Ianieri: Ismaele
La steppa. Racconto lungo
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Ianieri
anno edizione: 2024
pagine: 164
"La steppa" di Anton Cechov racconta il viaggio del giovane Jegòruska, mandato in città per studiare, attraverso l'immensa e mutevole steppa russa. Accompagnato dallo zio mercante Ivàn Ivànyc e da Padre Cristoforo, Jegòruska incontra personaggi vari che riflettono la vita e le difficoltà del popolo russo. La steppa stessa diventa protagonista, simbolo della vastità e della solitudine dell’esistenza, mentre il racconto esplora temi come l’infanzia, il distacco e la crescita.
Mirgorod
Nikolaj Gogol'
Libro: Libro in brossura
editore: Ianieri
anno edizione: 2024
pagine: 188
Si è detto molto della raccolta di racconti di Gogol’, che porta il nome del luogo di nascita dell’autore russo, Mirgorod, “città-mondo, ovvero microcosmo di un Gogol’ già famoso, che andava sempre più autonomamente ordinando le coordinate del proprio universo interiore”. E ancora: “è un percorso obbligato da seguire passo dopo passo, racconto dopo racconto”. E infine “Mirgorod non è […] un semplice seguito delle Veglie, ma qualcosa di assolutamente nuovo, con leggi e tematiche differenti. Se Le veglie erano comunque governate dall’idea di una possibile ricomposizione degli opposti, in Mirgorod domina il criterio della separazione, dell’isolamento, e per la prima volta nella poetica gogoliana compare massicciamente il controverso motivo della delimitazione dello spazio vitale del personaggio, inteso come forma di difesa e sopravvivenza e, al tempo stesso, come sintomo di impotenza esistenziale”. Queste parole, poste nel saggio introduttivo di Serena Prina ai Meridiani dedicati a Gogol’, pongono l’accento su un elemento nuovo rispetto al precedente lavoro di Gogol’ (Veglie alla fattoria presso Dikan’ka, 1831-1832), elemento che già nel 1923 veniva in effetti sottolineato da Verdinois nella sua breve prefazione: “Una nuova nota suona qua e là in Mirgorod, una nota come di nausea del presente e di rimpianto del passato”. (dalla prefazione di Armando Rotondi)
Naufraghi in porto
Grazia Deledda
Libro: Copertina morbida
editore: Ianieri
anno edizione: 2023
pagine: 232
I protagonisti sono Costantino Ledda e la moglie Giovanna Era. Costantino è condannato con l'accusa di aver ucciso un suo zio. Nonostante sia innocente, accetta il verdetto per amore della moglie Giovanna. Quest'ultima con l'assenza del marito non ha più possibilità di mandare avanti la sua famiglia, così divorzia dal marito e sposa un ricco ma malvagio proprietario terriero. Nel frattempo Costantino, dopo la confessione dell'autore dell'omicidio, viene liberato e con Giovanna inizia una relazione proibita.
L'immagine e il ricordo
Amalia Guglielminetti
Libro: Libro in brossura
editore: Ianieri
anno edizione: 2018
pagine: 170
Dieci novelle (Il ramo di lillà, La falena e il lume, Un piccolo segreto, L’immagine e il ricordo, La matrigna, È partita, L’ospite, Il sottile inganno, È scritto nel destino, Un uomo di coraggio) tratte dalla raccolta "Anime allo specchio", del 1915 e firmata da una delle maggiori scrittrici italiane del primo Novecento: Amalia Guglielminetti. Nucleo tematico dei racconti è l’immagine, l’immagine e il riflesso, l’immagine e l’inganno, specialmente la rappresentazione della realtà espressa secondo una sensibilità tutta femminile. «Chi mi conosce sa ch’io sono scontrosa come un’ortica e che le mie temerità non sono fatte che di parole scritte», così descriveva la scrittrice torinese il proprio carattere, ma al contempo spiegava anche lo stile della propria scrittura, una prosa capace di portare scandalo, scompaginare il quieto vivere della società benpensante e palesare un insolito gusto, un’insolita trasgressione specie per una donna del suo tempo.
Il pugno chiuso
Arrigo Boito
Libro: Copertina morbida
editore: Ianieri
anno edizione: 2018
pagine: 99
In questo volume di Arrigo Boito si contraddistinguono le ardite combinazioni, lo scandaglio dei soggetti, l'esigente forma espressiva, lo studio meditato sulla musicalità del linguaggio. È una scrittura scorrevole, un ritmo incalzante coadiuvato da un periodare serrato, basato su una narrativa fitta di simbologie e traboccante di enigmi evocativi. Nei personaggi quanto nelle trame dell'autore padovano si ritrovano gli argomenti macabri e tetri, i contorni fantastici e grotteschi che caratterizzano l'intelaiatura del pensiero scapigliato. Una tensione estrema tra bene e male, angelico e demoniaco, canto e grido, splendido e orrido, uno sforzo creativo che esaspera, ampliandolo, l'insanabile dualismo umano. Prefazione di Dario Pontuale.
Bestie, cose, persone
Federigo Tozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Ianieri
anno edizione: 2018
pagine: 154
Nelle “Bestie” Federigo Tozzi sperimenta un genere letterario inaudito, qualcosa che la critica ancora stenta a definire e ricondurre a forme note: 69 prose che tutto sono fuorché frammenti, giustapposte come tessere di un mosaico anti-narrativo e lirico, prive di qualsiasi cornice o introduzione. Un “montaggio”, un’allegoria di situazioni, personaggi, immagini, visioni, in ciascuna delle quali fa la comparsa enigmatica un animale. La bestia, forse, è solo un pretesto o forse è il segnale muto di un significato indicibile. Sin dalla prima prosa il lettore viene catapultato in un mondo che ondeggia fra realtà e immaginazione, fluido e frammentato allo stesso tempo, psichico e fisico insieme, indefinibile e inafferrabile. Prefazione di Cristina Ubaldini.
Bestie, cose, persone
Federigo Tozzi
Libro
editore: Ianieri
anno edizione: 2018
pagine: 156
Nelle “Bestie” Federigo Tozzi sperimenta un genere letterario inaudito, qualcosa che la critica ancora stenta a definire e ricondurre a forme note: 69 prose che tutto sono fuorché frammenti, giustapposte come tessere di un mosaico anti-narrativo e lirico, prive di qualsiasi cornice o introduzione. Un “montaggio”, un’allegoria di situazioni, personaggi, immagini, visioni, in ciascuna delle quali fa la comparsa enigmatica un animale. La bestia, forse, è solo un pretesto o forse è il segnale muto di un significato indicibile. Sin dalla prima prosa il lettore viene catapultato in un mondo che ondeggia fra realtà e immaginazione, fluido e frammentato allo stesso tempo, psichico e fisico insieme, indefinibile e inafferrabile. Prefazione di Cristina Ubaldini.
Memorie dalla casa dei morti
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Ianieri
anno edizione: 2017
pagine: 329
Romanzo scritto nel 1861 al termine della pena scontata in Siberia. Un’opera in parte autobiografica e ispirata alle condizioni che l’autore visse in prima persona in carcere. Scritto nella forma avvincente e incalzante del diario, lo scrittore russo, nella prefazione del manoscritto, si attribuisce la paternità di una confessione di un recluso immaginario accusato di aver ucciso la moglie. Intanto gli altri carcerati che popolano le celle, ma anche i carcerieri, vengono splendidamente descritti, tanto da far emergere la loro nascosta umanità, i loro sentimenti più profondi, i loro intimi segreti o tragiche colpe. Un libro che riflette sulla condizione umana, sulla speranza, sulle ingiustizie, sul senso profondo della libertà, ma soprattutto tenta di comprendere il destino dell’essere umano e per il quale Tolstoj disse: «un modello dell’arte superiore, religiosa, proveniente dall’amore di Dio e del prossimo». Con un saggio di Leone Ginzburg.