Fabrizio Serra Editore
Teagene di Reggio rapsodo e interprete di Omero
Francesca Biondi
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2015
pagine: 144
L'importanza di Teagene di Reggio per la storia della critica letteraria greca sta soprattutto nella sua attività di esegeta nel campo omerico: si occupò di ricerche biografiche, della lingua e diede inizio all'interpretazione allegorica di alcuni passi dei poemi. La raccolta e l'analisi delle testimonianze relative a Teagene si rivelano interessanti anche per la loro cronologia molto alta (ultimi decenni del VI sec. a. C.), rispetto al problema della composizione, fissazione e diffusione del testo dei poemi. Il volume vuole quindi offrire uno studio approfondito dei testi di Teagene, studio che analizzi dettagliatamente ogni testimonianza, discutendone le implicazioni filosofiche, culturali e letterarie, e fornisca al contempo un testo e una traduzione frutto di un'analisi specifica.
Luigi Pirandello e Orazio Costa. Gli inediti dell'Archivio Costa nell'esperienza del Piccolo Teatro di Roma (1948-1954)
Lucilla Bonavita
Libro: Copertina morbida
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2015
pagine: 140
"La passione teatrale di Orazio Costa, padre della regia italiana, è intimamente legata alla sua formazione filologica che fa di lui un personaggio di grande erudizione poiché ha sempre considerato la letteratura e il teatro come un mezzo di elevazione etica e spirituale. Il volume che si presenta, oltre ad effettuare un'analisi storica degli avvenimenti che caratterizzarono l'esperienza del Piccolo Teatro di Roma di cui il regista fu "padre fondatore", analizza le rappresentazioni pirandelliane realizzate durante tale esperienza: l'originalità della ricerca è costituita da una ricostruzione filologica e documentaristica del testo dei Sei personaggi in cerca d'autore con modifiche e note inedite di Costa, con lo scopo di portare in luce le cause della inaspettata reazione che la rappresentazione del 1948 scatenò nel pubblico e nella critica. La rappresentazione Così è se vi pare costituì un'altra opera fondamentale della quale l'autrice pone in evidenza le differenze e le novità rispetto al testo pirandelliano. Infine, al di fuori dei parametri storici del Piccolo Teatro di Roma, viene analizzata la rappresentazione de La Favola del Figlio cambiato, che Orazio Costa considerò sempre la più importante per le novità legate al linguaggio scenico nel quale è costante il dialogo tra i linguaggi di arti diverse." (Dalla Prefazione)
Poesie. Edite e inedite
Orazio Costa
Libro: Copertina morbida
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2015
pagine: 172
"La pubblicazione pressoché integrale delle poesie di Orazio Costa costituisce, insieme, l'occasione inaspettata di riscontrare un Poeta e di una messa a punto di questioni storico-letterarie e critico-letterarie apparentemente già assestate. Se si eccettuano i componimenti 'di guerra', per così dire, iniziali e abbozzati nello stile e nei temi, sono raccolte nella presente edizione tutte le poesie composte da Orazio Costa dal 1944 in poi, quelle pubblicate e, soprattutto, quelle emergenti dalla documentazione custodita presso la Fondazione del Teatro La Pergola di Firenze. Tanto basterebbe a rendere scientificamente proficua l'operazione compiuta dall'autrice, alla quale, in più, va il merito della cura del testo, tradottasi in funzionale quanto rispettosa attenzione ecdotica e critico-letteraria. Dalla lettura più integrale e integrata delle poesie di Costa vengono molteplici sollecitazioni, tutte volte alla valorizzazione della specificità dell'operazione poetica che si evidenzia sotto i nostri occhi, forse troppo adusi, ormai, all'appiattimento delle figure sul più allontanato orizzonte novecentesco. [...] Costa traccia, nella sua produzione poetica, una riposta quanto esplicita autobiografia. È, leopardianamente, la 'storia di un'anima' ma, anche, petrarchescamente, il romanzo di una vita in cui l'amore è sentimento principe". (Dalla Presentazione)
Le tradizioni popolari nelle opere di Pier Paolo Pasolini e Dario Fo (Grenoble 3, 1-2 dicembre 2011)
Libro: Copertina morbida
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2014
pagine: 192
"Il tema di questo volume vuole essere allo stesso tempo provocatorio e ambizioso: provocatorio, perché accosta due artisti molto diversi nel loro approccio all'arte e alla vita, che non si sono risparmiati pesanti critiche l'uno nei confronti dell'altro; ambizioso, perché si propone di andare al di là delle opinioni da loro espresse, invitando ad uno studio comparato delle loro opere, studio che finora è stato condotto solo in maniera occasionale. Pier Paolo Pasolini e Dario Fo vivono nella stessa epoca, testimoni di grandi trasformazioni politiche, sociali e culturali del proprio paese, entrambi lottano ed elaborano una poetica dell'impegno politico e civile, esponendosi in prima persona, scendendo in campo anche fisicamente. In questa prospettiva, sono numerosi i punti sui quali è possibile operare un confronto, sebbene le divergenze siano sostanziali sia a livello estetico che ideologico. Abbiamo scelto il filtro tematico delle 'tradizioni popolari' non solo perché in questo nucleo convergono argomenti cari ai due artisti, ma anche perché la tradizione, intesa nel suo significato etimologico di 'trasmissione, consegna', fa parte del loro modus operandi". (Dall'Introduzione)
Palus in agro. Aree umide, bonifiche e assetti centuriali in epoca romana
Matteo Frassine
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2013
pagine: 192
Nell'antichità i fattori idrografici costituivano uno dei problemi più seri per l'agrimensore e dovevano essere considerati con scrupolosa attenzione nell'approntamento del disegno agrario. L'autore analizza le diverse opere realizzate in epoca romana per sottrarre la terra all'acqua e perciò bonificarla, renderla cioè 'buona', o anche per rendere in qualche modo praticabile l'acqua stessa e portarla a 'regime'. Con acribia sistematica e paratattica, Frassine segue una strada irta di tratti oscuri, a partire dalle valenze semantiche dei termini e dal loro uso in antico, attraverso poi gli interventi che coinvolgono l'idrografia lacustre o fluviale, le strategie utilizzate (canali, colmate, drenaggi etc.) e infine gli assetti agrari.
La scelta di Lorenzo. La Primavera di Botticelli tra poesia e filosofia. Ediz. italiana e francese
Christophe Poncet
Libro
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2012
pagine: 120
Più di cinque secoli dopo la sua creazione, "la Primavera" di Botticelli resisteva a ogni tentativo d'interpretazione. Anche se numerose ricerche hanno consentito di identificare ogni elemento della composizione, dai nove personaggi principali fino al più piccolo fiore, l'insieme restava un enigma. Tenendo conto dei risultati raggiunti, il presente studio adotta un punto di vista nuovo. Scegliendo di guardare il quadro arretrando di qualche passo alle spalle dello spettatore, l'autore rivela il ruolo giocato nella composizione dall'osservatore stesso. Questa prospettiva inedita offre la chiave dei rapporti fra i personaggi e il quadro appare come la rappresentazione di una duplice storia d'amore vissuta in pieno Quattrocento dai suoi protagonisti: il signore di Firenze, Lorenzo de' Medici; il suo amore di sempre, Lucrezia; il suo amore effimero, l'affascinante Simonetta. Sullo sfondo si delineano le figure di coloro che hanno ispirato l'opera o contribuito alla sua realizzazione: il filosofo Marsilio Ficino, il dotto Cristoforo Landino, il committente Lorenzo il Magnifico; infine, l'artista Sandro Botticelli. E allora si svela l'idea che da sempre il quadro comunicava attraverso la sua stessa bellezza: che la bellezza fisica e mortale, nel piano divino, non ha che la funzione di condurre le anime alla bellezza divina ed eterna. Il testo bilingue, francese e italiano, è illustrato da un ricco apparato iconografico.
L'analogia della persona in Edith Stein
Francesco V. Tommasi
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2012
pagine: 172
"Lo scopo di questo testo è duplice. Da un lato si intende fornire un contributo allo studio di un argomento specifico nella produzione scientifica di Edith Stein, ossia la questione dell'analogia; e si tenta di mostrare come tale tema, quanti altri mai "classico" nella storia della filosofia e della teologia, riceva in questa pensatrice una piegatura peculiare in termini antropologici. Stein si avvicina all'analogia interessandosi di Tommaso d'Aquino, ma la iscrive in una cornice fenomenologica, ed in particolare nell'analisi dell'io: l'analogia dell'ente diviene così quella che si può definire - ma l'espressione, si badi, non è di Stein - un'analogia della persona. La teoria steiniana dell'analogia rappresenta dunque un momento originale e degno di attenzione della lunghissima storia della questione, in generale, e nel panorama del Novecento e della neoscolastica in modo particolare. Per altro verso, pur incentrata su una questione che viene sviluppata da Stein a partire dal suo confronto con Tommaso e con la scolastica, questa monografia attraversa l'intero percorso intellettuale dell'autrice; cogliamo infatti nello sviluppo teorico della domanda sull'analogia e nella sua articolazione in termini personali un filo rosso e quasi un momento di arrivo della sua opera." (Dall'introduzione)
L'argomento degli eroici furori di Bruno
Eugenio Canone
Libro: Copertina morbida
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2012
pagine: 128
I dieci dialoghi "De gli eroici furori" di Giordano Bruno furono pubblicati a Londra nel 1585 e dedicati a Philip Sidney, famoso letterato inglese, già dedicatario dello "Spaccio della bestia trionfante" e nipote del potente conte di Leicester. L'opera è costituita da un commento dialogico a una serie di imprese e di sonetti a commento delle imprese composti da Bruno. Come lo stesso Bruno segnala nell'Argomento, l'opera è il tentativo di esporre sotto il velo del linguaggio amoroso una straordinaria esperienza spirituale: la salita dell'anima verso l'Uno infinito. Il volume che qui si presenta pubblica l'"Argomento degli Eroici furori", corredato da un ampio e puntuale commento nel quale l'autore cerca di evidenziare il significato di questa sezione, in cui si intrecciano filosofia e autobiografia, nell'economia dell'opera.
Grammatica sanscrita
Saverio Sani
Libro: Copertina morbida
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2012
pagine: 152
Il nome "sanscrito" significa "perfezionato, compiuto". Con questo termine si designa normalmente il complesso di quella lingua indoeuropea introdotta in India dagli Arî, presumibilmente quindici secoli prima della nostra era, che diventò la lingua sacra di tutta l'India. Il termine più appropriato per indicare questa lingua è tuttavia "antico indo-ario" o "antico indiano". Infatti il nome "sanscrito" indica più esattamente solo quel tipo di lingua che fu il risultato dell'elaborazione compiuta dai grammatici indiani che la costrinsero all'interno di rigidissime regole e la resero, per così dire, una lingua artificiale, sottratta cioè all'evoluzione naturale. Essa è servita per oltre duemila anni - e in certi casi serve tuttora - come lingua di cultura e di comunicazione per la classe sacerdotale e per le persone colte, allo stesso modo in cui in Europa per molti secoli fu usato il latino. La presente grammatica è concepita come esposizione descrittiva delle strutture della lingua sanscrita nella sua fase classica. Sono presenti anche alcuni accenni alla fase vedica e, dove era il caso, sono state aggiunte delle indicazioni di carattere storico-comparativo allo scopo di richiamare l'attenzione su certe analogie che la lingua antico-indiana mostra con altre lingue indoeuropee, soprattutto con il latino e il greco. A vent'anni dalla precedente edizione, l'autore ha così voluto fornire una nuova edizione di questa "Grammatica".
Un modello di prosa d'arte. L'italiano di Emilio Cecchi
Carmelo Scavuzzo
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2011
pagine: 216
In questo lavoro l'autore si propone d'indagare la lingua di Emilio Cecchi attraverso alcuni scritti che toccano tre ambiti culturali: la critica letteraria, la letteratura di viaggio e l'epistolografia. Ricadono nel primo ambito un lungo saggio su Pascoli, un libro sui grandi romantici inglesi e alcuni articoli di letteratura italiana contemporanea apparsi su vari quotidiani. Al secondo due libri che raccolgono riflessioni e memorie legate ai lunghi soggiorni dell'autore negli Stati Uniti e in Messico: del 1932 è 'Messico'; del 1939 è 'America amara'. Nel terzo ambito rientrano i carteggi con Mario Praz e Gianfranco Contini. Si tratta di scritti eterogenei da cui emerge con forza la padronanza del mezzo linguistico che privilegia gli stilemi della prosa d'arte, ma che sa anche mutare di costume attraverso una tastiera espressiva estesa fino al fiorentino vivo e ai meccanismi tipici della comunicazione dialogica.
Legato son, perch'io stesso mi strinsi. Storie e immagini di animali nella letteratura italiana. Volume 1
Pietro Sisto
Libro: Copertina morbida
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2010
pagine: 168
La lunga storia dell'attività letteraria ed editoriale è stata segnata dal rapporto tra il mondo della cultura e quello della natura e soprattutto tra i libri e gli animali. L'autore di questi saggi intende soffermarsi su alcune specie che sembrano avere avuto un peso più consistente e un rapporto più costante con il mondo dei libri e della letteratura: a partire dal topo e dal gatto che hanno accompagnato secoli e secoli di storia letteraria. Un ruolo non trascurabile l'ha avuto poi l'ape, a cui sono stati attribuiti significati simbolico-metaforici, così come doti e qualità divine sono stati riferiti alla cicala; la stessa cosa vale per la farfalla, chiamata ad evocare quanto di più spirituale ed etereo esista nella natura e tra gli uomini, mentre il cigno, nel periodo dell'Umanesimo e del Rinascimento, è immagine del legame stretto tra musica, poesia e amore. E ancora, il cavallo, simbolo di nobiltà e potere soprattutto nella tradizione scientifica e letteraria dell'Italia meridionale, e l'orso, considerato dalla Preistoria fino a tutto il Medioevo il re della foresta e l'icona per eccellenza della forza e del coraggio.
Parole cose persone. Il realismo modernista di Tozzi
Riccardo Castellana
Libro: Copertina morbida
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2009
pagine: 156
I narratori più rappresentativi del realismo modernista sono Pirandello, Tozzi e Svevo. A loro si devono innanzi tutto la ricostruzione e il rinnovamento di due generi - la novella e il romanzo - messi al bando dalle avanguardie primonovecentesche. Tozzi esordisce nel genere romanzo nel 1919 con "Con gli occhi chiusi" che, insieme alla "Coscienza di Zeno", è il grande capolavoro del realismo modernista. Nonostante le diverse formazioni culturali, tutti e tre gli autori sono impegnati nello stesso progetto: ridare senso alla forma-romanzo (e alla forma-novella), facendone lo strumento di rappresentazione dei conflitti della modernità, del nuovo rapporto tra io e mondo, delle angosce del presente. E l'autore senese è quello che incarna più pienamente lo spirito autentico del realismo modernista: lo incarna tanto come romanziere quanto come autore di novelle, un genere al quale, a partire anche in questo caso dagli anni della guerra, Tozzi ha dato un gran numero di piccoli capolavori ancora poco conosciuti; capolavori paragonabili per forza espressiva ai più celebrati racconti di Pirandello, ma di quelli tanto più amari e desolati.