Libri di Sara Marini
Storie dall'Heritage. Immaginari, archivi e manuali per Venezia
Sara Marini, Cesira Roselli, Vincenzo Santangelo
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2016
pagine: 160
Immaginario, archivio e manuale sono tre strumenti che appartengono all'armamentario della strategia del re-cycle, sono tre "territori" nei quali si cercano le vie dell'heritage a Venezia. Le tre storie raccolte in questo volume appartengono e sono dedicate a Venezia, perché è in questa città che l'Europa mette in essere e palesa la propria idea di patrimonio; qui il riciclo è da sempre totale, scontato e storicizzato; qui l'invenzione per necessità è diventata eredità da continuare a interrogare. Si guarda all'immenso deposito veneziano immaginandolo, cercando il suo destino e il suo pregresso proiettato al domani, inseguendo pieghe di mutamenti latenti che suonano come conferme ri-evocate.
Sull'autore. Le foreste di cristallo di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo
Sara Marini
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 224
Maria Giuseppina Grasso Cannizzo e le sue foreste di cristallo - per citare Ballard - sono l'oggetto di questo saggio monografico, ma, oltre a costituire un territorio nel quale viaggiare passando in rassegna architetture disegnate e costruite, sono anche un solido pretesto per ragionare sulle sorti dell'architettura. Il saggio è orchestrato sul numero quattro: quattro installazioni recentemente realizzate sono giustapposte ad altrettanti edifici costruiti dalla stessa Grasso Cannizzo, e quattro «teorie implicite» sono desunte dal fronteggiarsi delle opere. Le quattro teorie - Senza lingua, Costruire eredità, Risarcimenti e Artifici - corrispondono, in definitiva, alle visioni convergenti determinate dal rispecchiarsi degli otto progetti. Le contrapposizioni tra architettura e scrittura, tra installazioni effimere e costruzioni che si vorrebbero eterne sono predisposte per combattere il vento dal nulla, per continuare a desiderare e a scrivere architetture, ma sono chiaramente frutto dell'inevitabile opposizione dialettica tra Sara Marini e l'architetto siciliano, in un gioco di riflessi e proiezioni che prosegue da molti anni e di cui questo volume è un'espressione ormai matura. Se - come Grasso Cannizzo dimostra con il proprio lavoro - lo spazio respira, se le case sono animate, se le installazioni devono reagire al passaggio di luce e persone, allora certamente il sedime dell'effimero (fisico e concettuale) è una traccia indelebile, L'éphémère est éternel. Ma la riflessione opera al tempo stesso sulla specificità di un lavoro e sull'universalità della teoria, sicché l'epilogo non poteva che essere dedicato all'«autore generico», ovvero al fin troppo mitizzato concetto di autorialità, in architettura e no: «Leggere la via di un autore permette di arginare un ambito, attribuibile a un nome, di evidenziare la forma e la lingua di un campo di lavoro, di costruire un discorso perimetrato da materiali esistenti. Quindi se da un lato l'impossibilità di agire su una inscalfibile realtà sembra non solo confermare ma rafforzare la decretata scomparsa dell'autore, dall'altro la stessa condizione esistente si offre come materiale disarticolato ma utilizzabile, se investita di nuovo senso».
Cento case popolari
Fabio Mantovani
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 152
Il saggio fotografico di Fabio Mantovani analizza dieci grandi sistemi abitativi italiani – Cielo Alto a Cervinia, Rozzol Melara a Trieste, Gallaratese a Milano, Forte Quezzi a Genova, Barca a Bologna, Villaggio Matteotti a Terni, Nuovo Corviale a Roma, Le Vele a Scampia, Spine Bianche a Matera, ZEN a Palermo –, o meglio documenta, attraverso dieci scenari, il modo in cui oggi le persone attraversano e abitano questi grandi agglomerati di edilizia pubblica, concepiti circa quarant’anni or sono come «parti di città». Da tempo e non soltanto in Italia, si assiste ad un crollo (e, in taluni casi, a un azzeramento) delle sovvenzioni all’edilizia pubblica, al punto che i grandi sistemi abitativi oggetto del libro rischiano ormai di essere desueti e quasi inspiegabili, e infatti sono spesso oggetto di polemiche retroattive. Con il presente volume, però, l’autore non vuole denunciare o lanciare nuovi messaggi, cerca piuttosto di ricostruire un quadro attendibile, unitario e coerente della vita quotidiana nelle periferie italiane, in un momento che le vede nuovamente al centro del dibattito politico.
Venice. 2nd Document
Sara Marini, Alberto Bertagna
Libro: Libro in brossura
editore: Bruno (Venezia)
anno edizione: 2017
pagine: 176
Immaginari della modernità
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 216
Oggetto di questo libro sono punti di svolta, strade marginali del progetto che, in un gioco di echi e rimbalzi, permettono di vedere sotto una diversa luce l'attualità. Storie di città, di viaggi, di ricerche d'autore e di committenze, di materiali attraverso i quali istituire "premodernità" o "futuri" sono qui raccolte a moltiplicare l'idea di modernità e l'utilizzo dell'immaginario. Il testo è strutturato in quattro isole. La prima isola è dedicata alle modernità veneziane. Venezia è la città per eccellenza in cui la modernità è stata continuamente perseguita e al tempo stesso ha incrociato maggiori opposizioni quando si è proposta come cartesiana. Nella seconda isola sono raccontati immaginari dettati dall'incrocio di culture differenti. Intenti di modernizzazione e tradizioni locali si manifestano e si combinano grazie al viaggio di pensieri e immagini differenti e alle reazioni che ne conseguono. La terza isola raccoglie idee di modernità scritte da singoli progettisti nel solco di una ricerca personale e condivisa o patteggiata con l'immaginario della committenza e di altri autori. La stessa "figura" dell'autore, la sua posizione nella società, i suoi compiti, la sua storia personale, i suoi successi e fallimenti, il suo rapporto con chi gli chiede di tradurre in architettura il proprio immaginario sono sfaccettature che emergono da questo viaggio nelle derive cercate. Infine nella quarta isola sono narrati immaginari dettati dalla materia, dal ruolo e dalla posizione che assume nel definire uno spazio e nel proiettare un'idea di società, nonché di progresso altro. La struttura ad arcipelago annulla possibili lineari organizzazioni delle storie narrate sulla scala temporale, è essa stessa testimonianza di un'idea di modernità, coincide con la messa in opera di un immaginario dichiaratamente veneziano.
Patrimoni. Il futuro della memoria
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 215
La collana Nella ricerca raccoglie le ricerche e i progetti sviluppati da giovani ricercatori e assegnisti del Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università Iuav di Venezia. L’intento è valorizzare e condividere gli studi che si compiono nel Dipartimento con il mondo scientifico nazionale e internazionale, con gli enti di governo e di tutela del territorio, con i professionisti che operano nel campo dell’architettura, della pianificazione, del design, delle arti visive e della moda. Attraverso le ricerche, ancora in fieri, dei giovani ricercatori, i volumi si propongono di dar forma al Dipartimento come luogo di confronto fra culture e di integrazione fra saperi, fra didattica e ricerca, promuovendo una discussione tra le diverse discipline a partire da alcuni grandi temi del progetto che attraversano la società e i territori contemporanei. I quattro volumi di questa seconda edizione della collana sono: - Patrimoni. Il futuro della memoria; - Immaginari e progetto; - Territori altri; - Veneto, futuri. Questo volume raccoglie dodici saggi che guardano il tema del “patrimonio” da diverse prospettive e fanno emergere le sue declinazioni nelle singole discipline e culture del progetto. L’etichetta “patrimonio” abbraccia oggi materiali digitali, saperi e tecniche costruttive, edifici e spazi, paesaggi e risorse, monumenti e capitale sociale, annullando distanze certe tra autoriale e collettivo, tra politico e partecipato, tra storico e contemporaneo. Si torna su un tema classico per analizzarne i caratteri di modernità, le criticità, le contraddizioni ma anche e soprattutto l’operatività: il concetto attraversa differenti arti e tecniche, modifica l’idea dell’esistente, rimette in gioco il problema della trasmissione di ciò che si eredita. La nozione di “patrimonio”, nella sua progressiva espansione, pone nuove problematiche e nuovi campi di lavoro per il progetto, riapre dibattiti su alcuni principi chiave di costruzione della città e del territorio, che si diramano in due macro campi: quello della conservazione e quello della trasformazione dell’esistente.
Recycled theory: dizionario illustrato-illustrated dictionary. Ediz. italiana e inglese
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2016
pagine: 672
Recycled Theory è un dizionario multidisciplinare che raccoglie parole d'autore, lemmi in forma di citazioni e termini illustrati per esplorare il concetto di "riciclo" nelle culture del progetto e nelle teorie di cui si alimentano. Solitamente si riciclano cose, oggetti, spazi, ma ancora più spesso si torna su principi e approcci per riordinarli, rimetterli in circolo, sovrascriverli. La pratica del riciclo si colloca dunque in un'area di negoziazione tra memoria e amnesia, fa emergere l'inaspettata potenzialità autorigenerativa dell'esistente, attualizzando la nostra capacità di conservarlo e di reinventarlo anche attraverso il suo parziale disfacimento. Alcune voci (dalla A di "amnesia" alla Z di "zone") individuano materiali, procedure, ambiguità, deviazioni, potenzialità e nessi del riciclo, registrando termini che raccontano i diversi processi di produzione e di senso della città e del paesaggio dopo i rivolgimenti socio-economici degli ultimi anni e l'ampliarsi della nozione di conservazione come scenario prevalente per il progetto. Recycled Theory nasce dalla collaborazione di undici università italiane impegnate nella ricerca "Re-cycle Italy. Nuovi cicli di vita per architetture e infrastrutture della città e del paesaggio".
Mirabilia Melfi
Sara Marini, Alberto Bertagna
Libro: Copertina morbida
editore: Libria
anno edizione: 2015
pagine: 112
Due libri si intrecciano in questo: il primo testimonia l'opportunità e l'urgenza di costruire storie, il secondo è la restituzione in segni e parole di un'architettura in forma di volume. Due sono le questioni che si affrontano: la prima insiste sulla missione primaria e dimenticata dell'architettura, strumento di narrazione quale che sia il suo linguaggio; la seconda sul suo rapporto con la costruzione e dunque con la tecnica. Entrambe le questioni si fondano e sostanziano nel meraviglioso o nel bisogno di meravigliarsi, di vedere diversamente le cose. Non scienziati ma visionari, non oggettivi ma arbitrari, non certificatori di presenze ma produttori di miti: realisti capaci di vedere oltre, gli architetti costruiscono lo spazio che ci sorprende raccontandolo come ciò che desideriamo. Una terra e la sua città (Melfi) e un progetto e la sua storia (mirabile) condensano in pochi fogli le due questioni che, come un giano bifronte, si inseguono per ritrovarsi.
Nuove terre. Architetture e paesaggi dello scarto
Sara Marini
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2018
pagine: 208
Questo saggio si interessa dello spazio residuo, ovvero degli scarti: il risultato di un affastellarsi di più disegni o di un'assenza di significato e di conseguenza del ruolo del progetto. Sotto questa prospettiva diviene allora concreta la possibilità che il progetto possa assorbire le dinamiche del tempo, elaborando strategie in grado di annettere, selezionare o abbandonare, e in ultima analisi di dialogare con lo scarto piuttosto che escluderlo a priori. Ecco che allora si aprono nuovi scenari operativi, nuove terre che in realtà esistevano già: «Non si vogliono scoprire o scrivere nuove parole ma trovare nuove terre in quelle che ci sono già, leggendole come enunciati di costruzioni e processi». Il futuro di queste zone bianche, palinsesti sempre in attesa di un ruolo preciso, può dunque essere quello di formare aree di cambiamento: pronte a rientrare in gioco in caso di necessarie revisioni della struttura esistente, assecondando così quella che l'autore definisce «identità mutevole dei luoghi». Esperienze dell'arte concettuale, progetti di architettura e alcuni frammenti letterari e filosofici vengono dunque scelti e montati allo scopo di fornire modalità interpretative e trasformative che pongano lo scarto come materiale del progetto. In tal modo Paul Auster, Ed Ruscha, Gordon Matta-Clark, Konstantin Melnikov, Kevin Lynch, Jean Baudrillard, fra gli altri, vengono riletti secondo una visione comune che in ultima analisi cerca di rispondere alla questione sollevata da Gilles Clément: «Le aree lasciate incolte, sono sempre esistite. La storia le denuncia come una perdita di potere dell'uomo sulla natura. E se si posasse su di loro uno sguardo diverso? Non sono forse le pagine nuove di cui abbiamo bisogno?».
Architettura parassita. Strategie di riciclaggio per la città
Sara Marini
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 320
L'emanazione in diversi paesi europei di norme che limitano nuove edificazioni e incentivano la trasformazione dell'esistente ha innescato nel dibattito architettonico del XXI secolo la ricerca di strategie di riciclaggio degli spazi dati. Si assiste alla riproposizione di una pratica "progettuale", in realtà antica, definita parassitaria, che vede l'immissione di corpi architettonici nuovi in edifici e strutture urbane preesistenti. L'organismo parassita risulta distinto dall'ospite sia formalmente sia spazialmente, ma legato a questo da uno stato di necessità (di suolo, di impianti, di significato, etc.). Le sperimentazioni e le realizzazioni che adottano la relazione parassitaria si immettono nel disegno urbano come commento al disegno trovato, come critica alla mancanza di aree e servizi pubblici nel susseguirsi di confini che sanciscono la privatizzazione dei suoli, nelle aree di più recente espansione, e rappresentano un invito a ripensare alle "capacità" del progetto e ai rapporti che questo intrattiene con le arti e le scienze.