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Skira: Arte moderna. Cataloghi

Dante e Napoleone. Miti fondativi nella cultura bresciana di primo Ottocento

Dante e Napoleone. Miti fondativi nella cultura bresciana di primo Ottocento

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2021

pagine: 168

Nella vita culturale e politica dell'Italia dell'Ottocento Dante e Napoleone ebbero un ruolo centrale. Ruolo che per Bonaparte, una volta uscito di scena e soprattutto dopo la sua morte, così come avvenuto per Alighieri, si è ammantato di valori ideali, assurgendo alla dimensione del mito. Come sempre quando ciò accade, il fenomeno dice più sull'epoca che sugli stessi personaggi. Nella Brescia neoclassica e romantica il culto per queste due personalità e per le idealità che esse incarnavano è testimoniato dalle collezioni che si vennero costituendo in quegli anni, in particolare da quella di Paolo Tosio. Egli, nel raccogliere nel suo palazzo la loro memoria, non costruì solo un proprio personale pantheon, ma assegnò alla sua casa una funzione civile, selezionando e coltivando l'immaginario simbolico di cui dovevano nutrirsi i contemporanei. In occasione dei settecento anni dalla morte di Dante e dei duecento da quella di Napoleone, il volume vuole quindi illustrare il ruolo rivestito a Brescia da queste due figure emblematiche nel processo di elaborazione dell'identità culturale europea. Nel catalogo i testi di Sergio Onger, "Dante e Napoleone. Mito ed eroe"; Roberta D'Adda, "Il mito di Dante nella collezione Tosio"; Fernando Mazzocca, "Appiani per Brescia"; Bernardo Falconi, "Gigola pittore della corte napoleonica"; Bernardo Falconi, "Napoleone nella collezione Tosio"; Luciano Faverzani, "Medaglie napoleoniche nella collezione Tosio"; Angelo Brumana, "Dante nelle biblioteche bresciane dell'Ottocento"; Valerio Terraroli, "Dante e Napoleone nel Vittoriale degli Italiani: il mito e Gabriele D'Annunzio".
25,00

Art Factor. The Pop Legacy in Post-war Italian Art

Art Factor. The Pop Legacy in Post-war Italian Art

Libro: Copertina rigida

editore: Skira

anno edizione: 2021

pagine: 208

Il catalogo presenta una selezione di opere dalla collezione privata di Fondazione Farmafactoring, che rende omaggio all'arte italiana della seconda metà del Novecento, ed è parte integrante della storia e dell'evoluzione del Gruppo che l'ha raccolta nel corso degli anni. La collezione comprende oltre 250 opere dall'immediato secondo dopoguerra ai primi anni 2000 di artisti quali: Valerio Adami, Enrico Baj, Alberto Burri, Hsiao Chin, Mario Schifano, Arnaldo Pomodoro e Joe Tilson. Il volume racconta un percorso italiano nella Pop Art attraverso i lavori di: Valerio Adami, Franco Angeli, Enrico Baj, Lucio Del Pezzo, Gianfranco Pardi, Mario Schifano ed Emilio Tadini. Dalla metà degli anni Sessanta questi artisti si sono confrontati con una tradizione iconografica di lunga data, rivisitando e trascendendo le avanguardie e le tecniche stilistiche del passato, avvalendosi di una ricca varietà di risorse spesso messe al servizio di un attivismo sociale e culturale.
50,00

Gianni Dova. La prima stagione

Gianni Dova. La prima stagione

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2021

pagine: 80

opere di Gianni Dova (1925-1991) conservate nella raccolta Boschi Di Stefano sono concreta testimonianza di quale profondo rapporto abbia legato, sin dagli anni quaranta del Novecento, la coppia di intelligenti collezionisti e il giovane ma già promettente pittore, romano di nascita e milanese di formazione. Sin dal 1945 infatti, per una decina di anni l'ingegner Boschi e la moglie Marieda Di Stefano hanno sistematicamente acquistato opere dell'artista, raccogliendo un importante nucleo di lavori intorno ai quali è costruita questa mostra, che restituisce i caratteri della prima stagione di Dova, dagli anni della formazione, compiutasi tra il modello picassiano e l'ispirazione concretista, sino al momento della conquista di un linguaggio personale, in cui l'immagine si forma liberamente dal tessuto pittorico, lasciando emergere quelle suggestioni di marca surreale che animeranno i suoi modi maturi.
19,00

Monet, Cézanne, Van Gogh... Capolavori della Collezione Emil Bührle-Meisterwerke der Sammlung Emil Bührle

Monet, Cézanne, Van Gogh... Capolavori della Collezione Emil Bührle-Meisterwerke der Sammlung Emil Bührle

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2021

pagine: 168

Fra le più importanti raccolte d’arte private al mondo, la Collezione Emil Bührle occupa un posto di rilievo per il cospicuo gruppo di opere impressioniste e postimpressioniste di qualità museale che ne costituisce il fulcro e che in questo volume è rappresentato da capolavori di Manet, Degas, Renoir, Monet, Cézanne, Gauguin, Van Gogh e altri ancora. Le opere, pubblicate a colori e corredate da schede di commento redatte da autorevoli storici dell’arte, illustrano i principi secondo i quali Bührle ha costruito la sua straordinaria raccolta: da un lato la volontà di mettere in relazione l’arte moderna con i risultati più alti della pittura europea dei secoli precedenti – di cui si fanno portavoce i capolavori di Canaletto, Strozzi, Delacroix e Corot – dall’altro la scelta di documentare in maniera esaustiva il percorso dei protagonisti dell’arte moderna, quali Manet, Degas, Van Gogh e Cézanne, delle cui fasi di produzione artistica viene proposta una parziale rassegna. Esemplare in questo senso è la presenza di opere di Claude Monet: dal paesaggio dipinto en plein air di Champ de coquelicots près de Vétheuil (circa 1879) fino alla rivoluzione di Le Bassin aux nymphéas, reflets verts (1920–1926), il catalogo pone l’accento sull’importanza di Monet non solo in quanto figura di riferimento per il movimento impressionista, ma anche come fonte di ispirazione per le generazioni di artisti successive. Pubblicato in occasione della mostra a Lugano, il volume presenta i contributi di Felix Baumann, Lukas Gloor e il catalogo delle opere.
35,00

Dario Mellone. Da Milano alla Luna. Viaggio con fermate a richiesta

Dario Mellone. Da Milano alla Luna. Viaggio con fermate a richiesta

Libro: Libro rilegato

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 208

C'è un Dario Mellone pittore, raccontato in altri libri, primo fra tutti quello che nel titolo porta il suo nome, pubblicato nel 2003 da Skira, a cura di Paolo Biscottini. Questo libro, invece, racconta per la prima volta il Dario Mellone illustratore del “Corriere della Sera” (soprattutto, ma non soltanto). Come spiega nell'introduzione critica Andrea Ciresola, a sua volta artista ed eclettico professionista, non è un Dario Mellone “minore”, è diverso: il pittore sta all'arte come il giornalista-disegnatore sta all'informazione. Nelle tavole di Mellone c'è Milano, in tutte le sue sfaccettature, dall'urbanistica alla cronaca nera, dallo sport alle tragiche vicende del terrorismo. Il libro è diviso in parti, e le tavole raccolte sono distribuite per argomento, e personaggi e autori diversi hanno il compito di commentarle con testimonianze inedite. Tre i testi introduttivi, firmati da Ferruccio de Bortoli (che conosceva Mellone personalmente), Luciano Fontana e Giuseppe Sala, sindaco di Milano dal 2016. Dopo un capitolo dedicato alle illustrazioni di alcuni eccezionali racconti d'autore pubblicati da “Panorama” nel 1980 e un florilegio di messaggi e lettere riferiti alla collaborazione con il quotidiano di via Solferino, chiudono il libro un'autobiografia scritta dallo stesso Mellone e la postfazione del presidente della Fondazione Dario Mellone, Valerio Villoresi. Testi di: Andrea Ciresola, Saverio Paffumi, Valerio Villoresi, Gabriele Albertini, Carlo Tognoli, Bruno Pizzul, Gianni De Felice, Antonio Pizzinato, Maria Pia Ammirati, Maurizio Piccirilli, Roberto Perrone, Donatella Alfonso, Massimo Razzi, Giuseppe Galli, Antonio Ferrari, Benedetta Tobagi, Andrea Benetti, Cecilia Scerbanenco, Paolo Nespoli, Gian Antonio Stella, Stefano Boeri, Valeria Numerico, Franco Portinari, Fabio Sironi.
49,00

Trisha Baga. The eye, the eye and the ear. Ediz. italiana e inglese

Trisha Baga. The eye, the eye and the ear. Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 155

Primo volume monografico dedicato a Trisha Baga, realizzato in occasione della mostra personale in Pirelli HangarBicocca, Milano. La pubblicazione è una occasione per approfondire il lavoro dell'artista, tra le maggiori filmmaker americane contemporanee. Pubblicato in occasione dell'omonima mostra “The eye, the eye and the ear” presentata in Pirelli HangarBicocca, il catalogo è concepito come un racconto fantascientifico nell'universo personale dell'artista. Realizzato come una sorta di meta-libro, il volume di mostra alterna frammenti di scritti provenienti dal mondo scientifico, letterario e artistico. Il libro presenta diversi contributi critici: un testo di Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli, curatrici della mostra, un visual essay in collaborazione con Trisha Baga, a cura di Herb Tam, curatore del Museum of Chinese in America (MOCA) di New York, un saggio di Pavel Pys, curatore presso il Walker Art Center di Minneapolis, una conversazione tra Trisha Baga e l'artista Lucy Raven e un testo di Elisabeth Sherman, assistente curatrice al Whitney Museum di New York. Il catalogo contiene inoltre un'ampia documentazione fotografica dell'esposizione milanese e la filmografia completa dell'artista. Trisha Baga (Venice, Florida, 1985, vive e lavora a New York), americana di origini filippine, è tra le artiste e filmmaker più innovative della sua generazione. Nelle sue opere combina linguaggi e media differenti e attinge dall'immaginario televisivo, cinematografico e da filmati amatoriali per trattare temi come l'identità di genere e il rapporto tra mondo reale e digitale, facendo emergere una diversa prospettiva della contemporaneità.
30,00

Franco Francese. Inquietudini notturne

Franco Francese. Inquietudini notturne

DI STEFANO

Libro

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 104

Figura tetragona e umbratile della Milano del secondo Novecento, il pittore Franco Francese (Milano, 1920-1996) è stato uno dei rappresentanti più alti di una linea espressionista dell'arte italiana. I coniugi Boschi Di Stefano avevano collezionato alcune sue opere degli anni giovanili, quando, vicino all'ambiente di Corrente, aveva attraversato una fase picassiana che si può apprezzare nelle sale della Casa Museo. Negli spazi della scuola di ceramica, invece, si racconta nella sua complessità il tormentato percorso artistico ed esistenziale di un pittore solitario ma attento a quanto accadeva attorno a lui, che si troverà in sintonia con le ricerche di una generazione di pittori più giovani, e che soprattutto piacerà molto ai poeti e agli uomini di lettere milanesi, da Mario De Micheli ed Emilio Tadini a Vittorio Sereni, fino a Giovanni Testori e a Dante Isella, di cui ricordiamo le importanti testimonianze. Allo stesso tempo, Francese è fra i pochi a capire precocemente la grandezza della pittura di Mario Sironi, che lo aiuterà a fare i conti con la lezione di Francis Bacon, della quale rimane traccia nelle figure anatomicamente sgraziate e animalesche (non a caso un suo importante ciclo di lavori si intitola La bestia addosso). Dal racconto della vita contadina, progressivamente, di ciclo pittorico in ciclo pittorico, il suo lavoro si concentra su interni chiusi e notturni, popolati di teschi che rimandano a una dimensione di crisi esistenziale. Egli "non è mai, o quasi mai", scriveva Sereni, "un artista gradevole. Ma subito dopo, abolendo d'un colpo ogni esca di piacevolezza, appassiona".
19,00

Renzo Ferrari. Corona diary opere 2020

Renzo Ferrari. Corona diary opere 2020

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 64

Sono ancora impresse nelle menti di tutti i primi annunci di pandemia provenienti dalla Cina che ci hanno raggiunti nei mesi di febbraio e marzo. Dando seguito a queste prime avvisaglie che molto velocemente si sono poi moltiplicate alle nostre latitudini, il pittore Renzo Ferrari ha realizzato una sequenza di opere quale diario quotidiano, condivise poi attraverso l'unico mezzo di comunicazione che ci era concesso, quello dei social media. Scegliendo tra le opere di un certo periodo limitatamente a marzo eaprile, il pittore Renzo Ferrari giunge poi alla produzione di un filmato, presentato a Poestate 2020 nell'edizione on-line e postato su Youtube. Questa esposizione è dunque dedicata ad una sequenza-diario di lavori eseguiti nel periodo di forzata reclusione conseguente al diffondersi della pandemia quale fenomeno globale. Molto e con forte empatia ha suggerito al pittore Renzo Ferrari la condizione coatta volontaria della poetessa americana di due secoli fa, Emily Dickinson, capace con linguaggio attualissimo di una catarsi poetica. Ciò ha favorito lo stimolo dell'immaginario individuale e collettivo del passato, attraverso iconografie della storia dell'arte tematizzati dal pittore, quali: plaga doctores, sabbat goyeschi, cavalieri della morte dell'affresco di Palermo e il racconto della febbre spagnola del secolo scorso raccontata dai nonni e impressa nella sua memoria d'arte per la morte del pittore Austriaco Egon Schiele. Queste "narrazioni" hanno scartato le evidenze fotografiche soprattutto sanitarie di quanto giornali e TV diffondevano circa il Coronavirus e attraverso delle "metafore figurali" portano testimonianza di una memoria ancestrale a confronto con il terribile tempo presente, da sempre polarità imprescindibili del linguaggio in pittura di Renzo Ferrari. La pittura veicola soprattutto attraverso il colore una sorta di "distanza catartica" dalla drammaticità degli eventi. La mostra esposta alla Galleria La Colomba offre una scelta, documentata anche dal catalogo edito da Skira, che comprende una sessantina di opere dai piccoli ai grandi formati, realizzate ad olio, acrilico e acquarello. Questa campionatura è una scelta parziale di una produzione molto più vasta e sperimentale che comprende anche dei teatrini.
16,00

Paladino a Piacenza

Paladino a Piacenza

Libro: Copertina rigida

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 132

L'installazione dell'artista Mimmo Paladino, con la curatela di Flavio Arensi e Eugenio Gazzola, trova spazio nel cuore di Piacenza, in quella piazza dei Cavalli che è luogo simbolo della città, in un confronto diretto con le statue equestri di Alessandro e Ranuccio Farnese realizzate dal maestro Francesco Mochi nei primi decenni del XVII secolo. La piazza dei Cavalli è caratterizzata da una stratificazione di epoche e di stili artistico-architettonici e proprio qui, tra i due gruppi scultorei mochiani, si concentra l'intervento che Mimmo Paladino ha pensato per la città. Un'opera densa di simboli, "un'apparizione fugace che non cerca il dialogo con il passato o con altri autori ma che assembla gli ingredienti per realizzare un'architettura, ossia l'arte di formare spazi fruibili ai fini dei bisogni umani". Disposti su una base quadrata di 12 metri per lato, con un'altezza di 170 centimetri, diciotto parziali cavalli si stagliano dal disegno geometrico, che non è solamente un basamento, ma struttura linguistica portante da leggere insieme a tutti gli altri elementi. Nel catalogo che accompagna e descrive l'installazione di Mimmo Paladino, sono presenti i seguenti saggi: Classico e contemporaneo di Massimo Toscani; Piacenza "crocevia di culture" di Patrizia Barbieri; Apparizioni di Flavio Arensi; La mossa del cavallo. Monumento equestre e microcosmo urbano di Marcello Spigaroli; La lunga marcia di Piacenza verso l'arte del nostro tempo di Eugenio Gazzola e Giorgio Milani; Un profilo biografico di Mimmo Paladino di Eugenio Gazzola. Completano la pubblicazione le sezioni fotografiche: Paladino a Piacenza, Allestimento Piazza Cavalli, Recupero restauro. Le fotografie pubblicate nel catalogo sono opera di Lorenzo Palmieri.
30,00

Luca Stoppini. Perché era lui perché ero io. Metamorfosi della città nello spazio del teatro A/R

Luca Stoppini. Perché era lui perché ero io. Metamorfosi della città nello spazio del teatro A/R

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 40

Stoppini dà 'corpo' al “lato oscuro dell'immagine” contrapponendo l'aberrazione barocca al bello ideale neoclassico, il manierismo al rinascimento. Luca Stoppini è un artista dato in prestito alla fotografia, che gli ha dato modo di esprimere il suo talento sia come art-director di riviste di moda che come curatore e designer di allestimenti di mostre e sfilate o regista di video e cortometraggi. Il mondo della moda è il suo universo, ma l'arte è il suo ossigeno. La messa in pagine di immagini fotografiche come architettura e drammaturgia, cioè come lavoro sullo spazio e il tempo, è, infine, la sua ossessione quotidiana che poi si riproduce in ogni altra operazione che lo vede spesse volte impegnato tra Milano e New York. Come artista visuale ha lavorato sulla riproduzione in senso anamorfico della realtà, distorcendo i corpi e i volti fino a creare forme irriconoscibili, di una bellezza perturbante, icone di una realtà liquida e aliena. Una distorsione che forse nasce da un rapporto sentimentale con il tempo e le forme nello spazio quotidiano, una relazione estrema e per questo dolorosa al suo fondo. Come ha scritto Ivo Bonaccorsi in un catalogo del 2005, Stoppini dava 'corpo' al “lato oscuro dell'immagine” contrapponendo l'aberrazione barocca al bello ideale neoclassico, il manierismo al rinascimento. Un lato oscuro dell'estetica, la parte irriconoscibile, aliena dell'estetica glamour, che solo all'arte è concesso adottare e scovare nella vita notturna o delirante del linguaggio. (Sergio Risaliti)
20,00

Divine e Avanguardie Le donne nell'arte russa

Divine e Avanguardie Le donne nell'arte russa

Libro: Copertina rigida

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 200

La grande esposizione, curata da Evgenija Petrova (direttore Scientifico del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo) e Joseph Kiblitksy, è interamente alle donne in Russia, eroine di un'atmosfera storica, sociale e culturale, del tutto particolare. L'obiettivo è quello di restituire un'idea dell'arte russa dei secoli XIV-XX e del fondamentale ruolo delle donne nel loro Paese, del loro contributo alla storia dell'arte, allo sviluppo e alla modernità, al loro ruolo nella società per l'emancipazione e il riconoscimento dei diritti, grazie a un ricco corpus di opere. Sacre icone, pittura a cavalletto, scultura, grafica e raffinata porcellana dal XIV al XX sono le testimonianze di quest'evoluzione culturale e sociale. Il percorso espositivo e il catalogo si articolano in due grandi capitoli suddivisi in 8 sezioni in cui verranno esposti circa 90 capolavori del Museo Russo di San Pietroburgo, in larga parte mai esposti prima d'ora in Italia. Nel catalogo i testi di Evgenija Petrova Il volto femminile della Russia, Gioia Mari A Parigi! A Parigi! Le figliastre della Russia: storie di artiste emigrate dopo la rivoluzione, Stefano Zuffi L'arte di essere donna. Il volume, come la mostra, si articola in 8 sezioni: Il cielo, La Vergine e le sante; Il trono, Zarine di tutte le Russie; La terra, L'orizzonte delle contadine; Verso l'indipendenza, Donne e società; La famiglia, Rituali e convenzioni; Le madri, La dimensione dell'amore; Il corpo, Femminilità svelata e Le artiste, Realismo e amazzoni dell'avanguardia. In questa ultima sezione il lavoro delle donne artiste, "mazzoni dell'avanguardia russa", che furono attive nei primi trent'anni del Novecento quando vennero creati veri capolavori da artiste come Natalia Goncharova, Ljubov Popova, Aleksandra Ekster e altre ancora. In chiusura le biografie delle artiste citate.
35,00

Daniel Steegmann Mangrané. A Leaf-Shaped Animal Draws The Hand. Ediz. italiana, inglese e francese

Daniel Steegmann Mangrané. A Leaf-Shaped Animal Draws The Hand. Ediz. italiana, inglese e francese

Libro: Libro in brossura

editore: Skira

anno edizione: 2020

pagine: 216

Pubblicato in occasione dell’antologica in Pirelli HangarBicocca, il volume è una monografia di Daniel Steegmann Mangrané (Barcellona, 1977) e ne ripercorre il lavoro dalla fine degli anni Novanta a oggi presentando un regesto di oltre cento opere tra installazioni, disegni, sculture, fotografie e produzioni cinematografiche. Il catalogo raccoglie testi delle storiche dell’arte Kaira M. Cabañas e Flora Katz, una conversazione tra l’artista e la scrittrice e curatrice Lauren Cornell, nonché testi di Nathalie Ergino, direttrice dello IAC – Institut d’art contemporain – Villeurbanne/Rhône-Alpes, e delle curatrici dell’esposizione in Pirelli HangarBicocca, Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli. Il lavoro di Daniel Steegmann Mangrané si caratterizza per un approccio poetico in cui forme geometriche e astratte si intersecano con elementi naturali e danno vita a un immaginario in cui motivi ricorrenti come foglie, alberi e insetti aprono a una riflessione sulla realtà in cui viviamo. L’artista utilizza media diversi per la creazione dei suoi lavori, privilegiando una modalità operativa in cui le caratteristiche tecniche si legano intrinsecamente al processo di realizzazione dell’opera. L’interesse di Daniel Steegmann Mangrané per la biologia lo ha portato a indagare complessi sistemi ecologici e a introdurre il mondo naturale all’interno delle sue opere, con numerosi riferimenti alla foresta pluviale in Brasile – come rami, foglie e insetti – che, uniti a forme geometriche e motivi astratti, aprono a riflessioni sulle complesse dinamiche tra gli elementi che ci circondano.
40,00

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