La poesia non avrà la forza di impedire gli eventi, ma ha la possibilità di divenirne racconto. Non modifica fatti, o almeno non direttamente, ma ne è presa di coscienza, espressione lucida e ferma. Accanto ad altri, questo è uno dei principi emersi dalle riflessioni di Farré, che passeggia instancabile per i luoghi sterminati della poesia. Ne frequenta i boschi, le città, i siti solitari e desolati – le soste ad Auschwitz e a Varsavia ne sono un esempio – stilando al suo ritorno dai viaggi una deliziosa e personale raccolta di riletture poetiche. Tali riflessioni non rimangono nello spazio dell’io ma vengono condivise con l’altro, il lettore; un lettore animato dallo stesso desiderio dell’autore: quello di avvicinarsi, quanto più possibile, all’essenza stessa della poesia. È, quello di Farré, un auditorio poetico-letterario, spaziale e esistenziale, in cui riecheggiano differenti sonorità: slovene, polacche, ceche, catalane e anglosassoni.
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L'auditorio di Görlitz
Titolo | L'auditorio di Görlitz |
Autore | Xavier Farré |
Traduttore | Emanuela Forgetta |
Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
Collana | Margini, 10 |
Editore | Inschibboleth |
Formato |
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Pagine | 111 |
Pubblicazione | 08/2021 |
ISBN | 9788855292658 |
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