Skira: Arte moderna. Cataloghi
'900 italiano. Un secolo di arte
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2020
pagine: 168
Il volume documenta alcuni momenti fondamentali della cultura artistica italiana del Novecento. Un viaggio ideale che si compie attraverso il succedersi di sorprendenti ricchezze poetiche e linguistiche. Si parte dalla forte spinta propulsiva verso il futuro che ha animato le feconde utopie del Novecento: dal futurismo alla surrealtà mitica di de Chirico e Savinio, ai vari modi del "ritorno all'ordine", alle declinazioni del realismo, da Morandi a Carrà, alle diverse esperienze della Scuola romana, al monumentalismo di Severini e Sironi, fino a Pirandello e Guttuso. La seconda parte del secolo si apre con la triade dei giganti del nostro informale: Capogrossi, Burri e Fontana, che danno avvio a importanti manifestazioni e personalità, da Forma alla "scuola di piazza del Popolo", all'arte povera e alla transavanguardia. Un panorama ricchissimo che ci colloca a pieno diritto tra i protagonisti del contesto internazionale. Il volume presenta i contributi di Maria Teresa Benedetti (Un secolo italiano), Francesca Villanti (L'arte italiana della seconda metà del Novecento. Una storia) e Annamaria Sandonà(Il Gruppo Enne a Padova), oltre al catalogo e alle schede di oltre novanta opere di grandi protagonisti della storia dell'arte italiana e internazionale del XX secolo.
Aldo Rota. Energy of space. Celebrating fifty years of man on the moon. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2020
pagine: 71
Nel concepire questo progetto ho immaginato che l'astro sidereo potesse "abitare" l'aerostazione di Malpensa. Faremo atterrare la nostra Luna, trasfigurata in un'opera d'arte, in un evento artistico sinestetico. La Luna, allora, si incarnerà e, vestita dei colori più belli, cantando l'aria musicale più emozionante, si impossesserà del luogo incedendo e, respirando profondamente, andrà a misurarsi con lo spazio circostante, come l'uomo vitruviano di conio leonardesco intento ad affermare l'incontro di arte e scienza. Si onora così la memoria di Leonardo e si onora così lo storico e stupefacente allunaggio. Su questo si fonda l'incontro di due artisti, Aldo Rota, pittore, e Dario Baldan Bembo, cantautore. Rispettivamente, il volto cangiante della Luna, ricco di cromie, di figurazioni liquide, di segni pittorici, e la voce della Luna densa di tonalità, gonfia di passioni, di sentimenti che, intrecciandosi, la avvolgono d'una musicalità e d'una pittoricità preziose. Il pittore Aldo Rota presenterà un dipinto realizzato per l'occasione, un trittico che condensa le sue ultime ricerche coronando la serie Above Us dedicata alla Luna con un omaggio a Leonardo e alla sua Ultima cena: un grande trittico in cui irrompono tredici lune in raffinate sfumature di bianco. Il cantautore Dario Baldan Bembo proporrà l'ascolto della propria interpretazione musicale della Luna, scritta per darle "voce".
Giovanni Rizzoli. Canto liquido
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2020
pagine: 248
Questa grande monografia ripercorre la ricerca artistica di Giovanni Rizzoli, dalle sue prime opere alla fine degli Ottanta fino alle sue più recenti creazioni. Esponente di punta della generazione degli artisti degli anni Novanta, Giovanni Rizzoli esprime il suo universo creativo in sculture, dipinti e disegni dalla forte potenza lirica ed evocativa. Il suo lavoro è una costante riflessione - modulata attraverso una varietà di linguaggi espressivi - sulla storia dell'arte e sulla necessità di essere attuale, di cogliere lo spirito del tempo. L'attenzione verso i dettagli, la scelta mai casuale dei materiali, lo studio di forme e fonti iconografiche sono alcune delle caratteristiche della ricerca di Rizzoli, motivata dall'impulso a ridefinire il linguaggio artistico contemporaneo. L'esplorazione di nuove possibilità plastiche si unisce nell'opera di Rizzoli alla poesia e allo stupore che l'artista scopre davanti alla bellezza. Il tempo e l'infinito, il piacere e il dolore, la fede e la conoscenza, eros e thanatos, concetti filosofici si trasformano in immagini a volte dolenti a volte gioiose cariche di riferimenti, in forme riconoscibili ma spesso con tratti immaginari. Parallelamente alla ricerca scultorea, dai primi anni Novanta Rizzoli ha affiancato quella che definisce pittura oggettiva, una serie di "dipinti" astratti realizzati con l'impiego della flebo su imbottiti di tessuto. La monografia comprende un approfondito saggio critico di Bruno Corà e contributi di Tommaso Trini, Werner Meyer, Renato Polacco, Marco Meneguzzo e Ilaria Porotto.
Fiori all'occhiello. Presenze artistiche nel XX secolo da Boccioni e Marasco ai contemporanei
Tonino Sicoli
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2020
pagine: 96
Benché l'identità culturale calabrese sia stata penalizzata per molto tempo dall'emigrazione intellettuale e dall'assenza di fenomeni significativi in loco, in Calabria sono nati artisti che, pur venendo spesso da situazioni difficili e di emarginazione, hanno fatto sentire la loro presenza nelle vicende italiane e internazionali del Novecento. A partire dal futurismo, che ha avuto tra i suoi protagonisti Boccioni, nato a Reggio Calabria, e altri due artisti calabresi come Marasco e Benedetto, fino alle innovazioni radicali di figure come Rotella, alla svolta culturale dei postmeridionalisti e alle sperimentazioni linguistiche degli ultimi decenni, in cui si nota un'interessante dialettica tra la conoscenza e la valorizzazione del proprio territorio e l'identità aperta dell'artista contemporaneo, che pratica un consapevole nomadismo mentale e fisico. Su tutte queste vicende Tonino Sicoli, critico militante e direttore di un museo ventennale e intraprendente come il MAON di Rende (CS), ha scritto puntualmente, con un taglio giornalistico, analitico e documentario, molti saggi che in questa antologia raccolgono venticinque profili critici su rappresentativi artisti "fiori all'occhiello" della Calabria. Prefazione di Bruno Corà.
Marcello Morandini. Catalogo ragionato
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2020
pagine: 536
Frutto di un lungo lavoro di catalogazione, archiviazione e documentazione di autenticità delle opere realizzate da Marcello Morandini dal 1964 al 2018, il "Catalogo ragionato" costituisce il primo progetto editoriale della Fondazione Marcello Morandini, nata nel 2016 per volontà dello stesso artista e grazie al generoso contributo di due importanti collezionisti, il cui sogno era di vedere realizzato uno spazio espositivo aperto, accessibile e inclusivo, in cui fossero valorizzate le sue opere. Per completezza e scientificità, il "Catalogo ragionato" traccia in modo inequivocabile il percorso artistico di Marcello Morandini, divenendo uno strumento essenziale e aggiornato di conoscenza della sua opera. Il volume si apre con un testo critico del curatore Marco Meneguzzo e un saggio di Serge Lemoine, storico dell'arte francese che da sempre segue il percorso artistico di Morandini, e comprende un'antologia critica di testi che hanno accompagnato le moltissime mostre in cui l'artista ha esposto le sue ricerche e i suoi studi sul movimento nello spazio - torsione, tensione, espansione, sovrapposizione - tradotti nel mondo della geometria attraverso l'utilizzo di un linguaggio bidimensionale e tridimensionale, con la certezza della matematica. La sezione dedicata alla catalogazione è il cuore del volume e presenta ciascuna opera attraverso una documentazione fotografica e una scheda tecnica e bibliografico-espositiva. La scelta curatoriale ha optato per una divisione del corpus in decenni, all'interno dei quali sono elencati, in ordine cronologico, opere, disegni, multipli e progetti. La successione dei decenni viene scandita da un testo introduttivo dello stesso Morandini e da immagini in grande formato che riproducono opere selezionate. Esse narrano il suo straordinario mondo di forme, che spaziano dalla grafica alla scultura, dall'architettura al design, in modo assolutamente originale, coerente e riconoscibile. Completa questa sezione l'insieme aggiornato degli apparati con biografia, elenco delle esposizioni e bibliografia.
Paul Gauguin. Eiaha-Ohipa (Tahitiani in una stanza). Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2020
pagine: 60
Un saggio monografico dedicato a un dipinto dell'artista francese appartenente alle collezioni del Museo Puskin di Mosca. Le opere di Paul Gauguin costituiscono una delle sezioni più significative della collezione moscovita di arte francese, strettamente legata al nome di Sergej Scukin, collezionista e mecenate russo, protagonista delle grandi iniziative espositive del Museo Puskin, nonché uno dei suoi simboli più importanti. Tra i dipinti del maestro francese spicca "Eiaha Ohipa", datata 1896, un anno difficile per l'artista: rientrato da poco dalla Francia a Tahiti, con l'obiettivo di fermarsi definitivamente, si trova in ristrettezze economiche, con gravi problemi di salute. Il titolo usuale "Tahitiani in una stanza", non restituisce l'iscrizione in lingua maori del dipinto, che allude piuttosto all'indolenza o libertà dal lavoro delle figure ritratte. Solo cinque anni prima, Gauguin era salpato per il suo primo soggiorno a Tahiti con un atteggiamento ambivalente: da una parte segnato dalle aspettative di un esotismo radicale rispetto alla tradizione della pittura orientalista, dall'altra attento alla documentazione etnografica di costumi e mentalità del tutto diversi alla propria cultura. L'unanime rigetto incontrato a Parigi dai quadri e sculture eseguiti in quel primo soggiorno, fra 1891 e 1893, lo induce a un distacco radicale da quella sua stessa, originaria, cultura. Tahiti definitivamente si viene a configurare, nello stato di frustrazione vissuto dall'artista, come un luogo edenico, un paradiso immune dalle convenzioni e costrizioni della cosiddetta civiltà occidentale, con le sue logiche di falso progresso, dominio e sfruttamento. La coppia rilassata nell'intimità ombrosa di una stanza aperta su un paesaggio di luce incarna la condizione, utopica, di un armonico stato di natura, di una libertà di essere e agire secondo le proprie inclinazioni. Sullo sfondo si staglia la figura di un osservatore, sostanzialmente estraneo alla scena: è presumibile che si tratti dell'artista stesso, preceduto, sulla soglia della stanza, dal suo cane, una comparsa ricorrente di tanti altri dipinti di questi anni.
Librosogni
Reverie
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2020
pagine: 204
Un libro d’artista: novantanove sogni corredati di appunti e fotografie. In questo libro d’artista, Reverie ha documentato la sua personale attività onirica partendo dalla registrazione dei sogni notturni e delle sue stesse rêverie in un diario quotidiano. La cacografia dell’artista su carta bianca e su immagini in bianco e nero modificate a mano, che rappresentano i suoi “sogni fisici”, è il filo rosso del materiale di cui è fatto il volume. librosogni non è altro che un racconto privato senza censure in virtù della stessa convinzione dell’artista che nel mondo onirico ci sia una chiave di lettura e svelamento sincera. La sua indagine attuale legata a questo nuovo ciclo produttivo che utilizza il sognare nelle più diverse sfaccettature diventa tramite di conoscenza sensibile privilegiato per apprendere e allo stesso tempo rappresentare gli uomini, la società e l’oggi. librosogni non è quindi un catalogo di una mostra, né un compendio di una passata produzione, ma il seme originale di un nuovo procedere che continuerà a vedere la luce con costanti diramazioni oniriche dai “Sogni”, performance, agli “oggetti da sogno”, opere, fino a una sperimentazione in divenire e ai suoi risultati intangibili e concreti di questa nuova metodologia di indagine nata dal personale alfabeto, studio, scrittura di Reverie. Reverie è una giovane artista visiva e performer, originaria di Vinci e residente a Milano, che lavora su ritualità, purezza e ipersensibilità tra pubblica e privata condivisione.
Cultura artistica a Pavia 1800-2000
Susanna Zatti
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2020
pagine: 143
Dalla fine del XVIII secolo era attiva a Pavia una Scuola di Disegno e Incisione a sussidio dell'Università, finalizzata all'illustrazione dell'anatomia e di altre discipline; ma il celebre professor Scarpa aveva incaricato gli stessi bulinisti di riprodurre anche i capolavori della sua prestigiosa raccolta di dipinti. Da allora a Pavia la cultura artistica si è intrecciata con quella scientifica: per tutto l'Ottocento pittori e scultori, assieme ai commissari che gestiscono la gloriosa Scuola di Pittura fondata nel 1840, sono chiamati a interpretare e soddisfare le esigenze di rappresentatività della classe colta locale — professionisti, intelligenti committenti e munifici collezionisti — attraverso una produzione originale di destinazione privata ma anche di pubblica celebrazione dell'epopea storica, dei fatti e personaggi salienti delle istituzioni cittadine: con risultati, spesso, d'eccellenza nelle prove romantiche di Pasquale Massacra, del realista Federico Faruffini e di altri dotati allievi dell'Accademia. Nel corso del nuovo secolo la cultura artistica locale progressivamente si apre agli influssi e alle tendenze nazionali: passa di qui la ventata futurista, mentre un cauto simbolismo, poi il Novecentismo e il lirismo chiarista permeano le proposte dei giovani artisti, sebbene sopravviva almeno fino al secondo dopoguerra, robusto e persistente, il paesaggismo post-impressionista. Gli ultimi decenni vedono, infine, l'affermazione soprattutto di scultori, le cui opere abbelliscono il panorama urbano.
Arte e arti. Pittura, incisione e fotografia nell'Ottocento
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2019
pagine: 263
Il progetto "Pittura, incisione e fotografia" racconta le relazioni linguistiche fra le diverse tecniche a partire dal 1839, data di nascita della fotografia, che già esisteva latente prima della sua invenzione meccanica. Essa è nata nell'atelier dell'incisore, come illustra lo speciale procedimento del cliché-verre attuato da Corot. Libri illustrati e stampa periodica sono l'approdo naturale legato alla diffusione dell'immagine riprodotta. La fotografia ha modificato lo sguardo del pittore che passa dall'imitazione all'invenzione della natura; l'artista in seguito se ne serve nel taglio dell'immagine e nella costruzione della posa, a complemento ideale del disegno.
What a wonderful world. La lunga storia dell'ornamento tra arte e natura
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2019
pagine: 320
Attraverso oltre duecento opere, comprese tra l'antichità e il presente e realizzate anche da grandi artisti come Albrecht Diirer, Leonardo da Vinci, Alphonse Mucha, Maurits Cornelis Escher, Pablo Picasso, Henri Matisse, Giacomo Balla, Gino Severini, Andy Warhol, Keith Haring e molti altri, il volume ripercorre le numerose declinazioni dell'arte ornamentale, per comprendere come decorazione e ornamento abbiano giocato un ruolo fondamentale nella nostra, come in tutte le altre culture. L'ornamento è uno dei risultati principali dell'azione dell'uomo su di sé e sul proprio ambiente e fa riferimento all'espressione estetica nel suo senso originario. È infatti un'intensa e qualificata stimolazione sensoriale che si pone da intermediario tra uomo e natura in molteplici modi. Impossibile definire l'ornamento in maniera univoca, a meno di svilirne un significato che oscilla tra diversi poli (superfluo-necessario, marginale-strutturale, eccesso-ordine...) senza mai risolversi in nessuno di essi e traendo la sua forza proprio da questo continuo fluttuare. Oggi (e ormai da decenni), tuttavia, l'ornamentalità appare un tema del tutto paradossale: come in ogni altra epoca che ci ha preceduto, anche noi viviamo circondati, si vorrebbe dire immersi nell'ornamento, ma lo consideriamo secondario. Suddiviso in varie sezioni, il volume intende indagare le origini lontane e gli sviluppi più recenti dell'intreccio tra vita quotidiana, arte e decorazione, e affrontare in modo nuovo le esperienze di tanta arte del Novecento e del nuovo millennio in cui i temi dell'ornamento sono stati ancora una volta rimessi in gioco.
Futurismo
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2019
pagine: 207
Il 20 febbraio 1909, accompagnato da un clamore internazionale, usciva su "Le Figaro", a Parigi, il manifesto di fondazione del Futurismo, stilato da F.T. Marinetti, poeta, letterato e geniale comunicatore. Con quello scritto programmatico Marinetti inaugurava una modalità di comunicazione dirompente e inedita per la cultura, poiché i manifesti futuristi sarebbero poi stati distribuiti con mezzi "popolari" come volantini stampati in centinaia di migliaia di copie, oppure pubblicati su organi d'informazione non specialistici, o declamati nelle affollatissime serate futuriste, aperte a tutti. D'allora in poi il Futurismo avrebbe adottato questa pratica comunicativa per ognuno dei molti ambiti in cui si avventurò - poesia, pittura, scultura, architettura, danza, teatro, arti decorative, grafica, pubblicità e molto altro -, nel suo sogno di saldare l'arte e la vita, ridisegnando l'intero orizzonte umano. E poiché in ognuno di quegli scritti si proclamavano le basi teoriche cui attenersi nella pratica artistica, per comporre questa mostra ci siamo affidati ai manifesti stesi dagli artisti visivi - da Boccioni, Carrà, Russolo, Balla, Severini, a Depero, Prampolini e agli aeropittori degli anni Trenta - esponendo le opere che meglio e più puntualmente illustrano i princìpi teorici esposti in ognuno. Perché, quelle che potrebbero apparire come invenzioni brillanti e curiose, sono in realtà la trascrizione di un vero sistema di pensiero.
Kandinskij, Goncarova, Chagall. Sacro e bellezza
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2019
pagine: 127
"Kandinskij, Goncarova, Chagall. Sacro e bellezza nell'arte russa" presenta un nucleo di diciannove preziose icone russe appartenenti alle collezioni d'arte di Intesa Sanpaolo accostato a quarantacinque capolavori di artisti russi di fine Ottocento e inizio Novecento provenienti dalla Galleria Tret'jakov di Mosca e da altri importanti musei della Russia, di Nizza e di Salonicco. Pubblicato in occasione della mostra di Vicenza e curato da Silvia Burini, Giuseppe Barbieri e Alessia Cavallaro, il volume affronta un tema di rilevante spessore, quello dei rapporti tra la tradizione delle icone e i movimenti artistici che, tra Otto e Novecento, hanno radicalmente mutato il contesto russo influenzando definitivamente anche quello internazionale. Attraverso le opere di Chagall, Kandinskij, Goncarova, Malevic, Tatlin, Filonov, Kljun e di altri artisti russi di fine Ottocento primi Novecento viene dimostrato come l'arte moderna russa sia tornata ad attingere linfa vitale dalla spiritualità degli antichi modelli iconografici, la cui simbologia universale sa essere linguaggio anche della nuova sensibilità estetica delle Avanguardie.