Robin Edizioni: Biblioteca del vascello
Il Perù
Antonio Raimondi
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 484
Antonio Raimondi (1824-1890), nato a Milano, nella Lombardia austriaca, si appassionò fin da adolescente alle scienze naturali e alla chimica. Nel 1848 partecipò alle Cinque giornate, poi alla battaglia di Novara e alla difesa della Repubblica Romana con i bersaglieri di Luciano Manara. Abbandonò l’Italia poco dopo la caduta di Roma, imbarcandosi sul brigantino nizzardo Industria diretto in Perù. Nel 1851 ottenne la cattedra di Scienze Naturali al Colegio de la Indipendencia di Lima, del quale aveva curato le collezioni scientifiche. Iniziò quindi una lunga serie di viaggi di esplorazione, accumulando in 19 anni una straordinaria quantità di materiali scientifici e osservazioni. Al ritorno dal suo ultimo grande viaggio, nel 1869, sposò una giovane creo¬la, Adela Loli Castañeda, e si dedicò alla stesura di El Perú. Il primo volume dell’opera, pubblicato nel 1874, è diviso in due libri. Il primo libro, in 9 capitoli, comprende, con il piano generale dell’opera, una breve rassegna degli studi sulla storia naturale e una serie di consigli - un vero e proprio manuale - per l’esplorazione scientifica del Paese. Il secondo volume, in 24 capitoli, è l’affascinante relazione dei suoi viaggi compiuti tra il 1851 e il 1869. Raimondi pubblicò solo altri tre volumi, dedicati alla storia geo¬grafica del Perù, dei venti progettati. Morì a San Pedro de Lloc, all’età di sessantasei anni, lasciando la sua grande opera incompiuta.
Un figlio della frontiera di mezzo
Hamlin Garland
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 536
A ovest di un’America ottocentesca ma proiettata al futuro, industriale, metropolitana, bancaria, elegante, capitalistica e sociale, vive – e vive ancora, oggi come allora – una genia di abitatori della prateria: solitari, timorati, preda di tempeste e siccità, il cui futuro è solo la propria conservazione in vita. È quel Midwest rurale e sconfinato delle fattorie, dei pascoli e delle terre spietate, dei farmer e dei piccoli allevatori rimasti a piantonare la pianura immensa e desolata. "A Son of the Middle Border" fu scritto nel 1917 e finora non era mai stato tradotto né pubblicato in Italia; colpevolmente, in quanto è un’autobiografia splendida e brillante dell’epopea pioneristica americana, ossia dell’ultima grande avventura della storia dell’umanità, fra libertà e progresso. Insieme a "Main-Travelled Roads", che fu pubblicato nel 1891, e prima di "A Daughter of the Middle Border", séguito autobiografico che gli avrebbe fatto vincere il Pulitzer nel 1922, rappresenta entrambe quelle Americhe tanto diverse che Hamlin Garland aveva ben conosciuto: la prateria, il wilderness, l’avventura e la libertà da una parte, la civiltà, l’arte, il progresso incombente dall’altra. Storie delicate ed esistenze faticose, amori commoventi e quotidianità frustrate, paesaggi entusiasmanti e luoghi selvaggi, qui si svolge l’azione di questo magistrale esempio di letteratura e soprattutto ancora oggi avvincente lettura. Precursore del verismo americano, Garland non focalizzò la sua attenzione sui disagi del modernismo cittadino, preferendo invece raccontare di quei poveri di spirito isolati e dispersi nella sterminata campagna americana: tematica che da allora non ha più abbandonato i migliori scrittori americani i quali, proprio da questo capolavoro, col Midwest si trovano sempre a dover fare i conti. Oggi tutti questi tre volumi sono per la prima volta tradotti e pubblicati in Italia grazie alla Biblioteca del Vascello.
Gli ebrei di Zirndorf
Jakob Wassermann
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 300
"Gli ebrei di Zirndorf" fu pubblicato nel 1897. In un ampio “preludio” viene raccontata la storia degli ebrei di una piccola cittadina nei pressi di Fürth nel XVII secolo, che diventano seguaci fanatici dell'autoproclamatosi “Messia” Sabbatai Zevi. Il romanzo vero e proprio è invece ambientato nel 1885 e racconta le vicissitudini del giovane Agathon, che crede di poter reincarnare Sabbatai Zevi, ma che alla fine deve riconoscere la vanità del suo progetto di redenzione. Tacciato ingiustamente di antisemitismo e di contiguità con il nazionalsocialismo, con Die Juden von Zirndorf Wassermann propone una sua originale soluzione della “questione ebraica". In essa, se da un lato il ruolo dell’ebraismo tedesco è quello che prende le mosse dall’Haskalah illuministica e che predica l’abbandono del tradizionalismo più retrivo (da qui origina soprattutto l’accusa di antisemitismo, per il ritratto che l’Autore fa, con tonalità scabre e violente, di talune caratteristiche delle comunità ebraiche), dall’altro è quello di incarnare, attraverso la figura di un Messia (Sabbatai Zevi nel preludio, Agathon nel corpo del romanzo vero e proprio), una soluzione personalistica (evidenti le affinità tra il Messia/Agathon e l’Übermensch nietzschiano) capace di superare, “al di là del bene e del male”, le distinzioni e le contrapposizioni su basi etniche per donare all’intera società la libertà dalla superstizione, e dal razzismo. Un Messia che è cristiano ed ebreo a un tempo (Agathon è nato da una madre ebrea e da un padre cristiano) e che si fa attore di un’utopia, quella di una società priva di egoismi e di ricerca del profitto, tesa unicamente ad affermare la gioia e l’amore fra gli uomini, in una terra “pura e semplice, senza croce, senza sentirsi abbandonati, senza rinunce, senza regolamenti di conti con qualcuno lassù.”
Nove racconti di fantascienza e fantapolitica
Jack London
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 292
Lo scrittore e giornalista americano Jack London, pseudonimo di John Griffith Chaney (1876-1916), esercitò i più svariati mestieri prima di affermarsi come autore di successo con "Il richiamo della foresta", pubblicato nel 1903, nello stesso anno de "Il popolo degli abissi". I suoi romanzi, racconti e saggi rispecchiano intensamente la passione per la vita avventurosa e libera, ma anche la lotta dell’individuo contro le leggi ingiuste e violente della natura e della società. In questi nove racconti, pubblicati tra il 1901 e il 1912, London si muove tra passato e futuro, tra l’Oriente e gli Stati Uniti, descrivendo mondi iperbolici e segrete fonti energetiche, guerre batteriologiche e spaventose pandemie, armi apocalittiche, scioperi generali e rivoluzioni distopiche, parabole sociali ambientate nella preistoria o nel XXI secolo. Il poeta e drammaturgo George Sterling (1869-1926) scrisse nel 1910 l’atto unico "The First Poet" ("Il primo poeta") che fece pubblicare e rappresentare con il nome di Jack London, uno dei suoi più intimi amici. "Il primo poeta", ambientato nella preistoria, come i racconti "Prima di Adamo" e "La forza dei forti" di London, sembra offrirne una divertita rilettura in chiave satirica. Con il saggio di Marco Catucci: "George Sterling, Jack London e The first poet".
Breve viaggio nella zona oscura
Tristan Bernard
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 194
Paul Bernard adottò lo pseudonimo Tristan nel 1891, all’inizio della sua carriera letteraria. Tristan era il nome del cavallo che fece vincere al giovane Paul una discreta somma di denaro alle scommesse. I cavalli e le corse, così come le bici, la scherma e la boxe, rimarranno tra le sue grandi passioni e oggetto delle sue opere letterarie, come dimostreranno alcuni dei racconti qui proposti: per scherzare (bene) su un argomento, che sia la supremazia del ciclista o la potenza di un cavallo, è meglio conoscerlo (bene). I racconti qui tradotti provengono da diverse raccolte dell’autore, a coprire oltre trent’anni della sua produzione: Contes de Pantruche et d'ailleurs (1897); Sous toutes réserves (1898); Citoyens, animaux, phénomènes (1905); Les veillées du chauffeur (1909); Sur les Grands Chemins (1911); Les Parents paresseux (1932); Voyageons (1933).
Stello
Alfred De Vigny
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 290
Il poeta romantico Stello giace su un divano in preda a una profonda crisi di disperazione provocata da una funesta indignazione politica. Per guarirlo dai ‘diavoli blu’, l’enigmatico Dottor-Noir trascorre con lui l’intera notte raccontandogli la storia di tre poeti sventurati: Nicolas Gilbert, Thomas Chatterton e André Chénier. L’uscita di Stello, ou Les diables bleus. Première consultation du Docteur-Noir, apparso a puntate sulla “Revue des Deux Mondes” e poi in volume nel 1832, fu una straordinaria e sconcertante sorpresa per la maggior parte dei lettori, che si attendevano un romanzo storico come Cinq-Mars. A comprendere appieno il nuovo libro di Alfred de Vigny fu invece un altro poeta romantico, Alphonse de Lamartine. Per il celebre autore delle Méditations poétiques, Stello era “qualcosa che ricordava Sterne, incoerente, sconnesso, frammentario, dolce, forte, sensibile, commosso e piacevole di volta in volta; un libro multicolore dove faceva capolino la filosofia stoica attraverso l’ironia francese.”
La doppia vita
Karolina Pavlova
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 158
Accanto, dentro un dado d'argento
Gustavo Micheletti
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 104
Il desiderio d’abitare i romanzi più cari causa il sentirsene parte viva, fino a non riuscire a resistere alla tentazione di entrare nelle loro storie e d’interloquire con i loro personaggi più significativi; è quanto ha originato queste brevi prose epistolari in cui l’autore parla e condivide pensieri ed emozioni con chi, a sua insaputa, ha dato forma all’orizzonte di senso maturato dalla propria vita: I - La lettera di un viaggiatore solitario - Eugenio Onegin II - Beniamino della vita - Giovanni Castoro III - Il paradosso celato in voi - Aglaia Ivànovna Epancina IV – Accanto, dentro un dado d’argento - Ulrich V - Nel tempo di tutte le cose - Andrej Bolkonskij. «E perché dovremmo avere qualcosa da difendere? Noi siamo soliti sdoppiarci in polarità opposte che faticano poi ad integrarsi, mentre c’è sempre un terzo Sé che sta fuori dalla finestra a guardare cosa combinano gli altri due e questo non ha bisogno di difendersi da nulla, perché non ne ha il tempo né la vocazione.»
Il confino di Leone e Natalia Ginzburg a Pizzoli
Roberto Delle Cese
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 118
Facendo riferimento alle lettere scritte da Leone Ginzburg durante il confino a Pizzoli e attraverso costanti rimandi alle opere letterarie ideate dalla moglie Natalia nello stesso periodo, il testo ricostruisce dettagliatamente la vita della giovane coppia di intellettuali durante il forzato soggiorno in Abruzzo. I due protagonisti della cultura italiana, insieme ai figli Carlo, Andrea e Alessandra (nata a L’Aquila nel marzo del 1943), trascorsero circa tre anni a Pizzoli, dove Leone – antifascista di origine ebraiche – era stato forzatamente mandato durante i primi anni della Seconda guerra mondiale. Nelle intenzioni del regime il paese abruzzese sarebbe dovuto essere un luogo di esilio, ma la popolazione locale si rivelò inaspettatamente accogliente e affabile verso Leone e Natalia, rendendo meno doloroso il loro allontanamento dai luoghi cari e dai visi amici. Leone e Natalia furono costretti a trasferirsi nell’aquilano a causa del loro impegno intellettuale contro il regime, tuttavia i pizzolani compresero il dramma che stava vivendo la giovane famiglia e molti di loro si strinsero attorno ad essa affascinati dall’intelligenza di Leone e conquistati dall’umanità di Natalia. La scrittrice, che durante il confino firmava le sue opere con lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte, nel suo racconto Inverno in Abruzzo evocherà il soggiorno a Pizzoli come il “tempo migliore della mia vita”.
Racconti russi dell'orrore (dal «secondo d'argento»)
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 244
I testi che compongono questo volume, approssimativamente in ordine cronologico di pubblicazione, apparvero tra il 1901 e il 1908, “anni terribili” della storia russa, segnati dalla sconfitta nella guerra russo-giapponese, dalla fallita rivoluzione del 1905 e dalle sanguinose repressioni che la seguirono. L’inizio del Novecento, ovvero “il congiungimento dei secoli”, avveniva in un’atmosfera brumosa, apocalittica, in cui si profetava l’imminente apparizione dell’Anticristo, e si udiva sempre più distintamente il rombo di catastrofi incombenti. Tutto ciò trovò espressione nella letteratura del “secolo d’argento” (così definito in opposizione al precedente “secolo aureo”, quello dei Turgenev, Tolstoj, Dostoevskij). Un periodo letterario che, se non raggiunse le vette, o le profondità, di quest’ultimo, fu caratterizzato da una grande varietà di accenti: in essi si possono cogliere note tardo-romantiche, naturaliste, mistiche, simboliste, e influssi stranieri, tra tutti quelli di Schopenhauer, Nietzsche e Freud. Una letteratura – i cui esponenti cercavano sensazioni nuove nelle droghe, in torri eburnee, in unioni matrimoniali spregiudicate, in pratiche religiose astruse – che affrontava argomenti fino ad allora tabù, come il suicidio, il sesso, le nevrosi.
Le nottole ed i vasi
Gian Pietro Lucini
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 524
Gian Pietro Lucini (1867-1914), considerato da Edoardo Sanguineti “il primo dei moderni” per l’uso del verso libero e per la sua attività di critico militante, non è solo il poeta delle Revolverate e delle Nuove Revolverate, o il polemista libertario e anarchico che si oppone a D’Annunzio e ai dannunziani, ai futuristi e alla monarchia, alla guerra e al clericalismo, ma è anche l’autore di una straordinaria raccolta di prose alessandrine, immaginarie traduzioni di antichi papiri acquistati a Tunisi da un bizzarro erudito. Le Nottole ed i Vasi, pubblicato nel 1912 e mai più ristampato, è un libro composito e stratificato, al di fuori dei generi codificati: apocrifo e soperchieria letteraria, ma anche pamphlet, imitazione, divertissement, novelliere, Kammerspiel, e molto altro ancora. Il suo ostinato e protervo sfuggire a ogni classificazione ha contribuito a mantenere nell’ombra questo libro raro, poderoso e prezioso, che può considerarsi, invece, il capolavoro di Lucini. Con il saggio introduttivo "Gian Pietro Lucini e la commedia dei papiri".
Nel segno di Antinoo
Massimo Domenicucci
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 500
Il libro racconta Marguerite Yourcenar con le immagini di un inusuale rapporto tra letteratura, architettura ed arte. Ogni anniversario o ricorrenza letteraria, negli ultimi trent’anni, è stata l’occasione, da parte del Centro Internazionale Antinoo per l’Arte – Marguerite Yourcenar, per dedicare alla grande scrittrice nuovi studi di approfondimento dell’opera, coinvolgendo studiosi ed artisti internazionali. Documenti esclusivi, insieme a testi, fotografie, opere d’arte, filmati, costituiscono i materiali, che in queste occasioni, mi verranno consegnati dai curatori, per progettare le numerose mostre, delle quali una selezione è pubblicata in questo libro, suddiviso in due parti: “Le luci italiane di Marguerite Yourcenar” (titolo suggerito dalla poetessa Maria Luisa Spaziani) – “Centro Antinoo le arti sorelle” (titolo suggerito dal prof. Ferruccio Ulivi)”. Il loro studio introduce e guida l’interpretazione architettonica dell’esposizione. Comunicazione e conoscenza sono gli obiettivi principali dei miei allestimenti, progettando spazi evocativi e coinvolgenti. Il progetto interpreta e definisce gli spazi, ideando il percorso, modellando e dimensionando i settori, definendo gli spazi espositivi, curando la grafica, le luci, gli effetti speciali, integrando i materiali selezionati con contributi didattici che rendano più comprensibile l’esposizione. Un insieme di parametri che confluirà in una immagine unitaria simbolo dell’evento. Tra le mostre pubblicate “Adriano e le sue memorie”, “Ti do feste per migliaia di Anni”, “Elogio al nero”, “Come l’ombra”, “I 33 nomi di Dio” ed altro.