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Aragno

Le notti del cardinale

Le notti del cardinale

Giuseppe Bonura

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2000

pagine: 160

10,32

Avventura a Quel Paese

Avventura a Quel Paese

Giuseppe Pederiali

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2000

pagine: 124

8,26

Castelvero

Castelvero

Camilla Salvago Raggi

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2000

pagine: 168

10,32

Sotto il velame

Sotto il velame

Giovanni Pascoli

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2000

pagine: 557

30,97

Dell'incertitudine e della vanità delle scienze

Dell'incertitudine e della vanità delle scienze

Cornelio Enrico Agrippa

Libro: Copertina morbida

editore: Aragno

anno edizione: 2000

pagine: 594

Nel rinnovato fervore di studi sul primo Rinascimento è oggetto di particolare attenzione l'interesse che tra il Quattrocento e il Cinquecento si accentuò per le indagini naturalistiche e le "scienze esatte" in coincidenza con la progrediente cognizione delle grandi correnti filosofiche dell'antichità e delle metodiche sperimentali d'ispirazione pitagorica e platonica. In questo periodo si distinse un medico di Colonia, Cornelio Agrippa di Nettesheim, componendo "De incertitudine ac vanitate scientiarum declamatio invectiva", seguita da una Apologia, l'una e l'altra notevoli per la vasta erudizione umanistica oltre che per l'esperienza fisiologica e per I'ispirazione tratta da grandi pensatori laici e religiosi del Quattrocento.
30,00

Invasione o migrazione?

Invasione o migrazione?

Claudio Azzara, Giuseppe Sergi

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 1970

3,00

Hebrew to latin

Hebrew to latin

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 1970

25,00

Fra Tommaso Campanella

Fra Tommaso Campanella

Luigi Amabile

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 1970

600,00

Usanze d'oggi

Aldo Palazzeschi

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2023

Poeta e scrittore, "acrobata" del verso libero teorizzato da Filippo Tommaso Marinetti, Aldo Palazzeschi contribuisce al movimento futurista con il manifesto Il controdolore (qui riproposto in appendice), la raccolta poetica L'incendiario e il romanzo Il codice di Perelà. Le veneri dell'iconoclastia di matrice futurista, seppur in forma mitigata, segneranno pressoché tutte le opere del fiorentino, inclusi gli scritti qui raccolti che, fra l'articolo di costume e il bozzetto aneddotico, confermano l'immagine - tramandataci dalle storie letterarie - di un Palazzeschi attento osservatore della vita di tutti i giorni, con la sua consueta dose di leggerezza mista a umana comprensione.
15,00

Cose chiuse fuori

Marco Giovenale

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2023

Un mondo fantasmale, i cui abitanti - fantasmi - si condensano reattivamente in oggetti, dove la physis è psiche, e ci balza incontro. Una sezione geologica di nostro - di ognuno, di tutti, di chi scrive - passato che sembra reinventare una forma di cinema nel senso primario di narrazione per luci e ombre, con luci e ombre trattate in un cut up, come se fossimo all'inizio dell'uso del mezzo, in un territorio di sperimentazione, anch'essa, primaria. E la parola narrazione non stoni, ma sia anzi intesa nel senso più vasto, dilatato e sfrangiato possibile: come sinonimo di allucinazione. Già autore in questa stessa collana di Maniera nera, uscito nel 2015, qui Marco Giovenale riparte da testi precedenti e li riassembla, e nel farlo, li riscrive attraverso il loro posizionamento, e il posizionamento, attraverso la scrittura, dei corpi nel tempospazio. Non è un segreto che Giovenale sia in realtà più autori in uno, e qui forse uno di questa moltitudine interiore giunge a fine e compimento: lo stesso autore di Shelter (Donzelli 2010), che qui mette in campo una partita con sé stesso. Ciò che era protetto, racchiuso, separato, ora è sparso e all'aperto, irrimediabilmente senza dimora, se tutto è all'esterno, e da questo esterno si irraggia e irradia, si dilania. Con un sentimento di riverbero che resta con chi legge, se il colore che viene dopo il nero, o che si oppone al nero, non è in realtà il bianco della pura assenza, ma il grigio cenere di ciò che ostinatamente resta, rimane, non si perde nella perdita non muore nella morte.
15,00

L'incantatore putrescente

Guillaume Apollinaire

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2023

Che ne sarà del mio cuore tra coloro che s'amano l'un l'altro? "Il tempo degli incantatori tornerà", tuona Apollinaire sulle labbra inaudite di Merlino. Ed è una profezia finalmente dissepolta. "L'Incantatore Putrescente", opera prima del poeta francese, cova le braci del suo ardore visionario, scaturigine di una poetica che fu midollo fetale del modernismo. Poema di amore, morte e resurrezione, egli riuniva qui, cantore anti-decadente di un esuberante fatalismo magico, le intuizioni estetiche di un principe del paradosso, al contempo avanguardista ruggente e Orfeo delicato. All'ombra di Merlino, intorno a cui confluisce sterminata la fauna umana e mostruosa dei miti di ogni epoca, egli intona la litania di una solitudine alchemica, l'enigma dell'uomo Apollinaire: un Natale funerario, ovvero la putrefazione sublime e mistica del poeta, amante e separato, eterno e morente, schivo di tutto e pontefice di ogni cosa. Nella foresta profonda e oscura, in un dramma che ha le leggi della poesia più pura, si fa quindi luce l'arcano palpitante dello stallo tra gli amanti, ovvero "la coscienza delle diverse eternità dell'uomo e della donna": lui, "un campo con il suo mietitore, un branco di porci con il suo guardiano"; lei, "la primavera inutile, l'oceano mai calmo". Si rimane ombre dissimili: è questo il destino degli amanti? Chi si dispera? Che ne è stato di quel cuore tra coloro che si amavano? Che ne sarà? Si annida una certezza: alla vita e all'arte serve una morte, non c'è scampo senza Lei. La primavera inutile è fiorita. Di quel tempo si vede l'ora.
15,00

Gilles de Rais. La stregoneria nel Poitou

Joris-Karl Huysmans

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2023

In quella pietra miliare della letteratura comparata che è La carne, la morte e il diavolo nella letteratura romantica, Mario Praz accenna in più occasioni alla controversa figura di Gilles de Rais - il celebre pluriomicida noto come Barbablù, già compagno d'armi di Giovanna d'Arco -, ora in rapporto al marchese de Sade, ora al personaggio della diabolique Hyacinthe di Là-bas di J.-K. Huysmans. E proprio in Là-bas, in cui si esplorano «le province più tenebrose e remote del satanismo e del sadismo, [...] le messe nere moderne che rinnovano i fasti del sabba», Huysmans abbozza il ritratto - poi rivisitato in altra sede, nel 1897, e qui offerto al lettore in traduzione - di quello che Praz definisce non a torto il «satanico contemporaneo di Giovanna d'Arco»: Gilles de Rais.
10,00

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