Besa muci
Nella terra del passato vivente
Mary Edith Durham
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2025
pagine: 371
Vivere e morire a levante
Alessio Viola
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2025
pagine: 284
Fra i vicoli di Bari Vecchia si cresce in fretta, l'adolescenza bruciata in un pugno di anni da vivere pericolosamente, la scuola vera che si fa per strada, non sui banchi: succede così a Gabriele, a Mimmo e a tanti altri ragazzi, figli come loro di questo pezzo di sud sferzato dallo scirocco e dal maestrale, dove i clan della malavita locale tessono le loro attività sotto lo sguardo impotente e anzi complice delle istituzioni e degli uomini che dovrebbero garantire l'ordine cittadino. Qui comandano le famiglie, come quella dei Lacarbonara, il clan storico di Bari Vecchia, cui Mimmo appartiene per sangue e al quale anche Gabriele - suo amico da sempre - sta per essere affiliato. Traffici di droga e contrabbando di sigarette, tangenti su appalti pubblici, giri di prostitute pronte a soddisfare i vizi di clienti facoltosi e potenti: tutto, semplicemente tutto passa dalle mani dei clan, che hanno come interlocutori privilegiati ministri, politici e magistrati corrotti, insieme a imprenditori senza scrupoli come Ninni Melograno, il Re Mida della sanità pugliese, padrone dell'impero delle cliniche private e anfitrione prodigo e generoso, organizzatore di faraoniche feste cui prende parte tutta la Bari che conta. In questo mondo il desiderio di un'onesta normalità è poco più che una bestemmia e neppure l'amore fra Gabriele e Alessandra può aspirare a una tranquilla normalità. Lui un ragazzo del clan dei Lacarbonara, lei la bellissima figlia di uomo pieno di debiti da saldare a Nanuccio detto Naie, boss dei Legrottaglie e viscido spasimante della ragazza. Fra loro, fra Gabriele e Alessandra, c'è Nanuccio e il suo ricatto cui non ci si può ribellare. Il ricatto connaturato a un mondo che non ammette sgarri. Ambientato negli anni Novanta, “Vivere e morire a levante” apre uno squarcio su una realtà torbida e spietata, dove la corruzione e il malaffare diventano sistema.
Civiltà socialista. Rivista di politica, economia e cultura. Volume Vol. 6
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2025
pagine: 152
Le dimensioni della voce. Un'introduzione all'espressività dei prodotti vocali
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2025
pagine: 233
Una riflessione inedita sulle proprietà comunicative e simboliche del vocalico. Il volume si propone di ricostruire e individuare, lungo la catena evolutiva, il passaggio dalle vocalizzazioni alla voce cantata, di classificare i prodotti vocali e di analizzare la voce come atto performativo a forte connotazione estetica ed espressiva. Il canto è interpretato nella sua dimensione socio-spaziale in un contesto sacro e indagato come strumento di esternazione del sé, come veicolo di denuncia sociale e come oggetto fonografico. La varietà dei temi trattati mostra quanto il campo di azione della voce sia vasto e, pertanto, quanto il suo esame necessiti di una mobilitazione di approcci e competenze molteplici.
Il canto dei lendini
Manfred Bushi
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2025
pagine: 102
Un banalissimo malinteso fra due vicini dà inizio a una catena di vendette. Nell'Albania dei primi anni del comunismo, la legge del Kanun, il codice d'onore, condiziona la vita della gente comune e ne determina le scelte. Così, l'esistenza della giovane madre Dilore viene stravolta e la donna di colpo si ritrova, con i due figli piccoli, internata in un campo insieme ad altri personaggi: comunisti convinti e disillusi, madri sole come lei, bey musulmani, preti cattolici, contadini, eleganti borghesi... Tuttavia, è proprio qui che Dilore prende coscienza della propria forza e, con determinazione, lotta per conquistare il proprio posto nel mondo e la sua indipendenza di donna.
Era questo ciò che volevo?
Dragana Mladenovic
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2025
pagine: 147
Quando in città esplode un'emergenza sanitaria - un virus sta contagiando le persone - la dodicenne Nina si trova separata dalla sua famiglia, bloccata nella casa fatiscente della nonna. Ma per uno strano caso del destino non è sola: con lei c'è Max, che è più grande, frequenta la sua stessa scuola ed è... la sua crush segreta! Nina non potrebbe chiedere di meglio, ma la convivenza con la paura per quello che sta accadendo in città non rende le cose facili. Un romanzo per lettori preadolescenti ironico e avvincente che diverte e tiene con il fiato sospeso. Età di lettura: da 10 anni.
Cholstomer. Storia di un cavallo
Lev Tolstoj
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2025
pagine: 104
Cholstomer è un purosangue dal passo lungo e corre veloce come il vento, ma il suo manto pezzato è considerato un grave difetto per un cavallo di razza. Per questo motivo, viene venduto a un privato che lo maltratta e lo fa lavorare duramente. Quel mantello pezzato è la sua condanna, e anche i suoi compagni di razza lo sbeffeggiano, quando lui è ormai vecchio e malandato. Finché non inizia a raccontare la sua storia, ogni notte un episodio. E ogni notte guadagna sempre più rispetto. Dai primi innamoramenti fino alla vecchiaia, con l'inevitabile corollario di speranze disattese e sogni infranti, quella di Cholstomer è una storia tenera quanto triste. In questo romanzo breve uscito per la prima volta nel 1886, Tolstoj racconta la vicenda come se egli stesso fosse quel cavallo. E nelle sue parole si rivela la sapienza che ne caratterizza la scrittura, in grado di svelare i vizi e le crudeltà della natura umana.
Vie di fuga
Daniele Comberiati
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2025
pagine: 137
Matteo Bertola, impiegato precario e in nero presso una grande ditta americana di pompe funebri con sede a Roma, scrive epitaffi e necrologi. Tramite un conoscente gli viene affidato un lavoro indipendente: nella Sila calabrese, due anziani, morti nello stesso giorno, hanno scelto di farsi seppellire insieme, memori di un antico patto e di una vecchia amicizia. Matteo viene catapultato in un meridione montano che gli appare deforme e ostile: a Petilia Policastro, il piccolo paese calabrese nel quale è ospite dalla famiglia di uno dei defunti, il mondo è delimitato dai "rustici", gli scheletri delle case mai costruite con le rimesse degli emigranti, mentre la popolazione si mostra chiusa e incomprensibile. Sarà tramite l'interessamento di un barista, Mimì, che Matteo riuscirà a ricostruire i profili dei due morti: il più giovane, Francesco Calmierati, agitatore politico ai tempi della lotta per la terra e in seguito asservito al padronato locale, sembra attirare su di sé le maggiori attenzioni; del secondo, Andrea, verrà a sapere molto poco: l'emigrazione in Belgio e in Svizzera, e l'inquietante presenza nelle grandi tragedie degli emigranti italiani come Marcinelle e Mattmark. Del rapporto che lega i due uomini, però, sembra che nessuno conosca nulla. E la scrittura dell'epitaffio, così come il disegno del paese che la sera Matteo traccia su un foglio per rilassarsi, sembra non poter finire mai...
Tanto manca
Galia Debette
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2024
pagine: 124
In questo romanzo breve, accade che una semplice storia di fantasia, che proviene da un sogno, segue quattro intere generazioni come un testimone che passa di mano in mano, per dare ai componenti di ognuna di esse il coraggio di affrontare il presente, e forse cambiarlo. In un percorso genealogico al contrario, la narrazione parte da un “Oggi” che già rappresenta l’avvenire, tra cento anni, in un sistema apparentemente perfetto, che consente a ognuno di scegliere ogni giorno il proprio governo sulla base della distanza tra un futuro ideale e ciò che accade nel mondo. Ed è in un graduale alternarsi tra l’Oggi e il passato, tra guerre e pause, promesse di libero arbitrio e nuovi inizi, che ci si interroga sui valori fondamentali che accompagnano ciascuno di noi, e sul domani che vorremmo costruire per quelli che verranno.
Una lotta contro la solitudine. Leonardo Sacco e il sogno di una Basilicata possibile (1954-1962)
Mimmo Calbi
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2024
pagine: 244
Tra il 1952 e il 1953, con un ristretto numero di giovani meridionalisti, Leonardo Sacco avvia con Marcello Fabbri un periodico (“La Città”) che si guadagna, fra gli altri, la considerazione di Gaetano Salvemini: “Finalmente un giornale meridionale senza fronzoli, senza filosofemi e senza retorica; continuate e non fatevi dissuadere a cambiare”. Poi, nel 1954, nasce “Basilicata” mentre la vicenda materana si ricollega alle tipiche esperienze del meridionalismo, quando cioè appare chiaro che le forze che occupano la macchina statale non tollerano più presenze autonome, e con qualche leggina speciale estromettono studiosi e tecnici non allineati con il governo. Ogni progetto innovativo viene depotenziato dall’invadente potere governativo e poi ridimensionato e dimenticato dalle mediocri ma interessate gestioni locali. Consapevole della crisi del centrismo e dell’insufficienza della sinistra tradizionale, il settimanale punta verso “una elaborazione dal basso di una nuova politica”. Su ciò insiste l’articolo di fondo del primo numero sperimentale del giornale, “una nuova classe dirigente, che sostiene “di preparare seriamente, modestamente, attentamente, una nuova classe politica e una nuova classe dirigente in Basilicata”, perché solo una forza politica autonoma avrebbe potuto dare solide basi alla nascente democrazia e impostare una lotta politica moderna e autenticamente popolare. Una simile operazione esigeva anzitutto una solida preparazione politica, economica, tecnica, che permettesse una conoscenza approfondita dei problemi e delle possibilità. La salvezza non poteva venire che dal di dentro: la democrazia non sarebbe sorta per gratuita concessione, e i rapporti tradizionali dell’arcaica società regionale non sarebbero mutati se i lucani non fossero mutati e non si fossero trasformati. Quello del gruppo di “Basilicata” insomma è un tentativo di affinare meglio una tradizione di gestione autonoma di organismi economici, di amministrazioni locali, di autogoverno in un contesto particolare e in un ambiente non leggibile o comprensibile nei termini schematici della lotta di classe.