Libri di Francesca Belviso
Pavese settant'anni dopo. Un bilancio critico
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne (Genzano di Roma)
anno edizione: 2024
pagine: 176
Il volume raccoglie gli atti della giornata di studi tenutasi a Parigi il 16 aprile 2021 per celebrare i settant'anni della scomparsa del grande scrittore torinese. Attraverso i contributi di specialisti e testimoni, vengono ripercorse le principali tappe della fortuna critica di Pavese al fine di far luce sugli aspetti meno conosciuti della biografia umana e intellettuale di un autore la cui dimensione si rivela oggi eminentemente europea.
1918-2018. Cento anni della Grande Guerra in Italia
Libro
editore: Accademia University Press
anno edizione: 2020
pagine: 368
A due anni dalla fine del Centenario della Prima guerra mondiale, questo volume si interroga sull'eredità del primo trauma storico del Novecento, momento integrante di una memoria collettiva costruitasi nel corso degli ultimi cento anni, nonché evento fondatore della storia italiana ed europea. Sul piano storico, la questione della mitizzazione della Grande Guerra e della sua strumentalizzazione in alcuni momenti cruciali della storia nazionale viene vagliata alla luce del recupero del suo valore ideologico e immaginario, funzionale ad un racconto condiviso. Espressione del sacrificio e del dovere di patria, la Grande Guerra pone ancora oggi la questione del nesso fra la storiografia e una "politica della memoria" che ha spesso inficiato la rivisitazione dell'evento. Sul piano culturale, letterario e artistico, le testimonianze, le riscritture o le creazioni sulla Grande Guerra invitano a riflettere sul senso veicolato dalle forme - memorie, romanzi, poesia, arti visive - scelte per reinterpretare quello scontro che è stato anche un'occasione di coesione sociale e di elaborazione dell'identità nazionale. Questo volume affronta le questioni più scottanti dell'immediato dopoguerra, la memoria lunga del conflitto tra eredità e distanza critica, le rivisitazioni delle ragioni del conflitto o dell'esperienza del fronte e infine la costruzione delle numerose memorie politiche e celebrative. La Grande Guerra riletta come cartina di tornasole della storia patria e del suo divenire.
Il taccuino segreto
Cesare Pavese
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2020
pagine: 236
A settant'anni dalla scomparsa di Cesare Pavese, lontani ormai i clamori suscitati dalla prima segnalazione sulle pagine culturali del quotidiano «La Stampa » nel 1990, viene infine presentata in volume l'edizione del Taccuino segreto dello scrittore torinese. Curata da Francesca Belviso, corredata di una introduzione dello storico della cultura Angelo d'Orsi, arricchita della testimonianza inedita dello scopritore, Lorenzo Mondo, nonché di un saggio della curatrice, l'edizione permette infine di inserire a pieno titolo questo scritto nella biografia intellettuale pavesiana. La ricostruzione della genesi scrittoria del Taccuino, redatto in uno dei periodi più tormentati del percorso esistenziale di Pavese, induce a contestualizzare questa scrittura diaristica e offre una chiave di lettura per la comprensione di alcuni dei frammenti più problematici dal punto di vista ideologico. Una opportuna antologia degli articoli usciti all'indomani della pubblicazione sulla « Stampa » fornisce un campione delle reazioni più vive espresse da coloro che ebbero Pavese come sodale e definisce il contesto storico del dibattito. Nell'appendice documentale, la pubblicazione delle immagini del block notes di 29 fogli permette infine di allontanare ogni dubbio sull'autenticità del documento. La prima edizione del Taccuino segreto di Pavese sembra dunque imporsi come un'operazione doverosa e necessaria, a trent'anni esatti dalla scoperta dell'inedito, poiché fornisce un tassello fondamentale al ritratto di un autore che ancora oggi sembra oscillare tra la figura dell'idolo inviolato e quella del mito infranto.
Il trauma di Caporetto. Storia, letteratura e arti
Libro
editore: Accademia University Press
anno edizione: 2018
pagine: 352
La battaglia di Caporetto (24 ottobre - 9 novembre 1917) ha rappresentato un trauma nella storia italiana del Novecento. Ancor oggi, nel linguaggio comune, la parola Caporetto è sinonimo di disastro. In quella battaglia i soldati della 2a Armata vengono respinti dagli austriaci e dai tedeschi al di qua dell'Isonzo e del Tagliamento fino al Piave, mentre i Comandi militari li accusano di diserzione e tradimento. Cento anni dopo, questo volume affronta, in un'ottica pluridisciplinare e interdisciplinare, e alla luce della nozione di "trauma", gli aspetti storici, politici e militari della disfatta. Esso fa largo spazio anche alle testimonianze dei soldati-scrittori la cui esperienza di quei giorni acquista senso se inserita in una dimensione collettiva e storica. Le stratificazioni temporali - relative tanto alla lettura storiografica, militare e politica quanto agli scritti memoriali e letterari - costituiscono un fattore importante per la riappropriazione di un evento che tocca la storia e l'identità italiane.
«Di giovar nocendo, si credea». Riflessioni sulla maturazione umana camminando con Orlando fra l'«Innamorato» e il «Furioso»
Marco Paoli
Libro: Libro in brossura
editore: Khymeia
anno edizione: 2018
Un saggio che vuole portare l'autore a riflettere sulla maturazione della mente umana, su come venga influenzata da elementi esterni e da convinzioni spesso sbagliate e fuorvianti e su come, alla fine, possa trovare la sua strada. prefazione di Francesca Belviso.
Amor fati. Pavese all'ombra di Nietzsche
Francesca Belviso
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2016
Il saggio è uno studio sull'attenzione al mondo linguistico e culturale tedesco nel percorso di formazione di Cesare Pavese, un dato imprescindibile, ma scarsamente affrontato dalla critica. In tale prospettiva, la traduzione parziale della pseudo Volontà di potenza di Nietzsche realizzata dallo scrittore nel '44-'45 apre un nuovo orizzonte di studi, proponendo la visione inedita di un Pavese germanofilo e nietzscheano, e può rappresentare l'occasione di uno stimolante dibattito, non solo nel ristretto ambito degli specialisti di Pavese. Il manoscritto pavesiano, sottoposto per la prima volta all'attenzione del lettore, offre infatti uno scenario inedito nella storia culturale dei gruppi intellettuali torinesi della prima metà del Novecento, inserendosi nel grande mosaico delle lotte interne alla casa editrice Einaudi legate alla pubblicazione, più volte rimandata e poi definitivamente accantonata, di Der Wille zur Macht, una delle opere più vulgate del filosofo tedesco sulla quale è pesato, più greve, il fardello ideologico dell'appropriazione nazista.