Libri di F. Totaro
Il corpo e le sue trasformazioni
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2018
pagine: 400
La dimensione corporea è oggi il crocevia di questioni ad ampio spettro. Cresce la persuasione della trasformabilità del corpo verso forme inedite, aperte anche a esiti di discontinuità con l'evoluzione genetica consolidata. Si creano aspettative di allungamento della durata della vita e persino di superamento della mortalità biologica. La promessa o la realizzazione del corpo trasformato sono in stretto rapporto con la potenza delle tecnologie, che si associano alle pratiche della cura del corpo diffuse nel costume quotidiano. L'attenzione alla corporeità coinvolge pure, a vario titolo, una pluralità di discipline e di campi del sapere. Le ricerche neuro-biologiche forniscono acquisizioni cognitive sorprendenti, a cui guardare senza pregiudizi e, d'altro canto, senza accettazioni corrive. L'ambito filosofico è da tempo impegnato da più angoli visuali ad abbandonare il dualismo mente-corpo. A sua volta l'ambito teologico è proteso a liberarsi da un astratto spiritualismo e ad apprezzare l'umano in quanto "carne" destinataria dell'annuncio di salvezza. Da questo volume, impostato come confronto tra saperi e ricco di riferimenti ad autori importanti, il lettore potrà trarre elementi di riflessione da sottoporre al proprio giudizio critico.
Legge naturale e diritti umani
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2017
pagine: 368
Dei diritti umani oggi tutti parlano e la loro applicazione diventa sempre più ampia. Ai diritti classici altri si aggiungono, al punto che ci si interroga sulla loro proliferazione. Più raro è collegare i diritti umani con la legge naturale. Per alcuni il nesso della seconda con i primi sarebbe persino un ostacolo al loro sviluppo. Per altri, senza una relazione dei diritti che vengono alla ribalta della storia con un punto di riferimento costante che illumini in modo significativo il loro incremento, si cadrebbe Nell'arbitrio illimitato. Ma come pensare la relazione? Non si può pretendere di dedurre da un'idea astratta e uniforme di natura la ricchezza molteplice degli atti umani. Il rapporto deve tenere insieme ciò che può essere pensato come permanente con ciò che si nutre della novità dei processi. E, allora, natura umana è dinamismo verso qualcosa che ci attrae e dà senso al nostro agire. In questo volume confluiscono riflessioni che, anche quando divergono, hanno come obiettivo comune la costruzione della vita umana buona. Contributi di: Giuseppe Angelini, Francesco Botturi, Gian Luigi Brena, Calogero Caltagirone, Angelo Campodonico, Marco Cangiotti, Santino Cavaciuti, Francesco D'Agostino, Franco De Capitani, Tomaso E. Epidendio, Anna Vittoria Fabriziani, Arianna Fermani, Giovanni Ferretti, Rosanna Finamore, Marianna Gensabella, Michele Indellicato, Markus Krienke, Simona Langella, Luciano Malusa, Angelo Marchesi, Mario Micheletti, Donatella Pagliacci, Vittorio Possenti, Massimo Reichlin, Giuseppe Riconda, Aurelio Rizzacasa, Francesco Russo, Giorgia Salatiello, Luca Savarino, Marcella Serafini, Flavia Silli, Francesco Totaro.
L'etica tra natura e storicità
Libro
editore: Eum - Centro Edizioni Università di Macerata
anno edizione: 2013
pagine: 246
I saggi di questo volume ruotano intorno al rapporto tra etica, natura e storicità. I tre termini alimentano una forte problematicità. L'idea di natura viene spesso opposta all'idea di cultura, per mettere in guardia dal relativismo culturale. A sua volta la storicità sembra meglio corrispondere al dinamismo della vicenda umana. Allora: natura o storicità? Oppure è il momento di andare oltre la separazione e la contrapposizione delle due sfere? E, nell'epoca delle ipotesi di costruzione tecnologica del post-umano, abbiamo qualche criterio per pensare un incontro 'giusto' tra natura e storicità? Tale criterio è l'arricchimento dell'esperienza umana nell'equilibrio tra mutamento e permanenza. Lungi dallo svolgere una funzione di guinzaglio alla libertà delle decisioni, l'etica può essere invece un fattore efficace di maturazione delle coscienze e fornire elementi per un esercizio autonomo e responsabile dei giudizi concreti.
Verità e prospettiva in Nietzsche
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2007
pagine: 232
"Se ci si volesse tirare fuori dal mondo delle prospettive, si perirebbe. Anche una neutralizzazione delle grandi illusioni già incorporate distrugge l'umanità. Bisogna approvare e accettare molte cose false e cattive" (1884). Così dicendo, Nietzsche decreta la morte della verità oppure la ripropone in forme sconosciute alla tradizione? In altri termini: l'incessante divenire delle prospettive distrugge oppure rafforza l'essere della verità? E soprattutto: dopo Nietzsche, hanno senso parole di verità? Intorno a queste domande, nell'attenzione critica alle interpretazioni testuali e nel confronto serrato con la lettura dell'"eterno ritorno dell'identico" offerta da Emanuele Severino, ruotano gli autorevoli contenuti nel volume.
La persona e i nomi dell'essere. Scritti di filosofia in onore di Virgilio Melchiorre
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2002
pagine: LIV-1350
Nietzsche tra eccesso e misura. La volontà di potenza a confronto
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2002
pagine: 348
A oltre un secolo dalla morte di un filosofo che ha segnato molteplici aspetti della nostra cultura ma è stato pure piegato a usi fuorvianti, importanti studiosi del suo pensiero mettono a fuoco il concetto fondamentale di volontà di potenza. Con un esito interpretativo sorprendente, emerge che la potenza si presta a essere indagata sia nel senso dell'eccesso, o della eccedenza, sia nel senso della misura. Quest'ultima si configura come paradigma del conoscere e dell'agire e come pilastro esistenziale, obbligando a rivedere letture unilaterali del pensatore tedesco. Ma i contributi contenuti nel volume, a partire dalla feconda provocazione nietzschiana, si estendono alle connessioni con altri testimoni e interpreti in vario modo di un problema cruciale per l'epoca moderna, cominciando da Leopardi e Renan per andare a Freud e Bataille, Scheler e Jaspers, Buber e Leo Strauss, fino a Derrida. La riflessione sulla misura e l'eccesso, in relazione al pensiero di Nietzsche, si rivela così pregnante per la comprensione del tempo e della civiltà in cui viviamo, per la capacità di illuminarne sia i processi oggettivi sia i vissuti soggettivi.
Nazione, stato e società civile. La filsofia e l'unità d'Italia
Libro
editore: Pensa Multimedia
anno edizione: 2013
pagine: 252
La celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia ha dato luogo a una messe copiosa di studi. Questo volume offre tuttavia un taglio insolito e originale. È dedicato prevalentemente al contributo della filosofia italiana al processo unitario, considerato nelle articolazioni di nazione, stato e società civile. Vengono perciò esplorati aspetti rilevanti sia di pensatori del campo cattolico, come Antonio Rosmini e Vincenzo Gioberti, sia di pensatori appartenenti alla "Scuola napoletana" quali Vincenzo Cuoco, Francesco De Sanctis, Silvio e Bertrando Spaventa, maggiormente segnati in senso storicistico. L'attenzione va poi anche a un protagonista del "cattolicesimo democratico" del XX secolo: Luigi Sturzo.
Etica ed economia: il rapporto possibile
Libro
editore: EMP - Edizioni Messaggero Padova
anno edizione: 2008
pagine: 208
Il volume, ospitando contributi di economisti e filosofi, intende mostrare la problematicità del rapporto tra etica ed economia e, insieme, la relazione possibile. Il filo conduttore dei vari contributi, pur nelle rispettive differenze, può essere rintracciato nel comune tentativo di individuare modelli economici rispettosi della dignità della persona, capaci di promuovere la realizzazione nell'orizzonte della pienezza antropologica che caratterizza l'agire umano nel suo intero. La corsa dell'economia globale verso rischi di distruzione può essere riorientata soltanto dall'energia di una rinnovata saggezza al servizio degli individui e della società.
Annuario di etica. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2006
pagine: X-344
Il tema dell'universale antropologico e morale è parte di quel nucleo speculativo della modernità che è diventato problema nella postmodernità. O meglio: è diventato negazione certa, se con "universale" si intende l'attributo della "natura umana", ed è diventato affermazione incerta, se con universale si connota qualcosa dell'agire umano, in quanto criterio (vincolo, procedura ecc. ) da tutti condiviso. Questo forse spiega perché, se le etiche contemporanee, per un lato, cercano, quasi disperatamente, di conservare qualcosa dell'antico universalismo - segno della dignità ed eccellenza del sapere morale tra i saperi umani -, paiono, dall'altro, sempre inclini a rassegnarsi nel vedere ridotta l'etica ad una delle molte forme culturali. E pur vero che l'universalismo moderno, nonostante il titanico sforzo hegeliano, di rado ha superato lo statuto dell'universale "astratto"; anzi si è spesso rovesciato nel particolarismo differenzialista: a riprova che il problema dell'universale porta in sé quello del particolare e fa questione precisamente quanto alla sua combinazione con questo.

