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Libri di Elena Pontiggia

Bernardoni

Bernardoni

Mario Bertoni, Elena Pontiggia

Libro

editore: Essegi

anno edizione: 1991

pagine: 72

25,00

Paolo Minoli

Paolo Minoli

Elena Pontiggia

Libro: Copertina morbida

editore: Giampiero Casagrande editore

anno edizione: 1991

pagine: 96

16,00

Alberto Magnelli. Catalogo della mostra
24,00

Ironica. La leggerezza dell'ironia

Ironica. La leggerezza dell'ironia

Valerio Dehò, Elena Pontiggia

Libro: Copertina morbida

editore: Grafiche Aurora

anno edizione: 2006

pagine: 116

20,00

Nino Bernocco. Liricità dell'immagine

Nino Bernocco. Liricità dell'immagine

Elena Pontiggia, Gianfranco Bruno

Libro

editore: De Ferrari

anno edizione: 2009

pagine: 184

25,00

Renato Vernizzi. Catalogazione generale del percorso pittorico
380,00

Giovanni Lomi. Le trasparenze del Novecento

Giovanni Lomi. Le trasparenze del Novecento

Elena Pontiggia

Libro: Copertina morbida

editore: Mauro Pagliai Editore

anno edizione: 2009

pagine: 128

La pittura di Lomi non ricerca la teatralità e ama soffermarsi su tutto quello che non è appariscente. I suoi paesaggi, le sue marine (che sono il suo soggetto più noto e più amato), le sue vedute della Vecchia Livorno, come quelle dei laghi lombardi, le sue campagne con greggi e pastori, i suoi angoli di cascinali dove qualche donna cuce all'ombra e nell'ombra, ci parlano di un'arte sommessa, che non persegue l'eloquenza o il clamore. Nell'ambito della tradizione macchiaiola della quale respira l'inclinazione al vero e la sincerità espressiva, Lomi si distingue per una particolare vocazione alla misura, evitando ogni tematica solenne, così come ogni aspirazione al sublime. Fondamentale, nel suo percorso artistico, resta la capacità di tradurre l'impressione in una rinnovata visione sintetica della realtà.
12,00

Italo Valenti. Disegni e acquerelli. Ediz. italiana e francese

Italo Valenti. Disegni e acquerelli. Ediz. italiana e francese

Elena Pontiggia

Libro: Libro in brossura

editore: Pagine d'Arte

anno edizione: 2010

pagine: 64

Al momento della mostra di opere su carta alla Galerie Arts et Lettres di Vevey esce un nuovo libro di carte inedite accompagnate dal commento di Elena Pontiggia: Italo Valenti elogio della leggerezza e da una scelta di poesie di Anne Valenti de Montet in francese. "È singolare che un'epoca come la nostra, che proclama di amare la leggerezza e in cui tutto aspira (anche troppo) ad essere light e soft; un'epoca in cui Calvino ha potuto scrivere un Elogio della leggerezza e Kundera parlare di una insostenibile leggerezza dell'essere, non abbia ancora ricordato a sufficienza, o comunque abbia ricordato meno di quanto avrebbe dovuto, l'opera di Italo Valenti, che di un'arte lieve e leggera è uno dei maestri." "La sua pittura, comunque, ha sempre mantenuto un legame, un punto di contatto con la realtà e, anche se volessimo definirla astratta (benché ormai la contrapposizione tra astrattismo e figurazione, che tanto divise gli animi negli anni quaranta e cinquanta, non abbia più ragione di essere), dovremmo adottare per lei quella suggestiva formula che Paul Klee usava per sé: 'Io sono un astratto con qualche ricordo'." (Dal testo di Elena Pontiggia)
18,00

Lorenzo Peretti (1871-1953). Natura e mistero. Catalogo della mostra (Domodossola, 26 maggio-26 ottobre 2024). Ediz. italiana e inglese

Lorenzo Peretti (1871-1953). Natura e mistero. Catalogo della mostra (Domodossola, 26 maggio-26 ottobre 2024). Ediz. italiana e inglese

Libro: Libro in brossura

editore: SAGEP

anno edizione: 2024

pagine: 160

Il catalogo è a corredo della mostra (Domodossola, Casa De Rodis, 26 maggio–26 ottobre 2024) che propone circa ottanta opere di Lorenzo Peretti, e ripercorre tutta la breve vicenda di questo singolare artista che ha dipinto solo una dozzina d’anni, non ha mai esposto in vita sua e nel suo studio non faceva entrare nessuno, tanto che la sua figura di colto intellettuale, pervaso di tensione religiosa, è stata spesso scambiata per quella di un alchimista in odore di stregoneria. "Lorenzo Peretti (1871–1953). Natura e mistero" presenta tutti i suoi principali lavori, tra cui il visionario Bosco dei druidi, 1898 ca. (una foresta abitata da sacerdoti millenari, ispirata forse alla Norma di Bellini), i suoi più importanti paesaggi divisionisti della Val Vigezzo e i precoci, anticipatori quadri non-finiti di inizio Novecento...
25,00

Aubrey Beardsley

Aubrey Beardsley

Elena Pontiggia

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 104

Scomparso a venticinque anni divorato dalla tisi, Aubrey Beardsley (1872-1898) è stato il maggior disegnatore europeo della fine dell'Ottocento, protagonista di quella irripetibile stagione inglese animata da Oscar Wilde e dall'estetismo dei dandy, e figura dominante di quegli anni novanta che vennero chiamati appunto «l'età di Beardsley». Negli otto anni (1890-1898) della sua ricerca, Beardsley ha superato il preraffaellismo, ha attraversato il simbolismo e il liberty, ha anticipato esiti espressionisti e astratti, ma tutte queste categorie non bastano a definire un'arte come la sua. La sua pittura è uno scandalo nella società vittoriana, per la sua sensualità e la sua capacità di esplorare - in anticipo sul Novecento - i territori del brutto e dell'osceno («Il bello è troppo difficile» dice a Yeats), ma anche per il distacco radicale dal realismo che lo porta a guardare all'arte giapponese, ai vasi greci, al Quattrocento italiano. Il libro ricostruisce, anche con documenti e scritti d'epoca, la vicenda biografica ed espressiva di Beardsley, soffermandosi analiticamente sulle principali opere dell'artista, di cui approfondisce la poetica e i significati.
13,00

De Chirico e l'oltre. Dalla stagione «barocca» alla neometafisica (1938-1978)

De Chirico e l'oltre. Dalla stagione «barocca» alla neometafisica (1938-1978)

Libro: Libro in brossura

editore: Silvana

anno edizione: 2022

pagine: 192

Il volume, che comprende circa settanta opere provenienti dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma, ricostruisce due importanti momenti della pittura dechirichiana: la stagione “barocca” e la stagione neometafisica. La prima si sviluppa dal 1938 al 1968, quando de Chirico (che nel 1939 lascia Parigi e torna in Italia, dividendosi fra Milano e Firenze, prima di stabilirsi nel 1944 a Roma, dove rimarrà fino alla morte) si ispira a Rubens, ma anche a maestri diversi, da Dürer a Raffaello e Delacroix. Le sue opere non sono realiste, ma vogliono creare un mondo ideale e irreale, una finzione più vera del vero. “Noi amiamo il ‘non vero’”, scrive. E anche: “La realtà non può esistere nella pittura perché in generale non esiste sulla terra”. Le opere “barocche”, dunque, nonostante il loro apparente naturalismo, sono ancora meta-fisiche (letteralmente “al di là della natura”): sono cioè una metafisica della natura, rappresentano una natura che in natura non esiste. Il de Chirico “barocco”, inoltre, misurandosi con i maestri antichi e dipingendosi in abiti del passato, mette in discussione la modernità: è anzi il primo postmoderno. L’ultima parte è dedicata alla stagione neometafisica, cioè al decennio 1968-1978, in cui de Chirico riprende a dipingere manichini, Piazze d’Italia e altri enigmi, con nuove rielaborazioni e invenzioni. La neometafisica si differenzia dalle copie, che l’artista esegue quasi tutta la vita, per un mutamento di motivi e di significato. Con un’accentuata ironia, colori più accesi e cadenze più giocose, de Chirico si stacca dalla visione nichilista degli anni dieci e reinterpreta in forme più serene, anche se non prive di qualche malinconia, i temi del passato. Alla pittura pastosa della stagione “barocca” sostituisce una pittura fondata sul disegno e sulla costruzione nitida delle forme.
34,00

Scritti, interviste, lettere

Scritti, interviste, lettere

Felice Casorati

Libro: Libro in brossura

editore: Abscondita

anno edizione: 2022

pagine: 224

Il volume raccoglie tutti gli scritti di Felice Casorati (Novara 1883-Torino 1963), uno dei massimi artisti italiani del ventesimo secolo, maestro del Ritorno all’ordine di statura europea. Ai testi teorici, in cui Casorati condensa la sua poetica e discute il concetto stesso di arte, si affiancano in queste pagine conferenze e interviste in cui ricostruisce vivacemente il suo percorso espressivo, le sue esperienze, i suoi amori intellettuali. Completa il volume una serie di toccanti lettere giovanili, comprese in un arco di tempo che va dal 1907 al 1920. Percorse da accenti intimisti e malinconici che si caricano a volte di coloriture crepuscolari, secondo la sensibilità dell’epoca, queste carte ci restituiscono un’immagine dell’artista diversa da quella che contraddistingue la sua maturità, ma radicalmente lontana anche da quella freddezza di cui tante volte è stato accusato. «I miei candidissimi detrattori» ha scritto Casorati «amano, nei miei riguardi, parlare di freddezza di cerebralità di astrattezza o che so io: termini tutti che nella loro imprecisione suonano, all’incirca, sinonimi; che equivalgono, cioè, al dire che la mia pittura è staccata dalla vita. L’accusarmi – con questi lumi – di essere freddo o non abbastanza sensuale – non è che negarmi una certa limitata forma di sensualità. Chi potrebbe negare la sensualità di Ingres, soltanto perché il suo colore non è quello di Delacroix?».
24,00

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