Ombre Corte: Culture
Segni e macchine. Il capitalismo e la produzione di soggettività
Maurizio Lazzarato
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2019
pagine: 189
"Il capitale è un operatore semiotico": questa affermazione di Félix Guattari è al centro del lavoro di Lazzarato che, chiedendoci di abbandonare il logocentrismo che informa ancora tante teorie critiche, cerca di costruire una nuova teoria in grado di spiegare come funzionano i segni (e non soltanto il linguaggio) nell'economia, negli apparati di potere e nella produzione di soggettività. Superando il dualismo di significante e significato, "Segni e macchine" mostra come i segni fungano da "operatori" che entrano direttamente nei flussi materiali e nel funzionamento delle macchine. Il denaro, le quotazioni di borsa, i differenziali di prezzo, gli algoritmi, le equazioni e le formule scientifiche costituiscono "motori" semiotici che fanno funzionare le macchine sociali e tecniche del capitalismo, scavalcando la rappresentazione e la coscienza e producendo soggetti e servitù macchiniche. Mostrando come la semiotica di Deleuze e Guattari sia più efficace delle teorie politiche in cui il linguaggio gioca un ruolo fondamentale (Jacques Rancière, Antonio Negri e Michael Hardt, Paolo Virno e Judith Butler) per rendere conto del funzionamento del capitale contemporaneo, Lazzarato si chiede: quali sono le condizioni per una rottura politica ed esistenziale in un'epoca in cui la produzione di soggettività non dipende esclusivamente o principalmente dal linguaggio? Quali sono gli strumenti necessari per neutralizzare la produzione industriale di soggettività? Quali tipi di organizzazione dobbiamo costruire per un processo di soggettivazione che ci consenta di sfuggire alla presa della sottomissione sociale e della schiavitù macchinica? Nell'affrontare queste domande, "Segni e macchine" assume un compito che oggi appare sempre più urgente e inderogabile.
Il conflitto populista. Potere e contropotere alla fine del secolo americano
Pierfranco Pellizzetti
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2019
pagine: 138
Se l'irradiamento economico, politico, culturale e mediatico da parte del mondo anglosassone, epicentro dell'ordine novecentesco tuttora vigente, presenta indiscutibili segni di esaurimento con effetti imbarbarenti, cresce la messa in campo di strumenti difensivi da parte della plutocrazia minacciata dalle insorgenze indignate; sotto forma di marchingegni comunicativi, che bollano come "populismo" il semplice rifiuto della finanziarizzazione del mondo, e la trasformazione del sistema democratico in Post-democrazia, avviata a diventare "Democratura" (il guscio vuoto di pratiche formali al servizio del nuovo autoritarismo). Siamo alla fine di una fase storica dell'economia-Mondo o piuttosto dell'ordine capitalistico complessivamente inteso? In questo scenario di decadenza, le strategie di contrasto emergono nelle aree alla periferia dei Quartieri Generali e nelle città ribelli alla centralizzazione del Potere. I luoghi dove il conflitto per la democrazia riprende vigore riflettendo sul nuovo soggetto antagonista, che può nascere dall'aggregazione di interessi convergenti (lavorativi, ambientalisti, di genere, ecc.) nel comune interesse alla riappropriazione di futuro. L'invenzione del popolo.
La macchina della verità. Sul perché i Tarocchi predicono un futuro
Alfio Neri
Libro
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2019
pagine: 160
È solo l'inizio. Rifiuto, creatività e affetti nel lungo '68
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 199
Quali rotture ha determinato il '68 e in che misura alcune di queste continuano a risuonare ancora oggi? L'uscita dalla fabbrica e il rifiuto del lavoro, la rivoluzione copernicana del conflitto di classe e della vita quotidiana, la trasformazione radicale delle relazioni tra i sessi e le generazioni, la questione del sapere e delle sue istituzioni, il rapporto con l'autorità, la norma e la salute mentale, il privato che sfonda la porta di casa e si fa politico. La creatività come strumento di lotta, l'arte povera e militante, la bellezza che scende per le strade e l'avanguardia che per qualche tempo si confonde con la vita chiudono il secolo breve e aprono la strada a quel lavoro dell'intelletto diffuso che caratterizza il nostro tempo e la sua economia di nuove subordinazioni. Sono questi i temi affrontati dagli interventi a più voci di autori - appartenenti, nella maggior parte dei casi, a una generazione più giovane che non ha partecipato al '68 - chiamati a interrogarsi su ciò che rimane vivo dell'ultima grande rivoluzione del Novecento. Rileggere un anno la cui durata è superiore a un decennio non è l'occasione per commemorarlo, ma per cogliere il presente nel quale viviamo.
Il senso inatteso. Pensiero e pratiche degli affetti
Ubaldo Fadini
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 160
Che cosa propone questo testo? Un'idea di filosofia che riconosce la parzialità delle sue figure, dei suoi temi, a partire dall'affermazione del valore dell'incontro, della relazione, di tutto ciò che ha come effetto uno spiazzamento, una sorpresa, un cambiamento delle abitudini e delle pratiche di vita. Una filosofia che fa quindi i conti con l'inatteso, che vive anzi proprio del suo senso e del suo diventare sensibile, esperienza allora di qualcosa che sollecita le facoltà umane, anche quella particolarmente "penosa" della stupidità (Flaubert), che consegna a una condizione di "grevità" da far valere comunque come stimolo singolare, appunto sorprendente, a non restare confinati all'interno di una dimensione dominata dalla "stoltezza", da una "bassezza" ritenuta insuperabile. Pensiero e stupidità, estraneità e amicizia, parzialità e finitezza... e molto altro ancora viene restituito da pagine nelle quali la posta in gioco è ancora quella di cogliere ciò che di straniero c'è nel filosofo, per dirla con Deleuze e Guattari, "con quell'aria di chi ritorna dal paese dei morti". Quali sono i ricordi di tale esperienza, come riescono a dire che nulla è mai veramente passato? Non lasciarsi strappare i significati, anche quelli più terribili (non soltanto quelli positivi e sereni), degli incontri, delle relazioni, considerarli come risorse di trasformazione, di metamorfosi (Canetti), in vista di una riarticolazione orgogliosa di un lavoro come quello della filosofia che non vuole accomodarsi alle dinamiche odierne neppure troppo mascherate di incremento delle bassezze e delle condotte stolte di vita.
Passioni del visibile. Saggi sull'estetica francese contemporanea
Raoul Kirchmayr
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 179
Fino agli sviluppi più recenti, l'estetica francese del Novecento ha dato prova di forza speculativa e critica, intrecciandosi con una riflessione filosofica radicale. Analizzando soprattutto l'opera di autori come Sartre, Merleau-Ponty, Lyotard, Nancy e Didi-Huberman, e senza trascurare di convocare figure decisive come Derrida e Deleuze, il volume individua alcune linee-guida e alcuni snodi del dibattito contemporaneo, mostrando come la messa a tema del vedere si sia progressivamente indirizzata da un approccio fenomenologico e gnoseologico a un orizzonte peculiarmente etico e politico in cui si collocano tanto le "arti del visibile" quanto la riflessione sullo statuto dell'immagine. Parallelamente, il grande tema del soggetto della visione è affrontato con attenzione alle sue trasformazioni, che conducono al riconoscimento di una dimensione passionale implicita nello sguardo indirizzato verso l'oggetto. Lo scavo dell'esperienza del vedere si accompagna così a un'interrogazione in grado di ripensare non solo il che cosa si vede ma anche il chi vede.
L'emozione di uno spazio quotidiano. Parole, racconti, immagini di Sant'Elia-Cagliari
Silvia Aru, Claudio Jampaglia, Maurizio Memoli, Matteo Puttilli
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 206
In quanti e quali modi si può raccontare un quartiere? Quali emozioni, colori, parole ci legano al nostro spazio quotidiano? Quali problemi, desideri, inquietudini e aspettative lo rappresentano? Il volume sintetizza gli esiti di un intervento di ricerca-azione svolto a Cagliari nel quartiere di Sant'Elia. Come in tanti altri contesti simili, il quartiere è composto per la quasi totalità da edifici di edilizia residenziale pubblica ed è storicamente connotato da carenza di servizi (educativi, sanitari, commerciali, ricreativi) e investito dal dibattito sulla sua riqualificazione urbanistica e sociale. L'indagine ha prodotto una raccolta di racconti, storie, percorsi, foto, ma anche di memorie pubbliche e private, con l'obiettivo di costruire una collezione di auto-rappresentazioni della "geografia dell'emozione" del quartiere, facendo emerge una geografia "minima" fatta di legami personali e sentimentali collettivi. Il web-documentario "Sant'Elia. Frammenti di uno spazio quotidiano", frutto del percorso di ricerca qui presentato, nel 2017 ha vinto ex aequo il primo premio per i web-doc di "Capodarco l'Altro Festival" ed è stato selezionato in finale per il "Primed - Premio Internazionale del documentario e del reportage del Mediterraneo" di Marsiglia. È consultabile liberamente sul sito dell'Università di Cagliari all'indirizzo www.webdoc.unica.it.
La linea del genere. Politiche dell'identità e produzione di soggettività
Libro
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 190
Questo libro è nato dall'esperienza di un convegno sul tema del "genere" organizzato dall'Associazione Libera...mente donna, una associazione femminista che gestisce due Centri antiviolenza in Umbria. Nella collettanea, che ospita il confronto tra studiosi e studiose di diverse discipline (antropologia, sociologia, filosofia, diritto), le autrici e gli autori si interrogano sul dibattito che nella contemporaneità assume questo significante e sulle tensioni politiche che lo attraversano. Il genere, principio di organizzazione economica e culturale, diventa una chiave fondamentale per rileggere non solo la produzione del maschile e del femminile, ma l'intero assetto della società e i rapporti di potere da cui la stessa è attraversata. Al di là delle opposizioni troppo semplificatorie tra "culturalismi" e "materialismi", o tra "politiche dell'identità" o "politiche dell'uguaglianza", leggere il genere come dispositivo cruciale della produzione di soggettività, apre un terreno di analisi e di lotta fondamentale per nuove pratiche di trasformazione. Contributi di Cristina Papa, Valeria Ribeiro Corossacz, Rita Laura Segato, Federico Zappino, Rosa Parisi, Maria Rosaria Marella.
Piergiorgio Bellocchio e i suoi amici. Intellettuali e riviste della sinistra eterodossa
Giuseppe Muraca
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 123
Nato a Piacenza il 15 dicembre 1931, Piergiorgio Bellocchio fa parte di una generazione di intellettuali che si sono formati nel corso degli anni Cinquanta e che nei decenni successivi hanno offerto un contributo determinante al rinnovamento della sinistra italiana e della cultura contemporanea. Bellocchio ha fondato e diretto le riviste "Quaderni piacentini" (1962-1984) e "Diario" (1985-1993), e ha pubblicato vari libri, tra cui "Dalla parte del torto" (1989), "L'astuzia delle passioni" (1995) e "Al di sotto della mischia" (2007). In questo libro l'autore raccoglie articoli e note dedicati alle opere e all'attività politica e culturale dello scrittore piacentino, di Grazia Cherchi e di Goffredo Fofi e alla storia dei "Quaderni piacentini", di "Ragionamenti" e di altre riviste della sinistra eterodossa. Al di là delle differenze, ciò che accomuna questi intellettuali militanti è principalmente la critica della sinistra istituzionale, del potere, della cultura e dei valori dominanti.
L'insorto del corpo. Il tono, l'azione, la poesia. Saggi su Antonin Artaud
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 230
L'eredità di Antonin Artaud è incommensurabile: centinaia di appunti, decine di riflessioni sull'arte e sulla pratica teatrale e alcune tra le opere più importanti del secolo scorso come "Il teatro e il suo doppio". A settantanni dalla sua scomparsa, i saggi contenuti nel volume si raccordano intorno all'atto estremo di sovversione intellettuale, fisica, gestuale dell'autore francese, indagandone le potenzialità concettuali e le pratiche - il "CsO", la follia artistica, il "suicidio sociale" - negli aspetti di virtuale attualizzazione. Sullo sfondo si coglie un vivo interesse per quanto riguarda le implicazioni politiche del pensiero artaudiano che possono sostenere in maniera crescente la soddisfazione di un desiderio sempre pieno di vita e di apertura nei territori problematici e contraddittori della contemporaneità. Prefazione di Ubaldo Fadini.
La giungla di Calais. I migranti, la frontiera e il campo
Michel Agier
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 166
Da aprile 2015 a ottobre 2016, sono stati circa diecimila i migranti che hanno vissuto in condizioni estremamente precarie nella "Giungla" di Calais, accendendo passioni, polemiche e timori, ma anche grandi solidarietà. Michel Agier, riconosciuto a livello internazionale per il suo lavoro sull'antropologia urbana, i migranti e i rifugiati, ha riunito ricercatori e attivisti (sociologi, architetti, volontari...) in un progetto rivolto a comprendere L'evento Calais" - un oggetto politico, mediatico e simbolico inedito. In effetti, tutte le reazioni di cui la Giungla è stata oggetto, tutte le violenze fisiche e morali contro i suoi abitanti e tutti i tipi di solidarietà (umanitarie e politiche, individuali e associative, calesiane, britanniche o europee) formano un concentrato delle domande che attraversano oggi tutta l'Europa: come si definisce un "noi" locale, nazionale ed europeo che sia attento alla propria relazione con gli "altri" e con se stesso? Si può, e come, reinventare l'ospitalità? A partire dai campi o contro di essi? Quale futuro si inventa in questi luoghi di emarginazione e di eccezione che finiscono con l'assomigliare a occupazioni e a nuovi spazi politici? "La questione al centro della ricerca di Agier e collaboratori è la vita effimera e insieme testarda di un "campo", non diversa da quella di altre giungle, metafora perfetta dei contemporanei spazi urbani e delle forme di socialità che li caratterizzano e li animano. È questo il merito maggiore del libro: interrogare la moltitudine di atti e di interessi amministrativi, politici, sociali, economici che nutrono la vita di un campo di richiedenti asilo, facendo emergere la produzione di discorsi, di azioni politiche, di relazioni, e ciò tanto fra gli immigrati quanto nelle comunità locali." (Roberto Beneduce)
Figure del lavoro contemporaneo. Un'inchiesta sui nuovi regimi della produzione
Libro: Libro in brossura
editore: Ombre Corte
anno edizione: 2018
pagine: 167
Negli ultimi anni il lavoro è tornato con forza al centro del dibattito. I contributi raccolti in questo volume intendono indagarne le mutazioni intercorse negli ultimi anni proponendo un approccio alternativo a quelli che oggi sembrano orientare maggiormente la ricerca, spesso legata all'analisi della precarietà o delle figure più innovative del mercato del lavoro. Le ricerche presentate costituiscono una serie di fotografie volte a restituire uno spaccato del mondo del lavoro contemporaneo. Facchini, portuali, lavoratrici del sesso, operai del circuito elettrodomestico, del comparto moda e delle imprese recuperate, migranti impiegati nel settore agricolo nel Sud Italia o, ancora, lavoratori di piattaforme digitali quali Amazon Mechanical Turk: i casi di studio proposti sono molteplici come le figure che popolano l'attività lavorativa. Dalle istantanee proposte emerge un quadro composito, in cui diversità e frammentazione appaiono come la cifra principale dell'attuale universo del lavoro. Tuttavia, la crescente integrazione dei processi economici all'interno di catene del valore nelle quali convivono regimi lavorativi estremamente diversi, aumenta allo stesso tempo l'interconnessione tra la molteplicità delle figure del lavoro. Questo doppio movimento, composto da frammentazione e interconnessione, incoraggia quindi uno sguardo attento ai processi economici e sociali dispersi nello spazio globale, ma anche a moltiplicare le ricerche sul campo per cogliere l'operare concreto della diversità su scala locale. Postfazione di Devi Sacchetto.