Libri di Serena Feloj
Rivista di estetica. Ediz. italiana e inglese. Volume Vol. 81
Libro: Libro in brossura
editore: Rosenberg & Sellier
anno edizione: 2023
pagine: 136
The last few decades have been characterized by an increasing interest in the aesthetics of German Idealism. In particular the recent scholarly debate on Hegel's philosophy has given new impetus to the reflection on art as a structural element of the self understanding of the modern subject. At the same time, this Hegel Renaissance has opened the door for a more nuanced comprehension of Idealistic aesthetics. This issue of Rivista di estetica aims to explore the Idealistic philosophy of art as a constellation of themes, problems and partly conflicting positions, rather than as a unified and closed theoretical model.
Il dovere estetico. Normatività e giudizi di gusto
Serena Feloj
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 148
Negli ultimi dieci anni l'estetica si è confrontata, da prospettive differenti, con il tema che ne costituisce l'essenza, ossia il giudizio di gusto, a lungo ignorato o posto in secondo piano dall'estetica analitica. La questione fondamentale è rendere conto della validità intersoggettiva di affermazioni che non riguardano proprietà oggettive, ma si riferiscono a stati d'animo soggettivi. Questo problema viene indicato, nel dibattito contemporaneo, come normatività del giudizio estetico. Lo stato attuale delle ricerche richiede tuttavia una revisione del significato che si attribuisce al termine “normatività” in estetica, una revisione che consideri l'essenziale indeterminatezza che caratterizza le affermazioni di gusto e che riconosca alle emozioni il loro ruolo decisivo nell'esperienza estetica. In quest'ottica, è possibile affermare la centralità e la contemporaneità del giudizio di gusto descritto da Kant, mostrando come la normatività estetica debba anzitutto essere intesa secondo un modello regolativo. Introduzione di Silvana Borutti.
Estetica del disgusto. Mendelsshn, Kant e i limiti della rappresentazione
Serena Feloj
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2017
pagine: 189
Nella sua libertà, l'arte appare illimitata, eppure sempre più spesso l'estetica è chiamata a stabilire cosa sia legittimo rappresentare e quali siano gli effetti di una tale delimitazione. Nel tentativo di formulare una risposta a questo problema che si pone all'estetica, emerge la convinzione che i limiti dell'arte vadano definiti non in modo normativo stabilendo cosa si debba rappresentare e cosa vada escluso, ma indicandone le condizioni di possibilità. Il volume affronta il problema dei limiti della rappresentazione attraverso la ricostruzione storica di un nodo fondamentale per l'estetica classica: il dibattito settecentesco sul disgusto e il passaggio dall'estetica di Moses Mendelssohn a quella di Immanuel Kant. Viene così mostrato come la delimitazione della rappresentazione artistica si misuri con la definizione stessa dell'uomo e acquisisca un significato anche morale, dal momento che l'estetica, pur mantenendo la propria autonomia, è in grado di indicare alla morale le condizioni della sua applicazione sensibile. Il disgusto può perciò essere pensato non soltanto come ciò che deve essere escluso dalla rappresentazione artistica, ma anche come strumento empirico della morale, secondo la convinzione kantiana che «non si deve soltanto ripugnare il male, ma bisogna anche opporvisi».
Il sublime nel pensiero di Kant
Serena Feloj
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2013
pagine: 272
Il sentimento del sublime, che Kant descrive nella "Critica della capacità di giudizio", è uno dei luoghi più oscuri della filosofia trascendentale: se, da una parte, è chiaro il ruolo che questo sentimento assume nell'estetica settecentesca, d'altra parte, non è evidente in che modo il sublime sia connesso alla filosofia kantiana. Questo lavoro di ricerca intende ricostruire la genesi della nozione di sublime nel pensiero di Kant, la sua collocazione nella formazione del testo della terza Critica e il suo rapporto con gli scritti morali. In questo modo il volume contribuisce all'avanzamento degli studi kantiani, che finora non avevano prestato molta attenzione al sublime oppure lo avevano ricondotto a filosofie differenti da quella trascendentale. Il risultato più rilevante raggiunto da Kant nella descrizione del sublime è proprio quello di mostrare, a partire dalla contemplazione della natura, dall'estensione dell'immaginazione e dalle idee della ragione, l'umanità del soggetto trascendentale.