Salerno Editrice: Studi e saggi
Prima di Manzoni. Autore e lettore nel romanzo del Settecento
Daniela Mangione
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2013
pagine: 196
La tradizione critica ha consegnato alla storiografia letteraria l'immagine forzata di una linea romanzesca italiana che prende le mosse dai capolavori di Foscolo e Manzoni. Solo negli ultimi trent'anni si sono ritrovate e ripercorse le tracce settecentesche, tutt'altro che invisibili, dei romanzi e delle riflessioni che a quei capolavori hanno, innegabilmente, condotto. Non si tratta però soltanto di recuperare quei romanzi a lungo negletti, quanto anche capire perché la critica abbia per oltre due secoli ignorato le numerose prove narrative nazionali del XVIII secolo, relegandole a pure imitazioni dei testi narrativi d'Oltralpe. In queste pagine, Daniela Mangione attiva un raffinato studio comparato, che mette in relazione le diverse tradizioni nazionali europee con le prove settecentesche di Chiari, Piazza, Seriman, Algarotti, Pindemonte, Alessandro Verri, evidenziando in tal modo gli elementi distintivi della narrativa romanzesca italiana. In particolare, il nuovo rapporto tra autore e lettore che caratterizza il genere in tutta Europa pare evolversi in Italia con uno stile proprio, che influisce sui tratti del romanzo stesso. Gli echi di questo mutamento si mostrano determinanti nella ricezione e nello sviluppo del genere: un lettore solitario ed emotivamente coinvolto dalla lettura costituisce infatti nel contesto italiano una novità reale e problematica, che provoca risposte differenti, fra le pagine dei romanzi come nel quadro culturale.
Una linea poetica piemotese-ligure. Gozzano, Vallini, Sbarbaro, Montale
Eleonora Cardinale
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2013
pagine: 186
Sulla ribalta della poesia italiana di primo Novecento, dominata da grandissimi come Pascoli, D'Annunzio, Carducci, si affacciano nel giro di pochi anni tanti giovani di talento che si propongono l'obiettivo di rinnovare e ammodernare il repertorio poetico nostrano, sperimentando modi e parole (talora in libertà) nuovi. In queste pagine Eleonora Cardinale propone e documenta l'ipotesi di una linea poetica piemontese-ligure che parte dai due amici torinesi Gozzano e Vallini, attraversa la produzione in versi di Sbarbaro e arriva agli "Ossi di seppia" di Montale. Analizzando, infatti, i rapporti personali e poetici tra i torinesi Gozzano e Vallini e l'ambiente intellettuale ligure, si individua un percorso poetico che, dall'esperienza della "scuola dell'ironia" torinese, giungerà alla parola essenziale di Montale, caratterizzata da una specifica koinè, fondamentale a sua volta per lo sviluppo della poesia successiva: la disarmonia del poeta di fronte al reale, con i conseguenti interrogativi sulla sua condizione esistenziale, e la "riduzione", quel processo compiuto su cose e parole per giungere infine all'essenzialità del segno poetico.
Scrivere la storia a Napoli tra Medioevo e prima età moderna
Chiara De Caprio
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2013
pagine: 188
I testi cronachistici napoletani in volgare sono considerati fonti di grande interesse per la conoscenza della storia napoletana e italiana. A partire dalla fondamentale ricostruzione di Francesco Sabatini, ne è stata più volte evidenziata l'importanza per una compiuta ricognizione delle dinamiche culturali e linguistiche del Regno di Napoli. Tuttavia, ancora oggi sono quasi del tutto inesplorate le modalità narrative e le caratteristiche linguistiche di numerose cronache di età angioina e aragonese e prima età vicereale, cosi come manca uno studio d'ampio respiro su un cosi specifico ambito di scrittura. Nei saggi ospitati nel presente volume, Chiara De Caprio analizza tre testi altamente rappresentativi della tradizione cronachistica napoletana: la Cronaca di Partenope, la Cronaca di Ferraiolo e la Cronica di Napoli cosiddetta di Notar Giacomo. La ricerca si snoda lungo un arco cronologico che abbraccia due secoli e include l'epoca angioina (1266-1442), l'età aragonese (1442-1503) e il primo ventennio del Viceregno spagnolo (1503-1525). Un'analisi attenta alle scelte lessicali e all'organizzazione sintattico-testuale rivela tanto i modi in cui la narrazione storica è costruita quanto le diverse funzioni assolte da questo peculiare tipo di scrittura in relazione ai mutamenti e alle sollecitazioni provenienti dall'ambiente cittadino.
Silenzio. Atti del terzo colloquio internazionale di letteratura italiana (Napoli, 2-4 ottobre 2008)
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2011
pagine: 348
La cultura occidentale nel corso dei secoli si è interrogata sul valore del non detto, dell'inudibile, ma anche sui significati del silenzio della natura. Nell'età contemporanea il concetto di silenzio ha assunto un rilievo crescente. Aldous Huxley, nel suo "Il silenzio" del 1946, parlava di una "età del rumore" e di un suo "assalto al silenzio", prendendosela soprattutto con la radio. Oggi una certa sensibilità filosofica ha intercettato con angoscia quella che è stata descritta come "perdita del silenzio": tipica di un paesaggio sonoro moderno dominato dalla tecnologia e caratterizzato dal frastuono. La storia della parola silenzio dal medioevo ai nostri giorni viene tracciata da studiosi di letteratura, filosofia, cinema e antropologia nel volume che raccoglie gli Atti del III Colloquio internazionale di letteratura italiana. Attraverso le accezioni che il silenzio ha assunto nei secoli con Dante, Petrarca e Boccaccio, con Ariosto e Tasso, con Bruno e Marino, con Kant e Leopardi, con Manzoni e Poe, con Hölderlin e Shelly, con Rilke e Caproni, con Antonioni e Fellini, i più autorevoli studiosi italiani documentano in maniera inedita e originale alcuni nessi e influenze tra culture differenti per epoche e luoghi, nonché legami tra discipline umanistiche e scientifiche
Nuovi saggi di linguistica e filologia italiana e romanza (1976-2004)
Arrigo Castellani
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2010
pagine: 1226
Il presente volume costituisce l'ideale continuazione dei Saggi di linguistica e filologia italiana e romanza (1946-1976), apparsi nel 1980. Si riparte dal 1976 per arrivare fino agli estremi contributi prodotti dall'autore. I saggi qui raccolti rappresentano quasi un trentennio di studi di Arrigo Castellani (1920-2004), uno dei maggiori linguisti italiani del Novecento, che negli ultimi anni di vita ha progettato personalmente l'opera, ora pubblicata per le cure di quattro suoi allievi. Si ritrovano in queste pagine alcuni saggi meritamente noti, che hanno segnato un punto fermo per la storia degli studi oppure hanno proposto nuove soluzioni o una nuova terminologia. Sono stati recuperati i contributi filologici e linguistici su testi estranei al prediletto canone toscano; i vivaci interventi militanti sull'invadenza dell'inglese nell'italiano contemporaneo, e anche sull'esperanto; i contributi puntuali su singole forme e parole. A cinque anni di distanza dalla sua scomparsa, questo volume vuole essere anche un omaggio alla figura scientifica di Arrigo Castellani e all'eredità di metodo e di studi da lui lasciata alla lingua e alla filologia italiane.
«Pigliare la golpe e il lione». Studi rinascimentali in onore di Jean-Jaques Marchand
Libro: Libro rilegato
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2008
pagine: 460
Il volume si articola in tre sezioni: la prima, e più cospicua, è intitolata a Machiavelli e dintorni. Qui, oltre a toccare questioni filologiche relative all'edizione critica del Principe e a luoghi problematici della Mandragola, si affrontano temi storiografici e formali attinenti a Francesco Guicciardini e alla storiografia toscana in generale. La seconda sezione, Poesia lirica e poema cavalleresco, guarda al Marchand specialista di poesia quattro-cinquecentesca, mentre con la terza, Questioni teoriche e percorsi intellettuali, si è intesa evidenziare la disponibilità dello studioso ad utilizzare nelle sue ricerche chiavi di lettura e di interpretazione in grado di superare i limiti strettamente disciplinari.