Libri di Walter D. Mignolo
Decolonialità. Concetti, analisi, prassi
Walter D. Mignolo, Catherine E. Walsh
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 400
La decolonizzazione ha fallito, pertanto una decolonialità è quanto mai necessaria e urgente. Il potere coloniale e la colonialità sopravvivono nelle gerarchie economiche, razziali, di genere, in un sistema che vuole rendersi invisibile e che ormai il mondo intero ha introiettato come “naturale”. Il sottile dominio della colonialità ha preso il posto del colonialismo come ordine politico: matrice di un pensiero e di una civiltà – la cosiddetta “modernità” occidentale – che non si concepiscono come particolari, storicamente dati, ma come universali e superiori. Una civiltà che si arroga il dovere morale di civilizzare i barbari; dunque di negare a costo della violenza «saperi, soggettività, percezioni del mondo e visioni di vita» alternative ovunque sorgano, nelle ex colonie come nello stesso Occidente. Da trent’anni, gli studi e le pratiche decoloniali costruiscono un futuro diverso. Walter D. Mignolo e Catherine E. Walsh, esponenti di spicco della decolonialità a livello internazionale, lavorano alla liberazione dell’immaginario, riscoprendo nell’Altro l’«imprevedibilità rivoluzionaria» e coltivando un «border thinking» che esca dall’orizzonte concettuale della modernità: «Gli strumenti del padrone non distruggeranno mai la casa del padrone». Decolonialità è un testo decisivo per accedere a uno dei dibattiti più accesi della contemporaneità; per riflettere sul senso di inferiorità che anche il nostro Occidente “periferico” ha interiorizzato in decenni di subordinazione culturale; per adottare modelli sociali tanto lontani dallo Stato-nazione quanto dal globalismo del consumo, seguendo la via delle comunità che hanno già fatto vivere la decolonialità «come un’opzione, una prospettiva, un’analitica, un progetto, una prassi».
Genere e decolonialità
María Lugones, Isabel Jiménez-Lucena, Madina Tlostanova
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2023
pagine: 119
Corpopolitica e geopolitica della conoscenza (chi può/deve conoscere) sono i temi centrali di questo libro, entrambi attraversati dalla colonialità dell’essere e del sapere. “Donne”, “indigeni” e “neri” sono stati storicamente esclusi dall’accesso a quella che si considerava essere la cupola del sapere. Se la cultura patriarcale legittima l’oppressione di genere e sessuale, questa, però, non si manifesta né è vissuta allo stesso modo dalle “donne di colore” negli Stati Uniti (Lugones); nella geopolitica ispano-marocchina, a causa delle differenze che il sistema sanitario spagnolo mostra nel trattamento delle donne ispaniche e marocchine (Jiménez-Lucena); né nel conflitto tra la cultura cristiana ortodossa dello Stato russo e la cultura musulmana del Caucaso (Tlostanova). Tanto il sesso quanto il genere si costruiscono socialmente e storicamente in forme che danno luogo a “sistemi di genere” che rendono più complessa la nozione di patriarcato. Le diverse storie locali generano risposte particolari in ciascuno di questi luoghi, ed è a partire da ognuna di tali storie che le tre autrici convergono sulla stessa idea che non può esistere un femminismo universale dettato dal femminismo bianco europeo e statunitense. Introduzione di Walter Mignolo.
L'idea di America Latina. Geostoria di una teoria decoloniale
Walter D. Mignolo
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: 224
Il termine "America latina" suggerisce l'esistenza di un'America che è "latina" e di un'altra che, di contro, non lo è. In questo vibrante manifesto geopolitico, Walter Mignolo recupera l'idea di "latinità" e ne analizza la storia dalla nascita nel XIX secolo ai giorni nostri, con particolare attenzione alle appropriazioni e rielaborazioni da parte delle élites iberoamericane nella seconda metà del XIX secolo. Rivalutando la storia delle popolazioni indigene, lo straordinario contributo della componente africana e la presenza dei quaranta milioni di latinos residenti negli Stati Uniti, l'autore si interroga sugli elementi che spiegano il persistere, nel mondo globalizzato, dell'"idea" che ha gerarchizzato e diviso lo spazio americano. E propone, sulla scia dei più recenti fenomeni di cambiamento politico, di percorrere la strada dell'opzione decoloniale, un progetto politico e culturale capace di fare dei popoli del continente i protagonisti del loro destino.