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Orthotes: Festival

La condizione giovanile nell'età del nichilismo

La condizione giovanile nell'età del nichilismo

Umberto Galimberti

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2022

pagine: 70

In questo intervento Umberto Galimberti affronta il tema della condizione giovanile nell’epoca attuale, che definisce età del nichilismo. Ricorrendo a un ampio repertorio di riferimenti culturali, il filosofo compie un’analisi – a tratti inesorabile – della società attuale, concentrando la propria riflessione in particolar modo sulla formazione scolastica e l’educazione famigliare. Nello scenario disegnato risuonano allarmanti le contraddizioni che attraversano lo sviluppo degli individui, dall’età prescolare all’adolescenza, e che li rendono, loro malgrado, impermeabili all’urgenza di un cambio di passo richiesto dal vivere comunitario. Se non si agisce subito – se non si incide in maniera decisiva sulla sostenibilità ambientale, lavorativa, sociale, e in ogni aspetto che riguarda il vivente – il futuro non sarà il luogo della felicità e del miglioramento. Ma come fare, quando è l’idea stessa di futuro a essere enigmatica, confusa, o addirittura a non appartenerci più?
10,00

L'età della tecnica e la fine della storia

L'età della tecnica e la fine della storia

Umberto Galimberti

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2021

pagine: 64

L'indagine sull'origine della storia porta Umberto Galimberti a risalire ancora una volta ai Greci, prima fonte della nostra cultura. Se la storia, tuttavia, è “tempo fornito di senso”, allora i Greci, più che storici, furono “cronisti”. Kairos, ciclicità e piena consapevolezza della morte hanno fondato una temporalità senza storia. Quest'ultima appartiene infatti solo alla religione giudaico-cristiana, in quanto percorso di salvezza, basato su un “disegno sacro”, che unisce passato, presente e futuro. Il Cristianesimo accetta anche la tecnica, che è manipolazione della natura da parte dell'uomo che ne è il “padrone”, laddove per i Greci la natura è solo lo scenario immutabile in cui egli abita. In un confronto serrato che, attraversando il Medioevo, arriva ai giorni nostri, Galimberti riflette su quanto l'avvento del mercato e l'uso del denaro ci abbiano annullato come persone. Siamo di fronte al nichilismo e ai suoi sviluppi: è l'età della tecnica, dunque, a segnare la fine della storia e dell'Occidente come lo conosciamo.
10,00

L'idealismo tedesco

L'idealismo tedesco

Valerio Verra

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2019

pagine: 110

L’intento principale a cui questo volume risponde è quello di ricordare la figura di uno storico della filosofia: Valerio Verra (1928-2001). E come onorarne meglio la memoria se non mettendo a disposizione del lettore due sue conferenze dedicate l’una al tema per il quale molto probabilmente viene più spesso ricordato, cioè l’idealismo tedesco, l’altra alla concezione filosofica che della storia ebbe l’Occidente cristiano? Se nel primo caso, l’intento che Verra si pone è la “decostruzione” dell’idealismo tedesco, nel secondo il suo vasto excursus punta diritto a Hegel, cioè al filosofo a cui aveva dedicato larga parte del suo impegno esegetico. Si nota in entrambe le conferenze non solo il senso di ironia – che si accompagnava sempre a una estrema chiarezza – ma anche la capacità di vedere le idee sempre legate a quella realtà a cui la filosofia non deve mai rinunciare se non vuol essere tacciata di inutile sofisticheria.
10,00

Veritas indaganda

Veritas indaganda

Umberto Curi

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2018

pagine: 52

L’immagine della verità come qualcosa di dato e posseduto contrasta, secondo Umberto Curi, con quanto è possibile ritrovare sia nella tradizione giudaico-cristiana che nella cultura greca. La verità non è infatti il culmine di un’attività di carattere teoretico-conoscitivo bensì qualcosa di pratico, di connesso alla libertà, che esige un processo di infinita investigazione e conflitto. Il percorso sulla verità suggerito da Curi attraversa l’incontro di Gesù con Pilato, la Repubblica di Platone, i frammenti postumi di Nietzsche, e giunge fino a Heidegger e alla sua illuminante lettura del mito della caverna. La verità non è un quieto possesso... ma accade solo nella storia della continua liberazione, la quale si consegue veramente non rimanendo a contemplare il sole, ma ritornando nella caverna per diventare attivi liberatori dalle ombre.
10,00

Avventure e disavventure della verità

Avventure e disavventure della verità

Umberto Galimberti

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2018

pagine: 64

Nell’indagare la verità e la sua storia, Galimberti risale anzitutto alla prima fonte della nostra cultura, ai greci, che ci hanno tramandato una verità legata alla visibilità, anche se non immediatamente sensibile, com’è indicato da Platone col termine ‘idea’. Ma qui inizia anche la sciagura del corpo nel mondo occidentale e la scissione, sempre più pronunciata, tra ciò che è inteso come anima e il corpo. Nell’età della tecnica la verità cambia ancora: vero è ciò che ha successo, che produce risultati, perché a contare sono gli effetti di realtà, non la redenzione o il sapere, ma unicamente quel che funziona. Al giorno d’oggi non abbiamo però nemmeno più la capacità di prevedere gli effetti delle nostre azioni e la tecnica (che non è la tecnologia) è diventata la visione e il mondo stesso in cui l’uomo vive. Un mondo in cui il concetto di verità non è ciò che fonda l’agire ma una sua imprevedibile conseguenza.
10,00

«Specchio, specchio delle mie brame...». Bellezza e invidia

«Specchio, specchio delle mie brame...». Bellezza e invidia

Elena Pulcini

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2017

pagine: 112

A partire dal mito del pomo della discordia, la bellezza di cui tratta il saggio di Elena Pulcini è quella intorno alla quale si innesca la competizione riferita da secoli al mondo femminile come una sua caratteristica. Perciò essa si intreccia con l’invidia, passione triste per eccellenza, unico vizio senza piacere. Attraverso letteratura, cinema e famosi serial televisivi, l’Autrice cerca di verificare se quest’idea sia davvero soltanto uno stereotipo. Sicuramente esso è corrispondente al senso di impotenza femminile prodotto dalla società nella sua storia. Così l'invidia si diffonde maggiormente tra le donne perché è una passione "democratica", cioè prospera solo tra eguali. E come la bellezza, ossessiva e competitiva, aumenta di valore nella società dello spettacolo, così cresce anche l’invidia. Ma una resistenza è sempre possibile: rivendicare l’unicità della propria storia e della propria identità, una specie di resistenza melvilliana à la Bartleby, col suo “preferirei di no”.
10,00

Il tempo della bellezza

Il tempo della bellezza

Umberto Curi

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2017

pagine: 58

La misteriosa natura del bello, a cui faceva riferimento Simone Weil, non è puramente estetica, cioè riconducibile a questioni di gusto. Essa è piuttosto ontologica ed etica, strettamente unita com’è al vero, al giusto e al bene. È questo il senso della bellezza che si ritrova nei testi classici della grecità, da Omero a Saffo ai tragici. Umberto Curi vi si sofferma ampiamente in questo suo saggio, che ha al centro l’analisi del rapporto tra bellezza e tempo. Se il punto di partenza è costituito dalle considerazioni della Weil, quello di approdo è rappresentato dalla discussione sulla “cara patria” plotiniana, una patria che in realtà per l’uomo è irraggiungibile. Ad essa tendiamo incessantemente, senza poterla mai raggiungere, proprio perché questo percorso accidentato e discontinuo alla ricerca della bellezza è caratteristico della condizione umana.
10,00

Quale bellezza?

Quale bellezza?

Franco Rella

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2017

pagine: 70

Al di à della scelta personale e ormai consolidata da parte dell’Autore, la frammentarietà dello stile contribuisce in questo saggio a rendere le riflessioni sulla bellezza di Franco Rella adatte a restituirle l’indicibilità, l’indefinibilità, l’enigmaticità e la contraddittorietà che vari letterati, artisti e filosofi dell’Ottocento e del Novecento le hanno assegnato. Rella li rilegge selettivamente e riesce così a riproporre non solo una visione della bellezza che va oltre il livello dell’arte solo bella, la quale sconfina nel kitsch, ma a far riscoprire il senso della domanda sulla bellezza anche dopo l’orrore estremo dell’Olocausto. Completano il saggio alcune considerazioni sullo spazio estetico, che si scopre poi essere il luogo del confronto tra il pathos dell’arte con il pathos del pensiero. Questo confronto derivante da un’affinità è riconoscibile in Platone, in Hegel e in Nietzsche.
10,00

La bellezza è quella cosa...

La bellezza è quella cosa...

Maria Bettetini, Stefano Poggi

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2017

pagine: 54

Il dialogo tra Maria Bettetini e Stefano Poggi si regge sull’assunzione da una parte della bellezza come valore ideale, dall’altra, invece, vengono riassunti i caratteri più sensibili e concreti che la fanno immediatamente legare anzitutto alla vista o all’udito. Bettetini osserva l’ingiustizia di una simile bellezza puramente sensibile, dietro cui cioè non ci sono meriti particolari, mentre Poggi tende a sottolineare come anche le indagini scientifiche rimarchino il ruolo importante della nostra sensibilità. La bellezza esteriore, a ogni modo, rappresentanza pur sempre l’inizio di una platonica ascesi verso la bellezza interiore. L’analisi della bellezza musicale e poi delle icone e delle miniature fa infine riflettere sulle differenze tra cultura orientale, in particolare musulmana, e cultura occidentale, e permette di mettere a nudo i nostri pregiudizi.
10,00

Il mistero della bellezza

Il mistero della bellezza

Umberto Galimberti

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2016

pagine: 52

Il tema della bellezza viene qui affrontato da Umberto Galimberti, come nel suo stile, con un ritorno alle sorgenti della nostra cultura. Se quella ebraica era una cultura della parola, quella greca era invece una cultura della visione, dominata dal senso della finitudine e della misura. Così anche la bellezza per l'uomo greco antico è ciò che rispetta delle misure, e cioè ha proporzioni calcolabili. Il cristianesimo porterà poi sulla scena un Dio che si fa corpo visibile, dando in questo modo maggior spazio all'immagine e quindi all'arte figurativa. Ma la bellezza è essenzialmente "simbolo", cioè una dimensione in cui confluisce e si compone il sensibile - ciò che è materiale, che ha a che fare con i sensi, il proprio Io - e il sovrasensibile - un'eccedenza di significato, un'ulteriorità di senso, un rimando a qualcos'altro.
10,00

I modi dell'amicizia

I modi dell'amicizia

Maurizio Ferraris, Achille C. Varzi

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2016

pagine: 68

Anche un Falò, che va progressivamente spegnendosi, e una Luna pur essa prossima al tramonto condividono un sentimento di amicizia. I due amici filosofi Ferraris/Falò e Varzi/Luna passano in rassegna definizioni classiche senza ritrarsi davanti a complicate questioni metafisiche, ma anche concordando sulla centralità degli individui. La conversazione si concentra intorno ad alcuni modi dell'amicizia: anzitutto la gratuità, la diversità e la semplicità. L'amico infatti non si aspetta nemmeno la reciprocità del rapporto, l'amico è diverso dall'altro, anche se ne condivide gli intenti. E quando si ritenesse che l'amicizia è la cosa più importante al mondo, non si dovrebbe dimenticare che un amico, che antepone la verità all'amicizia, è capace almeno di pugnalare di fronte, come Bruto fece con Cesare, e non alla spalle.
10,00

«Una donna per amico». Dell'amicizia in generale e dell'amicizia delle donne

«Una donna per amico». Dell'amicizia in generale e dell'amicizia delle donne

Anna Longo, Francesca Rigotti

Libro: Libro in brossura

editore: Orthotes

anno edizione: 2016

pagine: 70

Non è escluso che il valore da sempre accordato all'amicizia possa anche oggi avere effetti benefici sul nostro senso civico, se solo riuscissimo a sostituirla alle molte diffidenze da cui invece siamo animati. L'invito è quello di riscoprire l'amicizia attraverso i suoi "ingredienti", cioè il bisogno di raccontarsi, la condivisione degli ideali, la gratuità e il rispetto, la libera scelta, il legame forte che la caratterizza (anche in una società liquida), l'eguaglianza e l'amore stesso. Con questa riscoperta dovrebbe essere anche superato il pregiudizio che ha dominato la scena della tradizione, e al quale non ha resistito nemmeno l'aperto e lungimirante Montaigne, circa l'incapacità da parte della donna di nutrire vere e proprie amicizie. Qui non si tratta affatto solo di "letture", ma anche di "ascolti" sagaci, utili a capire, per esempio, perché Lucio Battisti si "malediceva" dopo aver scelto "una donna per amico".
10,00

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