Se nella Ballata dei tredici mesi (2003) Daniele Gorret attraversava la vita offesa segnata a fuoco sul corpo del poeta e sul corpo della Terra, in questa sua Cantata la voce dell'autore è ossessivamente occupata a dire la terribilità di un universo fatto proprio da Denaro. E se nella Ballata la caduta di senso del mondo era riscattata da un "tredicesimo mese" germogliato da Utopia, nessun "tredicesimo canto" in questo secondo libro: Denaro (da dio assoluto ed assolutista) non concede venga coltivata la fantasia di un altrove, di un regno che non sia il suo. La rivolta non potrà allora che prodursi a costi elevatissimi e in molto più segreti anfratti, là dove il potere del dio sia come aggirato ed eluso. Il resto sarà, inesorabilmente, conquistato dal culto e dai cultori del nume che ha reso derisori tutti gli altri dei perché "chi adora Denaro è destinato Ia farsi di Denaro, totalmente". Testo di grande durezza, pamphlet che va oltre il pamphlet, lontanissimo dall'autocompiacimento e dal minimalismo di tanta poesia contemporanea, Cantata di Denaro denuncia la morte di ogni speranza in un mondo che sta sacrificando ogni pietas ed ogni bellezza alla trinità tutta occidentale di Money, Market e Business.
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Cantata di denaro
Titolo | Cantata di denaro |
Autore | Daniele Gorret |
Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
Collana | Le nuvole, 121 |
Editore | Mobydick (Faenza) |
Formato |
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Pagine | 142 |
Pubblicazione | 12/2005 |
ISBN | 9788881783298 |
€15,00
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