Skira: Arte moderna. Cataloghi
Klimt. L'uomo, l'artista, il suo mondo
Gabriella Belli, Elena Pontiggia
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 320
Un omaggio a Gustav Klimt e al ritrovato capolavoro Ritratto di Signora. Uno sguardo inedito e particolare sulla vicenda del grande artista viennese Fondatore della Secessione viennese, protagonista della pittura della Vienna imperiale negli anni tra Ottocento e Novecento, epoca cioè in cui l'Austria definita "il laboratorio dell'Apocalisse", Gustav Klimt (1862-1918) è considerato uno dei più grandi artisti del XX secolo. Questo volume vuole festeggiare il "ritorno a casa" del suo Ritratto di signora sparito nel 1997 dalla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza e ritrovato fortunosamente nel 2019, e indagare il contesto in cui il dipinto - uno dei tre conservati in Italia - fu realizzato, a partire dal clima del simbolismo europeo per poi addentrarsi nella storia artistica e umana del pittore austriaco, attraverso la sua formazione, la Secessione, il mondo delle Wiener Werkstaette, i laboratori d'arte applicata fondati a Vienna da Josef Hoffmann e Kolo Moser nel 1903. Klimt. L'uomo, l'artista, il suo mondo è uno sguardo profondo e inedito sull'attività del Maestro e sulla sua vicenda, che permette non solo di seguire un itinerario artistico e umano di rara suggestione, ma anche di ampliare gli orizzonti su influenze e legami che includono, tra gli altri, pittori quali Franz von Stuck, Koloman Moser, Egon Schiele, Felice Casorati, Vittorio Zecchin. Pubblicato in occasione della mostra piacentina, il volume si snoda attraverso oltre 160 opere - tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d'arte decorativa - ed è corredato dei saggi di Gabriella Belli, Elena Pontiggia, Alessandra Tiddia, Valerio Terraroli, Elisabetta Barisoni, Franz Smola, Lucia Pini, Eva di Stefano, Sandra Tretter, Giuseppe Virelli, cui seguono il catalogo delle opere del maestro viennese suddivise in nove capitoli (Il Contesto. Il simbolismo europeo; Le opere giovanili e il sodalizio con il fratello Ernst e con Matsch; Klimt e la Secessione viennese; La Wiener Werkstaette; Il fregio di Beethoven; Klimt. Le figure; Il Ritratto di signora della Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza; Schiele e Kokoschka; I seguaci italiani) e le sezioni dedicate al ritrovato Ritratto di signora e agli apparati.
Monet e gli impressionisti in Normandia
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2022
pagine: 208
I legami tra la Normandia e il movimento impressionista Attraverso un corpus di settantacinque opere provenienti dalla Collezione Peindre en Normandie (una delle collezioni più rappresentative del periodo impressionista), dal Musée de Vernon, dal Musée Marmottan Monet di Parigi e dalla Fondazione Bemberg di Tolosa, il volume ripercorre le tappe salienti del movimento impressionista e i suoi stretti legami con la Normandia. Sul palcoscenico di questa terra, pittori come Monet, Renoir, Delacroix e Courbet colgono l'immediatezza e la vitalità del paesaggio imprimendo sulla tela gli umori del cielo, lo scintillio dell'acqua e le valli verdeggianti della Normandia, culla dell'Impressionismo. Opere come Falesie a Dieppe (1834) di Delacroix, La spiaggia a Trouville (1865) di Courbet, Camille sulla spiaggia (1870) e Barche sulla spiaggia di Étretat (1883) di Monet, Tramonto, veduta di Guernesey (1893) di Renoir raccontano gli scambi, i confronti e le collaborazioni tra i più grandi artisti dell'epoca che, immersi in una natura folgorante dai colori intensi e dai panorami scintillanti, hanno conferito alla Normandia l'immagine emblematica della felicità del dipingere. Furono gli acquarellisti inglesi come Turner e Parkes che, attraversata la Manica per abbandonarsi allo studio di paesaggi, trasmisero la loro capacità di tradurre la verità e la vitalità naturale ai pittori francesi: gli inglesi parlano della Normandia, della sua luce, delle sue forme ricche che esaltano i sensi e l'esperienza visiva. Luoghi come Dieppe, l'estuario della Senna, Le Havre, la spiaggia di Trouville, il litorale da Honfleur a Deauville, il porto di Fécamp diventano fonte di espressioni artistiche di grande potenza, dove i microcosmi generati dal vento, dal mare e dalla bruma possiedono una personalità fisica, intensa ed espressiva, che i pittori francesi giungono ad afferrare dipingendo en plein air dando il via così al movimento impressionista.
Jeff Koons lost in America
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 256
Curato da Massimilliano Gioni, il volume si focalizza su una lettura dell'arte di Koons in relazione alla cultura americana contemporanea. Nel corso della sua carriera Koons ha composto un'America fantastica [...] fatta di arte, schmaltz ed emozioni", per usare le parole con cui Warhol descrive e interpreta la cultura americana. Materiali originali, ricordi personali e narrazioni biografiche rendono questo libro indispensabile per poter leggere le celebri serie di Koons attraverso il prisma della sua biografia, e il modo in cui la sua storia individuale si interseca con quella del suo Paese. Spaziando dall'educazione ricevuta nella Pennsylvania rurale fino al fascino per la cultura popolare, questo volume restituisce una visione non convenzionale di Jeff Koons e del suo lavoro, ripercorrendo le influenze personali e le storie culturali che hanno plasmato il vocabolario formale unico dell'artista. Pubblicato per accompagnare la grande mostra a Doha nel marzo 2021, il catalogo presenta un'intervista del curatore a Jeff Koons e saggi del critico d'arte Dodie Kazanjian e della scrittrice e artista Sophia Al Maria.
Bobo Piccoli
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 284
Un volume che raccoglie gli studi su uno dei maggiori protagonisti della scena artistica milanese del '900. Nato dall'importante collaborazione tra Accademia di Brera e Fondazione Stelline, il volume, a cura di Cloe Piccoli, vuole approfondire l'arte di Bobo Piccoli (Milano, 1927-1981), figura rilevante del Novecento italiano. Piccoli fu autore della pavimentazione a mosaico del Palazzo delle Stelline e di altre opere, di cui sei conservate presso la collezione del Museo del Novecento e la Casa Museo Boschi Di Stefano. Il volume parte dagli esordi dell'artista milanese e dagli anni all'Accademia di Brera; si passa alle opere cubiste conservate nella collezione Boschi di Stefano; si approfondisce il suo passaggio all'architettura e il ritorno alla pittura, fino al dibattito estetico negli anni '70. A raccontare l'artista Bobo Piccoli alcuni fra i più interessanti studiosi, storici e critici dell'arte, tra cui Clara Bonfiglio, Paolo Campiglio, MariaVittoria Capitanucci, Maria Fratelli, Francesco Librizzi, Francesca Pola, Cloe Piccoli, Elena Pontiggia, Francesco Tedeschi, Angela Vettese, Giorgio Zanchetti.
Giovanni Nonnis. L'arte della reinvenzione del mito
Vittorio Sgarbi
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 200
«Quale artista meglio di Nonnis, come è stato giustamente notato, ha proposto nel secondo Novecento nuova arte sarda di genere anticlassico e planare, in piena coerenza storica con quella delineata da Maltese e Serra? Eccola, di nuovo, l'attualità di Nonnis proiettata in uno scenario ideale di arcaismo senza tempo che non disdegna l'uso della materia anomala o preziosa, in contrasto solo apparente con la ruvidità degli impaginati, quasi che il massimo della modernità non possa che coincidere con l'antico più remoto, l'originalità della proposta con la spersonalizzazione del discorso, l'ordine costituente dell'impianto visuale con l'imprevedibilità creativa dell'istinto. Ecco la risposta equilibrata a chi, fra gli anni sessanta e settanta, quelli in Sardegna del massimo slancio verso la modernità (Nonnis si è nel frattempo trasferito nella "capitale" Cagliari, reduce da diversi viaggi di aggiornamento in Italia e all'estero), pretendeva scelte più radicali fra "sardità" e "italianità", tradizione e innovazione, localismo e internazionalismo, destinazione colta e popolare. L'anima estetica più autentica della Sardegna sta nella sua disponibilità a farsi decorazione potenzialmente infinita nelle manifestazioni come nelle varianti, arte non tanto per luoghi particolari, in questo senso eletti (la galleria, il museo), ma applicabile al quotidiano, così come già avevano capito, per esempio, i Melis. Chissà dove sarebbe potuto ancora arrivare, l'espressionismo antropologico di Giovanni Nonnis, se la storia, quella che lo riguardava più direttamente, non avesse deciso all'improvviso di voltargli le spalle. Presto, troppo presto.» (Vittorio Sgarbi)
Monet dal Musée Marmottan Monet, Parigi
Marianne Mathieu, Sarah Belmont, Pierre Pinchon
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 220
Attraverso una cinquantina di capolavori provenienti dal nucleo della collezione del Musée Marmottan Monet di Parigi, il volume propone una riflessione sul tema della luce e dei suoi mutamenti nell'opera di quello che è uno degli indiscussi protagonisti della stagione dell'Impressionismo. Claude Monet, esponente centrale dell'Impressionismo, ha influenzato il suo tempo ed è stato capace di definire il futuro dell'arte per merito dei suoi capolavori. Pubblicato in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi, da cui proviene l'intero corpus di opere, e curato da Marianne Mathieu, storica dell'arte e direttrice scientifica del Museo, il volume introduce alla scoperta di opere chiave dell'Impressionismo e della produzione artistica di Monet sul tema della riflessione della luce e dei suoi mutamenti nell'opera stessa dell'artista, l'alfa e l'omega del suo approccio artistico. Oltre cinquanta le opere di Monet tra cui capolavori come La spiaggia di Trouville (1870), Passeggiata vicino ad Argenteuil (1875), Il ponte di Charing Cross (1899-1901), le sue Ninfee (1916-1919), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905) e Le rose (1925-1926), la sua ultima e magica opera. Il percorso cronologico ripercorre l'intera parabola artistica del maestro impressionista, letta attraverso le opere che l'artista stesso considerava fondamentali, private, tanto da custodirle gelosamente nella sua abitazione di Giverny; opere che lui stesso non volle mai vendere e che ci raccontano le più grandi emozioni legate al suo genio artistico.
A.B.O. Theatron. L'arte o la vita-Art or life
Achille Bonito Oliva, Carolyn Christov-Bakargiev, Andrea Viliani
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 416
Alla fine degli anni Settanta Achille Bonito Oliva ha scardinato il sistema dell'arte concettuale d'avanguardia (che ha definito "puritano") introducendo la Transavanguardia, il quarto movimento artistico italiano (dopo Futurismo, Metafisica e Arte povera) che nel XX secolo si è affermato internazionalmente. Ma è anche uno dei pochi ad aver saputo combinare una seria ricerca teorica ed espositiva con una presenza ironica e istrionica sui mezzi di comunicazione di massa, a partire dalla televisione, esprimendo un costante senso del proprio dovere al servizio della divulgazione pubblica. Attraverso la presentazione di una molteplicità di materiali d'archivio e una puntuale selezione di opere connesse ad alcune delle sue più importanti mostre dal 1970 al 2019 (incluse opere dalla collezione del Castello di Rivoli), "A.B.O. Theatron. L'arte o la vita" intende celebrare l'importanza di Bonito Oliva per l'affermazione del ruolo del curatore nell'ambito dell'arte contemporanea, delineando il composito ritratto di un intellettuale propositivo ed espressivo, che ha superato le limitazioni delle strutture accademiche e ridefinito campi e strumenti d'indagine della curatela, divenendo una delle figure cardine della storia dell'arte del XX e XXI secolo.
Painting is back. Anni Ottanta, la pittura in Italia
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 360
La mostra "Il ritorno della pittura. Italia anni Ottanta" intende esplorare la pittura degli anni Ottanta in Italia, attraverso alcuni protagonisti emblematici di quegli anni e le loro opere. Il catalogo, insieme alla mostra, propone uno sguardo meno disincantato e più attuale che presenti alle nuove generazioni il dirompente ritorno alla pittura che caratterizza l’arte italiana degli anni Ottanta. Un percorso lontano da intenti di esaustività per rivedere oggi non solo l’ironia, l’edonismo e il “desiderio della pittura” di quel decennio, ma anche per rileggerli come una risposta agli anni Settanta e un’anticipazione di quel nuovo interesse per la pittura che oggi attraversa il mondo dell’arte contemporanea. È un ritorno – rivoluzionario per l’epoca – alla pittura come figura e come materia, ma anche come terreno per una rinnovata libertà di citazione, per una personale riappropriazione della tradizione artistica del passato, con la volontà di superare il rigore, l’ortodossia concettuale e politica del decennio precedente. Per affrontare i temi del nuovo paesaggio visivo delineatosi in Italia, la selezione di oltre 50 dipinti, provenienti dalla Collezione Intesa Sanpaolo, da musei, fondazioni e collezioni private, propone un’ipotesi di dialogo e contrasto tra artisti dell’epoca: accostamenti al di fuori di movimenti ed etichette critiche, senza limitarsi alla presentazione delle correnti artistiche più note di quel periodo storico. Il volume è ricco di saggi critici, testimonianze e apparati iconografici che ricostruiscono il clima di un decennio e ripercorreranno gli sviluppi della pittura italiana dalla fine degli anni Settanta al 1990.
Andrea Incontri. Le tipe umane
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 256
Le originali opere di Andrea Incontri, designer che intreccia codici ed estetiche della moda e delle arti visive, della comunicazione digitale e delle arti applicate. Dal 2016, Andrea Incontri sublima la propria passione per l'arte e per l'illustrazione, e soprattutto per le donne, iniziando a realizzare le ormai iconiche Tipe Umane che disegna sul suo account Instagram. Si tratta di figure femminili che prendono vita, ogni giorno, sotto forma di schizzi veloci, eppure dettagliatissimi, tracciati con un dito sullo schermo del suo smartphone, senza premeditazione ma con grande istinto creativo, e spesso sovrapposti a spezzoni di video quotidiani. Realizzate utilizzando l'intera palette cromatica di Instagram, le Tipe Umane incarnano la personale rappresentazione di Andrea Incontri di un'umanità al femminile. Signore a spasso con il cane o signorine uscite per andare a fare la spesa: donne di età e attitudini differenti, queste figure indossano una varietà infinita di mise, curate nei minimi dettagli, che ne raccontano le eterogenee personalità e, allo stesso tempo, testimoniano l'osservazione ossessiva dei codici estetici più in relazione al costume sociale che alla moda. In un momento in cui il sistema della moda si interroga su valori creativi ed etici, le Tipe Umane sono figure femminili archetipe, ma anche molto contemporanee, che documentano le nuove sperimentazioni artistiche del designer presentando una visione di femminilità eclettica ed inclusiva.
Chen Zhen. «Short-circuits». Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 208
Come accompagnamento all’omonima mostra, il catalogo “Short-circuits” include una documentazione approfondita di un'ampia selezione di installazioni realizzate da Chen Zhen dal 1991 al 2000, anno della sua prematura scomparsa. La pubblicazione contiene materiali di rilievo, tra cui saggi di autori quali Alexandra Munroe, capo curatore, arte asiatica, e senior advisor, Global Arts, Solomon R. Guggenheim Museum, e direttore, Curatorial Affairs, Guggenheim Abu Dhabi Project, e Marco Scotini, direttore del Dipartimento di arti visive e studi curatoriali alla NABA, Milano, e direttore artistico di FM Centroper l’Arte Contemporanea, Milano. Il volume si apre con un testo di Vicente Todolí, curatore della mostra, che introduce concetti chiave coniati da Chen Zhen, presentati attraverso le parole dell’artista stesso. Il libro si conclude con i testi di approfondimento di ciascuna opera esposta, e con la presentazione di una selezione di disegni preparatori e schizzi realizzati dall’artista. Chen Zhen (1955, Shanghai – 2000, Parigi) sviluppa la sua pratica artistica a partire dalla fine degli anni Settanta. Nato e cresciuto a Shanghai, in Cina, attraversa la Rivoluzione Culturale e, nel 1986, si trasferisce a Parigi. Qui si avvicina progressivamente alla realizzazione di installazioni, presentando oggetti della vita quotidiana assemblati in composizioni che attribuiscono a questi elementi una dimensione metaforica. La produzione di Chen Zhen riflette in maniera paradigmatica il suo desiderio di trovare una sintesi visiva che integri le caratteristiche estetiche del suo paese di origine con quelle dei luoghi con cui entra in contatto, in uno scambio fluido e costante tra pensiero orientale e quello occidentale.
Bluer. I confini dell'anima. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 144
Una monografia dedicata al pittore e scultore Bluer, attivo dalla fine degli anni Novanta L’artista vanta oltre 100 mostre ed esposizioni in Italia e all’estero, dall’Australia al Brasile, oltre alla partecipazione alla 12esima Biennale di Venezia - Architettura e a numerosi eventi collaterali della 52esima Biennale di Venezia - Arte.
Napoleone e Milano tra realtà e mito. L'immagine di Napoleone da liberatore a imperatore
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 120
Il 15 maggio 1796 l'esercito francese comandato dal generale Napoleone Bonaparte entra a Milano. Tra alterne fortune (con l'interregno austriaco del 1799-1800) il generale corso plasmerà il destino della città fino al 1814, data della sua abdicazione. Nell'arco di un solo ventennio Napoleone ha influenzato Milano con un'intensità e con un fervore mai visti prima. Arrivato come liberatore nel 1796, carico degli ideali della Rivoluzione, si trasforma in seguito in imperatore, deludendo con questa svolta i molti che avevano in visto in lui il promotore della diffusione in Lombardia dei principi repubblicani ma anche consolidando - attraverso il suo potere - il buongoverno, le strutture e l'amministrazione della città. L'arte e la costruzione dell'immagine di se stesso sono stati aspetti centrali della sua presenza a Milano, durante la quale la rilevanza e l'attenzione verso la pittura, l'architettura, l'urbanistica sono state un elemento costante. Senza alcuna esagerazione, si può affermare che Milano sia la città dell'Impero dove l'influenza di Napoleone sia stata maggiore, e dove il suo ricordo è tuttora percepibile.