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Adelphi: L'oceano delle storie

La Ghirlanda fiorentina e la morte di Giovanni Gentile

La Ghirlanda fiorentina e la morte di Giovanni Gentile

Luciano Mecacci

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2014

pagine: 520

"Sono cose che ancora non si possono dire". Questa affermazione di Cesare Luporini, una delle teste pensanti del PCI nel secondo dopoguerra, risale a un'intervista radiofonica sull'"affaire Gentile" rilasciata nel 1989, a quasi cinquant'anni di distanza dai fatti. Bene, chi vive in Italia è abituato a delitti politici preparati, eseguiti e poi coperti in un'atmosfera acquitrinosa, dove nessuno per certo è innocente, ma un colpevole sicuro non esiste. Eppure, l'assassinio di Giovanni Gentile in quel freddo aprile del 1944 rimane un cold case diverso da tutti gli altri - che l'indagine di Luciano Mecacci, condotta anche su documenti inediti, riapre in modo clamoroso. Tutto, in questa ricostruzione, è perturbante. I moventi, molto meno limpidi - o molto più umani - di quanto fin qui si è tentato di far credere. La scena del delitto, cioè la Firenze cupa e claustrofobica occupata dai tedeschi. E naturalmente gli attori. Qualcuno ha discusso, deciso, agito: ma come, fino a che punto, perché? Le figure che appaiono sul palcoscenico sono numerose, e molto diverse fra loro. Oscuri gappisti. Feroci poliziotti. Informatori. Doppiogiochisti. E al centro di tutto, il meglio dell'intellighenzia italiana di allora: Luporini, certo, ma anche Eugenio Garin, Antonio Banfi, Mario Manlio Rossi, Guido Calogero, Ranuccio Bianchi Bandinelli, Concetto Marchesi.
32,00

La perdita dell'Eldorado

La perdita dell'Eldorado

Vidiadhar S. Naipaul

Libro: Copertina morbida

editore: Adelphi

anno edizione: 2012

pagine: 405

Crescere in un mondo "senza passato" può segnare una vita intera. Non stupisce dunque che Naipaul, da ragazzo, a Trinidad, si sentisse "tagliato fuori dalla storia": nessuno, intorno a lui, sapeva che Chaguanas, la sua città d'origine, trae il nome dai nativi che Colombo aveva chiamato "indiani" e che ora non esistono più; a nessuno interessava che l'isola fosse servita agli spagnoli solo come base per la corsa all'oro nella giungla sudamericana; e su quanto rimaneva delle piantagioni di canna da zucchero nessuno si interrogava. La storia era stata sostituita dai favoleggiamenti, che depuravano i fatti dalle loro scorie livide, e soffondeva di un'aura fantastica i tumultuosi eventi delle Indie Occidentali. Ma alla fine degli anni Sessanta, attraverso lo studio rigoroso dei documenti conservati al British Museum, Naipaul intraprende un viaggio che lo sprofonda "in un orrore al quale non era preparato": ma lo spinge anche a scrivere questa lucida, scabra cronaca, dove il fiabesco Eldorado si tinge di barbarie e lascia affiorare schiavitù, massacri e torture divenuti e rimasti per secoli agghiacciante normalità. Visitando sotto la sua guida i grandi momenti in cui Trinidad è stata "toccata dalla storia", vedremo così gli europei "civilizzatori" in una sinistra quotidianità, e l'epopea della Conquista trasfigurarsi in catastrofe. E verificheremo che Naipaul sa diagnosticare e curare una malattia tipicamente coloniale: la perdita della memoria.
26,00

Il grande affare dei Lumi. Storia editoriale dell'«Encyclopédie». 1775-1800

Il grande affare dei Lumi. Storia editoriale dell'«Encyclopédie». 1775-1800

Robert Darnton

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2012

pagine: 749

Ci sono opere che hanno letteralmente cambiato il panorama della civiltà, e a questa categoria appartiene senza dubbio l'Encyclopédie di Diderot e d'Alembert. Con i ventotto volumi in folio della prima edizione e l'enorme varietà delle sue 71.818 voci, accompagnate da 2885 tavole, segnò un rivolgimento radicale nel modo di concepire la cultura, presentandosi come la summa dell'Illuminismo. Ma fu - come subito apparve evidente - anche un'impresa economicamente assai redditizia, e in virtù dello stesso motivo per cui il governo francese voleva sequestrarla: in odor di eresia, si vendeva perché sfidava i valori tradizionali e le autorità consolidate. Alle speculazioni dei philosophes, ben presto, fecero quindi da prosaico controcanto le speculazioni di genere assai diverso dei vari editori dell'Enciclopédie, che, mossi da un'avidità senza limiti, rappresentarono la perfetta incarnazione di quella fase della storia economica che prende il nome di "capitalismo selvaggio". Ricostruendo la biografia dell'Encyclopédie, Robert Darnton racconta così un'appassionante storia di spionaggio industriale ante litteram, e al tempo stesso compone un magistrale trattato in cui convergono storia del lavoro e dell'economia, storia delle idee e della cultura, e dove trovano risposta domande fondamentali: in che modo si propagarono nella società i grandi movimenti intellettuali? Che peso ebbero sulla sostanza e sulla diffusione della letteratura la sua base materiale?
55,00

Il conquistatore del mondo. Vita di Gengis Khan

Il conquistatore del mondo. Vita di Gengis Khan

René Grousset

Libro

editore: Adelphi

anno edizione: 2011

pagine: 344

Lo scenario è uno dei più "contrastati" e smaglianti dell'Alta Asia, la storia quella di Temujin, meglio noto come Gengis Khan. Una storia che René Grousset ricostruisce risalendo alle sue remote scaturigini mitiche - l'accoppiamento tra il Lupo Grigio-Blu e la Cerbiatta Selvatica, capostipiti di quella che diventerà la "razza di ferro" dei Mongoli - e racconta con ritmo serrato, senza per questo tralasciare alcun dettaglio rivelatore. Assistiamo così alle vicende dell'avo di Temujin, Qutula, sorta di Eracle mongolo la cui voce rimbomba "come il tuono nelle gole delle montagne", e del padre, Yesugei il Coraggioso, già in lotta con quella Corte cinese che tratta i nemici con crudeltà esemplare, impalandoli o bollendoli in giganteschi pentoloni. Poi alla nascita e alla crescita di un bambino "dagli occhi di fuoco", "il viso acceso da un bagliore misterioso", che non esita a sbarazzarsi del giovane fratellastro prima di unirsi alla bellissima moglie Borte, "consigliera avveduta e autorevole". Poi ancora alla lunga teoria di scontri vittoriosi contro i Merkit e i principi mongoli avversari, fino alla conquista dell'egemonia indiscussa attraverso la "battaglia della Tempesta" (contro l'intrigante fratello di sangue Djamuqa) e quella "dei Settanta mantelli di feltro" (contro le ultime resistenze tatare). E infine all'espansione di un regno quasi senza limiti, esteso fino al Palazzo imperiale di Pechino e alla Via della Seta.
24,00

Il palazzo della memoria di Matteo Ricci

Il palazzo della memoria di Matteo Ricci

Jonathan D. Spence

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2010

pagine: 392

Matteo Ricci fu l'uomo che con maggiore determinazione ed efficacia tentò di far comunicare due grandi civiltà che per secoli si erano ritenute autosufficienti. Gesuita, di quell'epoca in cui i gesuiti erano anche uomini temerari, che partivano verso i luoghi più remoti con l'intenzione non soltanto di convertire ma di capire chi vi abitava, patì in Cina traversie di ogni genere ma riuscì a offrire dell'Europa e della cristianità un profilo che si impresse profondamente nell'immaginario cinese, e divenne anzi un tramite obbligatorio verso l'Occidente. Matteo Ricci non cercò solo di ritrovare Confucio in Epitteto e far scoprire Epitteto in Confucio. Al fine di entrare con sottile precisione in un sistema psichico totalmente alieno, utilizzò anche un'arte antica e segreta dell'Occidente, la mnemotecnica, elaborando un Palazzo della memoria che doveva fissare indelebilmente alcuni punti essenziali della dottrina cristiana. E intorno alle immagini di quel Palazzo Jonathan Spence ha costruito un libro che ci invita a intraprendere un viaggio in compagnia di Matteo Ricci: dall'infanzia a Macerata, "un mondo invaso dalla guerra e dalla violenza", alla logorante e malsicura esistenza nelle missioni asiatiche tra Cinquecento e Seicento; dalle terrifiche traversate degli oceani agli ardui tentativi di evangelizzazione dell'India; dall'illuminante impatto con la spiritualità orientale ai lunghi anni in Cina.
30,00

Alla conquista di Lhasa

Alla conquista di Lhasa

Peter Hopkirk

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2008

pagine: 378

Quando nel 1982, uscì "Alla conquista di Lhasa", molti trovarono semplicemente entusiasmante la rievocazione della corsa, fra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento, per la conquista di quello che ancora era, nell'immaginazione popolare, il Paradiso Perduto: il Tibet. In effetti le imprese di personaggi come Anne Royle Taylor - che nel 1892 dai teatri dell'East End passò ai sentieri himalaiani, arrivando, a dorso di mulo, a un passo da Lhasa -, o di Maurice Wilson - fermato dalle autorità inglesi in India poco prima di mettere in opera l'ultima fase del suo piano, che prevedeva di schiantarsi con un biplano Gipsy Moth alle falde dell'Himalaya per poi proseguire a piedi alla volta dell'inaccessibile capitale - restano nella memoria. Ma a chi lo sa davvero leggere il racconto di Hopkirk suggerisce anche qualcos'altro, e cioè ad esempio il senso di una credenza antichissima, secondo la quale chi conquista il Tibet conquista, semplicemente, il mondo, oltre alla strana sensazione che le tensioni globali, se accostate a quello che ancora oggi rimane il loro misterioso e segreto epicentro, non siano che epifenomeni marginali.
25,00

Le conseguenze economiche della pace

Le conseguenze economiche della pace

John Maynard Keynes

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2007

pagine: 233

"Anche in queste ultime, angosciose settimane ho continuato a sperare che trovaste un modo qualunque per fare del trattato un documento giusto e realistico. Ma ora è troppo tardi, evidentemente. La battaglia è perduta". Il 7 giugno del 1919, con queste parole, John Maynard Keynes comunica a Lloyd George le proprie dimissioni dall'incarico di rappresentante del Tesoro alla Conferenza di Versailles. Poco dopo parte alla volta di Charleston, nel Sussex, apparentemente per un periodo di vacanza, in realtà per scrivere, in due mesi scarsi, un libro destinato ad avere vaste conseguenze: questo. Keynes non aveva mai sottoscritto la convinzione dei vincitori di avere combattuto, secondo la celebre formula di Wilson, la "guerra che avrebbe posto fine a ogni guerra"; e si era opposto invano alla miopia di Clemenceau, Lloyd George e dello stesso Wilson, distanti in tutto, ma concordi nel ridurre i problemi del dopoguerra a un mero fatto di "frontiere e sovranità". Prima ancora, era certo che le durissime riparazioni imposte alla Germania avrebbero portato il continente, nel giro di due o tre decenni, a un secondo conflitto e, come scriveva alla madre già in una lettera del 1917, alla "scomparsa dell'ordine sociale come lo abbiamo fin qui conosciuto". Se a distanza di nove decenni gran parte di tali questioni sono ancora all'ordine del giorno, si capirà immediatamente l'immensa fortuna del libro, e anche l'immenso scandalo che ha suscitato.
22,00

L'età dell'informazione. Una guida non convenzionale al Settecento

L'età dell'informazione. Una guida non convenzionale al Settecento

Robert Darnton

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2007

pagine: 249

Il padre della patria George Washington aveva gravi problemi di denti - tant'è che a Mount Vernon sono conservate diverse dentiere: di legno, di avorio, di zanna di tricheco o di ippopotamo. A partire da una constatazione apparentemente marginale ed eterodossa, Robert Darnton, con erudizione e gusto nel narrare, ci porta all'interno di un mondo molto più complesso e contraddittorio da come emerge dalle interpretazioni della storiografia dell'Illuminismo, in particolare quella marxista. In questo libro egli affronta quattro temi strettamente connessi fra loro: i rapporti franco-americani, la vita nella Repubblica delle Lettere, le forme di comunicazione e i modi di pensare tipici del Settecento francese. E lo fa, come al solito, rivolgendosi non agli storici di professione, bensì "al comune lettore colto", che guida in luoghi del tutto inaspettati. Rispetto poi ai suoi libri precedenti c'è però una novità, e di un certo rilievo: questa volta Darnton intende "fornire una prospettiva storica" a quesiti, come si usa dire, di scottante attualità: "L'adozione dell'euro mette in crisi il concetto di identità europea? Internet ha creato una nuova società dell'informazione?". Quesiti ai quali risponde in un modo che è sempre spiazzante, offrendo ai miti dell'attualità uno specchio in cui si sveleranno, appunto, come miti.
30,00

Il libro del tradimento

Il libro del tradimento

Jonathan D. Spence

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2006

pagine: 377

Città di Xi'an, Cina, 28 ottobre 1728: poco prima di mezzogiorno, una portantina atttraversa la lunga via centrale, mentre un uomo "vestito curiosamente" la insegue con una corsa affannosa, brandendo nell'aria una lettera. Alcune guardie lo bloccano, e il destinatario, il generale governatore delle province di Shaanxi e Sichuan, ordina di arrestarlo. Gli basterà leggere poche righe per intuire i contorni di una gigantesca congiura anti-imperiale e dare il via a una caccia all'uomo che si concluderà con la cattura di tutti gli implicati.
29,00

Diavoli stranieri sulla Via della seta. La ricerca dei tesori perduti dell'Asia centrale

Diavoli stranieri sulla Via della seta. La ricerca dei tesori perduti dell'Asia centrale

Peter Hopkirk

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2006

pagine: 313

"Improvvisamente il cielo diventa nero ... e subito dopo la tempesta aggredisce con violenza terrorizzante la carovana. Enormi vortici di sabbia mista a sassi sono sollevati in aria e turbinando colpiscono uomini e bestie. L'oscurità aumenta e strani schianti risuonano fra i ruggiti e gli ululati della bufera ... è un fenomeno che sembra lo scatenarsi dell'inferno". Il deserto del Taklamakan, nel Turkestan cinese, è ancora oggi una meta sconsigliata dalle agenzie turistiche, e per secoli, dal graduale abbandono della Via della Seta in poi, è rimasto uno dei luoghi meno attraversati del pianeta. Finché all'inizio del Novecento, quasi all'improvviso, alcuni fra i migliori - e più visionari - studiosi di cose antiche hanno deciso, tutti insieme, di partire alla scoperta delle civiltà che si dicevano sepolte, e intatte, sotto la sabbia. In questo libro, Peter Hopkirk racconta la storia, ancora una volta semisconosciuta ed emozionante, di come un gruppo di uomini quasi troppo adatti alla parte - per rendersene conto, basta guardare i ritratti di Le Coq, di Aurel Stein o di Paul Pelliot che corredano il volume abbiano sfidato e sconfitto il caldo rovente, il gelo mortale, le tribù ostili, e persino i demoni che la leggenda voleva a guardia dei tesori disseminati sulla Via della Seta. Il risultato è una cronaca accurata e fedele che trasuda, quasi involontariamente, romanzesco ed esotismo.
25,00

Il papiro di Dongo

Il papiro di Dongo

Luciano Canfora

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2005

pagine: XXIII-812

Un alone di mistero circonda da sempre i fatti accaduti nelle poche, terribili, convulse ore di Dongo. A distanza di anni nessun enigma è stato risolto tranne, forse, grazie a questa indagine di Luciano Canfora, la presenza di Goffredo Coppola (filologo valente della prima metà del Novecento) nella colonna Mussolini e quindi davanti al plotone d'esecuzione. La fine di Coppola è per Canfora l'inizio di una storia ripercorsa a ritroso in cui entrano in scena i protagonisti della vicenda - "mostri sacri" dell'accademia italiana fra le due guerre, da Pasquali a Vitelli, fino alla figura misconosciuta di Medea Norsa - che ruota attorno alla scoperta di un papiro greco di enorme importanza.
32,00

Taccuini di guerra. 1943-1945

Taccuini di guerra. 1943-1945

Benedetto Croce

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 2004

pagine: 512

"Fisso è il pensiero alle sorti d'Italia: il fascismo mi pare già un passato, un ciclo chiuso e io non assaporo il piacere della vendetta, ma l'Italia è un presente doloroso". Così annotava Croce nei suoi taccuini di lavoro il 27 luglio 1943 e, proprio con queste parole, riemerge dall'isolamento e dà avvio a una fase radicalmente nuova di impegno e partecipazione alla vita politica, dalla quale si era tenuto distante. I "Taccuini" permettono di penetrare in un laboratorio in cui l'attività di studioso si accompagna a quella di politico militante: un politico lungimirante, concreto, impegnato a dialogare con le personalità più rilevanti dell'epoca. Ma permettono anche di ripercorrere anni cruciali della storia italiana attraverso una testimonianza diretta.
30,00

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