La Vita Felice: Le voci italiane
La logica delle nuvole
Marvi Del Pozzo
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2020
pagine: 120
«Penso che il poeta non si debba fermare all'emozione soggettiva dell'esperienza, ma neppure debba sentirsi immobile, solo in silenzio a guardare il mondo ragionando freddamente, isolandosi con distacco e forse con presunzione di sé. Per me le due cose, emozione e pensiero, sono correlate: devono portare comunque a una riflessione che esuli dalla singola persona, devono elevarsi alla generalità. Devono far sì che il lettore possa ritrovarsi nel testo. La poesia deve procurare ulteriori pensieri in altri, far dire a qualcuno: "È vero, sento anch'io così dentro di me, queste semplici parole vorrei averle scritte io, tanto mi appartengono". In questo senso la mia aspirazione è per il dialogo, il confronto, la gioia di una forma di riconoscimento reciproco per quanto di comune ci lega, pur nella diversità delle esperienze. In effetti la poesia può essere un forte tramite di comunicazione e di "affinità elettive".» (l'autrice)
Tutte le forme di vita
Claudia Azzola
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2020
pagine: 68
«Parlare e scrivere fanno emergere lo strato profondo e arcaico della conoscenza, la vox di un'innocenza originaria, pur nell'accettazione di una learned helplessness, la consapevole impotenza. Individualizzata è la scrittura, non l'autore. È un dono poter fare ascoltare la voce della poesia. Le parole soffrono dell'azione riduttiva del parlare, oggi, nella lingua italiana immiserita. Si specchia nel fare poetico la frantumazione del discorso — pur mantenendo la scelta dell'endecasillabo quale naturale forma espressiva dell'italiano. L'irrompere dei fatti è impersonale, a volte sembra non avere un fine né un destino, per cui "gli altri", "i contemporanei", che pure sono testimoni del tempo, nel sogno, nel respiro, oscurano le istanze individuali, ci appaiono anche incomprensibili, nel teatro di tutto ciò che accade, ma lo spazio interiore è più ricco: anche l'incompletezza accade, il fiume accade, l'aquila accade, il filo d'erba accade. Nella compattezza del testo (testo, contesto), l'Autore, che sia narratore o poeta, si rifà all'etimo di "autorità", per come usa la lingua che è il materiale della fabula, della poetica, con anche residui di vulnus incistati nella historia. Tutte le forme di vita sono nell'organismo della poesia, nella réve-rie naturale del gatto, nell'essere veggenti delle cicale, nell'espressione improvvisa, a-logica del discorso. L'Impero spiana, omologa: si fa strada fulmineamente, nel flusso ignoto alla scrivente, l'imago cercata, giusta, nel senso che esprime l'enunciato di Wittgenstein: "Noi ci facciamo immagini dei fatti" (Quaderni 1 9 1 4- 1 9 1 6), rivelando anima e designando mondo. Designare mondo è il fine della scrittura. Il dramma è tutto nello spazio interiore. Non Autore onnisciente, quindi, ma il garante del senso da contenere e trasmettere nel lasso della propria esistenza, e a seguire.» (Claudia Azzola)
Notizie da Patmos
Fabrizio Bregoli
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 94
«Non bisogna lasciarsi "ingannare" da una poesia che si presenta con l'apparenza di un discorso lineare e legata da una precisione del dire che si riscontra in tutte le esperienze che si sono succedute nel lavoro di Fabrizio Bregoli. Ma, diciamolo meglio, non è l'ungarettiano "uomo di pena" che cammina in questi versi, bensì il poeta di Notizie da Patmos è il compagno di strada di un certo Montale, anche lui in attesa di un annuncio, un miracolo, o rivelazione, tutti attraversati da una voce che si è spogliata del superfluo poetico, tracciato in molta lirica di questi anni. Questa è la personale Apocalisse (catastrofe o rivelazione?), con le sue notizie poetiche ed esistenziali, la sua appartenenza, e insieme la sua inappartenenza, che forse neppure una speranza "matematica" riesce a portare a risarcimento del suo laboratorio linguistico, quello che si è impegnato a risemantizzare una parte del lessico scientifico contemporaneo, proponendolo come personale metafora». (dalla prefazione di Piero Marelli)
All'unisono
Mario Laghi Pasini
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 122
Prefazione di Alessandro Fo.
Anatomia del vuoto
Marco Onofrio
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 88
Prefazione di Gianni Maritati.
Annientare la notte
Felice Bonalumi
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 48
Prefazione di Piero Marelli.
L'ora di chiusura
Vittorino Curci
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 80
Da una «provincia di esistenze umbratili», da una «terra sconsolata/ sfuggita alle carte geografiche/ dell’eterno», Vittorino Curci ci offre un libro intenso e commovente. I temi sono quelli che caratterizzano da sempre l’universo creativo di questo poeta: le partite perse del presente, il drammatico fluire del tempo, il legame indissolubile tra i vivi e i morti, la scrittura e l’essenza della poesia, i distacchi dalle persone e dai luoghi amati. Su tutto, sin dai primi testi della raccolta, scende una luce melanconica che, davanti alla frammentazione della vita reale, rinnova il mistero di una parola che nasce nel segno indefettibile della verità e più che mai necessaria in un «tempo che ha svenduto le nostre illusioni/ senza comprenderle».
Il mare mi ha deposto dalla croce. Mediterraneo
Giovanni Bracco
Libro
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 92
“Ho proposto ad alcuni immigrati che sono ospiti a Milano di esprimere pensieri, desideri. Mi premeva conoscere il loro punto di vista. Così è nata la sezione Lettere che introduce questo libro, con testimonianze pubblicate nelle traduzioni dal francese, dall’arabo, dall’inglese. È la migliore, la più toccante prefazione che io potessi desiderare per un libro che raccoglie una sfida: filtrare attraverso lo sguardo della poesia lirica aspetti della maggiore tragedia del nostro tempo: civile, economica, politica. Queste poesie sono dedicate anche a loro: Mame, senegalese; Imane e Mohamed, dal Marocco; Zeren, tibetana. Migranti, che apre la raccolta, immagina di dare voce ad alcuni sventurati protagonisti di questa tragedia. Il Mediterraneo è diventato l’incolpevole carnefice e un immenso cimitero per migliaia di persone che aspiravano a una vita migliore o, semplicemente, a una vita. [...] Urne è l’esito, in poesia, di una campagna epigrafica condotta, sul finire degli anni Settanta, da mio padre. Ho provato a coniugare i contenuti letterari e iconografici di alcune urne cinerarie superstiti, avvalendomi dei suoi studi, per fare riaffiorare qualche voce: erano, i più, liberti, schiavi affrancati, ai quali era affidata la gestione, insieme ai servi, delle ville e delle relative aziende agricole. Lavoravano per conto dei proprietari che erano, in qualche caso, gli stessi imperatori. Molti erano stati tratti dai mercati oltremare degli schiavi. Nel Mediterraneo fioriva il traffico di esseri umani. Sono passati solo venti secoli...” (dalla nota dell'autore)
Allegro ma non troppo
Vittoria Fonseca
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2019
pagine: 61
"'Allegro ma non troppo' rispecchia in pieno la poetica di Fonseca ma la porta avanti, così come hanno fatto i libri precedenti: sempre un passo avanti nelle nuove raccolte, un'evoluzione, un continuo mai uguale a se stesso. In ogni suo libro colpisce l'eleganza del versificare, direi la compostezza: quel modo che ha di infilare ogni parola nel verso, una dopo l'altra come se fossero perle di vetro, fragili e forti al contempo, e poi ogni verso, uno dopo l'altro, fino a chiudere la poesia. [...] In questa raccolta il filo dell'ironia che ha sapientemente intessuto tutte le liriche precedenti lascia lievemente il posto a una nitidezza quasi sacrale. È la sacralità laica della vita che emerge anche laddove il sorriso ironico di Fonseca si fa largo. Ma è la risata, e non più l'ironia, che apre alla poesia: una risata che «fu chiarore negli oscuri vicoli/ e amari della vita/ora è levità e sofia [...]». Fonseca cuce i pensieri del passato e i pensieri del presente sapientemente nei versi come da suo intento - «ricucirli vorrei, all'uncinetto». Nelle precedenti raccolte cuciva anche gli oggetti e le persone ai versi, ora sembra essersi acclimatata nel disperdersi della realtà - «Se n'è andata la permanenza delle cose» -, una dispersione che ai suoi occhi di poeta non è perdita ma occasione, supporto alla poesia. [...]" (dalla postfazione di Anna Toscano)
L'ultima locanda
Carla Spinella
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 90
"Con questa nuova raccolta Carla conferma la sua piena maturità poetica e aggiunge alla produzione precedente nuovi componimenti estremamente concentrati per tematica e purezza formale. Si tratta di una scelta di testi, fra molti altri che conserva inediti, che ci danno un diario intimo dei suoi più recenti anni e ci raccontano il dramma del vitale contrasto fra il passato, con i suoi ricordi di giovinezza, di sogni, di speranze, di bellezza, e il presente, in cui l'avanzare dell'età e delle esperienze hanno ridotto quel passato in cenere, in nostalgia, in doloroso confronto con una quotidianità che non ha mantenuto le lontane promesse, invecchiando e debilitando il corpo e ancora più trasformando i sogni in incubi, le speranze in angosce, l'amore in indifferenza e disamore. Ma la vitalità non ancora del tutto domata dal tempo offre pur sempre, sebbene ridotti in frantumi, nuovi desideri e nuove speranze. Si innesta così una dialettica esistenziale fra passato, presente e avvenire sulla quale Carla non si sofferma in costruzioni filosofiche o morali, ma si esprime direttamente con una rara purezza lirica, tutta immagini e sentimenti." (dalla Prefazione di Luciano Aguzzi)
Al buffet con la morte
Anna Toscano
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 66
"Domattina [...] prendi del tempo e siedi a colazione con le poesie di Anna Toscano. Parlano di ciò che ci fa paura che è anche ciò che ci racchiude, contengono visioni, dettagli, amori, presagi, parlano della morte di chi ha conosciuto e di quella di chi non ha conosciuto mai, hanno la forza dirompente del suo coraggio, della sua vita, lo sguardo lucido con cui ha messo sotto osservazione le sue amputazioni rendendole specchio delle nostre. Queste poesie delineano una casa, intesa come il luogo che sempre ci portiamo dietro, abitato tanto da chi ci sta intorno quanto da chi non c'è più: è la sua casa, la vostra, la mia". (dalla postfazione di Nadia Terranova)
Il codice dell'alleanza
Isabella Vincentini
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2018
pagine: 104
Dopo "Le ore e i giorni" e "Lettere a un guaritore non ferito", con questo libro Isabella Vincentini riprende e approfondisce i temi diaristici del viaggio nell'anima e dell'anima, «Quale anima parla nel sogno, quale il sogno dell'anima?». Una geografia intima, come scrive Sotirios Pastakas, intrecciata a una presenza potente dell'Ade e dei morti, che irrompono da ogni parte e rendono ancora più vulnerabile e indifeso lo slancio d'amore e il respiro di Venere sul lettino psicanalitico: «La morte entrò in terapia ma non si assopì sul divano». Versi alti e ispirati con l'acutezza consueta di certi interni come in Allegorie, Supplica, l'amore come ammirazione, i sassi che ripetono il suo nome, lo struggente finale. Un'opera tesa e affilatissima in cui luoghi, mito e psiche si affastellano e confondono nell'esprimere slanci e dolori, nello sforzo continuo di rimanere fedele ai sogni, di non sottrarsi alle prove della vita. «Non volevo che interpretassi/i miei sogni, ma che mi aiutassi a sognare»: di fronte a versi come questi non si può che restare incantati e tremanti, ha scritto Riccardo Emmolo: «Tramato dai viaggi nelle terre del mito occidentale, questo libro è in realtà un viaggio dell'anima come avventura di fuoco, un combattimento all'ultimo sangue. Poche volte vita e letteratura sono parse così consorelle. Poche volte in modo così febbrile, entusiasta, carico di vita fino a scoppiare, trasposto in immagini esatte, in ritmi felici e in metafore illuminanti come in questo libro». C'è un dialogo serrato e sotterraneo tra le epigrafi, i capitoli e i singoli testi, un filo raziocinante e meditativo, lo stesso retaggio critico da cui scaturisce questa nuova scrittura, intessuta di versi lunghi e sequenze ritmiche inframezzate da slanci lirici. Una tormentata Alleanza terapeutica, divisa e smarrita tra poesia e pensiero in viaggio o in esilio, in un Mediterraneo che riluce di memorie, nonostante le lacerazioni della storia. Prefazione di Sotirios Pastakas. Postfazione di Elio Grasso.