Osanna Edizioni
Fisica moderna in «Civiltà delle macchine» di Leonardo Sinisgalli
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 708
Questa corposa antologia (ben 704 pagine), raccoglie gli articoli dedicati alla Fisica moderna all’interno delle pagine della rivista che Leonardo Sinisgalli fondò e diresse dal 1953 per conto della Finmeccanica, a testimonianza del grande amore che il poeta ingegnere aveva nutrito per questa disciplina, un rapporto risalente ai suoi anni di formazione universitaria e al suo legame con il gruppo di fisici passati alla storia come “i ragazzi di via Panisperna”.
Torre di Satriano II. La residenza ad abside abitato e società in età arcaica
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 536
Il volume presenta un caso di studio particolarmente significativo per la conoscenza del mondo italico dell'età del Ferro. Si tratta dell'insediamento di Torre di Satriano, un sito chiave della c.d. area "nord-lucana", dove grazie alle più recenti ricerche della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera è possibile ricostruire assetti sociali, manifestazioni del potere e relazioni interculturali vigenti nella comunità di età arcaica. La vicenda insediativa racconta qui il modo di vivere di genti stanziate nel montuoso entroterra appenninico, le articolazioni sociali e la dimensione economica di una comunità montana, lontana dai grandi centri urbani gravitanti sulle coste tirreniche e ioniche. Il nostro caso permette così di portare alla ribalta la non-città degli Italici, uno spazio dinamico e aperto verso l'esterno, che conoscerà a più riprese fenomeni tipici delle comunità urbane, a partire da importanti forme di manifestazione di lusso e "consumption", in connessione con gli spazi del potere, ma senza trasformarsi mai in centro urbano. In questa non-città degli Italici, dove la società è rigidamente basata sul rango degli individui, nessuna evidente cesura distingue gli spazi della vita quotidiana dalle tombe e le aree per il culto, come invece nelle città della costa. Nessun santuario attirava l'attenzione per monumentalità o raffinate decorazioni: il culto non aveva luogo in uno spazio separato, bensì nelle stesse abitazioni, almeno in quelle appannaggio dei personaggi al vertice della comunità. In ogni nucleo abitativo tra le dimore modeste ne eccelleva una per dimensioni, pianta e tecnica costruttiva. L'abitazione che si distingueva su tutte le altre era quella del capo di tutto l'insediamento, posta nel segmento che ospitava il gruppo/tribù che assurgeva al potere generazione dopo generazione. Nel volume si presenta la residenza ad abside di un personaggio al potere tra VII e prima metà del VI sec. a.C., la sua architettura, il ricchissimo arredo interno. L'edizione complessiva dei materiali permette per la prima volta di comprendere il modus vivendi delle élites al potere delle comunità italiche di Italia meridionale. L'archeologia del mondo italico è stata fino ad anni recenti essenzialmente 'archeologia funeraria'e. Consapevoli di questa lacuna documentaria, a Torre di Satriano la ricerca ha avuto come obbiettivo la conoscenza approfondita dell'abitato, delle sue articolazioni sociali, dei fenomeni di mobilità e contatto con altre genti e spazi geografici.
Il monastero femminile San Benedetto di Venosa. Testi e documenti
Tonino Garzia
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 408
Questo volume sul monastero di San Benedetto di Venosa delinea la storia del monumento dalla fondazione alla demolizione e consente una riflessione sulla vita delle monache dopo il Concilio di Trento, disciplinata da severe regole basate sui voti di povertà, castità, obbedienza e perpetua clausura. Il Tridentino, è noto, è una pietra miliare nella storia del monachesimo occidentale in quanto, pur non introducendo la clausura, già prevista da più antiche disposizioni, le attribuisce una rilevanza senza precedenti, prescrivendo alle spose di Cristo, non solo l’immacolata purezza, ma anche il divieto di ogni rapporto sociale con l’esterno e con le famiglie di origine che dovevano munirsi di apposita licenza del vescovo per varcare le soglie del monastero. In tal modo la clausura, da strumento di perfezione ed elevazione spirituale, diventava espediente di controllo delle religiose con l’imposizione di ogni tipo di rinuncia, a cominciare dal proprio nome. La suora acquisiva una nuova identità sociale ma, pur sottraendosi ai gravosi problemi della vita civile, forniva un prezioso contributo alla società, preparando le giovani educande provenienti dalle famiglie benestanti a diventare buone mogli e madri. La clausura, pertanto, rappresentava la certezza di uno status, oltre che una protezione. Nel monastero di San Benedetto, come in tutto il Mezzogiorno, l’applicazione della disciplina non fu semplice; il suo impatto su abitudini secolari causò non pochi problemi alla Chiesa. Dopo le leggi oppressive degli ordini religiosi, il monastero, concesso nel 1901 al Comune di Venosa per essere adibito a scuola, è stato demolito nel 1958. Tale epilogo è emblematico delle aggressioni cui spesso è sottoposto il patrimonio culturale; nello stesso tempo costituisce stimolo per un impegno collettivo finalizzato alla sua salvaguardia. Di qui l’importanza della conoscenza del proprio passato, necessaria premessa per un atteggiamento operativo di difesa e valorizzazione dei beni culturali come espressione di elevata sensibilità morale e civile.
Orgoglio antico
Amalia Marmo
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 120
Amalia Marmo scrive un romanzo autobiografico che si presenta fatto in due grandi racconti, il primo, una memoria indelebile che ricostruisce la propria infanzia a Miglionico, città a pochi passi da Matera, il secondo è la storia di Angiolina e del suo amore per un giovane medico apparso d’un tratto sulla scena narrativa. La Marmo ha letto molto, autori come Dostojevskij, Shiller, Manzoni e autori più sentimentali, come Balzac, Hugo, la Invernizio e la narrativa d’appendice. Mentre nella prima parte c’è il bisogno di ricostruire la propria giovinezza in casa della nonna, nella seconda c’è una storia di crescita e di innamoramento che sorregge la trama. Emergono nella felice capacità descrittiva della Marmo oltre medaglioni partecipati della Basilicata del dopoguerra e di un paese amato come luogo in cui si è formata la sua anima giovanile, creature tagliate a tutto tondo, nonna Amalia, per esempio, la vera protagonista del romanzo, e della quale l’autrice porta il nome, persona fine e assennata, che sa condurre un’esistenza da signora di rango, senza porre distanze sociali tra sé e la servitù, una donna che consiglia il marito ma non prevarica mai le sue scelte e che sa amare la nipote, futura narratrice, con dedizione direi materna. In questo romanzo si rivela la capacità della Marmo, nella ricostruzione dei rapporti, dei caratteri, dei sentimenti con una passione descrittiva che ricalca la tradizione ottocentesca. Non mancano dunque nel libro gli ingredienti propri di un romanzo classico, la morte prematura di zia Paolina, la fermezza dei nonni e dei genitori, un velo di profonda religiosità che fa appello costantemente ai dettati della Bibbia e del Nuovo Testamento, le coordinate di un mondo e di un tempo ormai in via di estinzione. Un racconto dove si mette in risalto la finezza descrittiva di un’autrice che quegli anni mostra di averli vissuti con profondità di osservazione, tempi in cui il Sud si andava ricostruendo e scivolava da una stagione contadina e di miseria a un’altra di borghesia e di più evidenziato benessere.
Per amare Orazio
Rachele Zaza Padula
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 112
“… Apulo che tu voglia chiamarmi o lucano, infatti, arano i campi sopra i confini di entrambe le terre i coloni mandati a Venosa dopo che furono cacciati i Sabini – così narra antica fama – perché non irrompessero nel territorio senza trovare un Romano le genti bellicose di Puglia o di Lucania qualora muovessero a guerra…” Satire II-I. 34/39
Mozart
Paolina Leopardi
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 112
Se molto sappiamo della vita di Paolina – nota per essere la sorella di Giacomo Leopardi –, poco invece è stata studiata la sua attività di traduttrice e di scrittrice. Ma il testo Mozart, pubblicato nel 1837 come versione italiana di un non identificato testo francese, mostra invece le qualità di questa nobildonna che si dedica alla scrittura; una scrittura creativa, nascosta sotto l’etichetta di “traduzione”. Paolina infatti costruisce un testo autonomo, che non è solo una ricostruzione biografica della vita del grande musicista, ma combina insieme elementi tali da costruire un romanzo. Sorprendenti sono inoltre le analogie fra il genio Mozart e il genio di casa, il suo Giacomo: Mozart è un bambino prodigio, ha un grande talento, è di salute cagionevole, ha un rapporto controverso con il padre, manifesta avversione per il paese d’origine, soffre spesso di condizioni economiche precarie, muore a soli trentacinque anni e il suo corpo finisce in una fossa comune. Può sembrare paradossale, ma questi elementi si attagliano perfettamente alla vita e al destino del poeta. Ecco dunque che a quest’opera Paolina affida la sua personalissima immagine e ricostruzione dell’esistenza di Giacomo e dei rapporti di lui con il padre Monaldo. A cura e con un saggio introduttivo di Elisabetta Benucci.
La perfidia eleatica. Studi su Leonardo Sinisgalli
Giulia Dell'Aquila
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 256
La perfidia eleatica, il sintagma qui scelto per titolo, assembla due parole ad alto tasso di significato: perfidia è adoperata da Leonardo Sinisgalli nell'accezione meno consueta e più antica di ostinazione, pervicacia, fermezza nel sostenere le proprie idee e ragioni; eleatica fa riferimento alla scuola filosofica di Elea nella Magna Grecia. Gli Eleati nella ricerca della verità si rifacevano a parametri razionali di chiarezza e necessità, assunti anche dal poeta ingegnere. Del resto, come scrive in Lucania, gli è parso che sottigliezza e problematicità animino i luoghi della sua «dolorosa provincia»; per l'appunto, da Elea a Metaponto. Vengono ricostruiti alcuni aspetti della vicenda sinisgalliana. Nonostante l'indubbia e rilevante influenza di Ungaretti su Sinisgalli, finora non si era proceduto a un'organica e documentata ricostruzione; a questa lacuna supplisce il saggio all'argomento dedicato. Così per Sinisgalli scopritore di Lorenzo Calogero: la triste storia del poeta e medico calabrese. Nel terzo contributo, infine, si individua la rinnovata interpretazione che va dai Nuovi Campi Elisi all'Età della luna. Essa viene prospettata come una fase di trapasso dalla «superba» età giovanile alla «decrepita» vecchiaia del poeta e della sua poesia che tuttavia, nonostante le amarezze e le delusioni della maturità, ne esce irrobustita per la serrata connessione con le inquietudini e le incertezze novecentesche cui dà voce.
La maciara indaffarata. Lessico della magia lucana
Angelo Lucano Larodonta
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 156
Da “abitino” a “culla”, dalle “fatture d’a more e di morte” ai “santi guaritori”, toccando il “mal di luna” o catalizzando l’interesse su un “letto nuziale”, passando poi per “sale”, “sangue” oppure “serpe nera”: le cento e più parole che l’autore “infila come perle” in questo prontuario di magia dove le parole si fanno, ognuna, memoria”. Frammento di un universo magico al quale sovrintende, onnipresente, la maciara, l’insonne, la febbrile indaffarata epigona della stirpe delle megere di cui mater riconosciuta è Canidia: la strega che si immortala nei versi oraziani con i suoi tratti orripilanti, le corte vipere intrecciate ai capelli”, mentre sta per prodursi nel più noto e celebrato numero di stregoneria dell’antichità. Canidia, la strega che approda nella superstiziosa Roma imperiale nel momento in cui riaffiora dalla memoria di Orazio sullo sfondo dei racconti terrificanti che nelle interminabili sere dell’inverno venosino sgorgavano copiosi, per lui bambino, dalle labbra dell’amico e mèntore contadino Ofello e dell’amata nutrice Pullia, figli anch’essi di una terra, per definizione di raccontatori. Dunque, questo Maciara indaffarata è un caleidoscopio: di voci, emozioni, suoni, visioni, colori, financo odori, che raccontano, al passato, l’anima di una comunità: quella lucana, gettata dalla natura e dalla storia in un creato ostile, negato alla speranza, dove non resta che abbandonarsi all’abbraccio consolatorio e salvifico della magia.
Arquitecturas funerarias y memoria. La gestión de las necrópolis en Europa occidental (ss. X-III a.C.)
Stéphanie Adroit, Raimon Graells i Fabregat
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 428
Dipingere l'Etruria. Le riproduzioni delle pitture etrusche di Augusto Guido Gatti
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 224
Viene presentato il corpus delle riproduzioni di pitture etrusche eseguite da Augusto Guido Gatti (1863-1947): disegni, lucidi e tele in scala 1:1 che raffigurano le più celebri tombe dipinte del mondo etrusco allora conosciute. La Galleria delle pitture etrusche in facsimile, destinata ad una sezione del Museo Archeologico di Firenze a partire dal 1928, è stata l'ultima esperienza museale di questo tipo, dopo quelle del Gregoriano, di Monaco, Bologna, Orvieto e Copenaghen. Ponendo una particolare attenzione alla storia della riproduzione, il volume illustra il lavoro del disegnatore fiorentino con l'intento non solo di far conoscere una tematica museologica, ma anche di fornire documentazione inedita su monumenti pittorici oggi fortemente deteriorati o addirittura non più esistenti. Il catalogo di 325 documenti è consultabile anche nella banca dati ICAR (http://icar.huma-num.fr).
Variazioni Pirandello. Frammenti di discorsi dal Teatro di Luigi Pirandello
Antonio Vaccaro
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 194
Centocinquanta citazioni tratte dal Teatro di Luigi Pirandello (1867-1936) – ventiquattro in dialetto siciliano – distribuite con studiata eterogeneità, ciascuna con la propria autonomia, a mo’ di variazioni sul tema Pirandello, a creare percorsi imprevedibili nei quali liberamente muoversi. «Schegge d’universo» che, strappate dal contesto e da esso isolate, come i personaggi della più nota delle commedie pirandelliane, sembrano “nate vive”, e come tali “vogliono vivere”; e lo fanno come meglio non potrebbero: in “modo tridimensionale”. Eppure, a rimetterle insieme in formazione, quelle schegge si sostengono a vicenda, ricostituendo e restituendo nella sua integrità l’universo del Genio agrigentino.
Dylan classico. Fonti antiche di un poeta on the road
Antonia Piva
Libro
editore: Osanna Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 224
“Ho costruito e ricostruito / a partire da tutto ciò che era in attesa / come la sabbia delle spiagge / da cui si costruiscono molti castelli / a partire da quello cui era stato dato inizio / ben prima del mio tempo. /” Una parola, una melodia, una storia, un verso / chiavi nel vento per aprire la mia mente: così, poco più che ventenne, agli esordi degli anni Sessanta, Bob Dylan definì la sua poetica. Queste pagine abbandonano il taglio prospettico usuale – il cantautore più influente dell’ultimo mezzo secolo –, e scelgono un terreno di ricerca assai originale e nuovo: in un itinerario avvincente, esse esplorano gli echi e i rimandi, davvero inaspettati, di matrice classica nel corpus letterario di Bob Dylan, evidenziando la straordinaria densità poetica dell’artista americano. Ecco che, accanto al ruolo più aulico e tradizionale degli scrittori, ritorna la sensibilità remota dei bardi e degli aedi, dei trovatori e dei minstrels, i cantori itineranti perennemente per strada col loro mestiere esigente e i loro versi che si depositano nel cuore degli uomini.