Anicia (Roma): Noumeno
Tristano Codignola. Educazione democrazia socialismo
Vincenzo Orsomarso
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2025
pagine: 180
Tristano Codignola mostrò particolare attenzione ai temi della scuola e dell’educazione, già nel corso della sua militanza nel Partito d’Azione. Il suo interesse divenne impegno politico prevalente quando sul finire degli anni Cinquanta assunse l’incarico di responsabile del settore scuola del PSI. Organizzazione da cui fu allontanato in seguito alla rottura con la direzione craxiana, la cui linea politica risultava opposta all’ “alternativa radical-riformatrice” di Codignola. Dal 1959 al 1976 si impegnò nella elaborazione e nel tentativo di realizzare una riforma complessiva del sistema di istruzione e formazione, da collocare nell’ambito di un più ampio progetto di trasformazione democratica e tendenzialmente socialista. Di questa inedita prospettiva politica, che è anche una sollecitazione all’azione e una speranza di cui oggi si avverte particolare bisogno, la scuola pubblica è parte integrante e ne può anticipare gli esiti nella misura in cui diventa luogo di formazione critica e di educazione all’autogoverno. Con un saggio di Paolo Bagnoli.
Kilpatrick contro Montessori. Destini che si incrociano
Fabio Bocci, Angela Magnanini
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2024
pagine: 240
Maria Montessori, sia in vita che successivamente alla sua morte, è stata oggetto di grandi elogi ma anche di non poche critiche, in Italia così come all’estero. Tra queste, spiccano – anche se non del tutto note al grande pubblico – quelle mosse alla studiosa marchigiana da Wiliam Heard Kilpatrick, soprattutto con la pubblicazione nel 1914 del pamphlet The Montessori System Examined. A distanza di 110 anni, gli autori del presente volume offrono per la prima volta a lettrici e lettori interessate/i (studenti/esse, ricercatori/ici, insegnanti, educatori/ici) la traduzione di questo lavoro di Kilpatrick, accompagnandola con due saggi introduttivi nei quali cercano di contestualizzare le critiche mosse dallo studioso americano alla collega italiana, ma anche di rileggerle con una lente “nuova”, che contempla le questioni di genere, così come la presenza di motivazioni anche extra scientifiche alla loro base. In altri termini, analizzando attentamente il testo di Kilpatrick, emergono interessanti spunti di riflessione.
Paideia
Giovanni Genovesi
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2024
pagine: 352
«Per scrivere questo libro ho domandato sostegno a Socrate, per le sue eccezionali capacità intellettuali che da molto tempo ho avuto modo di conoscere attraverso i vari dialoghi letti in più riprese — quali la "Repubblica", il "Menone", il "Simposio" e l'"Apologia di Socrate", ecc. — di cui è il protagonista; e credo proprio che Socrate abbia accettato. In effetti, è stato Socrate stesso a suggerirmi i classici che ho inserito in questo lavoro, classici tutti che, in quanto tali, sono sempre l'unione di eros e di educazione. Il presente lavoro, dunque, è un'analisi di classici 'sub specie educationis', perché a Socrate sono sembrati di grande importanza per capire meglio il misterioso universo dell'educazione, avvicinandosi a farne un oggetto di scienza. Io spero vivamente che il lettore non solo gradisca questa commistione di classici della letteratura e del mondo dell'educazione, ma che si appassioni, con la fiducia e la speranza che questo volume sia letto con la passione e il piacere con cui l'ho scritto». (Giovanni Genovesi)
Maria Serafini Alimonda. Pioniera dell'educazione degli adulti
Luciana Bellatalla
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2023
pagine: 224
Questo volume presenta il "Catechismo popolare per la libera pensatrice" di Maria Serafini Alimonda, pubblicato nel 1869 e ben presto dimenticato: si tratta di un'opera singolare per argomento e tanto più singolare se si pensa che l'autrice si muoveva nel milieu culturale e politico mazziniano; ma è anche un'opera interessante se pensiamo alla storia dell'educazione italiana di tardo Ottocento ed all'impegno che molte delle seguaci di Mazzini profusero in ambito educativo e nelle battaglie emancipazioniste. Maria Serafini Alimonda mostra, rispetto alle sue "condiscepole", un valore aggiunto. Infatti, tra tante generose, e talora anche paternalistiche, "maestre" dell'infanzia, essa si pone per scelta e in maniera pienamente intenzionale come educatrice degli adulti, uomini e donne, ma prima di tutto donne, perché la donna ha per tradizione in mano il destino della famiglia e dei figli, ma anche perché per consuetudine le è stato negato per troppo tempo l'accesso al mondo dell'educazione e della cultura; e quando le è stato riservato, le sono stati offerti contenuti e valori edulcorati e ridotti ad arte per mantenerla nella subalternità.
Il sogno di Giacomo. Leopardi e la scuola
Giovanni Genovesi
Libro: Copertina morbida
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2023
pagine: 254
«Ho pensato moltissimo se fare un lavoro su Leopardi. Un mostro sacro di tal fatta mi metteva veramente paura, paura di non riuscire ad addomesticarlo e a farlo mio. Più che lo rileggevo mi rendevo sempre più conto della sua polivalenza geniale a prescindere da chi scioccamente attribuisce le sue idee alla sua malformazione fisica. Certo era un genio, studiato da tutte le parti con mezzi che avevo paura di non avere e poi a che pro'? per dire quello che hanno già detto altri meglio di me, visto che io non sono un leopardista, ma solo un ricercatore nel settore dell'educazione. Io volevo portarlo nel mio campo. Stavo per dare forfait quando, avendo raccolto libri vecchi e nuovi su Leopardi, mi capita di riconoscerne uno già letto, un testo di Walter Binni, mio professore di letteratura italiana a Firenze. Il libro era intitolato "La nuova poetica leopardiana" edito a Roma nel 1947 e io mi ero trovato l'edizione del 1978. L'aureo libro mi ha dato la spinta per scrivere questo saggio che parla di scuola e di educazione, convinto che fossero già in mente di Giacomo prima ancora che sognasse il suo progetto. Giacomo aveva il sogno perché una parte di esso era già nella sua testa, era ciò che più gli importava: fare una scuola, che mai nessuno, in quel secolo "superbo e sciocco", avrebbe mai saputo fare. Lui sì. Ne era sicuro! Sapeva con certezza di ricordare il sogno, così come era certo di tenerlo segreto. Ero molto contento di aver portato Giacomo nel mio campo, un giocatore che giocava senza pallone e che sapeva bene cosa fare. Su queste certezze ho cominciato a leggere e a scrivere, prendendo come fonte lo "Zibaldone", le "Operette morali" e le liriche dell'ultimo Leopardi. Quanto ho scritto è, come per ogni saggio, una scommessa. Io spero di averla vinta, almeno in parte, e di aver fatto un omaggio al grande Giacomo, che, nel settore degli studi, desiderava forse di più. Auguro ai venticinque lettori che affronteranno questo saggio, di trovarlo il più gradevole e funzionale possibile per capire al meglio il mondo educativo del grande poeta recanatese e lo sforzo che ho fatto cercando di scriverlo, perdonandomi alcune o le tante inevitabili ingenuità.» (l'autore)
La scuola serve ancora. «Sta come torre ferma che non crolla giammai la cima per soffiar di vento»
Giovanni Genovesi
Libro: Copertina morbida
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2022
pagine: 328
«Questo è un libro sulla scuola. Su una scuola che per essere tale è necessario che sia "pubblica, democratica, libera, equa, competente, allegra, varia, sempre nuova". E allora perché, si chiederà il lettore, comincia la prima parte sull'educazione? La risposta mi è sembrata lapalissiana: se la scuola per assolvere il compito affidatole dalla società deve diffondere l'educazione, deve sapere, necessariamente, cosa sia l'educazione. Questo è quanto credo e che è il filo rosso di tutti i capitoli del libro. Se le cose stanno così - e io penso proprio che stiano così - allora la scuola e l'educazione sono come una medaglia, di cui una faccia è l'educazione, quale entità primaria o la testa, mentre la seconda faccia è la scuola, la quale ha un lavoro molto duro da fare, cioè formare la mente dei ragazzi che la frequentano secondo i princìpi che sono le cariatidi del tempio dell'educazione. E questo lavoro quasi folle lo fa l'insegnante, che si impegna a fare l'intellettuale che "costruisce" la scuola, facendone un'operatrice di cultura per il bene dei suoi allievi e di tutta la comunità».
La Lettera critica sull'educazione di Charles-Marie la Condamine
Filippo Sani
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2022
pagine: 125
Questo breve testo di La Condamine rappresenta una sorta di manifesto pedagogico ispirato a Locke e Newton e pervaso da una conoscenza della natura fondata sull’esperienza e guidata dalla geometria euclidea. Quest’ultima, nelle parole dell’autore, era adatta a infondere “lo spirito di precisione e di metodo” e a condurre all’apprendimento e all’applicazione della Logica, definita “la chiave di tutte le scienze”. La Condamine era favorevole a un’educazione acquisita per mezzo di azioni sostanzialmente gradevoli, volte a trasmettere all’educando uno stile di comportamento più in linea con quelle che venivano riconosciute come le caratteristiche psicologiche della mente infantile.
In viaggio con Dante. Per sentieri educativi
Giovanni Genovesi
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2021
pagine: 174
«Lasciando perdere qualsiasi tentativo filologico, estetico, storico e filosofico, dei quali, tuttavia non ho certo mancato di servirmi se mi sono piaciuti, ho cercato di affrontare il mio obiettivo, restringendolo a quella che è la mia competenza, quella di scienziato dell'educazione. E per far questo ho cercato, tra le tante, anzi moltissime personalità cui ha dato vita eterna Dante nelle tre cantiche della Divina Commedia tre personaggi che, fra tutti quelli che il poeta fiorentino ha forgiato, si distinguono per quello che rappresentano dal punto di vista educativo e che mi avrebbero permesso di illustrare al meglio come Dante interpreta e racconta il suo concetto di educazione. La scelta è caduta su Ulisse, Belacqua e Cacciaguida. Dante è un educatore perché nella Divina Commedia, essendovi un'interazione indissolubile tra individuo e società, se si intende salvare l’anima dell'individuo, bisogna cercare di salvare la società perché, ovviamente, la stessa società è fatta di individui e, soprattutto, non è possibile educarsi se non nel mezzo della società.»
Montaigne, rivoluzionario pacifico. Rileggendo gli Essais sub specie educationis
Giovanni Genovesi
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2021
pagine: 320
Nei Saggi di Montaigne, intellettuale geniale del Cinquecento francese, vi sono suggerimenti non trascurabili a andare oltre l'educazione come attività fattuale per insegnare valori pensati alla base della vita comunitaria impegnata per il benessere dell'umanità. Piccolo nobile di provincia – conservatore ma, nella sua essenza, vero è proprio rivoluzionario pacifico – egli sogna di dar vita a uno Stato nuovo per uomini nuovi guidati da un indomabile spirito di libertà e d'indipendenza, alieni da fanatismo religioso, da guerre sanguinose, dagli ignobili genocidi da conquistadores. Non definisce un'idea di educazione scientificamente impostata, ma ne prepara la strada proponendola come un ideale. È questo il cuore della suggestiva lettura 'sub specie educationis' proposta in queste pagine da Giovanni Genovesi, dopo aver navigato nel mare magnum di un'affascinante opera che parla di tutto; un'opera in cui agiscono centinaia di personaggi di ogni epoca tra i quali Montaigne s'insinua per cercare, senza posa, di mettere alla prova il proprio giudizio, di costruire il proprio io, tra le tempeste di un mondo ondivago e fluttuante, in cui facile è perdersi.
Tra scienza e storia dell'educazione. In dialogo con Giovanni Genovesi
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2021
pagine: 160
Questo volume è dedicato a Giovanni Genovesi, in un’occasione tutta privata e personale come il suo ottantesimo compleanno. Glielo offrono tutta la redazione di “Ricerche Pedagogiche” e di “Spes”, le due riviste, che da molti anni (la prima da ben più di 50! e la seconda da più di decennio) dirige con appassionata partecipazione. A loro si sono aggiunti alcuni amici e collaboratori. Tutti accomunati dall’affetto e dalla stima intellettuale verso un Maestro. L’affetto e la stima sono state le molle che hanno sollecitato le curatrici a pensare ed organizzare questo regalo speciale per un compleanno speciale. Non si tratta di un omaggio rituale, ma di un regalo che intende mettere in luce e sottolineare quanto un amico, culturalmente vivace e capace di sollecitare avventure intellettuali, sia stato e sia un interlocutore sempre presente in chi in qualche modo ha avuto ed ha l’opportunità di dialogare con lui.
Vamba e «la grandezza dei piccoli». «Il giornalino della domenica» (1906-1911)
Susanna Barsotti
Libro: Libro in brossura
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2020
pagine: 176
"Ho pensato, bambini, di farvi vedere molte cose grandi negli esseri piccoli... Più tardi, nel mondo, vedrete molte cose piccole negli esseri grandi". Il sottotitolo del presente volume si ispira, parafrasandone il senso, alle parole di questa dedica della prima opera per l'infanzia di Luigi Bertelli, Ciondolino. Sono parole che esprimono l'attenzione che, da qui in poi, l'autore dimostrerà nei confronti dell'infanzia e della sua educazione che bene si adattano ad esprimere l'essenza anche della sua prova artistica più importante, la fondazione de "Il giornalino della Domenica". Fin dal primo numero il periodico rappresentò, sia per forma che per contenuto, un notevole passo avanti rispetto ai didascalici modelli dei precedenti giornali per ragazzi con una precisa volontà di svecchiamento stilistico. La peculiarità del progetto educativo alla base del "Giornalino" di Vamba risiede nel far sentire il proprio destinatario parte attiva della società in cui vive, conducendolo attraverso percorsi di educazione civile che toccano più ambiti della vita reale, senza preclusione di argomenti o uso di linguaggi troppo semplificati; l'interlocutore non era lo scolaro impegnato nell'apprendimento di aride nozioni, ma il ragazzo considerato quale persona autonomamente dotata di gusti, interessi, desideri. Nel "Giornalino" trionfano piuttosto lo spirito del gioco, e dunque l'umorismo, la dissacrazione fino al paradosso, che è una delle colonne portanti dell'educazione quale ideale da perseguire, se educare significa anche e soprattutto andare oltre ciò che appare, dubitare di quanto sembra certo, maturare la capacità di rielaborare i dati e di costruire il futuro. A partire da queste considerazioni, si è indagato il ruolo che il "Giornalino" ha rivestito nell'ambito della stampa periodica per ragazzi del suo tempo e il rapporto che esso ha stabilito con il suo pubblico nei termini della lettura, con particolare attenzione all'immagine di lettore ideale e immaginato che emerge dalle sue pagine, e della funzione delle illustrazioni in generale e delle copertine in particolare, a nostro parere, tra i maggiori elementi di innovazione della rivista.
Educazione e scuola. Tra Riforma luterana e Controriforma
Libro: Libro rilegato
editore: Anicia (Roma)
anno edizione: 2020
pagine: 240
Il presente volume è dedicato all'analisi dei vari risvolti dell'educazione e della scuola innescati dalla Riforma luterana. A questo aspetto si attiene strettamente la prima parte, mentre la seconda, indaga sull'impatto della Riforma luterana sull'universo dell'educazione cattolica. Lutero, con la sua concezione teologica, si era avvicinato a disegnare i presupposti di una Scienza dell'educazione, senza svolgerne, però, le conseguenze. E l'educazione, come la scuola restò un instrumentum ecclesiae. È certo, comunque, che la Riforma fu la prima rivoluzione dell'era moderna. Essa sconquassò tutto l'assetto civile e religioso precedente e l'universo educativo ne fu sconvolto non foss'altro per l'enorme e irresistibile spinta propulsiva che ne ebbe la scuola. Non a caso molte e decisive furono le ricadute sulle idee guida del sistema formativo della Controriforma. In effetti, la scuola cattolica ebbe un risveglio non indifferente, come del resto tutta la Chiesa, dalle istanze e dai problemi posti senza mezzi termini dalla rivoluzione luterana.