Libri di Ettore Marino
Un quadrifoglio verde tra le spine. Traduzioni da poeti italoalbanesi
Ettore Marino
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2022
pagine: 148
La più diffusa minoranza etnolinguistica del nostro Meridione è quella degli Arbëreshë (Albanesi d’Italia). Qui si tenta di darne plastica e chiara notizia limitando i cenni storici al minimo necessario. Scopo finale del presente lavoro è definire l’albanità d’Italia indagando lo stato attuale della lingua arbëreshe in bocca al parlante e interrogando, col tradurne una scelta di testi, i maggiori poeti che in detta lingua cantarono, e cioè De Rada, Santori, Serembe, Schirò – il quadrifoglio del titolo. Quanto alle spine dello stesso, lo sfarsi della lingua e la buffa retorica che l’accompagna sono le più puntute e aspre.
Patibolo
Ettore Marino
Libro
editore: ilfilorosso
anno edizione: 2021
pagine: 88
"La poesia è il fuoco (fatuo talora) d'ogni suo prius. Espira, espia facendo versi. Ti muoia ai piedi ogni forma di posa e d'impegno. Pavonéggiati pure mentre scrivi e dopo; impégnati in tutte le lotte che puoi: ma che mai un tuo scritto abbia a sortire polito come un damigello o, peggio e meglio, intruppato come un parà: se lo è, è un naufragio. Poesia - anche i deterministi ne convengono - è invece sempre puro approdo. Che lo scrivere chiuda altre funzioni è verità antica, che ripetere stanca. Patibolo, perché se te ne avvedi è già tardi. Vi fosti già condotto. Ti si lascia cantare."
Storia del popolo albanese. Dalle origini ai giorni nostri
Ettore Marino
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2018
pagine: 208
I sentieri che conducono all'attuale Albania partono dal mondo illirico, destinato a entrare in contatto, durante l'età antica, con i Greci, per essere poi dominato dai Romani. Da lì in avanti, gli albanesi conosceranno invasioni fugaci e stagioni d'eroismo, segnate in particolare, nel corso del Quattrocento, dalla mitica figura fondativa di Giorgio Castriota Scanderbeg. Seguiranno lunghi secoli di dominazione turca. L'indipendenza, sancita nel novembre 1912, dischiuderà la via a travagli nuovi, in un'Europa in guerra e tra nemici sempre aggressivi con l'Albania. Antico e duraturo il legame con l'Italia, specie con Napoli e Venezia; quella stessa Italia che, nel suo tardo sogno colonialista, annetterà lo Stato balcanico nel 1939. Dopo la fine della guerra, l'Albania entrerà nella sfera di gravitazione sovietica: saranno gli anni dell'esperimento stalinista di Enver Hoxha, seguiti, dopo la caduta del regime, dal ribollente caos del primo decennio di riconquistato pluralismo, e infine dagli attuali segni di ripresa. Unico Stato ateo al mondo durante il periodo conclusivo del regime, l'Albania è una terra in cui convivono quattro confessioni religiose. La quotidianità delle popolazioni montane è stata segnata per secoli da codici consuetudinari oggi ancora non del tutto dismessi. C'è, tuttora, una porzione d'Albania oltre confine (Kosovo, Macedonia, Montenegro, Grecia settentrionale), mentre numerose antiche colonie albanesi punteggiano, orgogliose di sé, l'Italia del Sud. II libro ripercorre tutti questi sentieri, e altri ancora, per offrire un quadro completo della realtà albanese, in un originale e inedito sforzo di sintesi.
Sensazioni (suggestioni dell'anima). Raccolta di poesie e racconti
Ettore Marino
Libro: Copertina morbida
editore: Gruppo Albatros Il Filo
anno edizione: 2015
pagine: 155
"Lievi e coinvolgenti, i componimenti poetici di Ettore Marino. Quasi tutti rigorosamente in rima e perfettamente agganciati alla metrica più squisita, dando al lettore la giusta cadenza ritmica e mostrando, inoltre, una particolare abilità nel manipolare le parole. Passiamo dai versi più intensi, dedicati alla scomparsa di un bambino, fino a quelli più estemporanei e leggeri, come una piccola riflessione sullo shopping. A questa ricca e colorata raccolta si affiancano dei brevi racconti che completano l'opera. Il primo è dedicato ai Giochi Olimpici che si tennero a Roma nel 1960. Il secondo, invece, è un piccolo spaccato di vita partenopea, condita con spassose espressioni in dialetto, su un momento di vita politica."