Edizioni ETS: Philosophica
Trattato di ontologia
Constantin Noica
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2007
pagine: 272
L'ontologia tradizionale ha avuto come fine la contemplazione di un Essere Perfetto e elevato. Da Heidegger in poi, i filosofi si sono spesse volte rammaricati del fatto che un tale orientamento abbia condotto allo scacco dell'ontologia stessa. Ma che succederebbe se l'ontologia non partisse più dall'alto, da un Empireo dell'essere, ma dal basso? È ciò che si chiede Noica, in un trattato che racchiude trent'anni di riflessione filosofica. Partire dal basso può significare, innanzi tutto, restituire un tono più umile a una simile riflessione, nell'ultimo secolo sempre più impallidita di fronte ai successi della ricerca scientifica. Quest'ultima, difatti, ha saputo dissertare di più e meglio sui vari aspetti della filosofia tradizionale, screditando la filosofia stessa e la sua secolare autorità. L'unico dominio non ancora nominalmente affetto da scientismo è quello dell'essere in quanto tale: e, proprio per questo, di tutte le forme filosofiche possibili l'ontologia sembra presentarsi come quella dotata di maggior senso attuale. Ma se l'ontologia verrà reinaugurata 'dal basso', la contemplazione dell'essere non potrà non avere inizio e fine che nel quotidiano intramondano, nella datità delle cose che sono. È da queste premesse che si sviluppa il discorso noichiano, fondato su un severo richiamo al compito essenziale e sfuggente della filosofia: il poter dire che ogni cosa è nella misura in cui è, e il comprendere il mondo nella doppia accezione del capirlo e dell'avvolgerlo.
Le idee e le cose. La teoria della percezione di Descartes
Elisa Angelini
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2007
pagine: 272
A quali condizioni la percezione è una rappresentazione della realtà e non una semplice finzione della mente o un sogno? Interprete privilegiato della rottura con il paradigma della somiglianza tra idee e cose che aveva lungamente garantito al pensiero un legame rassicurante con il mondo, agli inizi dell'età moderna Descartes esplora i luoghi e le metafore della dissomiglianza, dalla geometria alla grafica, dalla prospettiva al linguaggio, con un percorso che attraversa tutte le sue opere. Sarà proprio il paragone con il linguaggio a trasformare il rapporto tra idea e realtà in una relazione drammaticamente aperta alle insidie dello scetticismo e dell'idealismo. Tra interessi scientifici e domande filosofiche, Descartes intreccia la teoria della percezione con tutti i grandi temi del suo pensiero, non ultimo il dualismo mente-corpo, nel tentativo faticoso, ma convinto, di coniugare dissomiglianza e realismo. Un tentativo affascinante anche agli occhi dei filosofi che, poi, lo ritennero fallito, da Foucher a Bayle, da Reid a Russell, da Ryle a Foucault.
L'ironista nella botte. Sören Kierkegaard e la ricezione di Enten-Eller
Andrea Scaramuccia
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2006
pagine: 246
Retorica e potere. Una lettura del Gorgia di Platone
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2006
pagine: 272
Ineffabilità. Logica, etica, senso del mondo nel Tractatus di Wittgenstein
Gabriele Tomasi
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2006
pagine: 228
Perché Wittgenstein attribuisce un senso etico a un libro che riguarda le condizioni della raffigurazione del mondo? Perché considera la comprensione della natura della logica e della proposizione rilevante anche per il modo in cui guardiamo al senso e al valore del mondo? Che cosa collega logica, etica ed estetica? L'autore suggerisce un percorso dalle tematiche logiche del Tractatus a un sentimento del mondo caratterizzato dalla meraviglia, per il quale a venire in primo piano non sono gli stati di cose descrivibili, bensì l'esserci di ciò che c'è nel suo aspetto di miracolo. A base dell'interpretazione proposta vi è l'idea che per Wittgenstein non vi sono oggetti logici e neppure fatti etici o estetici.
Estetica e eterodossia in Spinoza
Delfo Cecchi
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2005
pagine: 148
In che modo la lapidaria critica del pulchrum che Spinoza opera può motivare piuttosto che sconsigliare - un interesse per l'"estetica" spinoziana? Questo libro intende mostrare come il rapporto di esclusione tra Spinoza e l'estetica sia direttamente collegato alla componente "ortodossa" dell'opera del filosofo olandese, quella cioè che certifica la propria appartenenza alla modernità attraverso una serie di precise scelte tematiche, quali la dimensione soggettiva dell'immaginazione, la svalutazione delle relazioni, l'adesione a un determinismo di impronta tradizionale.
De decalogo
Filone di Alessandria
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2005
pagine: 156
Perché il decalogo è stato dato nel deserto a tutto il popolo riunito, tra prodigi? La trasmissione della legge sul Sinai non è solamente la trasmissione di un codice, è una rivelazione parallela a quella del roveto ardente. I comandamenti sono indicazioni morali, ma anche elementi per la conoscenza di Dio. Il decalogo è, allora, la presentazione della legge nel senso più complessivo del termine ed è l'auto presentazione di Dio agli uomini. È sia l'espressione di un codice, di una concezione della divinità e dei suoi rapporti con il mondo, che l'espressione di una teorizzazione sociale, di un quadro politico.
Antichi e moderni. L'elaborazione del passato
Silvia Ferretti
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2005
pagine: 216
Ontologia, storia, temporalità. Heidegger, Platone e l'essenza della filosofia
A. Cimino
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2005
pagine: 240
Filosofia ed estetica del senso
Giovanni Matteucci
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2005
pagine: 228
Con la fine del Novecento sono diventate sempre più convincenti le ricerche che mostrano i limiti della "svolta linguistica" della filosofia. Crescente attenzione suscitano suono e immagine, ma anche i nuclei extra-verbali della realtà antropologica e le dinamiche emotive della psiche. Con la locuzione "estetica del senso" s'intende l'esperienza di un'istanza che si articola nell'aisthesis, prima che una costruzione teorica. Il volume tratteggia percorsi teorici che esaminano un campo concettuale all'interno del pensiero di un filosofo, o critici, che elaborano i vincoli di una prospettiva teoretica. E spesso muove dal confronto con autori celebri o scarsamente presenti nel dibattito dell'ultimo secolo.
Contributi alla dottrina dei pregiudizi del genere umano
Georg F. Meier
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2005
Questo scritto di Meier ha rappresentato e rappresenta ancora una provocazione; tanto per l'illuminismo tedesco del XVIII secolo, quanto per le ricerche attuali sul pregiudizio. Le sue tesi principali hanno una portata rivoluzionaria: è nei pregiudizi che va ricercata l'origine della gran parte delle opinioni e della convinzioni degli uomini; il pregiudizio non va ritenuto sempre e necessariamente un giudizio erroneo e spesso si cela persino tra le risposte certe della scienza. Da luterano credente, Meier non risparmia il cristianesimo: analogamente all'ateismo, la maggioranza dei suoi sostenitori vi aderisce in base a pregiudizi.