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Bollati Boringhieri: Nuova cultura

La piramide rovesciata. Il modello dell'oasi per il pianeta terra

La piramide rovesciata. Il modello dell'oasi per il pianeta terra

Pietro Laureano

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2013

pagine: 311

"Nelle sabbie del deserto è sepolta una piramide rovesciata, che racchiude la verità sulla specie umana". Così un canto nomade trascritto da uno storico arabo medievale allude alla fossa di condensazione dell'acqua. Quella struttura ipogea è l'opposto del suo omologo monumentale che svetta dal suolo: non la celebrazione magniloquente e dispendiosa del potere, bensì il tentativo riuscito di consentire la vita in ambienti difficilissimi, con l'aiuto degli umori sottili dell'aria, della terra, del sole. La sapienza tradizionale che guidò la costruzione di quell'umile, prezioso collettore fu all'opera ogni volta che si trattava di drenare, canalizzare, irrigare. È il tipo di interazione con l'ambiente a cui si devono infatti le oasi del Sahara e delle isole aride del Mediterraneo e del Mar Rosso, lo splendore di Petra e San'a, i Sassi di Matera, gli eremi scolpiti nelle valli d'erosione della Cappadocia, della Palestina, dell'Etiopia. Pietro Laureano, tra i maggiori esperti al mondo di sistemi oasiani, ne ricostruisce qui la prodigiosa varietà, documentandoli attraverso uno splendido apparato iconografico e presentandoli come un modello di sostenibilità e di ecocompatibilità per tutti gli insediamenti umani. Recuperare oggi l'antica sapienza che si avvale di materiali poveri e tecniche ingegnose significa dare al pianeta una possibilità in più di sopravvivere.
45,00

L'erba della regina. Storia di un decotto miracoloso

L'erba della regina. Storia di un decotto miracoloso

Paolo Mazzarello

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2013

pagine: 190

Al termine della prima guerra mondiale l'epidemia di spagnola si abbatté sul continente europeo, già fiaccato dal massacro nelle trincee. Ma c'era anche un'altra epidemia che stava mietendo migliaia di vittime: l'encefalite letargica, malattia ignota e misteriosa, dai postumi devastanti. "Era come se il corpo si trasformasse in una prigione, irrigidito su se stesso. Il volto inespressivo, lento, senza mimica. La pelle lucida, cerea, sguardo assente, perso lontano verso spazi indefiniti. Come se il paziente stesse scivolando in un mondo a gravità maggiore che rendeva più ardui gli spostamenti. Il malato camminava a piccoli passi ravvicinati, simile a un automa. Talvolta restava immobile, bloccato in un equilibrio precario: il cucchiaio si arrestava fra il piatto e la bocca, per un tempo esasperante, in una situazione congelata". È la malattia narrata da Oliver Sacks in "Risvegli", ma ambientata qui al suo esordio, nel momento in cui si manifestò per la prima volta. La medicina dell'epoca sembrava del tutto impotente di fronte a questo nuovo male, fino a quando nella vicenda si inserì un oscuro guaritore bulgaro, che grazie all'appoggio insperato della regina Elena di Savoia riuscì a imporre la sua cura, basata su una pianta dai poteri pericolosi, l'Atropa belladonna, infida, letale, talvolta salvifica. dipanarsi di questa storia coinvolge il lettore e lo immerge in un mondo tra il magico e lo scientifico, tra l'Oriente bulgaro e l'Occidente moderno...
18,00

Fabio Mauri. Ideologie und erinnerung. Ediz. tedesca

Fabio Mauri. Ideologie und erinnerung. Ediz. tedesca

Libro: Copertina morbida

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2012

pagine: 190

Fabio Mauri (1926-2009), tra i massimi esponenti dell'avanguardia italiana, ha svolto anche una lunga attività editoriale presso Bompiani, tra il 1957 e il 1975, e ha insegnato Estetica della sperimentazione all'Accademia di Belle Arti dell'Aquila dal 1979 al 2001. Ha concepito teatro, performance, installazione, pittura, teoria, scrittura, insegnamento come elementi di un'unica espressività. "La figurazione del mondo mi colpisce sempre per la sua inutile precisione. Non mi sono ancora reso conto del progetto indispensabile per ideare, con i suoi mille sottosquadri, la corteccia di un coccodrillo. Non ne capisco l'utilità. Non ho compreso neanche l'universo. Né il senso di un'umanità attraente, di cui non ho mai condiviso la familiarità con l'esistenza. Ricompongo con pazienza, con le mie mani, l'esperienza del turpe. Ne esploro le possibilità mentali". (Fabio Mauri) Prefazione di Umberto Eco.
18,00

Filosofia del mito politico

Filosofia del mito politico

Chiara Bottici

Libro

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2012

pagine: 336

Secondo alcuni grandi modelli teorici, l'agire politico sarebbe un'interazione tra individui razionali guidata da procedure condivise di comunicazione e decisione. La prassi osservabile però smentisce tale paradigma, forse ideato per un mondo possibile, ma certo con scarsi riscontri in quello esistente. La storia del Novecento e la politica contemporanea offrono infatti esempi eloquenti del peso che l'elemento a-razionale esercita sull'azione collettiva. Simboli e miti appartengono a questa dimensione, ne sono anzi la sostanza stessa, anche se nelle società democratiche la loro dinamica talvolta è meno appariscente che nelle liturgie totalitarie o nelle ritualità delle comunità tradizionali a dominante religiosa. Al mito, in particolare, va riconosciuta una insostituibile centralità: potenza mobilitante che opera attraverso simboli, è l'oggetto privilegiato di schiere di studiosi, tanto da diventare sostiene uno di loro - una sorta di specchio magico in cui ciascuno trova ciò che gli è più familiare, i linguisti un mondo di segni, gli psicologi il precipitato dell'inconscio, gli antropologi una narrazione atavica, i filosofi l'opposto del pensiero o la sua forma primitiva. Se una simile proiettività ha alimentato una letteratura sconfinata, poco di rilevante è stato detto finora sul mito politico in sé. Chiara Bottici lo ripercorre dall'antichità a oggi e ne elabora una teoria non sussidiaria di altre discipline, oltrepassando la vecchia opposizione tra bando illuministico e riabilitazione romantica.
32,00

La società eccitata. Filosofia della sensazione

La società eccitata. Filosofia della sensazione

Christoph Türcke

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2012

pagine: 352

Alla fine, ecco il sensazionale. Dovrebbe essere raro, oltre che sconvolgente. Ma quell'emozione che fa sobbalzare, quel fremito che magnetizza, quell'eccitamento da clamore non costituiscono l'oltranza che, ogni tanto, viene a sovvertire il nostro pacato assetto percettivo. Sono la dismisura a cui noi, esseri umani senzienti, siamo ormai assuefatti. Se tutto il visibile e tutto l'udibile alimentano il notiziabile, e la logica stessa dell'informazione impone di impressionare per mezzo di stimoli sempre più forti, la soglia di ciò che eccita il nostro sensorio non smetterà di spostarsi in avanti. L'eccitabilità assurge dunque a decisivo imperativo sociale, motore di un'industria sia dell'immateriale sia delle merci. Da tempo il sensazionalismo, con il nuovo regime antropologico che ha configurato, è oggetto di riflessione per studiosi della società e filosofi, nonché terreno di elezione per moralisti in vena di astinenza mediatica e ascetismo emotivo. Soltanto Christoph Turcke però ha saputo ricostruirne il significato, rovesciando il punto di vista da cui finora lo si è preso in esame. Dal suo saggio illuminante apprendiamo che tra l'odierno "far sensazione", ossia destare scalpore, e la sensazione intesa quale atto del percepire - al centro del pensiero moderno - esiste una consustanzialità, e non lo scarto che immagina con sussiego il discorso filosoficamente ben temperato.
43,00

Ambrogio Lorenzetti cronista nuziale. Alle origini della pittura di vita privata

Ambrogio Lorenzetti cronista nuziale. Alle origini della pittura di vita privata

Max Seidel

Libro

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2011

pagine: 308

Le tavole qui pubblicate provengono da un cassone nuziale istoriato di recente scoperta, la cui decorazione è da Seidel attribuita ad Ambrogio Lorenzetti. Esse costituiscono la più antica testimonianza di un genere destinato a grande fortuna: il genere "memorie figurative di vita privata". Quando un committente che non fosse un principe o un signore ebbe l'idea di decorare un'abitazione privata con immagini della sua vita personale e familiare? Le indagini di Seidel permettono di anticipare questo esordio di almeno un secolo rispetto alle analisi precedenti e di fissare la data di nascita della pittura familiare privata negli anni trenta del Trecento.
56,81

Paranoia. La follia che fa la storia

Paranoia. La follia che fa la storia

Luigi Zoja

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2011

pagine: 468

Il paranoico spesso è convincente, addirittura carismatico. In lui il delirio non è direttamente riconoscibile. Incapace di sguardo interiore, parte dalla certezza granitica che ogni male vada attribuito agli altri. La sua logica nascosta procede invertendo le cause, senza smarrire però l'apparenza della ragione. Questa follia "lucida" - così la definivano i vecchi manuali di psichiatria - è uno stile di pensiero privo di dimensione morale, ma con una preoccupante contagiosità sociale. Raggiunge infatti un'intensità esplosiva quando fuoriesce dalla patologia individuale e infetta la massa. Al punto da imprimere il proprio marchio sulla storia, dall'olocausto dei nativi americani alla Grande Guerra ai pogrom, dai mostruosi totalitarismi del Novecento alle recenti guerre preventive delle democrazie mature. Finora mancava uno studio d'insieme sulla paranoia collettiva, rimasta terra di nessuno tra le discipline psichiatriche e quelle storiche. Per primo lo psicoanalista Luigi Zoja ricostruisce la dinamica, la perversità e insieme il fascino, l'assurdità ma anche la potenza del contagio psichico pandemico, in un saggio innovativo che attinge a vastissime competenze pluridisciplinari. Improvvisamente, vediamo con occhi diversi eventi che credevamo di conoscere, e comprendiamo quanto i paranoici di successo, Hitler o Stalin, fossero tali per la loro capacità di risvegliare la paranoia dormiente nell'uomo comune...
25,00

Fotografare gli spiriti. Il paranormale nell'epoca della sua riproducibilità tecnica

Fotografare gli spiriti. Il paranormale nell'epoca della sua riproducibilità tecnica

John Hooper Harvey

Libro: Copertina morbida

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2010

pagine: 201

Le fotografie di fantasmi - derise come falsi clamorosi, o elevate a prove inconfutabili dell'esistenza di dimensioni ultraterrene - si situano in un singolare incrocio tra mito, folklore e tecnica fotografica. Harvey raccoglie qui per la prima volta apparizioni mistiche, emanazioni spiritiche e altre immagini stupefacenti, riprese dal 1860 a oggi da fotografi professionisti e amatoriali e da sistemi di sorveglianza: un corpus sorprendente e importante, non tanto per una qualche pretesa di "autenticità", quanto per l'intreccio di religiosità e immaginazione creativa. Affrancate dal pregiudizio che le vorrebbe delle anomalie fotografiche, o delle derive nel kitsch delle cosiddette "scienze di confine", queste fotografie rivelano l'attrazione per il soprannaturale, le idee sulle connessioni tra un mondo materiale e uno spirituale, le elaborazioni più inaspettate del lutto e del dolore. Un libro che ricorda come la tecnica fotografica non si limiti affatto a un preteso "realismo", mostrandoci fino a che punto possa sfumare ogni confine tra il reale e il fantastico.
34,00

Modernità e ambivalenza

Modernità e ambivalenza

Zygmunt Bauman

Libro: Copertina morbida

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2010

pagine: 347

Ricondurre alla ragione il caos del mondo, con tutto ciò che implica un'operazione così ambiziosa: ordinare, classificare, calcolare, sottoporre a controllo, dissipare le zone d'ombra, identificare l'indistinto, bandire l'ambiguo. Tra i princìpi portanti della modernità, questa è l'idea-architrave, che per secoli ha ispirato pensieri e azioni di interi popoli. Conteneva un progetto di costruzione sociale e una promessa di felicità. Il primo ha lasciato dietro di sé delle macerie, la seconda non è mai stata adempiuta. In un saggio che ha la dirompenza degli eventi intellettuali pronti a fare da segnavia, Zygmunt Bauman mette a tema il fallimento di un'epoca della storia umana, misurandolo sulla insostenibilità della pretesa iniziale. È l'ambivalenza, infatti, e non l'univocità, la condizione normale in cui ci tocca vivere. Noi esseri finiti ci condanniamo alla perenne inadeguatezza se ammettiamo soltanto l'alternativa rigida tra l'ordine e l'informe, tra le entità (cose, persone, collettività, situazioni, categorie della mente) che il linguaggio riesce a nominare in modo trasparente e l'imprevedibile, l'indecidibile, l'indeterminato, l'incontrollabile, di cui avvertiamo la presenza minacciosa. In una simile inadeguatezza - e nell'autoinganno di un'identità certa - finì intrappolata, ad esempio, gran parte dell'intellighenzia ebraica di lingua tedesca, quando tra Otto e Novecento tentò diverse strategie di assimilazione alle élite dominanti.
25,00

Un'idea di giustizia. Globalizzazione e ineguaglianza dalla rivoluzione industriale a oggi

Un'idea di giustizia. Globalizzazione e ineguaglianza dalla rivoluzione industriale a oggi

Giovanni Gozzini

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2010

pagine: XVI-406

Questo libro si propone di spiegare storicamente la divisione del mondo in paesi ricchi e paesi poveri, e lo fa applicando al passato la categoria di globalizzazione, intesa come movimento di merci, capitali, persone attraverso le frontiere nazionali. Sono dinamiche che non nascono oggi né si possono evitare: accompagnano la storia del genere umano fin dal suo primo apparire sulla Terra. Nello stesso tempo determinano rapporti di forza e gerarchie, vincitori e vinti. Nel corso dell'Ottocento la rivoluzione industriale e il colonialismo scavano un fossato profondo: le economie africane e asiatiche vengono piegate alle necessità delle nazioni ricche, quelle indipendenti dell'America latina sono protette da barriere doganali che conservano equilibri di potere oligarchici e povertà di massa. Soltanto pochi paesi asiatici - prima il Giappone, poi la Corea del Sud e Taiwan, infine la Cina e l'India - riescono a ribaltare questo destino di sconfitta, grazie a una miscela di fattori: riforma agraria e uguaglianza sociale, scolarizzazione di massa, contenimento demografico, stabilità politica, esportazioni di prodotti industriali a crescente contenuto tecnologico. È l'assenza di uno o più di questi fattori a spiegare l'odierna povertà di ampie zone dell'Africa e dell'America latina.
32,00

Bolle di sapone. Tra arte e matematica

Bolle di sapone. Tra arte e matematica

Michele Emmer

Libro: Copertina rigida

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2009

pagine: 301

Chi non si è divertito durante l'infanzia, e forse non ha mai smesso di divertirsi, nel fare le bolle di sapone? Giocare con le bolle di sapone è uno dei passatempi più diffusi, anche perché è di una estrema semplicità. Che cosa è più inconsistente, più ingannevole di una bolla di sapone? Insomma, vale la pena occuparsi di un argomento destinato, è il caso di dire, a finire in una bolla di sapone? Ma se l'oggetto di cui si parla è per sua natura, almeno apparentemente, molto fragile, non è così per il tema "bolle di sapone" che ha una ampiezza impensabile. Le bolle di sapone hanno una lunga storia nella letteratura, nella scienza, nell'architettura, persino nello spettacolo, soprattutto nell'arte. E nella musica. L'idea del libro è quella di raccontare "visivamente" la storia delle bolle di sapone. Non solo con le immagini dell'arte ma anche con quelle dell'architettura contemporanea, della scienza, della matematica, della natura. E si scoprirà una storia affascinante che parte dal Seicento, attraversa la grande arte dell'Ottocento, si inabissa negli oceani e arriva alla grande architettura contemporanea. Con immagini spettacolari e inattese.
60,00

Parole per le immagini. L'arte rinascimentale e la critica

Parole per le immagini. L'arte rinascimentale e la critica

Michael Baxandall

Libro: Copertina morbida

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2009

pagine: 210

Scomparso a Londra il 12 agosto 2008, Baxandall è stato il più letto tra i portavoce di quella "nuova" storia dell'arte che, a partire dagli anni settanta, si è sforzata di coniugare il rigore accademico della disciplina con il nuovo clima teorico "postmoderno". Baxandall ha sperimentato strumenti innovativi senza perdere mai di vista la concretezza e la specificità dell'oggetto. In questo senso è uno degli autori che più hanno contribuito a problematizzare in maniera costruttiva la pratica della storia dell'arte come "scrittura", offrendo impulsi preziosi per il suo rinnovamento. In questo libro che può essere considerato una sorta di testamento, Baxandall riflette sul problema che più di ogni altro ha segnato il suo percorso di ricerca, a partire dal debutto "Giotto e gli umanisti" (1971): la questione del rapporto tra la parola e l'immagine, tra il verbale e il visivo, con tutti i paradossi che la storia dell'arte si trova senza posa costretta ad affrontare nel costruire sempre nuove mediazioni tra i due campi.
25,00

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