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5 Continents Editions

La mosaique d'Alexandre

La mosaique d'Alexandre

Luigi Spina, Valeria Sampaolo, Paolo Giulierini, Fausto Zevi

Libro: Copertina rigida

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2020

pagine: 116

40,00

Loving. A photographic history of men in love 1850-1950

Loving. A photographic history of men in love 1850-1950

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2020

pagine: 336

Il volume "Loving. Una storia fotografica" è un racconto visivo di rara sensibilità che porta alla luce l’eccezionalità di una collezione inedita costituita da oltre 2700 fotografie realizzate dal 1850 al 1950 che ritraggono il sentimento amoroso tra uomini in immagini scattate nei contesti più eterogenei (ambienti domestici, militari, parchi, spiagge…). Tutti sappiamo cosa significa innamorarsi, amare, manifestare i propri sentimenti e questa consapevolezza emerge prorompente in tutti coloro che sfogliano Loving. Hugh Nini e Neal Treadwellì è la coppia di collezionisti texani, residenti a New York, che da oltre vent’anni si occupano di raccogliere fotografie che testimoniano l’amore romantico tra uomini. La collezione, nata in modo del tutto accidentale – i primi scatti furono infatti acquistati in mercatini delle pulci –, raccoglie fotografie non unicamente ascrivibili al territorio americano, ma anche ad altri Paesi tra cui Australia, Bulgaria, Canada, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Lettonia, Regno Unito, Russia, Serbia. Nella maggior parte dei casi le coppie costituiscono l’unico soggetto dell’immagine, ma non mancano esempi in cui compaiono altri personaggi con il ruolo, non troppo sottaciuto, di testimoni. A questi si aggiunge ovviamente lo sguardo del fotografo che rappresenta talvolta la sola persona in grado di custodire quanto le si manifesta davanti agli occhi. Il lettore non può infatti prescindere dalla contestualizzazione cronologica degli scatti, così come dal riflettere che dietro ciascuno di essi si è celata una storia d’amore in molti casi proibita, un amore difficile, emozioni soffocate. Le oltre 300 immagini che ritmano il volume mettono anche in luce le inevitabili trasformazioni avvenute tra XIX e XX secolo nel campo della moda, delle acconciature e del design automobilistico. In un momento storico segnato da diffidenza e omofobia, Loving ci ricorda che l’amore non ha distinzione di genere, ed è proprio l’universalità di un sentimento così potente a declinarsi nelle oltre trecento pagine del volume che sarà lanciato a livello mondiale a metà del mese di ottobre 2020. Capofila del progetto è 5 Continents Editions che pubblicherà direttamente il volume in italiano e in inglese, e si avvarrà di coedizioni per altre lingue (francese, tedesco, etc.)
53,00

Loving. Una storia fotografica

Loving. Una storia fotografica

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2020

pagine: 336

Il volume "Loving. Una storia fotografica" è un racconto visivo di rara sensibilità che porta alla luce l’eccezionalità di una collezione inedita costituita da oltre 2700 fotografie realizzate dal 1850 al 1950 che ritraggono il sentimento amoroso tra uomini in immagini scattate nei contesti più eterogenei (ambienti domestici, militari, parchi, spiagge…). Tutti sappiamo cosa significa innamorarsi, amare, manifestare i propri sentimenti e questa consapevolezza emerge prorompente in tutti coloro che sfogliano Loving. Il lettore viene introdotto allo storytelling fotografico attraverso una prefazione di Paolo Maria Noseda e un testo a cura di Hugh Nini e Neal Treadwell, la coppia di collezionisti texani, residenti a New York, che da oltre vent’anni si occupano di raccogliere fotografie che testimoniano l’amore romantico tra uomini. La collezione, nata in modo del tutto accidentale – i primi scatti furono infatti acquistati in mercatini delle pulci –, raccoglie fotografie non unicamente ascrivibili al territorio americano, ma anche ad altri Paesi tra cui Australia, Bulgaria, Canada, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Lettonia, Regno Unito, Russia, Serbia. Nella maggior parte dei casi le coppie costituiscono l’unico soggetto dell’immagine, ma non mancano esempi in cui compaiono altri personaggi con il ruolo, non troppo sottaciuto, di testimoni. A questi si aggiunge ovviamente lo sguardo del fotografo che rappresenta talvolta la sola persona in grado di custodire quanto le si manifesta davanti agli occhi. Il lettore non può infatti prescindere dalla contestualizzazione cronologica degli scatti, così come dal riflettere che dietro ciascuno di essi si è celata una storia d’amore in molti casi proibita, un amore difficile, emozioni soffocate. Le oltre 300 immagini che ritmano il volume mettono anche in luce le inevitabili trasformazioni avvenute tra XIX e XX secolo nel campo della moda, delle acconciature e del design automobilistico. In un momento storico segnato da diffidenza e omofobia, Loving ci ricorda che l’amore non ha distinzione di genere, ed è proprio l’universalità di un sentimento così potente a declinarsi nelle oltre trecento pagine del volume che sarà lanciato a livello mondiale a metà del mese di ottobre 2020. Capofila del progetto è 5 Continents Editions che pubblicherà direttamente il volume in italiano e in inglese, e si avvarrà di coedizioni per altre lingue (francese, tedesco, etc.)
49,00

The thin line

The thin line

Giada Ripa

Libro: Copertina rigida

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2020

pagine: 216

Per questo progetto Giada Ripa ha percorso 4000 km, dal confine settentrionale italiano fino alle regioni del sud, per esplorare "un gasdotto invisibile" che attraversa autostrade, strade provinciali, foreste, parchi, fiumi e numerose "oasi naturali" della penisola.
45,00

Ellora. Buddhist, hindu and jain sanctuaries

Ellora. Buddhist, hindu and jain sanctuaries

Gilles Béguin

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2020

pagine: 283

70,00

Images du Dahomey. Edmond Fortier et le colonialisme français dans la terre des Voduns

Images du Dahomey. Edmond Fortier et le colonialisme français dans la terre des Voduns

Daniela Maria Moreau, Nicolau Parés

Libro: Copertina morbida

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2020

pagine: 259

Il fotografo Edmond Fortier è nato nei Vosgi (Francia) nel 1862, ma si è stabilito in Africa occidentale, a Dakar - colonia francese del Senegal - durante l'ultimo decennio del XIX secolo. Ci ha lasciato un corpus di oltre 4.000 immagini, la maggior parte delle quali state pubblicate come cartoline. Poiché gli originali dei negativi non sono ancora stati ritrovati, l'analisi della sua produzione prevede la raccolta e la sistemazione di quanto disperso sotto forma di corrispondenza da oltre cento anni. Questo libro mette in luce una particolare selezione di tali documenti: le fotografie scattate nel 1908 e 1909 in quella che era allora la colonia francese del Dahomey. Fortier, allora quarantaseienne, era un fotografo esperto: aveva viaggiato a lungo in Africa occidentale, visitando nel 1906 addirittura la città di Timbuktu. Professionista indipendente, editore e piccolo imprenditore, ha realizzato le sue cartoline in Francia, vendendole successivamente nella sua cartoleria di Dakar ai turisti che viaggiavano su navi transatlantiche e facevano scalo in città oppure agli europei che vivevano in Africa. Nel biennio 1908 e 1909 compie due viaggi nella colonia del Dahomey, oggi Repubblica del Benin. Lascia la capitale senegalese Dakar, dove risiedeva, e accompagna le autorità coloniali francesi: è in quell'occasione che inizia a fotografare l'incontro della delegazione con il popolo del Dahomey, compresi re e ministri, ma anche cerimonie, celebrazioni e scene di vita quotidiana. La realizzazione di queste immagini, originariamente distribuite sotto forma di cartoline, ha un forte valore documentario, sia dal punto di vista storico che etnografico. Benché Fortier sia uno sconosciuto che ha trascorso solo pochi giorni nel Dahomey, le sue fotografie - ancora poco studiate - contribuiscono alla conoscenza della storia del Benin all'inizio del XX secolo. Probabilmente interferì spesso nelle situazioni che rappresentava, creando una sorta di gioco di ruolo; essendo in possesso di una macchina fotografica divenne un rappresentante significativo della dominazione coloniale. Il suo lavoro ha contribuito innegabilmente a documentare le espressioni della cultura e della religiosità africana, arricchendo la memoria collettiva degli abitanti di quella regione. Grazie a circostanze favorevoli ha potuto fotografare cerimonie Voodoo, ha visitato da vicino il mercato di Porto-Novo e documentato il passaggio dei battelli che attraversano il lago Nokué. Sono infine interessanti le vedute di luoghi quali Cotonou, Uidá, Aladá, Aladá, Abomé e Sakété.
45,00

Zimbabwe art symbol and meaning

Zimbabwe art symbol and meaning

Gillian Atherstone

Libro: Copertina rigida

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2020

pagine: 256

Questo libro offre uno sguardo approfondito sull'eredità artistica delle tre culture principali dello Zimbabwe: Shona, Ndebele e Tonga. Evidenzia come l'arte, nella storia dell'Africa, non sia mai separata dalla vita, ma resti uno strumento espressivo fondamentale integrato nella vita stessa, e quindi sia rintracciabile in oggetti rituali e quotidiani, nelle decorazioni di interni, nella moda, nei comportamenti personali e negli eventi condivisi. Il volume apre una finestra sul simbolismo africano e conferma che la mente, per natura, ragiona secondo due codici paralleli: il codice esterno della consapevolezza sensoriale e il codice interno della consapevolezza soggettiva. E ricostruire le dinamiche del codice estetico dell'Africa sub-sahariana, diffuso in tutte le sue culture, significa considerare il simbolismo africano come un linguaggio parallelo di espressione filosofica. Oltre duecento immagini di oggetti d'arte provenienti dallo Zimbabwe, scattate in un periodo di tempo in cui era ancora possibile reperirli facilmente, rivelano come l'arte si esprima in tutti gli aspetti della vita quotidiana come linguaggio di significato spirituale e culturale - un modo per garantire che questo significato non si è mai discostato dalla consapevolezza individuale. La maggior parte delle fotografie sono state scattate nelle communal lands più remote, ossia nelle aree rurali "riservate" agli africani nell'età coloniale. È qui che il senso dell'identità, della cultura e della storia africana è sopravvissuto al colonialismo e agli effetti di una dittatura fortemente restrittiva. Le immagini risalgono per lo più al periodo compreso tra il 1998 e il 2015, quando Duncan Wylie, l'autore degli scatti, tornò nel suo Paese d'origine per intraprendere quello che lui stesso definisce "un lavoro di trasmissione e, per il mondo non-africano, un mezzo prezioso per apprezzare più profondamente le forme d'arte africane e le possibilità dell'arte in generale, un mondo che pochi hanno avuto l'occasione di esplorare".
60,00

Zimbabwe. Art, symbole et sens

Zimbabwe. Art, symbole et sens

Gillian Atherstone, Duncan Wylie

Libro: Copertina rigida

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2020

pagine: 256

Questo libro offre uno sguardo approfondito sull'eredità artistica delle tre culture principali dello Zimbabwe: Shona, Ndebele e Tonga. Evidenzia come l'arte, nella storia dell'Africa, non sia mai separata dalla vita, ma resti uno strumento espressivo fondamentale integrato nella vita stessa, e quindi sia rintracciabile in oggetti rituali e quotidiani, nelle decorazioni di interni, nella moda, nei comportamenti personali e negli eventi condivisi. Il volume apre una finestra sul simbolismo africano e conferma che la mente, per natura, ragiona secondo due codici paralleli: il codice esterno della consapevolezza sensoriale e il codice interno della consapevolezza soggettiva. E ricostruire le dinamiche del codice estetico dell'Africa sub-sahariana, diffuso in tutte le sue culture, significa considerare il simbolismo africano come un linguaggio parallelo di espressione filosofica. Oltre duecento immagini di oggetti d'arte provenienti dallo Zimbabwe, scattate in un periodo di tempo in cui era ancora possibile reperirli facilmente, rivelano come l'arte si esprima in tutti gli aspetti della vita quotidiana come linguaggio di significato spirituale e culturale - un modo per garantire che questo significato non si è mai discostato dalla consapevolezza individuale. La maggior parte delle fotografie sono state scattate nelle communal lands più remote, ossia nelle aree rurali "riservate" agli africani nell'età coloniale. È qui che il senso dell'identità, della cultura e della storia africana è sopravvissuto al colonialismo e agli effetti di una dittatura fortemente restrittiva. Le immagini risalgono per lo più al periodo compreso tra il 1998 e il 2015, quando Duncan Wylie, l'autore degli scatti, tornò nel suo Paese d'origine per intraprendere quello che lui stesso definisce "un lavoro di trasmissione e, per il mondo non-africano, un mezzo prezioso per apprezzare più profondamente le forme d'arte africane e le possibilità dell'arte in generale, un mondo che pochi hanno avuto l'occasione di esplorare".
60,00

Ellora. Buddhist, hindu and jain sanctuaries

Ellora. Buddhist, hindu and jain sanctuaries

Gilles Béguin

Libro: Copertina rigida

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2020

pagine: 283

70,00

Ndari Lo. Le démiurge-The demiurge

Ndari Lo. Le démiurge-The demiurge

Libro: Libro rilegato

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2020

pagine: 176

Ndary Lo (1961-2017) è uno scultore senegalese di fama internazionale, considerato inoltre uno degli artisti africani più attivi nell’ideazione di installazioni. È noto ai più per gli uomini che marciano: silhouette in ferro altissime, che si slanciano verso il cielo. E l’uomo, in effetti, è stato il centro della sua ricerca, così come l’aids, la schiavitù e la sorte tragica dei migranti. Questo volume, diretto da Jacques Rouayroux e Sylvain Sankalé, si presenta come una monografia dell’artista che pone in dialogo le sue opere in metallo con le sue creazioni più effimere spesso contenute in taccuini impolverati, corrispondenze private, documenti inediti. Il libro risponde alle ultime volontà di Ndary Lo che, poco prima di morire, incaricò Jacques Rouayroux di portare alla luce tutta la ricchezza della sua opera per troppo tempo inevitabilmente nascosta nel suo atelier. Solo attraverso questo processo sarebbe stato possibile per Ndary Lo cogliere la profondità della sua creazione e il pensiero da cui si originava il momento creativo. Accanto alle opere dell’artista prendono spazio contributi di specialisti dell’arte e dell’opera dello scultore senegalese, in questo modo il lettore ha la possibilità di entrare in risonanza con il pensiero intimo di Ndary Lo, approfondire le sue intenzioni e seguire i meandri del suo processo creativo.
35,00

Resonances. Catalogo della mostra (Lens, 14 giugno 2020-4 aprile 2021). Ediz. inglese

Resonances. Catalogo della mostra (Lens, 14 giugno 2020-4 aprile 2021). Ediz. inglese

Georges Petitjean

Libro: Copertina morbida

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2020

pagine: 180

La Fondation Opale si cimenta in una avventura espositiva che pone in dialogo l'arte aborigena contemporanea con le più rilevanti espressioni artistiche della contemporaneità nate in contesti occidentali e talvolta orientali. Le opere presentate appartengono a due collezioni distinte ma entrambe di grande significato e bellezza: quella di arte aborigena appartenente a Bérengère Primat, e quella di arte contemporanea di Garance Primat. Sono vere e proprie risonanze quelle che si avvertono - con occhi e moti dell'anima - osservando le opere che nonostante le differenti genealogie riescono a costruire un dialogo efficace e di grande potenza. Il legame che si viene a creare fa pensare a un'unità: cielo e terra si incontrano, sì, ma si incontrano anche gli uomini, non solo tra loro ma con la terra e con il cosmo. Circolarità infinita che crea unità. Questo il punto di partenza del libro "Résonances" che accompagna la mostra omonima... Attraverso le oltre ottanta opere d'arte selezionate e approfondite nel volume realizzate da 54 artisti, Georges Petitjean, Hervé Mikaeloff e Ingrid Pux hanno la possibilità di mettere in luce la polvere stellare e la crosta terrestre che siamo, e di cui le opere d'arte si fanno portavoce. Tra gli artisti aborigeni rappresentanti vi sono: Rover Thomas, Gulumbu Yunupingu, Clifford Possum Tjapaltjarri, Judy Watson, Sally Gabori, Emily Kame Kngwarrey, Paddy Bedford, Nonggirrnga Marawili, Ronnie Tjampitjinpa, John Mawurndjul. Tra gli artisti di tradizione occidentale e orientale ricordiamo: Jean Dubuffet, Kiki Smith, Anselm Kiefer, Sol Lewitt, Yayoi Kusama, Giuseppe Penone, Anish Kapoor.
35,00

Canova. Quattro tempi

Canova. Quattro tempi

Domenico Antonio Pallavicino, Vittorio Sgarbi

Libro

editore: 5 Continents Editions

anno edizione: 2020

pagine: 96

Nel processo creativo di Antonio Canova un significato di tutto rilievo è dato dai modelli in gesso a dimensione reale che costituivano il momento di passaggio tra una prima fase ideativa e la vera e propria realizzazione della scultura in marmo. Come spiega il fotografo Spina, “il gesso è, nell'atto del concepimento dell'artista, il momento fragile e variabile del sentire il corpo della scultura”. I gessi non sono ancora opera finita ma, nonostante questo, ne contengono tutta la forza e le potenzialità. I chiodini in bronzo (repères) guidano il fotografo nel tracciare un atlante visivo del tutto inedito, e consentono al lettore di perdersi per percorsi anch'essi inediti tra espressioni e gesti, acconciature e pieghe dei panneggi. Le sequenze fotografiche realizzate a contatto con l'opera scultorea ne sveleranno le superfici gessose, e consentiranno allo sguardo del lettore di approfondire – ancora una volta – quel legame tra luce e plasticità della materia che è uno degli aspetti chiave e peculiari dell'opera di Luigi Spina. Infine, come evidenziato dal sottotitolo, la dimensione temporale sarà uno degli elementi chiave della ricerca fotografica compiuta dal fotografo, in solitaria, tra le stanze della gipsoteca di Possagno. Quei “quattro tempi” non vogliono infatti essere unicamente un espediente per declinare la riflessione visiva di Spina nel quadriennio di celebrazioni canoviane (2019-2022). La dimensione temporale ha un'importanza senza pari nella fase creativa e realizzativa dello scultore neoclassico: c'è un prima e un dopo l'opera in gesso. Il prima è lo studio preparatorio; il dopo l'opera finita. Il gesso si pone nel mezzo, centrale. Questo volume vuole quindi presentare al grande pubblico questa fase così significativa e nel contempo così poco approfondita di Antonio Canova, uno dei maggiori scultori di tutti i tempi.
40,00

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