artem: Arte
Ricerche sull’arte a Napoli in età moderna. Saggi e documenti 2024-2025 in ricordo di Giuseppe De Vito
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 220
"Ricerche sull’arte a Napoli in età moderna" è l’annale che la Fondazione Giuseppe e Margaret De Vito pubblica dal 2012. È la prosecuzione, e l’ampliamento, di un progetto che cominciò a prendere corpo fin dal 1982, quando l’ingegnere Giuseppe De Vito fondò, e poi diresse per trent’anni, una miscellanea di studi con periodicità annuale, dal titolo Ricerche sul ’600 napoletano, destinata a ospitare i lavori scientifici dei più affermati specialisti internazionali, così come di tanti giovani e di ricercatori indipendenti. In questi decenni, con la sua cadenza fissa, la pubblicazione di Ricerche ha concorso significativamente ad accrescere la conoscenza dell’arte del Seicento a Napoli e nel Meridione. Questa volta si è scelto di costruire un numero doppio di particolare consistenza con una parte iniziale specificatamente dedicata alla figura di De Vito, alla quale segue la consueta sezione ‘saggi e documenti’, ricca di contributi. […] si è voluto che esso raccogliesse in prevalenza articoli di giovani studiosi, alcuni dei quali per la prima volta presenti sulle pagine di Ricerche; che vi fossero trattati argomenti afferenti a varie discipline artistiche – dalla pittura, all’architettura, alle arti applicate – e relativi all’intero arco cronologico dal Quattrocento all’Ottocento. Inoltre, come avvenuto negli ultimi anni, si sono voluti ospitare i risultati di studi legati ad attività scientifiche promosse dalla Fondazione come borse di studio, partecipazioni a progetti di ricerca, mostre o convegni. Questi risultati consolidano il legame strettissimo tra le attività promosse dalla Fondazione e il percorso di collezionista e studioso di De Vito, del quale l’istituzione e il periodico rappresentano la sintesi più alta e il punto di partenza per ogni successivo sviluppo.
Francesco Laurana
Pierluigi Leone De Castris
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 376
Il titolo di questa monografia su Francesco Laurana potrebbe a tutti gli effetti essere - parafrasando quello di un celebre libro di Ferdinando Bologna - Napoli e le rotte mediterranee della scultura, da Alfonso il Magnanimo a Ferdinando il Cattolico. La figura dello zaratino Laurana rappresenta infatti una sorta di antidoto al rischio ricorrente di leggere gli sviluppi della scultura nella Napoli aragonese dentro lo schema di una progressiva anche se faticosa adesione alle conquiste del Rinascimento toscano e centro-italiano. Le sue opere e i suoi spostamenti tracciano piuttosto un itinerario fisico e culturale tutto mediterraneo, che collega la sua formazione e le sue origini "adriatiche", tra Zara, Venezia e Ragusa, alla sua crescita e maturazione nel Meridione aragonese, poi nella Provenza angioina, nella Sicilia anch'essa aragonese, e di nuovo a Napoli e in Provenza, pur senza mai trascurare il confronto con le esperienze centroitaliane e il contatto con l' Urbino dei Montefeltro, di Luciano Laurana e di Piero della Francesca. Un viaggio magistrale, profondo nella scultura del Rinascimento mediterraneo della Corte di Aragona, tra Napoli, Sicilia, Adriatico, Provenza Angioina, Urbino dei Montefeltro, oltre i confini del modello toscano
Taverna e il suo patrimonio culturale. Frammenti di arte e storia
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 160
"Il volume è la naturale prosecuzione dell'attività di collaborazione tra il Museo civico di Taverna e l'Università di Napoli L'Orientale, già concretizzatasi nelle due mostre sull'affermazione delle forme barocche nel linguaggio figurativo napoletano del Seicento (Forme magnifiche e gran pieghe de' panni, 2019) e sulla pittura di realtà del secolo successivo (La commedia della vita, 2021)... Si è pensato di offrire stavolta al pubblico uno strumento di conoscenza meno effimero di un'esposizione, che mettesse in valore le presenze, o - per meglio dire - le persistenze di un patrimonio culturale che ha attraversato vicende plurisecolari (anzi addirittura millenarie, come mostra il testo di Maria Grazia Aisa), conoscendo ascese e cadute, naufragi e recuperi senza però mai perdere il senso di una continuità con il passato" [dal saggio di Giuseppe Porzio] "Per questo nuovo lavoro di studi dedicati a quella parte preziosa del patrimonio artistico di Taverna, oltre la straordinaria opera di Mattia Preti che ne costituisce l'apice identitario, è stato condiviso un necessario 'punto e a capo'. I contributi scientifici confluiti in questo primo volume ripartono infatti dalle origini della città, alla ricerca di Trischene - tra verità e leggenda - fino alla costituzione della civica collezione d'arte contemporanea, in un arco temporale che va dal V secolo a.C. ai primi decenni del nostro millennio. (dal saggio di Giuseppe Valentino).
Aniello Falcone
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 272
Aniello Falcone è stato per certo uno dei maggiori pittori napoletani della prima metà del seicento. ne era consapevole, alla fine di quello stesso secolo, Luca Giordano, che gli riservava l’alto appellativo di ‘oracolo delle battaglie’; ne era consapevole, alla metà del secolo successivo, Bernardo De Dominici, che ad Aniello dedicava una delle sue biografie più dense e colorite; e ne erano consapevoli, ancora a cavallo della metà del novecento, studiosi come Fritz Saxl o come Roberto Longhi, che ne avrebbero volta a volta colto con acume i caratteri di originalità nel trattare il genere della battaglia ‘senza eroe’ o la vicinanza al ‘caravaggismo a passo ridotto’ dei bamboccianti romani e al naturalismo schiarito e pittorico di Diego Velázquez… negli ultimi settant’anni, tuttavia, … questa consapevolezza si è però un po’ persa, forse anche a causa della dimensione prevalentemente ‘di genere’ della pittura di Falcone, così che mentre negli ultimi decenni s’infittivano gli studi monografici e persino le mostre dedicate un po’ a tutti i pittori – maggiori e minori – della Napoli di primo seicento… l’interesse per Falcone si traduceva soltanto in alcuni saggi su rivista, nelle aggiunte di nuove opere – e specie di battaglie intanto emerse sul mercato – o in studi di altro tipo, divulgativo, documentario o ancora sui disegni, senza che però un vero e proprio lavoro per l’appunto di tipo monografico venisse a mettere ordine nelle nuove conoscenze che intanto andavano emergendo. (dall’introduzione di Pierluigi Leone De Castris)
Didier Barra e l'immagine di Napoli nel primo Seicento
Pierluigi Leone De Castris
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 80
"Il Museo di San Martino, oltre a essere una straordinaria Certosa barocca, è soprattutto il museo per eccellenza della città, deputato alla conoscenza della sua storia e della sua immagine. Il luogo appropriato, dunque, a ospitare la mostra dedicata alla veduta di Napoli nel primo Seicento: un’esposizione ricca di novità, vòlta a ricostruire la figura del primo grande vedutista attivo a Napoli a inizio Seicento, il lorenese Didier Barra, distinguendola finalmente da quella di François de Nomé, suo compatriota, amico e collaboratore, che le fonti e gli studi hanno da sempre avuto difficoltà a separare da Barra, riunendoli infatti sotto il nome unico di «Monsù Desiderio». Grazie al confronto tra i dipinti e la produzione incisoria e cartografica, la mostra si propone inoltre di restituire a Barra il ruolo di vero e principale specialista della “veduta a volo d’uccello”, mettendo in luce la conoscenza reciproca e gli scambi intercorsi tra lui e i maggiori incisori e cartografi, anch’essi forestieri, attivi a Napoli nei primi decenni del Seicento (a cominciare dagli autori della celebre “pianta Baratta”), e di comprendere meglio l’immagine della città negli anni dei viceré spagnoli e sino alla rivoluzione di Masaniello e alla peste del 1656, il suo sviluppo urbanistico e i quartieri, le strade, le chiese e i castelli che ne caratterizzavano l’aspetto di grande porto e di capitale del Viceregno." (dal saggio di Pierluigi Leone de Castris, curatore della mostra)
La chiesa blu-La iglesia azul. Giuliana Conte, Tono Cruz, Mono González
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2025
pagine: 180
La chiesa di Santa Maria Maddalena ai Cristallini è stata riaperta al pubblico il 28 agosto 2023 dopo oltre quarant'anni di abbandono. Il recupero è avvenuto nell'ambito del progetto Luce al Rione Sanità - promosso dalla cooperativa La Paranza e finanziato da Fondazione Con il Sud e Fondazione di Comunità San Gennaro insieme a Intesa Sanpaolo -, che intende contrastare le disuguaglianze, favorire l'inserimento lavorativo dei giovani, produrre rigenerazione urbana in contesti marginalizzati, nonché valorizzare i beni culturali da tempo inaccessibili, restituendoli al territorio attraverso azioni che prevedano la partecipazione della comunità. Mono González (Curicó, Cile), Tono Cruz (Gran Canaria, Spagna), Giuliana Conte (San Potito Sannitico, Italia), assieme ad alcuni giovani del quartiere, sono intervenuti all'interno della chiesa, innescando nel tempo processi didattici e partecipativi che hanno prodotto consapevolezze identitarie, fiducia nelle proposte collaborative, nonché attivato soft skills. [dal testo introduttivo di Olga Scotto di Vettimo]
Guercino. The Ludovisi era in Rome
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2024
pagine: 64
"Guercino. L'era Ludovisi a Roma, la mostra-evento organizzata a Roma, nel suggestivo allestimento delle Scuderie del Quirinale, è una impresa della cultura italiana che non può che rallegrarci, innanzi tutto come cittadini. L'esposizione di importanti dipinti del grande maestro del "barocco romano" è certamente anche un motivo di vanto per chi l'ha reso possibile, il Ministero della Cultura in collaborazione con Ales, e le curatrici Raffaella Morselli e Caterina Volpi. Questo volume dà forma testuale e illustrata a una teoria di capolavori che Guercino realizzò durante il suo soggiorno romano in quella che è considerata la stagione della sua maturità artistica" [Alessandro Giuli, Ministro della Cultura] "Qui lottano sempre insieme la virtù e la fortuna... In tal modo il cardinale ferrarese Guido Bentivoglio, narrando le sue esperienze nella curia papale, tratteggia la particolare condizione che caratterizza la Roma del suo tempo. Nel complesso e mutevole scenario della capitale pontificia, dove le forze in gioco erano tante, ci voleva rapidità e audacia per destreggiarsi in quel costante agone tra Virtù e Fortuna. Lo sapevano bene l'anziano Gregorio XV e il giovane cardinale Ludovico, che avevano fretta di realizzare progetti ambiziosi sia sul versante ecclesiale e diplomatico, sia in campo artistico e culturale. E lo capì pure il Guercino, che colse al volo l'occasione della sua vita, trasferendosi a Roma al servizio dei Ludovisi. Anche per questo ci fu una singolare sinergia tra i committenti e il pittore: i primi furono capaci di attuare una formidabile strategia comunicativa circondandosi di 'elevati ingegni' e compiendo imprese artistiche e collezionistiche innovative; il secondo riuscì a interpretare al massimo livello gli intenti dei suoi protettori e a primeggiare nel complicato panorama pittorico di Roma" [Alessandro Zuccari]
Guercino. L'era Ludovisi a Roma (guida alla mostra)
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2024
pagine: 64
"Guercino. L'era Ludovisi a Roma, la mostra-evento organizzata a Roma, nel suggestivo allestimento delle Scuderie del Quirinale, è una impresa della cultura italiana che non può che rallegrarci, innanzi tutto come cittadini. L'esposizione di importanti dipinti del grande maestro del "barocco romano" è certamente anche un motivo di vanto per chi l'ha reso possibile, il Ministero della Cultura in collaborazione con Ales, e le curatrici Raffaella Morselli e Caterina Volpi. Questo volume dà forma testuale e illustrata a una teoria di capolavori che Guercino realizzò durante il suo soggiorno romano in quella che è considerata la stagione della sua maturità artistica" [Alessandro Giuli, Ministro della Cultura] "Qui lottano sempre insieme la virtù e la fortuna... In tal modo il cardinale ferrarese Guido Bentivoglio, narrando le sue esperienze nella curia papale, tratteggia la particolare condizione che caratterizza la Roma del suo tempo. Nel complesso e mutevole scenario della capitale pontificia, dove le forze in gioco erano tante, ci voleva rapidità e audacia per destreggiarsi in quel costante agone tra Virtù e Fortuna. Lo sapevano bene l'anziano Gregorio XV e il giovane cardinale Ludovico, che avevano fretta di realizzare progetti ambiziosi sia sul versante ecclesiale e diplomatico, sia in campo artistico e culturale. E lo capì pure il Guercino, che colse al volo l'occasione della sua vita, trasferendosi a Roma al servizio dei Ludovisi. Anche per questo ci fu una singolare sinergia tra i committenti e il pittore: i primi furono capaci di attuare una formidabile strategia comunicativa circondandosi di 'elevati ingegni' e compiendo imprese artistiche e collezionistiche innovative; il secondo riuscì a interpretare al massimo livello gli intenti dei suoi protettori e a primeggiare nel complicato panorama pittorico di Roma" [Alessandro Zuccari]
Guercino. L'era Ludovisi a Roma. Catalogo della mostra (Roma, 31 ottobre 2024-26 gennaio 2025)
Libro: Libro rilegato
editore: artem
anno edizione: 2024
pagine: 380
"Guercino. L'era Ludovisi a Roma, la mostra-evento organizzata a Roma, nel suggestivo allestimento delle Scuderie del Quirinale, è una impresa della cultura italiana che non può che rallegrarci, innanzi tutto come cittadini. L'esposizione di importanti dipinti del grande maestro del "barocco romano" è certamente anche un motivo di vanto per chi l'ha reso possibile, il Ministero della Cultura in collaborazione con Ales, e le curatrici Raffaella Morselli e Caterina Volpi. Questo volume dà forma testuale e illustrata a una teoria di capolavori che Guercino realizzò durante il suo soggiorno romano in quella che è considerata la stagione della sua maturità artistica" [Alessandro Giuli, Ministro della Cultura] "Qui lottano sempre insieme la virtù e la fortuna... In tal modo il cardinale ferrarese Guido Bentivoglio, narrando le sue esperienze nella curia papale, tratteggia la particolare condizione che caratterizza la Roma del suo tempo. Nel complesso e mutevole scenario della capitale pontificia, dove le forze in gioco erano tante, ci voleva rapidità e audacia per destreggiarsi in quel costante agone tra Virtù e Fortuna. Lo sapevano bene l'anziano Gregorio XV e il giovane cardinale Ludovico, che avevano fretta di realizzare progetti ambiziosi sia sul versante ecclesiale e diplomatico, sia in campo artistico e culturale. E lo capì pure il Guercino, che colse al volo l'occasione della sua vita, trasferendosi a Roma al servizio dei Ludovisi. Anche per questo ci fu una singolare sinergia tra i committenti e il pittore: i primi furono capaci di attuare una formidabile strategia comunicativa circondandosi di 'elevati ingegni' e compiendo imprese artistiche e collezionistiche innovative; il secondo riuscì a interpretare al massimo livello gli intenti dei suoi protettori e a primeggiare nel complicato panorama pittorico di Roma" (Alessandro Zuccari). Catalogo della mostra presso le Scuderie del Quirinale dal 31 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025.
Montorsoli, Cosini, Ammannati. Il sepolcro di Iacopo Sannazaro
Lorenzo Principi
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2024
pagine: 160
La prima monografia sul sepolcro di Iacopo Sannazaro, uno dei monumenti più celebri del Cinquecento, sia per la fama del protagonista - tra i poeti maggiormente ammirati e imitati d'Europa - sia per l'eccezionale qualità e unicità delle sculture in marmo che lo compongono. Lorenzo Principi - in sette capitoli, una scheda filologica rigorosa e un'appendice documentaria puntuale - ripercorre la trama ricchissima del manufatto, realizzato tra il 1536/1537 e il 1541 da una équipe di artisti toscani guidata da Giovan Angelo Montorsoli, che aveva avuto l'occasione di collaborare a lungo con Michelangelo. Questioni storiche come l'edificazione della chiesa di Santa Maria del Parto a Mergellina e la donazione ai Servi di Maria; o le vicende che portarono all'affidamento al Montorsoli, le varie fasi esecutive e le città dove i marmi del sepolcro furono lavorati (Carrara e Genova). Ma anche questioni stilistiche, quali la ricostruzione dei vari contributi degli artisti coinvolti. Emerge anche il possibile ruolo avuto nella concezione del grandioso sepolcro dallo stesso Sannazaro, che aveva competenze di architettura. Una disamina iconografica del bassorilievo centrale, cuore del monumento, richiama il dibattito aperto sin dai tempi di Giorgio Vasari, con il supporto di una rassegna documentata della fortuna del sepolcro, tra fonti letterarie e attestazioni visive. Completa il volume il contributo della campagna fotografica condotta ex novo da Mauro Magliani e Barbara Piovan.
Viktor Bieler. Un pittore svizzero nella Napoli del Seicento
Giuseppe Porzio, Elisa Ambrosio
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2024
pagine: 80
L'avvio della pittura su vetro nella Napoli spagnola, … è un capitolo apparentemente minore della storia artistica meridionale … Il contributo parte dalle indagini sul campo di Elisa Ambrosio, conservatrice del Vitromusée Romont … e ruota intorno al rinvenimento, negli archivi napoletani, di un nucleo di documenti che ha permesso la definitiva identificazione del cosiddetto monogrammista VBL, un artista, attivo nella Napoli del secondo quarto del Seicento, specializzato nella pittura su vetro. Grazie all'incrocio con le fonti svizzere, è stato infatti possibile riconoscere in questa anonima figura il lucernese Viktor Bieler, attestato in città tra il 1635 e il 1650, dando così finalmente risposta agli interrogativi e alle ipotesi di inquadramento e di provenienza che gli studi erano andati formulando a partire dalla fine degli scorsi anni Settanta. Oltre a un punto delle conoscenze sul pittore e a un profilo della sua produzione artistica, per il momento ancora inevitabilmente lacunoso, il lavoro offre un significativo spaccato dell'ambiente napoletano intorno a Bieler, con diversi dati inediti sui maestri gravitanti intorno a quest'ultimo, da Giacomo e Giovanni Battista Recco, i cui nomi coincidono con la fase più risalente della natura morta a Napoli, all'oscuro Giuseppe Molinaro, un maestro in rapporto con la cerchia riberesca, alla cui fisionomia si tenta di dare qui una consistenza storica. [dalla Premessa di Giuseppe Porzio]
Capodimonte da Reggia a Museo: cinque secoli di capolavori alla Venaria Reale. Guida Breve
Libro: Libro in brossura
editore: artem
anno edizione: 2024
pagine: 72
"La mostra Capodimonte da Reggia a Museo è uno di quei felici eventi che ci fa ricordare ancora una volta come l'arte sia l'eredità fondamentale lasciataci dalla storia. Da Roma e Parma fino alla Reggia borbonica di Napoli, poi Reggia sabauda, le opere d'arte hanno viaggiato, come il potere e le idee. Nel corso della storia molti sono stati gli scambi, non sempre armoniosi, ma nemmeno sempre disarmonici. Nel 2024, le due regge, Venaria e Capodimonte, entrambe residenze di caccia con grandi giardini storici, hanno deciso di condividere l'obiettivo comune di rivelare un segreto custodito sin troppo bene: l'eccezionale importanza delle collezioni della reggia napoletana … Nella residenza sabauda la mostra segue, infatti, le logiche d'una storia nazionale. Un'orgogliosa condivisione culturale comune, quindi, che parla al pubblico torinese e, più in generale, agli italiani 'del Nord', come si dice al Sud, mostrando insieme come questa grande ricchezza 'meridionale' deve ancora essere scoperta e conosciuta come merita." [Sylvain Bellenger e Andrea Merlotti] note di vendita Guida breve della mostra "Capodimonte da Reggia a Museo. Cinque secoli di capolavori da Masaccio a Andy Warhol" presso la Venaria Reale di Torino dal 29 marzo al 15 settembre 2024.