Pubblicate nella prima edizione del 1621, «nuovamente corretta» e riproposta nel 1626 come «parte prima» di una seconda raccolta, le rime amorose di Accetto troveranno poi sistemazione definitiva nell’edizione del 1638. Lo schema che egli segue è quello petrarchesco: dall’innamoramento iniziale si passa alla «crudeltà» della donna che lo rifiuta, alla sua scomparsa prematura e successiva elevazione quale ispiratrice dell’amore per Dio. Tuttavia Accetto non ripete in maniera monotona gli argomenti della tradizione, ma li rivisita, descrivendo gli attributi femminili sotto una luce più sensuale e dinamica, in una reiterazione quasi ossessiva dei temi degli occhi, della fronte, della mano, della bocca, del petto. La donna amata è luce, è Sole, è Amore, ma anche la causa del suo patimento, «gentil volto e cor ingrato», è insieme «dono e donatrice», «non men la morte che la vita mia», e ciò rende il poeta «servo infelice, amante a pianger nato».
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Rime amorose
Titolo | Rime amorose |
Autore | Torquato Accetto |
Curatore | Salvatore Silvano Nigro |
Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
Collana | Labirinti, 111 |
Editore | La Vita Felice |
Formato |
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Pagine | 212 |
Pubblicazione | 01/2024 |
ISBN | 9788893467513 |
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