Furio Jesi scrisse "Spartakus" nel 1969, a mezzo secolo dalla sollevazione comunista a Berlino e dalla sua rapida e cruenta repressione. Questo libro non è però una storia di quell'evento gravido di conseguenze, ma una riflessione appassionata sul fenomeno insurrezionale, sui suoi caratteri, simboli e miti. Tutto qui ruota intorno alla definizione della rivolta, che Jesi distingue in maniera assolutamente peculiare dalla rivoluzione. Se questa interviene infatti nel pieno procedere della storia, e comporta una strategia a lungo termine, la rivolta è un'autentica «sospensione del tempo storico» in cui «ogni atto vale per sé stesso», indipendentemente dai suoi sviluppi. "Spartakus" ricostruisce così gli ultimi giorni di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht e, nel ritmo serrato della prosa, l'alternarsi delle cariche lungo le vie berlinesi, ma rilegge intanto anche Mann e Brecht, Dostoevskij e Nietzsche, Eliade e Bakunin, offrendo una teoria della politica e del mito, del teatro e della scrittura. Scoperto fra le carte di Jesi dopo che un'intricata vicenda editoriale l'aveva nascosto per trent'anni, "Spartakus" rinasce ora in una veste rinnovata e ampliata, che rende omaggio al grande mitologo e germanista prematuramente scomparso. Un articolo raro e illuminante su Rosa Luxemburg e il «giusto tempo della rivoluzione» arricchisce infatti questa nuova edizione, e dona riflessi inconsueti a un'analisi già vivissima e originale che – come tutte le gemme del pensiero – riesce ancora a parlare ai nostri giorni.
Spartakus. Simbologie della rivolta
Titolo | Spartakus. Simbologie della rivolta |
Autore | Furio Jesi |
Curatore | Andrea Cavalletti |
Collana | Saggi |
Editore | Bollati Boringhieri |
Formato |
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Pagine | 160 |
Pubblicazione | 02/2022 |
ISBN | 9788833939438 |
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