“Nella crisalide della 'Morte felice' si formava la larva dello 'Straniero'”. Così Jean Sarocchi riassume efficacemente il problema della genesi di questo primissimo romanzo di Camus, scritto tra il 1936 e il 1938, incompiuto e uscito postumo. Patrice Mersault, il giovane protagonista, è un povero impiegato di un ufficio del porto di Algeri. Conduce una vita normale, in solitudine e senza amore, anelando alla felicità e alla libertà, che non sa come raggiungere. Sarà l’incontro con Zagreus, un uomo colto e menomato nel fisico, a cambiargli la vita e a indicargli la strada per raggiungere i suoi obiettivi. Ma per farlo dovrà macchiarsi di un delitto. In un viaggio che raggiunge Praga, poi Genova e infine nel ritorno ad Algeri, attraverso un tormentato lavoro su sé stesso e sfidando le comuni convenzioni morali, Mersault comprenderà la propria natura e il senso delle sue azioni. Fino a riuscire a guardare in faccia la propria morte e ad amarla.
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La morte felice
| Titolo | La morte felice |
| Autore | Albert Camus |
| Curatore | Jean Sarocchi |
| Traduttore | Giovanni Bogliolo |
| Argomento | Narrativa Narrativa classica (prima del 1945) |
| Collana | Tascabili narrativa |
| Editore | Bompiani |
| Formato |
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| Pagine | 176 |
| Pubblicazione | 11/2018 |
| ISBN | 9788845296260 |

