L'Erudita

La fantasia dell'infanzia, la presenza semidivina degli adulti, l'amore e la sua promessa di sconfiggere per sempre la solitudine, la capacità delle speranze di trasformare il futuro in realtà: questa raccolta di racconti è la cronaca delle loro sconfitte. Perché se da un lato c'è la vita che vorremmo vivere, dall'altra c'è, inesorabile, la vita com'è. Ci si può ripetere, come un mantra, che se anche fuori fa freddo noi siamo i re della neve, oppure si può pregare. Intanto fuori la neve continua a cadere. Angelo Filograsso ci confessa la verità fredda delle cose, senza addolcirla, con uno stile che scava nelle e tra le parole, isolandole come piccole sculture di ghiaccio, trasparenti, dove il lettore, a suo rischio e pericolo, si può specchiare.

Sembrerà sorprendente ma anche oggi si può scrivere un diario; anche se dal display di un telefonino. scrivere sull'applicazione di un cellulare è comodo, basta sfilarlo dalla tasca dei jeans; e poi, a lezione, si può nascondere dietro un libro o a un astuccio e, se si rischia di venire scoperti, passarlo veloci al compagno di banco. se poi questo è anche il vostro migliore amico allora anche i vostri segreti rimarranno al sicuro. Certo, bisogna essere fortunati ad avere un amico così, pronto a sacrificarsi nei momenti più difficili. È per questo che Miriam decide di difendere Aurora dai bulli della scuola, scoprendosi più forte e coraggiosa di quanto pensava e rivelando agli altri e a se stessa una seconda pelle, più autentica, più antica. Alessia Patacconi ci parla in prima persona della piaga del cyberbullismo, un problema attualissimo nella scuola primaria e secondaria italiana, immedesimandosi nei desideri e nelle paure degli adolescenti di oggi e nella loro sintassi asciutta e nervosa.

Sei nomi di donna per sei universi declinati al femminile quelli scelti e raccontati dall'autrice in una raccolta che alla marchiatura a fuoco di femmina predilige il ruolo di donna. Figlie di un'epoca in cui il principe azzurro è un dettaglio trascurabile e nelle favole la regina sale sul trono senza sposarsi, le donne che animano questi racconti sono degne figlie di Eva, capaci di amare, rinunciare e combattere. immerse in un mondo che ancora le penalizza e le mette costantemente alla prova, sognano di liberarsi dai lacci di ogni costrizione, pensatrici, viaggiatrici selvagge, visionarie dispettose. Variopinto mandala di vite e sensazioni, Simona Teodori esplora il femminile nell'accezione più completa e affascinante del termine, il femminile fatto di sogno, forza, rinascita e nuove consapevolezze.

Storie dai tanti sapori per accontentare il palato di ogni lettore. un padre di famiglia alle prese con un tradimento, un Don Giovanni fuori dal comune, una bimba vittima dentro la sua stessa casa. Protagonisti diversi per dieci brevi racconti dal finale inaspettato, in grado di regalare sorrisi e lacrime, in altre parole emozioni. Assaggi di vita che sono per lo più storie di sconfitte, personali e di coppia, di individui fragili che soccombono, incapaci di sottrarsi ai vizi e che per tutto ciò pagano un prezzo molto alto. L'avere comporta la sconfitta dell'essere. con uno stile fluido e accattivante Luana Troncanetti ha dato vita a una sorta di food finger: un libro che si legge velocemente, mentre si è in metropolitana o in coda dal dottore, narrandoci piccole porzioni di vita da assaporare in pochi minuti.

Una giovane donna, bellissima e ancestrale, appare una mattina sugli scogli di Amalfi. Sarà Tristan a trovarla, completamente nuda, scorgendola dalla finestra della sua villa. Da quel momento la vita del ragazzo, fino ad allora rallentata da un trauma del passato, si costella di un susseguirsi di eventi inspiegabili. Fin da subito la misteriosa ospite rivela i sinistri connotati di una creatura anomala, imperscrutabile, a tratti agghiacciante. Tristan sarà trascinato in un vortice di emozioni contrastanti: paura, desiderio, incertezza. E amore. Un amore che si consumerà in soli tre giorni, fino a quando il mare verrà a riprendersela. Inconsapevole fino alla fine della vera natura della ragazza senza passato né identità, il giovane ha pensato di darle un nome: Aurora. Tristan capirà per ultimo. Perché sarà Theodore, il suo migliore amico, a conoscere e custodire il segreto della sua breve esistenza. Un terrificante e inevitabile altro, al quale il mondo dovrà rispondere. L'avvertimento di Aurora. Benedict scrive un romanzo commovente, una storia di amore e di amicizia, ma soprattutto una storia di vita.

Un libro di menzogne, un monaco loquace, una testa di elefante, un giallo a tempo di rap, una prigione di vetro, un appuntamento con la morte: un barista in cerca di risposte ripercorre la propria vita attraverso le surreali vicende di personaggi eccentrici, rievocando sogni e ricordi. Il protagonista scopre con la propria immaginazione una serie di mondi improbabili, abbozzati mentre crolla il soffitto del locale. Compiendo un viaggio metaforico, il barista annoiato recupera il proprio spazio esistenziale, perdendo così l'immagine di uomo qualunque che lo caratterizzava. I racconti di Federico Manicardi delineano un panorama bizzarro, costantemente in bilico fra finzione e realtà, all'interno del quale il protagonista riesce a trovare un senso alla propria storia individuale.

Jacques è un uomo vecchio, così vecchio che non ha un volto. Per via del suo passo claudicante in paese tutti lo conoscono, quasi una lancetta che scandisce il ritmo di un tempo lento, in cui i contorni delle cose e delle persone si confondono e, nel passaggio dal presente della cronaca alla memoria, sfumano fino a svanire. Quando Jacques si innamora scrive qualcosa su un foglio, un gesto, un nome, un suono, poi piega più volte il cartiglio e lo infila nella scarpa della gamba più corta. Si innamora spesso il vecchio Jacques, ogni volta che incrocia qualcosa abbastanza bella da non poter essere dimenticata, eppure, foglio dopo foglio, la differenza tra le due gambe non diminuisce. Chissà, forse perché la distanza che separa le cose dal loro oblio non può essere cancellata. Ma è meglio cominciare dall'inizio, quando il dottor Jacques, una sera, lasciò la sua ventiquattrore ai piedi di un manichino.

Simbolo evidente e naturale della perplessità, il labirinto per Borges era un edificio creato col solo scopo di confondere gli uomini. Sotto il nume tutelare dello scrittore argentino, in una tiepida primavera ha inizio il rapporto fra Anna e Lucio. È il legame proibito per eccellenza: lui il professore di letteratura sudamericana, lei la diligente studentessa. La loro storia ha lo stesso andamento sincopato di chi vaga alla ricerca dell'uscita dal labirinto: momenti di sospensione si alternano a stati di agitazione interiore, nell'incapacità di trovare una soluzione. Francesca Fiorletta mostra come brevi attimi di vita si trasformino in ricordi cristallizzati attraverso il filtro della memoria. L'autrice accompagna il lettore verso un finale aperto e inaspettato, di fronte al quale verrà persino da chiedersi se lo stesso Borges sia mai esistito.

C'è una coppia che scompare, Adelaide e Gianni Carone; il figlio Enrico, preoccupato per questa improvvisa sparizione. C'è in suo aiuto il carabiniere Anna De Vito, uno dei protagonisti di questo romanzo che, per gli strani casi narrati, si ritrova ad indagare nella clinica L'Angelo, la struttura in cui lavorano i Carone. Ci sono poi, in ordine sparso, la voglia di verità, il miagolio di un gatto nero, lamento disteso sul presente e saggio monito per il futuro, un'omertà brumosa e Luisa Piacentini, profilo fittizio creato ad hoc per indagare con lucida incoscienza la densità del buio dentro la tana del lupo. E c'è un passato che ritorna, inatteso.

Estate 2010, Lorenzo, giovane magistrato siciliano, è vittima di un’intimidazione a bordo della sua barca sul litorale romano: due uomini su un motoscafo rischiano di far cadere il magistrato in mare; uno di loro ha dei lunghi baffi, un altro un evidente orecchino a forma di stella. È un avvertimento mafioso per le numerose indagini che Lorenzo sta conducendo a Roma? Forse, ma qualcosa non torna. A dissipare ogni dubbio è Isabel, affascinante ragazza dall’accento spagnolo. Porta con sé un misterioso ciondolo, e un vecchio diario, anzi, un quaderno di appunti. Sono interviste e documenti scottanti raccolti da Martin, vecchio amico d’infanzia di Lorenzo, giornalista italo-cileno morto in circostanze sospette negli ultimi anni della dittatura di Pinochet. Collegata a Martin è anche la scomparsa prematura di sua sorella, Ambra. Lorenzo decide allora di partire per il Cile alla ricerca della verità, sulle orme delle parole di Martin. Nella Vulcano, in un viaggio tra paesaggi dalle straordinarie e variegate bellezze in cui il passato si intreccia al presente, ci racconta una storia d’amore (fraterno, amicale, passionale) all’interno di una Storia più ampia: la tragedia cilena dal golpe di Pinochet del 1973 e la sue dimissioni da Presidente nel 1990.

Fantasmi e leggende, capi di un filo che unisce donne di ieri e di oggi attraverso un destino segnato dall’eterna immobilità dell’entroterra calabrese. Cettina e Tilde, due donne legate indissolubilmente alle loro radici, appartengono a mondi distanti che, tuttavia, riescono a incontrarsi e a non perdersi nel tempo. La leggendaria Cosma, affascinante contadina vissuta agli albori del Novecento, non sembra voler abbandonare le strade di Sovara e tantomeno le menti dei suoi abitanti, diventando protagonista dei loro racconti. Irrompe violenta insieme alla tempesta diffondendo paure e angosce incontrollabili, unite al desiderio di dimenticare un’assenza così presente. Incerta fra l’incubo e la realtà, Cettina non smetterà di cercare il volto che, fin da bambina, l’accompagnava impavida, così da dirimere i nodi del passato e svelare gli inganni e le menzogne dell’infanzia.

Lui, chiamiamolo Orlando, s’innamora di lei, chiamiamola Angelica. Il guerriero Orlando è un ragazzo quasi trentenne e il suo campo di battaglia è la dura Catania dei quartieri popolari negli anni Duemila. Condannato ad avere un animo estremamente sensibile in un contesto in cui la sensibilità è debolezza, il paladino combatte contro la mancata comprensione dei messaggi del suo inconscio, che lo tortura con violenti attacchi di panico. La bella Angelica si fa inseguire: ambigua e contraddittoria porta Orlando a oltrepassare i suoi stessi limiti. Sabrina Longo ci racconta, fondendo il dialetto catanese a elementi classici, la moderna epopea di un eroe quotidiano che prova a cercare il suo posto nel mondo. Un romanzo dissacrante che ci ricorda quanto la vita possa essere dura, soprattutto per chi, come il protagonista, ha paura di affrontarla.