Manzoni Editore
La melodia di Dio
Flavio Villa
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2021
pagine: 75
Gerard Manley Hopkins (1844–1889), gesuita e poeta, virtualmente sconosciuto in vita, verrà riscoperto solo nel ventesimo secolo ed è oggi annoverato fra i più affascinanti ed originali poeti inglesi. Questo volume esplora alcuni aspetti delle sonorità della poesia di Hopkins e la loro funzionalità alla visione religiosa dell’autore.
Il Calamo di Euterpe. Letteratura e musica in Italia tra Otto e Novecento
Giovanni Pasqualino
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2021
pagine: 290
È un cappello a tre punte, questa raccolta di saggi: la musica, la letteratura, la Sicilia. Da tempo la poesia per musica è oggetto di un settore della musicologia, e in tal senso Pasqualino ha fatto scelte precise: narratori, librettisti, critici, musicisti, scrittori nell’accezione più ampia dal romanziere al poeta. I personaggi sono spesso noti, da Boito e Verga a Montale e Vigolo via Pirandello, ma raramente sono altrettanto noti sotto il profilo dell’interesse e della competenza musicale. Delle figure affrontate l’autore ha abbondato in citazioni, da stralci di prosa a passi in versi. Dunque, scrittori e la musica: chi la amava, chi la conosceva quasi per sentito dire, chi ne aveva un’idea intelligente o chi la avvicinava per sfruttarla o per lavorarvi sopra; anche chi la praticava da musicista, dilettante o professionista. Musicista era Bruno Barilli, penna sopraffina e uomo difficile, e proprio musicista non fu Eugenio Montale, che però, studiando canto da giovane, poteva diventarlo (baritono!!). Di alcune «sciocchezze» aveva gran paura Massimo Bontempelli: dell’armonia e del contrappunto, mentre Vitaliano Brancati esagerava un po’, ma non aveva mica tutti i torti: la musica è cosa sensuale, corporale, viscerale, che ti conquista nel basso ma forse ti lascia indifferente nell’alto. Federico De Roberto dava fiducia solo al poema sinfonico, a una musica polistrumentale che non vuole fornicare con la vile parola, mentre il povero Giuseppe Vannicola, marchigiano vissuto fra Otto e Novecento che passava dall’archetto alla penna, la musica la voleva assoluta da tutto, diversa dalle altre arti e a tutte superiore. È questo un volume colmo di curiosità da scoprire. Bastava andarle a cercare, e con la sua buona volontà e ottima cultura Giovanni Pasqualino si è messo in moto.
La ballata. Storia di una forma letteraria e musicale
Federico Volpe
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2021
pagine: 200
Che cosa possono avere in comune Guido Cavalcanti e Robin Hood? Che cosa può assimilare la poesia araba a quella tosco-umbra? E come si può cominciare un racconto con Omero e finirlo con Fabrizio De Andrè? Ricostruire una storia della ballata, come forma letteraria e musicale, permette di dare delle risposte a queste strane domande e rappresenta lo scopo di questo libro. In un viaggio senza frontiere nel tempo e nello spazio, dall’età antica al Novecento, dalla penisola iberica al mar Baltico, l’autore ripercorre le principali tappe dell’evoluzione della ballata, presentandone i vari protagonisti, riportando alcuni testi significativi tratti da diverse letterature e proponendo un approfondimento particolare sulle ballate per pianoforte di Chopin. Il volume offre una sintesi e una veduta d’insieme degli studi che, nel corso dei decenni, sono stati condotti sul genere della ballata e vuole portare il lettore a delle riflessioni sulle radici comuni delle culture europee e sul carattere “interdipendente” ed “internazionale” che possono talvolta assumere le ricerche letterarie e musicologiche e, in generale, storiche e artistiche. In allegato CD con le 4 ballate di Chopin nelle interpretazioni di Samson François e Claudio Arrau.
Racconti: Una visita a Beethoven-La fine di un musicista a Parigi-Una serata felice
W. Richard Wagner
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2021
pagine: 72
Al di là della sua ponderosa produzione operistica, non si può che restare stupiti dalla vastità dei lavori letterari a cui Richard Wagner (1813–1883) si dedicò nel corso della sua carriera. Le grandi opere teoriche quali Das Kunstwerk der Zukunft o Oper und Drama costituiscono indubbiamente l'anima centrale della sua arte creatrice in veste di scrittore, ma non va dimenticato che buona parte del suo esercizio letterario ebbe come esito brevi saggi e novelle. Si è scelto dunque di proporre quattro articoli redatti sotto esplicita richiesta della Gazette Musicale de Paris. Si tratta delle tre novelle, Una visita a Beethoven (1840), La fine di un musicista a Parigi e Una serata felice (1841), con l'aggiunta del breve saggio L'Artista e il pubblico; testi che ci svelano, attraverso l'espediente di un alter ego, tutte le frustrazioni di un giovane compositore alla ricerca del successo, e i pericoli nei quali ogni artista è destinato a scontrarsi.
L'Elmo di Lohengrin. Wagner in Italia (1852-1883). Documenti e testimonianze
Mario Panizzardi
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2020
pagine: 350
Il nome di Mario Panizzardi appare citato nei lavori di molti studiosi della vita e delle opere di Wagner. Giornalista pubblicista, dedicò numerosi articoli al Maestro e ne scrisse una biografia in lingua italiana. Il suo Wagner in Italia si divide in due parti: la prima rivolta alle note biografiche e la seconda alle «pagine di storia musicale». In questo lavoro abbiamo deciso di riproporre il primo dei due studi, datato 1914 e dedicato alle notizie di stampo biografico, tratte non solo dall'autobiografia del Maestro, ma anche dalle testimonianze che l'autore raccoglie dai personaggi che ebbero a che fare con Wagner durante i suoi soggiorni in Italia. Ciò che risulta non sono solo le manifestazioni più celebri del suo lato di artista, ma anche gli aspetti della sua vita privata nel rapporto con famigliari e amici, che il Maestro non disdegnava di ravvisare anche in pasticceri e gondolieri, evitando scrupolosamente i pianisti. A tratti si profila una dolcezza nell'uomo che non è solita associare all'immagine del Maestro, mentre se ne ritrova tutta la rigorosità negli scritti da lui dedicati ai colleghi compositori italiani. Un volume, questo, che si pone lo scopo di avvicinare il lettore all'esperienza di Wagner nel Bel Paese, attraverso una serie di punti di vista complementari: dalla pura biografia alle testimonianze, dalle lettere agli scritti, dalle recensioni alla raccolta delle rappresentazioni complete delle sue opere; una materia tanto complessa che non sarebbero sufficienti migliaia di pagine per poterla esaurire, ma che qui trova un equilibrio puntuale per chi voglia indagare, tra racconti e fonti, la vita di un uomo che, nonostante siano trascorsi oltre cent'anni dalla sua morte, ancora riesce a dividere il pubblico tra wagneriani e antiwagneriani. Con una nota di Guido Salvetti.
Dante. Vita nova. Versione integrale in italiano corrente
Dante Alighieri
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2020
pagine: 60
Da sette secoli il libello della Vita nova (o Vita Nuova) risulta essere, con un gruppo di Rime, l'opera prima di Dante Alighieri. Reso pubblico attorno alla metà degli anni Novanta del Duecento, questo lavoro, via di mezzo tra poesia e prosa, fu, ai tempi, considerato un esperimento letterario estremamente audace. Racconta il delirio sentimentale di un adolescente per la figura stilizzata di una giovanissima donna, sua coetanea, che incontra dapprima a nove anni, poi, in base alle fascinazioni numeriche che determinano tutta la struttura dell'opera, nove anni dopo, a diciotto. La lingua originale in cui Dante scrisse il libello è il volgare «illustre» del tardo XIII secolo, oggi difficilmente comprensibile soprattutto in prima lettura. Questa rigorosa parafrasi, tanto dei brani in prosa quanto di quelli in poesia, riproduce con la più assoluta fedeltà il testo originale in un italiano corrente.
Il Napoleone del III Reich
Raymond Cartier
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2020
pagine: 350
Tra gli infiniti studi di carattere vario dedicati a Hitler (storici, psicologici, biografici, persino esoterici) “Il Napoleone del terzo Reich” si segnala per una caratteristica unica: non tratta la complessa personalità del dittatore nazista col metro tipico degli storici anglosassoni, ovvero imputando a una follia insanabile ogni atto e ogni decisione di Hitler. Al contrario, Cartier (che si fonda sulle dichiarazioni “private” raccolte al processo di Norimberga) delinea l’immagine di Adolf Hitler per quella che realmente fu: ossia quella di un lucido, spietato e assolutamente autonomo tecnocrate della guerra, di un capo militare che, nella prima parte del conflitto, ebbe idee tanto geniali da conquistare l’Europa occidentale in pochi mesi, impresa mai riuscita a nessuno, e al quale l’intera casta militare degli junker prussiani obbedì ciecamente dal primo all’ultimo giorno di guerra. Uno studio controcorrente ancora oggi, poco diffuso nel nostro paese. Cartier era un democratico conservatore che visse l’occupazione nazista della Francia in prima persona, conobbe personalità di rilievo del Terzo Reich e affrontò la complessa e terribile storia di Hitler e del Nazionalsocialismo germanico con gli strumenti dello studioso indipendente, evidenziando un lato della storia della conquista del potere da parte tedesca: uno studio che ancora oggi fa scuola.
Beethoven intimo
Alfredo Casella
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2020
pagine: 350
Giunti alle soglie del 250esimo anno dalla nascita di Ludwig van Beethoven, ben poco resta da aggiungere alla smisurata bibliografia che ne ha tracciato la vita e le opere: dagli studi del con-temporaneo Ludwig Nohl a quelli di Romain Rolland e del più recente Piero Buscaroli, passando attraverso i cataloghi tematici di un Breurs, di un Biamonti e di un Poggi e Vallora, ai quaderni di conversazione e infine alle lettere. È in questo terreno fertile che nel 1945 (anno della prima edizione) affonda le radici lo studio di Alfredo Casella, compositore tra i massimi del Novecento italiano, di formazione cosmopolita, e studioso al limite della venerazione del genio di Bonn, basti pensare alla sua revisione delle 32 Sonate per pianoforte del 1919. Tuttavia, colui che in questa raccolta si avvicina al suo autore, non è il compositore bensì l’Uomo Casella, calato, forse, in una sorta di mimesi drammatica attraverso le sofferenze patite da entrambi. Appare chiaro dalla scelta delle lettere proposte, il cui scopo è spiegato dallo stesso Casella nella sua prefazione. In parallelo, egli si affida alla corrispondenza per illuminare l’intimità non tanto del compositore ma piuttosto dell’Uomo Beethoven, scavando nelle difficoltà del quotidiano, nelle miserie esistenziali, nelle angosce, nei rapporti mai ben equilibrati con amici, autorità e il nipote Karl. Uomo burbero, si è detto, taciturno e solo. Costretto ad esserlo, replica Beethoven. Creatore tra i più sublimi nella storia della musica, se ne ritrovano grandezze e tormenti in questa agile raccolta di lettere che, benché parziale, ci restituisce un’immagine completa dell’animo beethoveniano.
Roma nazista. Le «brutali amicizie» nelle memorie di un testimone e protagonista
Eugen Dollmann
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2019
pagine: 572
In Italia, quella che per oltre quarant’anni è stata la glaciazione resistenziale-comunista ha condizionato l’editoria italiana in maniera intimidatoria, e di conseguenza le testimonianze che non fossero di origine partigiana o legate all’allora PCI, subirono un destino purgatoriale che le confinò sbrigativamente nel revanscismo fascista. Tra le varie pubblicazioni che si susseguirono quasi alla macchia per oltre vent’anni dalla fine della guerra, ci sono le memorie di un colonnello delle SS di stanza a Roma tra il 1937 e il 1943, Eugen Dollmann, interprete di Himmler e di Hitler, raffinato umanista, scrittore e intenditore d’arte e storia. Arruolato per meriti linguistici nelle SS, Dollmann traversò “dall’interno” i momenti fatali che si susseguirono tra la conferenza di Monaco e il crollo della RSI partecipando a eventi di portata storica, come la firma della resa tedesca agli alleati, da lui stesso sollecitata al generale Wolff. Sono innumerevoli i personaggi e i fatti che fanno parte di questa sagra insieme grottesca e spaventosa che fu l’Italia dell’intervento e della disfatta. Vi passano tutti i protagonisti che associamo a fascismo, nazismo e guerra civile: da Hitler a Mussolini, da Heydrich a Bocchini, da Himmler a Kappler, da Ciano a Kesselring: tutti conosciuti, frequentati e addirittura, talvolta, “manipolati” da quello che sulla carta era solo un ibrido tedesco conosciuto come interprete, ma che in realtà si rivela un autentico protagonista della nostra storia recente.
Donizetti: la figura, la musica, la scena
Piero Mioli
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2019
pagine: 540
Doveva essere un bel tipo, Gaetano Donizetti. Non visse molto, compose moltissimo: sfornò una settantina di opere, dalle prime convenzionali a quelle della maturità feconde di dramma, di musica, di sentimento. Qualche insuccesso e molti successi cadenzarono la carriera, successiva a quella di Rossini, precedente di quella di Verdi, contemporanea a quella di Bellini, Mercadante e Pacini. Generosissimo, scrisse anche pezzi sacri, romanze da salotto, quartetti da camera, ma fu con il melodramma che riuscì a emergere ed è con parecchie opere che resiste in repertorio. C’è molto materiale, e c’è un libro desideroso di orientare, servire, accompagnare. Come fu che l’Anna Bolena del 1830 rubò il maestro al solito mestiere e lo regalò alla grande arte del teatro in musica? Perché il Poliuto fu composto nel 1838 e messo in scena solo postumo? Perché una romanza come «Una furtiva lagrima» fa parte di un’opera comica? E dove e con chi aveva studiato? quanto durò il matrimonio con Virginia? quando cominciò la malattia che lo portò alla tomba? Senza gravare il discorso di citazioni, il libro cerca di rispondere alle domande. Se poi si cerca la trama di un’opera, si va a nozze: si racconta tutto il libretto ed elenca sinfonie e arie di tutti i soprani, tenori e baritoni. A proposito, i cantanti compaiono negli ultimi capitoli: la Lucia della Callas, l’Elisir di Pavarotti, la Lucrezia della Caballé, il Pasquale di Dara sono qui che aspettano di essere ricordati.
Schubert. 600 Lieder. Testo tedesco a fronte
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2019
pagine: 600
La liederistica schubertiana rientra in quel contesto culturale che non solo costituisce un banco di prova per cantanti e pianisti da quasi 200 anni, ma rappresenta anche una vera e propria antologia poetica di produzione sette-ottocentesca. I tedeschi ne hanno fatto un monumento della loro cultura e la musicologia ne fa uno dei capisaldi dei suoi studi. Definire tuttavia questo volume "solo" uno strumento per gli amanti delle Romanze per voce e pianoforte è alquanto limitativo. Trattasi anche e soprattutto di una raccolta organica di poesia tedesca ed europea di alcuni tra i maggiori autori: Goethe, Shiller, Schlecta, Schober, ma anche, e soprattutto forse, di nomi meno noti come Pichler, Collin, Reissig. E poi ancora Eschilo, Anacreonte; e Metastasio, Goldoni, Petrarca che contribuiscono, nella loro originale versione italiana, a costituire il corpus dei 600 Lieder, qui integralmente proposto, con testo originale a fronte, nella curatela di uno dei nostri più riconosciuti traduttori e studiosi di poesia tedesca: Olimpio Cescatti.
Il Messia sacrificale. Trasfigurazione di un irredentista in Dio
Alessandro Nava
Libro: Libro in brossura
editore: Manzoni Editore
anno edizione: 2019
pagine: 406
Chi venne giustiziato dai Romani per lesa maestà, a Gerusalemme, tra il 19 e il 36 d.C.: un qualunque rabbi apocalittico o un irredentista dei Ḳanna’im? Da 1.800 anni la Chiesa afferma che ad essere mandato a morte tramite crocefissione fu Yehoshu’a masiah, il Messia cristiano Figlio di Dio. Ma il mondo ebraico non riconobbe mai come tale l’Yehoshu’a della Chiesa. Per quale ragione, dunque, nelle opere di Giuseppe Flavio sono stati contraffatti i libri che raccontavano ciò che realmente accadde a Gerusalemme tra il 18 e il 36? Perché la Chiesa ha cancellato il nome di Yehochanan tra i figli di Miryam, che persino un antico codice degli autori di Mattityahu citava? Quali erano le rivendicazioni di Yehudah di Gamla, detto il Galileo, e dei suoi cinque figli (che incredibilmente hanno gli stessi nomi dei fratelli di Yehoshu’a)? A queste e a tante altre domande si cerca di dare una risposta in questo studio, basato quasi esclusivamente su ciò che sopravvive delle cronache non cristiane, che ricostruisce un profilo verosimile di ciò che accadde in Giudea tra l’anno zero e la fine della seconda guerra giudaica nel 135 d. C., e mette in evidenza la figura di un attivista dei Ḳanna’im che, con ogni probabilità, costituisce il personaggio al quale una tradizione secolare si è rifatta per costruire quell’involucro teologico che è entrato nel mito occidentale col nome di Yehoshu’a di Natzrat.