Inschibboleth
Morte della sovranità
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2016
pagine: 144
I testi qui raccolti indagano i caratteri della concezione moderna della 'sovranità', verificandone la fungibilità categoriale all'interno del quadro storico e del lessico politico attuale. Le trasformazioni contemporanee sollecitano, infatti, ad una riflessione sulla sua utilizzabilità entro lo scenario segnato dalla crisi della funzione classica degli Stati nazionali e da inedite interdipendenze ed asimmetrie globali. Riflessione che interroga, innanzitutto, la filosofia politica e il generale travaglio della elaborazione teorica. Le voci di personalità scientifiche di primo piano e di giovani studiosi affrontano i grandi nodi tematici del rapporto tra eccezione, mediazione e sovranità, tra legge e potere, tra politica e dimensione messianica.
Arte e metafisica delle forme. Creazione. Crisi. Destino
Armando D'Ippolito
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2016
pagine: 286
In principio è il sorgere del significato filosofico del termine greco, rimarcante la forma, chiara e definita, indicativa dell'aspetto in cui ogni singolo ente del mondo si dà all'apparire. Tale aspetto, nella sua consistenza prima e originaria, viene a coincidere con l'essere, da parte della cosa che appare, un questo qui di cui poter dire: è. Il reale appare come teatro dell'infinito disseminarsi del Tutto in forme intese in siffatta maniera. Dall'antica filosofia greca, i cui riverberi vengono rintracciati, in epoca moderna, presso la critica artistica di J.J. Winckelmann, la letteratura di F. Hölderlin e quella di Novalis, si procede attraverso la poesia di W. Blake, l'estetica di E. Munch e la letteratura di H. von Hofmannsthal, sino ai contributi filosofici e pittorici offerti da V. Kandinskij, A. Schönberg, K. Malevi e F. Marc, rinnovando, ogni volta, l'inquietudine della domanda: si può dimostrare di esser certi della saldezza di questa struttura, per la quale il Tutto sia da pensare già da sempre salvo dalla minaccia dell'indistinto, poiché già da sempre tenuto in forma come da una sorta di giustizia cosmica?
Il pensiero. Rivista di filosofia. Volume Vol. 54
Libro
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2016
pagine: 237
La logica non è tutto. Rileggendo Giovanni Gentile
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2016
pagine: 123
Il volume raccoglie cinque studi, che indagano tre delle tematiche più fruttuose, perché problematiche, dell’attualismo gentiliano: il rapporto tra il concreto e l’astratto, la questione dell’arte e del sentimento, l’aporetica del passato. Da ogni contributo emerge, parafrasando il titolo del libro, che la logica non è tutto: vale a dire che la logica, nonostante gli sforzi di sistematizzazione di Gentile, non riesce a costituirsi come la totalità, l’orizzonte di tutto ciò che è. Una rilettura di Gentile, quella che si offre, che attualizza sempre di nuovo Gentile stesso, secondo il dettame del pensiero pensante: e lo fa riscoprendone le aporetiche più profonde. In ciò omaggia quanto di più vero l’attualismo costudisce dentro di sé. Ogni verbo e parola, ogni giudizio, ogni sistema, proprio in quanto fissato in una forma, è sempre uno sguardo, finito e perfettibile, narrante l’incatturabilità dell’atto del pensare, che è tutto in ogni pensato, pur non esaurendosi in nessuno. Si può concludere, allora, che l’attualismo gentiliano è autenticamente se stesso, proprio in quanto, nel dialogo che gli interpreti intessono con esso, si rivela essere sempre oltre se stesso.
Umano post umano. Immagini dalla fine della storia
Antonio Lucci
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2016
pagine: 202
Da più di un decennio il concetto di "postumano" è entrato, a pieno titolo, nel vocabolario tanto della cultura filosofica quanto dell'immaginario popolare. Dal Cyborg Manifesto di Donna Haraway ai replicanti di Blade Runner, passando per le narrazioni post-apocalittiche della cinematografia contemporanea, il postumano indica uno scarto lieve ma decisivo, tramite cui l'umano viene, al contempo, mantenuto e superato. La galleria di "immagini", qui offerta, esula da un'analisi meramente concettuale del termine per esibire, attraverso narrazioni, temi e discipline eterogenee, la posizione di scarto che le parole postumano e post-storia individuano. Dalle visioni mistiche di Philip K. Dick alla fine della storia di Alexander Kojève, dalle distopie romanzesche di Michel Houellebecq e H. P. Lovecraft al guardiano del godimento Sven Marquardt, i ritratti presentati si situano tutti nello spazio aperto di quel "post" che unisce e divide due volti speculari, ma irriducibili, dello stesso "umano".
Il rovescio del performativo. Studio sulla fenomenologia di Heidegger
Lucilla Guidi
Libro: Copertina rigida
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2016
pagine: 452
"Due gli aspetti, o momenti, di questo lavoro: l'uno 'storico-critico', fondamentale per comprendere, con la formazione, l'esito della filosofia di Heidegger; l'altro, 'teoretico', concernente il passaggio dal 'contenuto' del pensiero e del linguaggio alla loro 'pratica'. Un mutamento radicale che riporta la filosofia alla sua dimensione originaria: l'esistenza, fuori della tradizionale partizione 'vita-riflessione', 'io-mondo', 'soggetto-oggetto'. I due aspetti, o momenti, di questo studio si richiamano a vicenda, per cui se l'intento propriamente teoretico - il concetto di 'performatività negativa' regge l'intera ricostruzione storica, questa a sua volta costituisce il terreno su cui quella concezione poggia, avendo avuto in quel pensiero la sua prima origine." (dalla prefazione di V. Vitiello)
Vedere «da cento occhi». Nietzsche e la relazione
Nicola Comerci
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2016
pagine: 450
Nietzsche impone alla filosofia un pensiero della relazione che pensa la relazione oggettiva senza cessare di esserne a favore della sostanza, né sorgendo in opposizione dialettica ad essa. Un pensiero della relazione consapevole che è soltanto attraverso "un" pensiero della relazione che la relazione può essere pensata, ma che rifugge tuttavia la tentazione di porsi come "il" pensiero della relazione che si pensa mediante "un" pensiero della relazione. Un pensiero che riconosce così l'impossibilità di porsi come nient'altro che "un" pensiero della relazione, e quindi un pensiero finito che, assumendola, tenta comunque di distanziarsi da tale finitudine, pur permanendo in essa. Quasi un pensiero interno ed esterno a se stesso, poiché nel pensare, e tramite il pensare, prende atto che sta pensando e mette in questione gli strumenti a cui ricorre per pensare. Ciò rinvia alla necessità per la filosofia di vedere "da cento occhi", secondo una traiettoria che dal mondo inorganico e organico raggiunge la socialità umana, in cui la relazione si apre alla sfera della politica. In vista di una democrazia che Nietzsche intende come "qualcosa di futuro", in chiave inclusiva e non escludente.
Verità dell'Europa
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2016
pagine: 320
Spaziando tra filosofia, teologia, estetica e politica, gli scritti raccolti in questo libro si misurano con un compito tanto arduo quanto necessario: quello di comprendere, una volta di più, quali e quanti saperi concorrano nella composizione dell'immagine di Europa e della sua sfuggente verità. "A guidare l'articolazione di questi pensieri - che solo in maniera semplificata potremmo ricondurre ad un problema di definizione - è l'idea che quello di Europa sia una sorta di concetto strutturalmente incompiuto, che Europa sia insomma sempre un processo ed un cammino verso la sua stessa verità, piuttosto che il nome con cui sia stata fissata una identità ferma e irrevocabile".
Phàsis. European journal of philosophy. Ediz. italiana e inglese. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2016
pagine: 210
Il pensiero. Rivista di filosofia. Volume Vol. 53
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2016
pagine: 190
Lo scambio di figura. Tre studi sulla somiglianza e sulla differenza
Rosaria Caldarone
Libro: Libro rilegato
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2016
pagine: 152
Lo scambio di figura (metabalèin to schèma), che compare in un passo poco studiato dell'Alcibiade Maggiore, scioglie la fissità dello schema che regola la relazione fra maestro e allievo, fra amante e amato. Allude al diventare maestro e amante (erastès) da parte dell'allievo amato mentre l'amante si trasforma in allievo e amato (eròmenos). Questo mutamento profondo nella dinamica di una relazione erotica rigidamente legata ai ruoli, come appare quella platonica, libera secondo l'autrice un modello di differenza non più regolato sulla contrarietà e sull'opposizione, in cui si annida la gerarchia e il dominio, ma sulla somiglianza. La differenza di coloro che si somigliano fino a scambiarsi la figura sembra venire incontro in modo dirimente alla richiesta di "un'altra differenza sessuale" lanciata da Derrida negli anni '80 e oggi in parte condivisa all'interno del dibattito sul "genere". Progettati in base a un disegno comune, i "tre studi", che da Platone, attraverso Derrida, ritornano al pensiero greco e ad Aristotele, ripercorrono l'eredità concettuale della teoria platonica dell'amore, mostrandocene un altro volto, più segretamente sovversivo e ricco di provocazioni teoriche.
L'etica della cenere. Tre variazioni su Jacques Derrida
Bruno Moroncini
Libro: Copertina rigida
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2016
pagine: 130
"Cenere è il nome della verità, di quel che resta della verità, del fatto che la verità è sempre nulla più di un resto. Che cos'è la verità se non il fuoco che brucia, ciò che lascia il marchio, l'olocausto impossibile di cui attraverso il resto della cenere facciamo costantemente il lutto? Che cos'è cenere se non il nome della sopravvivenza di una verità morta, bruciata, differita, mai stata presente. E tuttavia sempre pronta a riaccendersi sia per bruciare gli assassini che per riscaldare i cuori? Ma Cenere era anche altro: era il resto e la sopravvivenza della verità di Auschwitz, resto e testimonianza muta dei corpi bruciati dei gasati; di cui, non lo si dimentichi, non doveva restar nulla, nessuna prova, nessuna testimonianza dello sterminio. Di questo nulla resta solo la cenere, un resto che non resta, che si disperde; un resto vulnerabile, facilmente manipolabile, di cui in ogni momento si può smentire e revocare in dubbio la testimonianza, attaccando la sua credibilità e la sua autenticità.

