Libri di Giovanni Bogliolo
Articolo 353 del codice penale
Tanguy Viel
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2023
pagine: 144
Antoine Lazenec, l’uomo dei sogni, arrivato a Brest a bordo di una Porsche 911 con l’aria di uno di quei tipi con la ventiquattr’ore piena di polizze di assicurazione o di mazzette di banconote e chili di cocaina, è annegato a cinque miglia dal porto, buttato nelle fredde acque dell’oceano. Scarpe italiane a punta, giacca nera e una camicia un poco aperta come uno di Parigi, si era presentato con fare risoluto al «castello» sulla costa di cui aveva preso possesso con la scusa di farne un «complesso immobiliare», un «parco residenziale» dalle ottime possibilità di rendita. Lí Martial Kermeur era l’intendente: tosava l’erba del prato, tagliava le siepi e abitava insieme con il piccolo Erwan, il figlio avuto in custodia dopo il divorzio da sua moglie. Kermeur non è il tipo da lasciarsi incantare dalle belle parole, tuttavia non ha esitato a investire i suoi soldi nel progetto dell’uomo dei sogni, pur di offrire un futuro decoroso a Erwan. Quando i gendarmi hanno suonato alla sua porta, non ha opposto alcuna resistenza. Si è lasciato ammanettare, ha preso il cappotto all’ingresso e li ha seguiti senza proferire parola. Al giudice, che sembra avere tutta l’intenzione di capire con calma perché è un assassino reo confesso, non esita a offrire la sua ricostruzione degli eventi.
La vita davanti a sé
Romain Gary
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2009
pagine: 214
Eroe di guerra, diplomatico, cineasta, Romain Gary si suicidò il 3 dicembre 1980. La sua scomparsa fece scalpore ma il vero colpo di scena arrivò quando, pochi mesi dopo la morte, si scoprì che Gary ed Emile Ajar, autore del romanzo "La vita davanti a sé", erano in realtà la stessa persona. Il libro, che narra le vicende di Momo, ragazzo arabo nella banlieu di Belleville, figlio di nessuno, accudito da una vecchia prostituta ebrea, vinse il Goncourt inaugurando uno stile gergale da banlieu e da emigrazione, cantore di quella Francia multietnica che cominciava a cambiare il volto di Parigi.
Madame Bovary
Gustave Flaubert
Libro
editore: Rizzoli
anno edizione: 2003
pagine: 436
Non fosse stato per i libri, Emma sarebbe forse stata una donna felice. Ma i lunghi anni dell’infanzia, passati a divorare romanzi, la fanno ammalare di storie. Per tutta la vita Emma aspetta qualcosa, e aspettando finisce per rovinarsi l’esistenza. Spinta dall’orrore della noia, prima si sposa, poi cerca amanti e feste, qualunque cosa serva a darle una storia da vivere: un testardo massacro emotivo, che porta alla distruzione tutto ciò che avrebbe potuto amare. Emma Bovary fu il primo personaggio a uscire dal libro per finire in tribunale, accusata di oscenità e oltraggio alla pubblica morale. Assolta nel febbraio 1857, diventò protagonista indiscussa della letteratura francese, in un libro oggi riconosciuto come capolavoro assoluto. “Madame Bovary c’est moi” è la più celebre frase di Flaubert, che odiava teneramente la sua creatura, e leggere oggi Madame Bovary non è molto diverso: odiata eppure amata, Emma tiene incollati alle pagine di un libro che somiglia inquietantemente a uno specchio.
Flaubert, prima e dopo
Giovanni Bogliolo
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2008
Il volume raccoglie saggi e scritti, editi ed inediti, dedicati principalmente alla storia del romanzo francese e alla diversità di approccio critico che si è venuta a creare nel corso di un ampio trentennio di studi a seguito dell'emergere dell'esperienza flaubertiana. Se, come afferma con grande lucidità l'autore, non è certamente vero che dopo Flaubert scrivere romanzi non è più stata la stessa cosa, così come non è stato vero dopo Sterne o Goethe, Scott o Balzac, Proust o Joyce, vero è invece che, dopo che Flaubert ha promosso lo stile a "modo assoluto di vedere le cose", non è più stata la stessa cosa leggere romanzi, e una raccolta di letture di opere narrative che vanno dall'inizio del Seicento a oggi non poteva non portarne le tracce.
I filosofi in cucina. Critica della ragion dietetica
Michel Onfray
Libro: Libro in brossura
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2011
pagine: 149
Quando i filosofi pensano, per lo più dimenticano di pensare al loro corpo e soprattutto al modo in cui il corpo si costruisce e si modifica: attraverso il cibo. Dunque, si potrebbe dire, tra il pensiero e la pancia esiste una rete complessa di affinità e relazioni che sarebbe un grave errore trascurare. Diogene sarebbe stato il critico dei costumi che fu senza la sua passione per il polpo crudo? Il Rousseau del contratto sociale avrebbe fatto l'apologia della frugalità se la sua dieta non fosse stata composta quasi solo di latticini? Sartre, i cui incubi sono pieni di granchi, non ha pagato, nella sua vita teorica, l'avversione per i crostacei? In questo saggio, decisamente nietzscheano e feuerbachiano, Michel Onfray restituisce dignità filosofica a merluzzi e minestre, all'orzo e al vino, ai salumi e al caffè aromatizzato, che - da Fourier a Marinetti, da Kant agli esistenzialisti - segnano i cammini imprevedibili della gaia scienza. Una critica della ragione dietetica, come recita il sottotitolo? Un abbozzo di "dietetica"? Innanzitutto, un tentativo di sorprendere l'istante, e la pietanza, a partire dai quali il corpo cattura lo spirito e gli detta le sue leggi.
Trilogia dell'amore: La vita davanti a sé-Gli aquiloni-La promessa dell'alba
Romain Gary
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2022
pagine: 976
Un prezioso cofanetto che riunisce alcune delle più belle opere di Romain Gary in un'elegante edizione. "La vita davanti a sé". La storia di un amore materno in un condominio della periferia francese dove i legami di sangue non contano e le tragedie della Storia svaniscono davanti alla semplice gioia di vivere. "La promessa dell'alba". Un libro sul mistero potente e imperscrutabile della maternità, sulla morte che ti passa accanto e ti segue, a distanza di appena un passo, sulla forza della vita e sul suo senso profondo. "Gli aquiloni". Racconto di due infanzie travolte dall'urto della Storia, in cui gli aquiloni diventano favolosa metafora di libertà e promessa di salvezza.
Trilogia della città di K. Il grande quaderno-La prova-La terza menzogna
Agota Kristof
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: 384
«Tutto ha inizio con due gemelli che una madre disperata è costretta ad affidare alla nonna, lontano da una grande città dove cadono le bombe e manca il cibo. Siamo in un paese dell’Est, ma né l’Ungheria né alcun luogo preciso vengono mai nominati. Un inizio folgorante che ci immette di colpo nel tempo atroce dell’ultima guerra raccontandolo come una metafora. La nonna è una “vecchia strega” sporca, avara e senza cuore e i due gemelli, indivisibili e intercambiabili quasi avessero un’anima sola, sono due piccoli maghi dalla prodigiosa intelligenza. Intorno a loro ruotano personaggi disegnati con pochi tratti scarni su uno sfondo di fame e di morte. Favola nera dove tutto è reso veloce ed essenziale da una scrittura limpida e asciutta che non lascia spazio alle divagazioni. Un avvenimento tira l’altro come se una mano misteriosa e ricca di sensualità li cavasse fuori dal cilindro di un prestigiatore crudele». (Rosetta Loy)
La vita davanti a sé
Romain Gary
Libro: Libro rilegato
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2014
pagine: 224
Eroe di guerra, diplomatico, cineasta, Romain Gary si suicidò il 3 dicembre 1980. La sua scomparsa fece scalpore ma il vero colpo di scena arrivò quando, pochi mesi dopo la morte, si scoprì che Gary ed Emile Ajar, autore del romanzo "La vita davanti a sé", erano in realtà la stessa persona. Il libro, che narra le vicende di Momo, ragazzo arabo nella banlieu di Belleville, figlio di nessuno, accudito da una vecchia prostituta ebrea, vinse il Goncourt inaugurando uno stile gergale da banlieu e da emigrazione, cantore di quella Francia multietnica che cominciava a cambiare il volto di Parigi.
L'educazione sentimentale
Gustave Flaubert
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: XV-527
Storia di una giovinezza consumata nell'amore platonico per una donna sposata e diario delle speranze e delusioni della generazione che fece la rivoluzione del 1848, "L'educazione sentimentale" narra le vicende di Frédéric Moreau, giovane borghese sensibile ma pieno di debolezze, giunto a Parigi per studiare legge e fare il suo ingresso in società, al quale occorrono amici e amanti per sentirsi vivere. Il travaglio politico e sociale di quei giorni affiora dalle pagine del libro, illuminate anche dalla passione e dall'amore per quattro donne, attraverso le quali si compie l'educazione sentimentale di Frédéric, che alla fine rimarrà deluso sia dall'amore sia dalla politica.
Malgrado tutto, direi che questa vita è stata bella
Jean D'Ormesson
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2017
pagine: 397
Si può ricostruire la propria vita come se si trattasse di un processo il cui giudice altri non è che il proprio Super-Io? In un serrato, folle e avvincente dialogo con se stesso Jean d'Ormesson ripercorre le tappe salienti della sua esistenza, iniziata tra la fine della Prima guerra mondiale e la grande crisi. Incalzato da un Super-Io severo, benevolo e a tratti spietatamente ironico, d'Ormesson parla dei primi viaggi al seguito del padre diplomatico: inizialmente in Baviera, dove impara a parlare tedesco prima di parlare francese, poi in Romania e in Brasile, fino al rientro in Francia nel castello di famiglia. Casato appartenente alla casta irrequieta e orgogliosa della nobiltà di toga, i d'Ormesson danno poca importanza al denaro, ma questo non impedisce al piccolo Jean di crescere circondato da autisti, cuochi, maggiordomi e cameriere, perché vi sono pur sempre gli obblighi imposti dal rango sociale. Il lignaggio impone un codice di comportamento al quale è fuori questione non sottomettersi: si indossa lo smoking, la marsina, il frac e il cappello a cilindro; sono rigorosamente bandite espressioni come «caspita!», «piacere di rivederla», «buon appetito!» o «buon proseguimento», mentre «dopo cena» è preferibile a «le ventidue», riservata ai ferrovieri. Tra governanti inflessibili che lo sculacciano con la spazzola per capelli, autisti che lo scorrazzano per boschi e sagre di paese e zii che gli trasmettono l'amore per la letteratura, Jean cresce come un grande sognatore e un instancabile lettore che legge tutto quello che gli capita tra le mani: i manifesti sui muri, le ricette dei medici, i volantini per strada, da bambino, e Oscar Wilde e Bergson da ragazzo. Pur riconoscendo di essere nato con una camicia di finissima seta, circondato di privilegi, d'Ormesson è però, soprattutto, figlio del suo tempo, un tempo dominato dal nazionalsocialismo di Hitler e da una guerra che, con i suoi campi di concentramento, i bombardamenti a tappeto, il nucleare, le bugie e i delitti diventa pane quotidiano di una realtà a cui è impossibile sfuggire. Con una prosa ironica, ammiccante e fantasiosa, Jean d'Ormesson si svela al lettore attraverso un resoconto autentico e appassionante della sua vita. Un resoconto in cui i ricordi, i rimpianti e i sogni mai realizzati di un grande scrittore si fondono insieme senza nostalgia né patetismi, per offrire il ritratto a tutto tondo di un secolo e di un'intera nazione.
La signora delle camelie
Alexandre (figlio) Dumas
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: XXII-224
L'amore profondo e puro di Margherita e di Armando, contrastato in nome delle buone regole piccolo-borghesi anche quando la "peccatrice" si redime, l'abnegazione e il sacrificio incompreso di costei, la nobiltà d'animo che pervade le ultime pagine del suo diario, elevandola sopra lo stesso mondo che aveva puntato contro di lei l'indice accusatore, ci fanno dimenticare carrozze e cavalli e vivono in quanto sentimenti umani e perpetuabili. Introduzione di Giovanni Bogliolo.
Gli aquiloni
Romain Gary
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2017
pagine: 336
È un giorno d'ombra e sole degli anni Trenta quando, dopo essersi rimpinzato e assopito sotto i rami di una capanna, Ludo scorge per la prima volta Lila, una ragazzina biondissima che lo guarda severamente da sotto il cappello di paglia. Ludo vive a Cléry, in Normandia, con suo zio Ambroise, «postino rurale» tornato pacifista dalla Grande guerra e con una inusitata passione: costruire aquiloni. Non è un costruttore qualunque. Da quando la "Gazette" di Honfleur ha ironicamente scritto che gli aquiloni dell'«eccentrico postino» avrebbero reso famosa Cléry «come i pizzi hanno costituito la gloria di Valenciennes, la porcellana quella di Limoges e le caramelle alla menta quella di Cambrai», Ambroise è divenuto una celebrità. Belle dame e bei signori accorrono in auto da Parigi per assistere alle acrobazie dei suoi aquiloni, sgargianti strizzatine d'occhio che il vecchio normanno lancia in cielo. Anche Lila vive in Normandia, benché soltanto in estate. Suo padre non è, però, un «postino spostato». È Stanislas de Bronicki, esponente di una delle quattro o cinque grandi dinastie aristocratiche della Polonia, detto Stas dagli amici dei circoli di giocatori e dei campi di corse. Un finanziere che guadagna e perde fortune in Borsa con una tale rapidità che nessuno potrebbe dire con certezza se sia ricco o rovinato. L'incontro infantile con Lila diventa per Ludo una promessa d'amore che la vita deve mantenere. Il romanzo è la storia di questa promessa, o dell'ostinata fede di Ludo in quell'incontro fatale. Una fede che non viene meno nemmeno nei drammatici anni dell'invasione tedesca della Polonia, in cui Lila e la sua famiglia scompaiono, e Ludo si unisce alla Resistenza per salvare il suo villaggio dai nazisti, proteggere i suoi cari e ritrovare la ragazzina biondissima che lo guardava severamente da sotto un cappello di paglia.