Storia dell'arte: stili artistici
Corrado Bonomi. Come l'acqua intorno ai pesci
Libro: Libro rilegato
editore: Moebius
anno edizione: 2025
pagine: 96
Un visionario dietro l'obiettivo. Negli spazi affascinanti di Camparìa Museo a Favignana, con i maestosi ambienti delle Trizzane che risuonano ancora dei canti e delle preghiere dei tonnaroti, l’opera di Corrado Bonomi trova una risonanza ideale. La sua ricerca racconta il cambiamento del mare. Dall’oceano mitologico di Ulisse, con la sua geografia incerta e i suoi mostri marini, al mare dello sfruttamento intensivo delle risorse ittiche e dell’invasione delle plastiche dei nostri giorni. Il volume testimonia un progetto unico che celebra Corrado Bonomi, tra i più importanti protagonisti del Concettualismo Ironico, con ampi riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale, e racconta il legame immaginifico e poetico di Corrado Bonomi con il mare e i suoi infiniti abitanti, invitando lo spettatore, attraverso la sua cifra stilistica che da sempre è l’ironia, a riflettere su temi profondamente attuali come la sostenibilità, l’economia circolare, l’inclusione e l’immigrazione
Gli autoritratti su carta delle Gallerie degli Uffizi
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2025
pagine: 272
Accanto alla grande collezione degli autoritratti pittorici, di varie epoche e scuole, le Gallerie degli Uffizi conservano numerosi autoritratti su carta, in prevalenza disegni, pastelli e incisioni, perlopiù afferenti al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. Una raccolta poco nota nel suo complesso perché la delicatezza dei supporti e la sensibilità degli inchiostri alla luce non ne permettono una regolare esposizione al pubblico. Con l'intento di far conoscere parte di questo patrimonio, ai molti poco noto, si è scelto di affiancare all'allestimento permanente degli autoritratti di Galleria una selezione significativa del materiale che giunge sino agli inizi del XX secolo, suddivisa in tre mostre autonome che si sono susseguite in ordine cronologico nel corso del 2024. Questo catalogo affianca le esposizioni e nello stesso tempo dà conto delle ricerche svolte per l'occasione, documentando quegli autoritratti su carta che a oggi sono stati rintracciati nelle collezioni degli Uffizi. La produzione novecentesca e contemporanea non viene qui affrontata perché per la straordinaria quantità, qualità e varietà delle opere presenti in collezione meriterebbe un'esposizione dedicata. Si sconfina dunque nel nuovo secolo soltanto con le opere di alcuni artisti la cui produzione rimane fortemente radicata nell'Ottocento.
Il ritratto italiano nel Rinascimento
Luca Brignoli
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2025
pagine: 48
A partire dal Quattrocento, con la riscoperta dei temi classici, il genere del ritratto si afferma come strumento di glorificazione e mezzo con cui celebrare autorità, potere e nobiltà. Gli effigiati sono spesso accompagnati da oggetti che esaltano allegoricamente virtù, qualità umanistiche e/o militari. Questo genere diviene sempre più il mezzo della borghesia per accedere al mercato dell’arte, precedentemente riservato a sovrani e uomini di chiesa. A fianco del filone principale, nel XV secolo si sviluppano anche tematiche collaterali e autonome come gli autoritratti (segno dell’affermazione sociale degli artisti) e le cosiddette serie degli uomini illustri. Tutti gli artisti protagonisti del Rinascimento italiano si cimentarono, prima o poi, con questo genere pittorico.
Vedova
Enrico Tantucci
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2025
pagine: 48
Emilio Vedova (Venezia 1919-2006), nato in una famiglia modesta, sin da piccolo mostra passione per il disegno per passare presto, sempre da autodidatta, alla pittura. Usa i colori di lavoro del padre, che trova nel sottoscala di casa. È proprio il padre a capire che Emilio possiede doti artistiche non comuni. Fondamentale la sua scoperta di Tintoretto, poi i soggiorni in Toscana, a Roma e la militanza antifascista, che lo porta a partecipare attivamente alla Resistenza. In Vedova la vita dell’uomo e il linguaggio espressivo si fondono in un’insopprimibile esigenza di interpretare, con il suo segno, anche i momenti storici di crisi, le battaglie politiche, l’impegno sociale. Grande interprete di un espressionismo pittorico anarchico, cerca con le sue opere di “uscire” dalla tela. Dal 2009 la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova ha approntato uno spazio ai Magazzini del sale di Venezia destinato all’esposizione di alcune opere dell’artista veneziano.
Romanino
Francesco Ceretti, Roberta D'Adda, Nicola Turati
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2025
pagine: 48
Girolamo Romani, detto Romanino (Brescia 1485 circa - 1560 circa) si forma a Brescia agli inizi del Cinquecento sugli esempi della pittura milanese e veneziana, soprattutto quest’ultima, che vedeva al lavoro Giorgione e il giovane Tiziano, e anche Dürer. La sua pittura si caratterizza per un’originale propensione a una certa agitazione nei gesti, al realismo, all’espressività dei volti, una vena eccentrica a volte incline al grottesco; quasi una tendenza irrequieta, “provinciale” e modernissima, a liberarsi dalla compostezza classicheggiante che dominava il panorama dell’arte italiana del tempo. Questa sua verve emerge in opere come il Martirio di san Giorgio di Verona, per esempio, ma anche in opere più “ufficiali” come quelle della cappella del Sacramento a Brescia. La più chiara espressione di questa vena anticlassica, vivace e ironica, è però negli affreschi del castello del Buonconsiglio di Trento, con vivaci scene a tema mitologico.
Pantaleo Avellis. Installazioni, videosculture, videoscenegrafie
Libro
editore: Sfera Edizioni
anno edizione: 2025
Carole A. Feuerman. La voce del corpo. Catalogo della mostra (Roma, 4 luglio-21 settembre 2025)
Libro: Libro rilegato
editore: Moebius
anno edizione: 2025
pagine: 160
Il corpo umano, frammentato o nella sua interezza, è il fulcro della ricerca espressiva di Carole Feuerman. Attraverso la rappresentazione del corpo, l’artista articola il suo dialogo più profondo con la condizione umana contemporanea, trasformando la superficie della pelle in una mappa complessa di significati che vanno ben oltre la mera rappresentazione fisica. La fedeltà a una visione del corpo come medium comunicativo, centrale nell’arte degli anni Sessanta e Settanta, stabilisce una continuità tra i primi disegni dell’artista, i frammenti di corpo di inizio carriera, e i più recenti frammenti di corpo tatuati, un percorso a tappe che trova il suo momento topico nelle sculture di bagnanti e di atleti.
La croce del monte Amiata e le officine Zalaffi a Siena tra purismo e liberty
Viola Panichi Zalaffi
Libro: Libro in brossura
editore: Extempora
anno edizione: 2025
pagine: 82
Tra i capolavori prodotti a Siena nei secoli si possono inserire le lavorazioni dei metalli preziosi e anche del ferro battuto. Un periodo particolarmente fecondo fu l’Ottocento e il Novecento, secoli che videro moltiplicarsi le officine per la lavorazione, anche manuale, del ferro, con l’affermazione di artigiani-artisti che seppero donare agli oggetti di uso comune le caratteristiche delle opere d’arte. Di quelle officine che ebbero le committenze dei re, degli zar e degli imperatori, non ci sono molti scritti, ma restano le opere indiscutibilmente meravigliose. Questo piccolo saggio nasce con l’unico scopo di rendere testimonianza a degli artisti come gli Zalaffi e i Franci che resero ancora una volta il nome di Siena famoso nel mondo. Le officine senesi ebbero infatti una loro storia e si inserirono nella cultura del tempo con molti ottimi e universali riconoscimenti.
Lettere di Luigi Bartolini e Ivo Pannaggi a Cesare Peruzzi
Eleonora Ercolani, Marcello Verdenelli
Libro: Libro in brossura
editore: Itard
anno edizione: 2025
pagine: 125
Le lettere di Luigi Bartolini (1923-1925) e Ivo Pannaggi (1918-1919), dirette al famoso “ritrattista” di Chiarino Cesare Peruzzi, pur mancando del punto di vista del ricevente, voce che avrebbe sicuramente arricchito entrambi i carteggi, costituiscono un documento assolutamente prezioso per ricostruire quel clima di ricerca, di sperimentazione che ebbe a caratterizzare il panorama culturale marchigiano, nella dimensione sia letteraria che artistica, nei primi anni del Novecento. I due curatori, Eleonora Ercolani e Marcello Verdenelli, non nuovi peraltro a significative forme di collaborazione in ambito universitario, accompagnano il lettore, attraverso i loro articolati e puntuali contributi critici, in un viaggio ricco di suggestioni, agganciando Bartolini e Pannaggi a certi significativi passaggi della cultura europea: Bartolini all’Impressionismo, vissuto, soprattutto nella sua produzione incisoria, più come sensibilità generale che come rigoroso metodo di scuola; Pannaggi al Futurismo per approdare poi al Costruttivismo e al Bauhaus, facendo entrambi delle Marche non una periferia ma un luogo pulsante e propositivo di una nuova visione estetica.
Sirelli Massimo. La variabile del tempo. 30 anni di ricerca
Massimo Sirelli
Libro
editore: Grafichéditore
anno edizione: 2025
pagine: 96
Il presente e i suoi protagonisti sono il luogo e il tempo scelti da Massino Sirelli come leitmotiv della sua ricerca. Per Sirelli la mente non è sufficiente a trattenere i ricordi ma necessita dell’elemento materiale al fine di avvalorare ciò che la memoria dichiara. Attraverso l’estetica relazione fra gli oggetti, Sirelli ricompone il passato nel tempo presente per valorizzarlo nel futuro. L’oggetto così prelevato dalla realtà, assemblato e rielaborato attraverso la predisposizione di un nuovo senso, si affianca alla sottile ironia che sfrutta la straniante combinazione di elementi disparati. Per Sirelli l’opera rappresenta una sedimentazione interiore in cui i frammenti di esperienza personale si trasformano in un territorio, uno spazio collettivo, in cui perdersi. L’uso del colore rappresenta, così, una sospensione infinita che richiama al reale ed al più che reale; lievito emozionale senza altri formalismi. Ed il colore per Sirelli è il vero tempo interiore fin dal grafismo degli esordi fino alle recenti opere pulsanti e vitali. Un linguaggio, quello di Sirelli, che è in grado di rappresentare la variabile del tempo e la connessione tra tangibilità, relazione e reminiscenza.

