Libri di Alessandro Moscè
Per sempre vivi
Alessandro Moscè
Libro: Libro rilegato
editore: Pellegrini
anno edizione: 2024
pagine: 132
Per sempre vivi, senz’altro la migliore opera poetica di Alessandro Moscè, è suddivisa in cinque, affilati capitoli che ripercorrono in tono perentoriamente alto le tematiche fondamentali della sua biografia: la comunicazione tra i vivi e i morti (gli affetti famigliari e il dialogo trascendentale con il padre), l’eros e il sogno incentrati nel dolcissimo ricordo dell’adolescenza, il locus amoenus dei giardini pubblici di Fabriano, luogo esistenziale, piuttosto che contemplativo, la malattia infantile con la finitudine e il sibilo misterioso, radente della morte, il riscatto, infine, con il simbolo della forza identificato nel mito dell’infanzia: il calciatore Giorgio Chinaglia, autentico trascinatore per lunghi anni della squadra della Lazio. Un percorso di vita e di poesia costellato da profonde rarefazioni in cui si sovrappongono il fiato corto della possibile resa e la consapevolezza, poi, di una conquistata, fortemente voluta trasfigurazione. (Tiziano Broggiato)
Le case dai tetti rossi
Alessandro Moscè
Libro: Libro in brossura
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2022
pagine: 192
In occasione della vendita della casa dei nonni, Alessandro torna ai tetti rossi, ovvero la grande struttura dell'ex ospedale psichiatrico di Ancona, complesso inaugurato a inizi Novecento e riconvertito dopo la Legge Basaglia del 1978. Il distacco dalla casa dell'infanzia diventa per lui la soglia di un viaggio nel tempo, nei ricordi di quando ragazzino gironzolava intorno ai cancelli per vedere gli internati, di quando Ancona e le Marche tutte confinavano tra quelle mura chi non aveva retto alla Seconda guerra mondiale. A dare una svolta alla gestione dell'ospedale, sulla falsariga di Basaglia, Alessandro ricorda il dottor Lazzari. Il racconto poetico e illuminante di un pezzo di storia del Novecento spesso dimenticato, una riflessione sulla follia, l'integrazione e la libertà.
Alberto Bevilacqua. Materna parola. Ritratto di uno scrittore
Alessandro Moscè
Libro: Libro in brossura
editore: Il Rio
anno edizione: 2020
"Alberto Bevilacqua. Materna parola" ripercorre la storia umana e artistica di uno dei maggiori scrittori e registi italiani del secondo Novecento. Alessandro Moscè, che lo ha frequentato a lungo, racconta Bevilacqua a partire dalla sua umanità, narrandone l’infanzia, la famiglia, le abitudini, gli amori e la vita tra Parma, l’Oltretorrente, il Po, Roma e la casa di Vigna Clara; ma Moscè ricostruisce anche i grandi incontri di una vita: Attilio Bertolucci, Zavattini, Sciascia, Ligabue, Chaplin, Borges, Tognazzi, Romy Schneider, Manfredi, Berger, Ionesco, Paolo VI. Non può poi mancare un’analisi della vita letteraria e artistica di Bevilacqua, offrendo un quadro critico della sua poetica sospesa tra i luoghi, l’esilio, l’eros, i sogni, la cosmologia.
La vestaglia del padre
Alessandro Moscè
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2019
pagine: 118
Questa raccolta poetica nasce specialmente da un fatto cruciale: la morte di un genitore e la conseguente ricaduta sull'esistenza del figlio, che rivede, come in un film muto, gli episodi salienti del padre specie durante la sua permanenza a Roma, da giovane, per motivi di lavoro. La rara intensità ed emozionalità unisce i due non solo nel legame di sangue, ma anche, soprattutto, nel ricordo e nella passione comune per la Lazio, la squadra di calcio che rappresenta una vicinanza ideale che non avrà fine, il punto d'incontro tra passato e futuro che si muove nelle maglie bianco-celesti della squadra durante le partite domenicali. E inoltre le vicissitudini e l'eco della quotidianità, il mito dell'infanzia e dell'adolescenza (altro punto forte, da sempre, della poetica di Alessandro Moscè), l'appartenenza ad un luogo identitario, l'incontro con i malati psichici di un ex manicomio.
Gli ultimi giorni di Anita Ekberg
Alessandro Moscè
Libro: Copertina morbida
editore: Melville Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 176
"Quell'abito nero non faceva una piega. Lui, Marcello, la guardava assorto, con gli occhi color petrolio, come quando ci si sveglia da un sogno ribelle". La grande Anita Ekberg, che fu la donna più bella del mondo, è ormai anziana e malata. Vive in una casa di riposo nei pressi di Roma dove trascorre gli ultimi anni della sua esistenza camminando appoggiata a delle stampelle e poi costretta a muoversi su una carrozzina, dimenticata da tutti. Un giovane giornalista la incontra per intervistarla e tra loro nasce un'intesa. I due si frequentano per alcuni mesi che diventeranno l'occasione per Anita di passare in rassegna la sua intera esistenza, per rievocare il periodo d'oro della carriera cinematografica, quando era considerata la diva dagli occhi di ghiaccio, il sogno di tutti gli italiani, specie dopo la celeberrima scena che la vide camminare dentro la Fontana di Trevi nel capolavoro "La dolce vita". Torna il tempo trascorso con Fellini, Mastroianni, Risi, Agnelli, l'incontro con il poeta Salvatore Quasimodo. Si riaffacciano gli uomini che l'hanno amata passionalmente come coloro che l'hanno tradita nella fiducia. Fellini le appare in sogno ad indicarle una via d'uscita dalla paura della morte. Anita Ekberg stringe amicizia con un anacoreta d'altri tempi, con un prete dedito all'alcool e con una signora minuta e garbata: figure aleggianti in una quotidianità surreale, tra cose mai dette che emergono nelle zone d'ombra che ognuno di noi si porta dentro. La metafora dell'esistenza è racchiusa in un quadernone dove l'ex attrice appunta, tramite lettere che non spedirà mai, impressioni e stati d'animo, racconti visionari e preveggenze, sedute spiritiche e nostalgici flashback.
Galleria del millennio. Viaggi letterari 2004-2014
Alessandro Moscè
Libro: Libro rilegato
editore: Raffaelli
anno edizione: 2016
pagine: 216
Il talento della malattia
Alessandro Moscè
Libro: Copertina morbida
editore: Avagliano
anno edizione: 2012
pagine: 216
Quando uno scrittore può dire di essere stato uno dei pochi guariti da un male crudele e raro, allora non può esimersi dal raccontarsi. Alessandro Moscè lo fa a distanza di trent'anni ambientando e riconoscendo gli archetipi dell'esistenza umana che in questo romanzo ci sono tutti: la nascita, la morte, il senso di finitudine, la perdita, il mito, la fede. Un famoso calciatore diventa il viatico per far fronte ai luoghi di separatezza dalla vita, gli ospedali. Giorgio Chinaglia, mito della Lazio degli anni '70, era già un "compagno insostituibile" di giochi nell'infanzia, incarnato fantasiosamente come soggetto di fedeltà al quale appellarsi nella solitudine. Nel romanzo figura una marcata caratterizzazione dei personaggi della quotidianità: i nonni, il padre, la madre, la suora delle elementari, l'anziana signora dei vicoli, l'omino della casa di riposo, il luminare della medicina. Si apre uno spaccato sulla provincia italiana che confluisce in una dimensione-altra con la comparsa della malattia, a soli tredici anni. Ma si avverte, in fondo, che il dolore è stato anche un'occasione per riaffermare la vita.
Tra due secoli. Poeti interpreti del nostro tempo
Alessandro Moscè
Libro
editore: Neftasia
anno edizione: 2007
pagine: 172
Una raccolta di saggi critici su alcuni dei poeti italiani di oggi interpreti del nostro tempo. Il tentativo è di escludere un'unica tendenza, un viatico unificante, una zona franca di poesia. Nella proliferazione di correnti, in questo lavoro, la mancanza di un ordine imperativo è già un primato. La messa a fuoco è tutta dentro la singolarità. La molteplicità e la mutevolezza dei percorsi della poesia degli ultimi anni, sono riprodotte in alcuni esempi delle generazioni nate negli anni '40 e '50 (Umberto Piersanti, Dario Bellezza, Roberto Carifi, Giuseppe Conte, Cesare Viviani, Milo De Angelis, Giancarlo Pontiggia, Patrizia Valduga e Valerio Magrelli).
Slittamenti
Gabriele Galloni
Libro: Libro in brossura
editore: AttraVerso
anno edizione: 2021
pagine: 58
Sono attimi d’eterno e cedimenti, fughe e ritorni, echi di silenzio nel tempo, nello spazio. I versi di Gabriele Galloni nascono dagli inventari mutevoli della vita quotidiana, perpetuano immagini e sensazioni tormentate e lucide; fanno appello al momento fugace che rende tangibili la gioia, il dolore e l’immortalità di una grazia luminosa destinata a raggiungere quel muro che fa da confine al deserto, perché la vita, come la poesia, sarà sempre quel coltello che “non deve fermarsi mai, per nessuna ragione”.
L'età bianca
Alessandro Moscè
Libro: Libro in brossura
editore: Avagliano
anno edizione: 2016
pagine: 224
Dopo trent'anni Alessandro incontra il suo amore giovanile, Elena, che lo aveva rifiutato. Questa volta instaura con lei una complicità sentimentale che prende il sopravvento e investe il mondo di entrambi, chiuso attorno alle abitudini della provincia. Quasi per una resa dei conti con il destino, Alessandro, accompagnato da Elena, si reca nell'ospedale in cui era stato ricoverato da bambino e da dove sorprendentemente era uscito vivo. Davanti all'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, tornano a galla i ricordi: le partite della domenica "in bianco e nero", l'idolo dell'infanzia Giorgio Chinaglia, il centravanti della Lazio nel frattempo scomparso, ma affiora anche la consapevolezza, un po' dolce e un po' amara, che prima o poi bisogna dare un taglio netto alla nostalgia e alle malinconie e aprire un capitolo nuovo dell'esistenza. Se ne "Il talento della malattia" l'autore raccontava la guarigione da un terribile sarcoma di Ewing avvenuta negli anni Ottanta, oltre che per le cure mediche, anche grazie alla sua passione per il calcio, ne "L'età bianca" affronta la seduzione dell'adolescenza e i suoi tormenti, l'amore, la reticenza nel donarsi e il timore di mettersi a nudo, la passione per la scrittura e l'incontro con grandi poeti contemporanei come Mario Luzi, nella memorabile cena in un ristorante di Senigallia. Un libro che parte da una vicenda autobiografica, attraversa l'Italia degli anni Ottanta e Novanta e alla fine si rivela una storia universale.