione di Giovannella Cresci Marrone. Prefazione di Elio Bartolini.
Storie segrete
Procopio di Cesarea
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 1996
pagine: 366
Procopio è uno storico degli inizi del'età bizantina. Nella "Storia segreta" cambia stile e tono. Descrivendo le bassezze e la corruzione dell'imperatore Giustiniano e ancor più della moglie Teodora (di cui narra con dovizia gli eccessi sessuali) persegue lo scopo pedagogico di rivelare le "storie segrete", occulte e vergognose dei personaggi che dovrebbero essere d'esempio al popolo. Egli è convinto che a causa del suo libro "per i tiranni del futuro sarà chiara la non impossibilità d'essere puniti per le loro malefatte". Testo greco a fronte.
Carte segrete
Procopio di Cesarea
Libro: Copertina morbida
editore: Garzanti
anno edizione: 1995
pagine: 159
L'opera nasce dalla frustrazione di un intellettuale rimosso del potere e dai privilegi, che vuole quindi rifarsi e vendicarsi contro i presunti colpevoli dei suoi mali. Il tutto si risolve in uno spietato attacco antigiustinianeo, con il ribaltamento punto per punto dei temi glorificatori della propaganda.
Santa Sofia di Costantinopoli. Un tempio di luce
Procopio di Cesarea
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2011
pagine: XIV-217
"Simbolo del potere imperiale", "ottava meraviglia del mondo", "luogo tra terra e cielo": con espressioni di questo tenore, nell'arco di tutto il Medio Evo cristiano, la basilica di Santa Sofia a Costantinopoli venne salutata e celebrata non solo come il culmine di una plurisecolare competenza tecnica e architettonica, ma anche come opera "di ispirazione divina", in virtù di uno speciale favore disceso dall'alto sull'imperatore Giustiniano (527-565), che la commissionò e la realizzò mentre il suo potere, centrato nella Nuova Roma sul Bosforo, si consolidava e preparava la sua espansione dalle Alpi al Nilo, dall'Eufrate al Danubio, alla penisola iberica. Il presente volume propone una restituzione appassionata, accademicamente impeccabile, ma fruibile per i non specialisti (anche grazie a un ricco apparato iconografico espressamente concepito per questo volume), del testo che Procopio di Cesarea, il massimo storico dell'epoca di Giustiniano, dedicò a Santa Sofia. La compenetrazione tra le competenze storico-artistiche e storico-filologiche dei due curatori del volume consente di godere appieno del testo procopiano in un fitto tessuto di raffinati rimandi letterari e di precise indicazioni per la visione diretta del capolavoro di Santa Sofia.