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Ombre Corte: Culture

Alchimie austeniane. Donne, fortuna e altre storie in

Alchimie austeniane. Donne, fortuna e altre storie in "Pride and prejudice" di Jane Austen

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2016

pagine: 118

Mai dimenticato dalla letteratura critica, né dalla passione dei lettori, "Pride and prejudice" (1813) si segnala come l'opera di Jane Austen che meglio si presta a letture su più livelli. È questo il romanzo nel quale appare il passaggio da una visione morale triste ad una che reclama un ottimistico "diritto" alla felicità e che trova nuove fondamenta nell'amore "romantico". Il matrimonio rimane un tema centrale illuminato però da una luce obliqua che demolisce la precedente mercificazione della donna per far emergere una nuova tipologia relazionale: il matrimonio d'amore non più legato alla trasmissione della "fortune" ma alla proprietà transitiva della passione. Nel volume si pone l'accento sulla polifonia dei temi, sulle interferenze culturali o sulle ri-letture che concorrono a rafforzare il significato contenuto nei dettagli del testo austeniano.
12,00

Fascisti del terzo millennio. Per un'antropologia di CasaPound

Fascisti del terzo millennio. Per un'antropologia di CasaPound

Maddalena G. Cammelli

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2015

pagine: 126

In questi ultimi anni, varie formazioni di estrema destra, fasciste, populiste o nazionaliste, sembrano aver assunto una maggiore visibilità e capacità di penetrazione politica tra le popolazioni europee. Prodotto dei forti cambiamenti che stiamo attraversando, sintomo di una progressiva frantumazione sociale, tali formazioni si battono sia contro una Unione europea che ha espropriato gli Stati nazionali della loro sovranità, sia in difesa di una presunta identità culturale dell'Occidente, oggi "minacciata" dai crescerti flussi migratori. Nel nostro paese, una delle espressioni più evidenti e paradigmatiche di una generale deriva sovranista, nazionalista e identitaria, è sicuramente rappresentata da CasaPound. Studiarne pertanto la struttura, la cultura e l'azione, come si propongono queste pagine, che raccolgono anche le ragioni di appartenenza espresse dai suoi militanti, costituisce un contributo importante alla comprensione di una cultura politica che va ben al di là di coloro che la rivendicano apertamente definendosi "fascisti del terzo millennio". Dall'osservazione e dall'analisi antropologica di un caso concreto, cogliendone le peculiarità, analizzandone la matrice culturale, il programma politico, le forme della militanza e le tensioni che lo attraversano, emergono in realtà molti degli elementi che in vario modo e in forme diverse connotano i sentimenti e i comportamenti di una parte sempre più consistente delle nostre società.
12,00

Femminismi queer transnazionali. Critiche post e decoloniali all’omofobia, all’islamofobia e all’omonazionalismo

Femminismi queer transnazionali. Critiche post e decoloniali all’omofobia, all’islamofobia e all’omonazionalismo

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2015

pagine: 200

Questo volume propone alcuni importanti contributi di un femminismo transnazionale che dagli anni Novanta cerca di spostare il baricentro delle questioni di genere oltre l'occidente bianco, radicando la propria riflessione e la propria pratica a un contesto postcoloniale. Essi rappresentano un forte e articolato punto di vista critico nei confronti dell'omofobia e dell'islamofobia, nonché del paradigma eteronormativo e nazionalista che si sta diffondendo in varie forme in Europa, negli Stati Uniti e in India. Uno dei tanti elementi che sicuramente li accomuna è il loro approccio analitico, dal quale emerge chiaramente una dimensione di genere della xenofobia e dell'islamofobia, ma anche una argomentata contestazione all'idea che la tolleranza progressista per le minoranze sessuali vada sempre di pari passo con la condanna dell'Islam come alterità puramente maschile e oppressiva del femminile. Questa confusione ideologica, qui definita "islamofobia progressista", viene fortemente problematizzata da analisi complesse, che si oppongono energicamente al dualismo Occidente progressista/altrove oppressivo e omofobo. Come evitare che i discorsi sulle identità sessuali e di genere finiscano col fornire un sostegno, benché involontario, all'islamofobia, terreno scivoloso in cui il femminismo occidentale egemonico può trovarsi invischiato? I saggi qui proposti offrono alcune risposte e un contributo teorico e metodologico utili anche nel contesto italiano.
19,00

Ecologia-mondo e crisi del capitalismo. La fine della natura a buon mercato

Ecologia-mondo e crisi del capitalismo. La fine della natura a buon mercato

Jason W. Moore

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2015

pagine: 183

Economia ed ecologia vivono la stessa crisi. Analizzando i modi in cui si sono combinati finanza, cibo, lavoro, energia e materie prime, Jason W. Moore mostra come la grande forza del capitalismo sia sempre consistita nella sua capacità di creare "nature" a buon mercato, integrando il lavoro umano e il cambiamento ambientale in modo dinamico ma distruttivo. Sulla scorta del pensiero ambientalista, femminista e marxista, egli interpreta il capitalismo come un'ecologia-mondo, una civiltà in cui si compongono insieme l'accumulazione del capitale, la ricerca del potere territoriale e la co-produzione della natura. Cartografandone le tappe storiche a partire dalla cosiddetta accumulazione originaria, Moore individua nel XXI secolo il punto di non ritorno: ossia, la fine della natura a buon mercato. Cibo, energia, materie prime, lavoro costituiscono un tutt'uno. Pensare al lavoro-nella-natura invece che al lavoro e alla natura è una chiave per una politica radicale di liberazione: per gli essere umani e per la natura nel suo insieme. In questa prospettiva, le trasformazioni dell'uno e dell'altra sono dialetticamente connesse nella medesima rete della vita, nella loro degradazione in atto, così come nella loro possibile sottrazione alle pratiche di appropriazione e di sfruttamento.
16,00

La pensatrice e lo specialista. Hannah Arendt e il processo Eichmann

La pensatrice e lo specialista. Hannah Arendt e il processo Eichmann

Ruggero D'Alessandro

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2015

pagine: 143

"Assistere a questo processo è in qualche modo, io ritengo, un obbligo che ho verso il mio passato". Così scrive Hannah Arendt alla vigilia del processo all'ex tenente colonnello delle SS Adolf Eichmann, uno dei massimi responsabili della progettazione e realizzazione della Shoah. Dalle corrispondenze che Arendt scrive per il settimanale "The New Yorker", nel 1963 nasce un volume dal titolo "Eichmann in Gerusalem. A Raport on the Banality of Evil" (tradotto in italiano con "La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme"), che ben presto scatenerà dure reazione da parte del mondo ebraico. Le accuse che le verranno rivolte riguardano il suo ritratto di Eichmann, l'analisi del ruolo dei Consigli ebraici, nonché la valutazione del processo, fra questioni giuridiche, fini politici e aspetti etici. Nel ricostruire questa dolorosa vicenda, che coinvolse anche amicizie e affetti di lunga data, l'autore analizza dunque la posizione della Arendt rispetto alle questioni della colpa, del diritto, della giustizia collettiva, della giurisdizione per i crimini contro l'umanità, accanto alle "ambiguità" di un'istituzione come i Consigli ebraici e alcune categorie centrali della speculazione arendtiana sull'incapacità di pensare e sulla "banalità" del male. Ne esce un quadro complesso dal quale emerge una Arendt coraggiosa e battagliera, instancabile pensatrice della condizione umana, della libertà e della giustizia.
14,00

Fortune del femminismo. Dal capitalismo regolato dallo stato alla crisi neoliberalista

Fortune del femminismo. Dal capitalismo regolato dallo stato alla crisi neoliberalista

Nancy Fraser

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2014

pagine: 284

In questo suo nuovo lavoro Nancy Fraser ripercorre l'evoluzione del movimento femminista a partire dagli anni Settanta e anticipa una nuova fase, radicale ed egualitaria, del pensiero e dell'azione femminista. Negli anni in cui la Nuova Sinistra era in fermento, la "seconda ondata" femminista emerse come una lotta per la liberazione della donna, ponendosi accanto ad altri movimenti radicali che mettevano in discussione le caratteristiche fondamentali della società capitalistica. Ma il successivo immergersi del femminismo in una politica identitaria coincise con il declino delle sue energie utopiche e con l'ascesa del neoliberismo. Ora, prevedendo una ripresa del movimento, Fraser sostiene la necessità di un radicalismo femminista rinvigorito, in grado di affrontare la crisi economica globale. Il femminismo può essere una forza che lavora in accordo con altri movimenti egualitari nella lotta per portare l'economia sotto il controllo democratico, nel mentre rielabora il potenziale visionario delle precedenti ondate del movimento di liberazione delle donne. Questa nuova indagine è destinata a diventare un punto di riferimento del pensiero femminista.
24,00

Il punto zero della rivoluzione. Lavoro domestico, riproduzione e lotta femminista

Il punto zero della rivoluzione. Lavoro domestico, riproduzione e lotta femminista

Silvia Federici

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2014

pagine: 159

"Come provo a mostrare in in questo libro, oggi un femminismo radicale deve operare su vari fronti, ma senza mai limitarsi a una pratica puramente difensiva. La ricostruzione del tessuto sociale, la determinazione di nuovi rapporti di solidarietà capaci di procurare subito, nel presente, nuove risorse e nuovi rapporti sociali, sono la prima condizione non solo per la sopravvivenza ma anche e soprattutto per aprire un processo di riappropriazione della ricchezza e per recuperare il controllo sui mezzi della nostra riproduzione. Abbiamo davanti un lavoro immenso, se si pensa alle condizioni disastrate - ambientali, economiche, sociali - in cui siamo costretti a vivere. Dall'educazione alla salute, all'ambiente, alla costruzione di nuove forme di (ri)produzione. Si può davvero dire che dobbiamo mettere il mondo sottosopra, perché la bancarotta del sistema capitalistico è tale che ormai da esso ci si può aspettare solo crisi, miseria e violenza" (Silvia Federici). "Finalmente abbiamo un volume che raccoglie i numerosi saggi che in un periodo di quattro decenni Silvia Federici ha scritto sulla questione della riproduzione sociale e le lotte delle donne su questo terreno. Oltre a fornire una potente storia dei cambiamenti nell'organizzazione del lavoro riproduttivo, 'Il punto zero della rivoluzione', documenta lo sviluppo del pensiero della sua autrice su alcune delle questioni più importanti del nostro tempo..." (Mariarosa Della Costa)
15,00

Il futuro incerto. Soggetti e istituzioni nella metamorfosi del contemporaneo

Il futuro incerto. Soggetti e istituzioni nella metamorfosi del contemporaneo

Ubaldo Fadini

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2013

pagine: 154

Cercando di cartografare quella soggettività contemporanea che viene messa sempre di più originalmente e interamente al lavoro, in tutte le sue determinazioni esistenziali, l'autore chiama a raccolta alcune linee di pensiero critico novecentesco (tra le altre: l'eredità teorica "francofortese" e il "differenzialismo" francese), ritenute spesso difficilmente affiancabili e ricomponibili. E in quest'ottica, centrata in particolare sulla rilevazione della qualificazione della forza-lavoro, nel tempo d'affermazione del biocapitalismo, come "capitale variabile" e - insieme - come modalità di incorporazione di parti di "capitale fisso", che si avverte l'esigenza di rivedere buona parte di ciò che è stato fin qui detto sul rapporto tra il "vivente" e il "positivo", tra il "corpo" e la tecnica. Proprio a proposito del "positivo", in una accezione più generale rispetto alla sua identificazione con l'"apparecchiatura" tecnologica attualmente a disposizione, si sottolinea anche l'importanza di una sua "soluzione" nel senso della realizzazione di mediazioni "altre" rispetto a quelle presenti, in grado di porsi come spazi di soddisfazione (di bisogni e desideri) sempre più ampi per tutto ciò che è movimento critico sullo scenario della società odierna. Sullo sfondo di tale considerazione, si delinea pure la fertilità della riflessione deleuziana sull'istituzione, ovvero su ciò che si muove, che si può muovere nell'istituzione stessa...
15,00

Agire in comune. Antropologia e politica nell'ultimo Marx

Agire in comune. Antropologia e politica nell'ultimo Marx

Luca Basso

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2012

pagine: 254

Questo lavoro si colloca all'interno di un rinnovato interesse per il pensiero di Marx e la sua critica al capitalismo, manifestatosi negli ultimi anni anche in seguito alla crisi economica globale. La sua analisi si distingue per l'originale esplorazione del corpus marxiano: dal "Capitale", agli ultimi scritti politici, senza trascurare i numerosi appunti sulle scienze. Ne emerge un quadro storico-teorico articolato, in cui alla nozione di "individuo" si intrecciano quelle di "classe", "società" e "comunità". L'intento dichiarato consiste nel tenere assieme l'analisi della "spettrale oggettività" del capitale e l'assunzione politica della soggettività di classe, cogliendo anche l'instabilità della loro relazione. D'altronde il capitalismo è il primo modo di produzione in cui l'antagonismo costituisce la condizione stessa del suo darsi. Contrariamente a quanto vorrebbe un vecchio luogo comune, la tesi di fondo dell'autore è che lo scenario marxiano si caratterizzi per una tensione alla realizzazione individuale, intesa però non in contraddizione con la dimensione collettiva. Emerge quindi una dinamica antropologica che affonda nella materialità della situazione presente e che si rivela inconciliabile tanto con l'individualismo liberale quanto con ogni approccio organicistico. Alla base della riflessione sta l'"agire in comune" delle singolarità operaie, con la sua portata destrutturante nei confronti dell'assetto capitalistico e della forma-Stato.
20,00

Lo schermo del potere. Femminismo e regime della visibilià

Lo schermo del potere. Femminismo e regime della visibilià

Alessandra Gribaldo, Giovanna Zapperi

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2012

pagine: 123

Il tema dell'immagine delle donne si è imposto negli anni del declino berlusconiano come un problema che richiede una risposta sia politica che teorica. Questo libro propone una lettura femminista dell'intreccio tra genere e cultura visiva. La critica dell'immagine come ambito sessuato permette di cogliere la complessità dei rapporti di potere che si esprimono attraverso le immagini, senza cedere alla nostalgia di un femminile autentico. Il femminismo ha mostrato infatti come il corpo naturale sia già un corpo immaginato, storicamente connotato, plasmato dai rapporti di potere. Se il tempo è adesso, non abbiamo bisogno di redenzione per fare posto a un'immagine di donna integra e dignitosa, quanto piuttosto di reinvenzione. Declinare il genere attraverso le linee della classe, del colore e della sessualità permette di pensare la soggettività in termini di processo, di conflitto e di possibilità, in una forma che è insieme immagine e sguardo.
13,00

Macchine desideranti. Capitalismo e schizofrenia

Macchine desideranti. Capitalismo e schizofrenia

Gilles Deleuze, Félix Guattari

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2012

pagine: 157

Al suo apparire in Francia nel 1972, "L'anti-Edipo" suscitò un dibattito vivacissimo, che ben presto ebbe un'ampia risonanza anche in Italia, ma non solo. I suoi autori partivano da una critica alla psicoanalisi, accusata di prevaricazione autoritaria in difesa del capitalismo, ma non risparmiavano energiche bordate polemiche anche al freudo-marxismo, al lacanismo e ad alcune tendenze della cosiddetta antipsichiatria. Tuttavia, proprio per il tipo di impianto critico, il libro eccede di gran lunga l'ambito settoriale del discorso e della pratica psicoanalitica, come testimoniano ampiamente anche gli interventi e le conversazioni presentate in questo volume. Qui, senza sottrarsi alle critiche di studiosi e professionisti di diversi ambiti disciplinari (dalla psicoanalisi all'antropologia, dalla storiografia alla filosofia), Deleuze e Guattari si soffermano sui temi più significativi e dirompenti del loro primo lavoro in comune. Si tratta, in sostanza, di materiali che non solo accompagnano il libro (illuminandone struttura e finalità) ma ne approfondiscono anche alcuni snodi tematici e concettuali, tracciando ulteriori direzioni della ricerca, che in Mille piani, il secondo volume del loro lavoro su "Capitalismo e schizofrenia", avrà uno degli esiti più straordinari, sia sul piano filosofico che politico. Il volume raccoglie inoltre i "commenti" che il sociologo Donzelot e il filosofo Lyotard scrissero su "L'anti-Edipo".
15,00

Confini diamanti. Viaggio ai margini d'Europa ospiti dei rom

Confini diamanti. Viaggio ai margini d'Europa ospiti dei rom

Andrea Mochi Sismondi

Libro: Libro in brossura

editore: Ombre Corte

anno edizione: 2012

pagine: 253

Sutka, in Macedonia, è l'unica municipalità al mondo in cui i rom sono in maggioranza. Hanno un loro sindaco e un loro canale televisivo. Una coppia di italiani si imbatte nella comunità, si trovano a camminare per i suoi vicoli dissestati con il fiato sospeso, si sentono ridicoli e fuori luogo spingendo a fatica il loro passeggino Chicco con gli occhi sgranati. Eppure decidono di tornare. Per viverci. Insieme al loro bimbo ribaltano il rapporto: come migranti al contrario si fanno stranieri tra chi ovunque è straniero. Questa inversione permette loro di partecipare alle lunghe discussioni tra i membri della comunità, seguirne i rituali, confrontare i paradigmi, cercare di capire, fino a essere sostanzialmente adottati da una famiglia rom. L'autore racconta in prima persona l'evolversi di questo percorso, il progressivo svelarsi davanti ai suoi occhi di quella human network che da Sutka si dirama in tutta Europa lungo le strade dei familiari partiti. Incontro dopo incontro, i preconcetti portati inconsapevolmente dall'Italia - buonisti o razzisti che siano - sbattono contro la realtà, dimostrandosi insufficienti a comprendere la complessità di ciò che si mostra. Ciò che traspare è un'opzione aperta: la possibilità di concepire l'esistenza individuale, la pratica politica e la stessa storia in un altro modo. Un modo diverso, che non nasconde le sue contraddizioni e le sue miserie, ma evoca potenzialità spesso inespresse o in molti modi tarpate. Prefazione di Adriano Zamperini.
20,00

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