Libri di Carmine Leo

"70 sfumature dell’animo" è una delicata raccolta di poesie in cui Carmine Leo esplora i molteplici aspetti dell’anima umana. Attraverso i versi evocativi del testo, l’autore accompagna il lettore in un viaggio nelle emozioni fatto di malinconia, speranza, ricordi e introspezione. Il libro si apre con una riflessione sul legame padre-figlia, per poi espandersi a temi universali come il passare del tempo, le gioie e le difficoltà della vita, l’amore, l’amicizia e il rapporto con il divino. La scrittura di Carmine Leo è permeata da una dolce malinconia che, tuttavia, non si abbandona mai alla disperazione: c’è sempre un filo di luce che attraversa le sue parole, come un raggio di sole che attraversa le nuvole. Un libro capace di emozionare e far riflettere chiunque lo legga.

"Una Piccola Pompei" nel cuore del Partenio: così sono stati definiti i ruderi del Convento di Maria Incoronata, situato al centro dell'omonimo pianoro, a oltre 1000 metri s.l.m. e impreziosito dalla bellezza naturalistica della fiorente faggeta circostante, nel comune di Sant'Angelo a Scala in Irpinia. Di questo convento, oggi, restano solo alcune "pietre" che raccontano al viandante o al visitatore che si arrampica sin lassù la storia dell'importanza che ebbe e della soppressione e distruzione ad opera dei francesi di Giuseppe Bonaparte, nel 1806, per aver dato ospitalità al brigante "Fra Diavolo", al secolo Michele Arcangelo Pezza, "Duca di Cassano" e patriottico colonnello dell'esercito borbonico del re di Napoli, Ferdinando. La drammatica storia raccontata nel romanzo, oltre ad esaltare l'umanità, l'orgoglio dell'appartenenza, la coerenza e il coraggio dei personaggi, risalta anche la bellezza e le potenzialità di sviluppo di quei luoghi, territori ricchi di tesori naturalistici ed artistici, troppo spesso dimenticati e "distrutti". Le pietre del Convento dei Monaci Camaldolesi dell'Incoronata parlano e raccontano una storia in cui s'intrecciano verità e immaginazione.

"Lungo i sentieri del grano" è un romanzo storico che parla di grandi, ma soprattutto di piccoli eventi. È scritto a più voci, perché esso è frutto delle fonti orali di più protagonisti, ormai anziani, che sono la memoria storica del territorio. Essi hanno l’onere e l’onore di condividere con le giovani generazioni quella memoria che è patrimonio comune e nella quale ognuno di noi può riconoscersi per un senso di appartenenza.

Una scelta di autori insolita quella di Leo, frutto anche delle sue passioni. Così accanto al Pascoli della cavallina storna ritroviamo La bandiera rossa di Pierpaolo Pasolini ed accanto ad Ada Negri una figura inquietante e complessa quale quella di Amelia Rosselli. Una sorta di retablo il lavoro nel quale fili lontani si intrecciano si fondono si sovrappongono per lasciarci un messaggio, per invitarci a leggere approfondire conoscere collocando nel loro contesto ogni scritto ed autore . Autori grandi come autori piccini, come i piccoli alunni di Leo che costituiscono il cuore del tutto con i loro venti componimenti. Lavori giovanili, pennellate di colore e luce il cui corpus più consistente si sofferma sul tema del femminicidio e della donna, richiamando versi poco noti di Dacia Maraini, quelle" Donne mie" che chiudono la sezione dei grandi e direi tutto il lavoro, come scrive Gaetana Aufiero.