Orthotes: Studia humaniora
La funzione N. Sulla macchinazione filosofica in Gilles Deleuze
Paolo Vignola
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 192
«Mi immaginavo di arrivare alle spalle di un autore e di fargli fare un figlio, che fosse suo e tuttavia fosse mostruoso». Le monografie di storia della filosofia firmate da Deleuze esprimono il desiderio di far dire a un determinato autore, con le sue stesse parole, ciò che non ha mai espresso in modo esplicito, ossia quello che il suo testo prepara senza dichiarare. Così, la ripetizione del pensiero di un filosofo diventa l’occasione per differenziarlo, ossia trasformarne i concetti attraverso la storia, fino al presente, col fine di pensare il nuovo. Nietzsche rappresenta però un’eccezione, o un’ossessione eccezionale, dato che, per il filosofo francese, «figli alle tue spalle è lui che te li fa fare». È da questa situazione che prende le mosse La funzione N, il cui obiettivo è mostrare come e fino a che punto Deleuze sia un inattuale pensatore nietzschiano e Nietzsche un intempestivo filosofo deleuziano.
Teoria politica dell'arte. Riflessioni a partire da Hannah Arendt
Alessio Fransoni
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 308
Partendo da un'analisi puntuale della teoria politica di Hannah Arendt, questo libro si propone di indicare una possibile via per pensare l'arte in modo politico, considerando da un lato la teoria politica come un modo di pensare valido in generale, e cioè applicabile anche ad altre discipline, e mostrando dall'altro che l'arte ci dice qualcosa della natura stessa del politico. Su queste basi l'arte può essere osservata dalla prospettiva di una pluralità costitutiva, che essa stessa, insieme agli altri concetti del politico, aiuta a definire. Parlare d'arte vuol dire parlare di cosa significa stare tra gli uomini, e parlare delle modalità di questo "stare" ci pone davanti alla questione decisiva della relazione tra libertà e mondo, della quale l'arte è una risposta. La teoria dell'arte riformulata come teoria politica richiede un ripensamento dei rapporti tra storia e critica, degli approcci interpretativi e dei termini chiave della lettura formale, come pure delle pratiche artistiche paradigmatiche (dalla scultura della Grecia preclassica all'action painting), e dei momenti storici concettualizzati in categorie d'uso comune, quali "avanguardia" e "ritorno all'ordine".
Foucault e Derrida. Tra fenomenologia e trascendentale
Vittorio Perego
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 242
Quando Derrida entra all’École normale supérieure si trova davanti un giovane docente, Foucault, che in quegli anni tiene corsi su Merleau-Ponty e sulle Ideen: «questo ‒ testimonia Derrida ‒ deve aver avuto un ruolo nella forma presa dal mio interesse per la fenomenologia». L’obiettivo della presente ricerca è ricostruire la genesi e la struttura del confronto tra Foucault e Derrida utilizzando come guida la fenomenologia, immergendosi nelle questioni aperte e lasciate in eredità dalla fenomenologia husserliana. Come i due filosofi se ne appropriano? Cosa li spinge ad abbandonarla? Dove si incrociano e si divaricano i rispettivi cammini fenomenologici? In questo confronto vedremo interagire i più importanti protagonisti francesi del dibattito filosofico del tempo ‒ Sartre, Merleau-Ponty, Cavaillès, Lévi-Strauss, Hyppolite, Lacan, Bataille, Blanchot ‒ che come tessere di un mosaico contribuiscono a dare vita in Foucault e Derrida a due differenti proposte teoretiche, che investono il senso, la pratica e la responsabilità storica del sapere filosofico.
Dante, Lacan. «Dolce padre»
Piergiorgio Bianchi
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 160
La psicoanalisi non è chiamata a svelare i rapporti segreti e inconfessati tra la vita del poeta e l’opera, ma a reperire nella sublimazione poetica la verità da essa scoperta nella propria esperienza clinica. Non si tratta calare su Dante un’interpretazione a lui estranea, ma di leggere la Commedia come anticipazione della psicoanalisi: Dante precede da veggente Freud e Lacan sul cammino della parola e del linguaggio. Nel tempo presente le tecniche del controllo cognitivo, poste a guardia dello psichico, promuovono un’ortopedia linguistica che mette sotto silenzio l’esperienza di parola. Riproporre il gesto di Dante, affrontando la questione della lingua nella sua radicalità, significa restituire la parola al soggetto, affinché questi possa dire quale pena lo costringe alla ripetizione: quel godimento a-semantico e mortifero che, dannato, lo separa dal dolce mondo. Nella Commedia si annodano l’esistenza singolare e il tempo politico di Dante, la cifra unica e irripetibile dell’esperienza del poeta e il destino escatologico dell’umanità. Seguire i passi di Dante richiede la disponibilità a una lettura sintomale del poema.
Insegnare religione in un mondo secolarizzato. Un itinerario pedagogico-didattico
Anna Valentinetti
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 248
In un mondo sempre più complesso, liquido, multiculturale, segnato da rapide e radicali trasformazioni sociali e valoriali, spesso foriere di condizioni d’incertezza e di disagio esistenziali, nonché fortemente secolarizzato – per lo meno in Occidente –, in cui domina una sostanziale indifferenza, se non un’esplicita ostilità nei confronti della fede in generale e delle Chiese in particolare, insegnare religione nelle scuole superiori, specie in quelle di II grado, è diventato molto più problematico che in passato. Non a caso questa disciplina curricolare sta soffrendo di una profonda e grave «crisi d’identità» che impone con urgenza un ripensamento metodologico volto a costruire un itinerario pedagogico-didattico all’altezza dei nuovi bisogni formativi e quindi diverso da quello tradizionale. Questo significa in concreto che oggigiorno l’insegnante di religione deve anzitutto cercare di farsi prossimo ai suoi studenti e di porsi in sintonia con loro, prendendo sul serio le loro angosce/preoccupazioni e le ragioni profonde di certi loro dubbi o rifiuti.
Filosofia dell'automatismo. Verso un'etica della corporeità
Igor Pelgreffi
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 230
Le nostre vite, singolari e collettive, sono attraversate da forme di automatismo che agiscono al di sotto della soglia cosciente e determinano parte dei nostri comportamenti: automatismi naturali, automatismi acquisiti (l’abitudine come seconda natura) ma anche automatismi sociali. Il presente studio interroga tale problema approfondendo la questione etica e politica della de-automatizzazione, attraverso un originale percorso di riflessione teorica sulle nozioni di automaton, abitudine, habitus e postulando la necessità di un “apprendimento critico” dei nostri automatismi. Lungo un asse che da Aristotele giunge a Merleau-Ponty, Bourdieu, Sennett e Bateson, il libro disegna i tratti preliminari di un’etica della corporeità: solo nelle resistenze del corpo, inteso come mediazione vivente tra ripetizione e variazione, tra passività e attività nell’azione, potrà aver luogo la de-automatizzazione, cioè quell’interruzione dall’interno dei nostri automatismi che è in grado di spiazzare il soggetto etico ma, al contempo, di ri-formarlo.
Biopolitica e libertà. Dieci capitoli su Foucault
Filippo Domenicali
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 510
Come è possibile esercitare la libertà nel tempo della "biopolitica"? Ha ancora un senso parlare di libertà quando il potere è diventato "biopotere" (alla lettera: un "potere sulla vita") impadronendosi delle attitudini, delle capacità, degli affetti e perfino dei nostri pensieri più intimi e privati? Quando cioè le stesse categorie del “pubblico” e del “privato” hanno perduto ogni ragione di essere, proprio perché il "biopotere" produce - come dichiara insistentemente Foucault - il "soggetto" stesso? Sono alcuni degli interrogativi che fanno da guida a questo studio e a cui l'autore tenta di rispondere esaminando l'intera opera di Foucault. La questione della libertà viene interpretata come il problema che ne orienta le tappe e ne dirige gli sviluppi, dagli scritti dedicati alle "relazioni di potere" a quelli finali sull'etica degli antichi. La biopolitica costituisce la situazione attuale, il contesto e lo sfondo significante che spinge Foucault a ridefinire il concetto tradizionale (filosofico-giuridico) di libertà in direzione di un'inedita concettualizzazione etico-politica di "pratiche di libertà" disperse, contingenti, irriducibilmente plurali.
Libertà e Persona. Saggi su Paul Ricoeur
Marco Casucci
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 344
Nel pensiero di Ricoeur il tema della libertà costituisce un elemento sorgivo che si trasforma progressivamente in un fiume carsico: qualcosa di sommerso che tuttavia riemerge di tanto in tanto nella sua scrittura. Il presente saggio sonda le tematiche più care a Ricoeur, che si irradiano proprio a partire dalla riflessione sulla libertà: dal tema del linguaggio e della metafora, a quello del tempo e della narrazione, fino a giungere alla dimensione etica, legata al problema della volontà e del male, e che da ultimo sfocia nella questione del riconoscimento, tra giustizia e amore.
Derrida chi? Un ritratto, tredici interviste
Igor Pelgreffi
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2017
pagine: 360
Cosa resta, oggi, di Derrida? Che tipo di riflessione è oggi possibile sulla sua opera? Questo libro raccoglie tredici interviste inedite a filosofi e intellettuali italiani che ripercorrono il proprio rapporto con la figura e il pensiero di Jacques Derrida, sia da un punto di vista teorico che biografico. Muovendo da acquisizioni, allontanamenti e qualche retroscena, il libro ricostruisce la figura di Derrida mediante una molteplicità di voci, differenti sia per formazione che per età anagrafica: un “ritratto cubista” che restituisce un’immagine tutt’altro che unitaria. Indagando il modo nel quale i protagonisti delle interviste si confrontano e (si) riflettono sull’oggetto rappresentato (Derrida), indirettamente il libro rappresenta anche un'indagine sulla filosofia italiana del secondo Novecento e sulle ragioni della ben nota difficoltà di assimilazione della riflessione derridiana. E sui possibili problemi da ciò sollevati: che cosa accadrebbe se Derrida fosse davvero compreso? Contributi di: V. Adami, S. Agosti, G. Dalmasso, S. Facioni, M. Ferraris, M. Iofrida, R. Panattoni, S. Petrosino, C. Resta, P.A. Rovatti, C. Sini, G. Vattimo, F. Vitale.
Il pieno e il vuoto. Jacques Lacan, Gilles Deleuze e il tessuto del Reale
Yuri Di Liberto
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2017
pagine: 176
Il soggetto è un eccesso, non è mai costituito una volta e per tutte. La storia che lo vuole imbrigliare si divide tra un desiderio dell’essere (filosofia) e l’essere del desiderio (psicoanalisi). Si desidera sempre con e contro il sostrato materiale, nel «pieno» dei concatenamenti sociali, come ci insegna Deleuze, e nel «vuoto» determinato dalla domanda dell’Altro, come nell’insegnamento di Lacan. L’immagine del tessuto – topologico, deforme, dinamico – ci permette però di immaginare una via d’uscita dalle pastoie di griglie concettuali troppo anguste. Si tratta del tessuto del Reale: scabroso, impossibile, vibrante, generatore e contraddittorio.
La libertà umana nell'Etica di Spinoza
Marco Iannucci
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2017
pagine: 212
In quest'opera Marco Iannucci ripercorre la lacerante genesi dell'Etica di Spinoza cercando di donarle una seconda vita. La volontà di capire il senso alto dell'esistenza – attraverso il pensiero di Spinoza – dà ragione di una fatica interpretativa che conferisce nuova forza al capolavoro del filosofo olandese. I temi di fondo in cui si articola il saggio riguardano: l’aspirazione alla libertà, intesa come accettazione della necessità e conseguita solo con una lunga pratica e disciplina di pensiero; il perseguimento di una saggezza che assicuri il distacco dalle passioni 'passive' o 'inadeguate'; la via di una felicità solo interiore, unita alla consapevolezza che per Spinoza non esiste un male in sé, ma solo rispetto all’altro. Questi elementi confermano che quella di Spinoza è prima di tutto un'etica della libertà, perseguita con la potenza dell’intelletto, che si esercita a selezionare le idee adeguate da quelle inadeguate.
Elogio della traduzione impossibile. Studi romeni di cultura letteraria, linguistica e comparata
Giovanni Rotiroti
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2017
pagine: 214
Tradurre non vuol dire soltanto trasporre tecnicamente una lingua in un’altra lingua, ma significa offrire la consistenza di un’immagine che dovrebbe corrispondere alla presenza ideale di un patrimonio comune delle diverse civiltà. La lingua dell’Europa è la lingua della traduzione. Si tratta quindi di restituire alla traduzione la sua difficoltà, le sue resistenze, la sua poeticità, cercando di conservare lo scarto fra il patrimonio culturale e la sua trasmissione, fra verità e trasmissibilità, fra scrittura e autorità. L’immagine che dà la letteratura romena nella sua cifra traduttiva, linguistica e intertestuale – attraverso Urmuz, Eugène Ionesco, Paul Celan, Gherasim Luca e altri scrittori – è quella di un sapere imprevedibile e poetico, che attiva la risonanza di molteplici voci. Il suo discorso, inteso nel senso della comparazione, insegna a intendere le differenze, a salvarle e non solo: ad amarle, e anche a volerne essere parte. Ciò ha una ricaduta anche sul piano etico. Una traduzione impossibile è una traduzione ospitale che sa accogliere l’altro in quanto tale opponendosi con tutte le forze all'ostilità e alla violenza dell’incontro. Un altro nome per dire la democrazia.