Libri di Francesco Rullani
La sfida della continuità: efficacia economica-organizzativa nei progetti di sviluppo sanitario
Giacomo Buzzao, Francesco Rullani
Libro
editore: pièdimosca
anno edizione: 2025
pagine: 158
Empowering the marginalized: il ruolo delle imprese ibride ad impatto sociale
Luca Mongelli, Francesco Rullani
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 288
Crowdsourcing, crowdfunding, crypto-token e big data. La digitalizzazione dei cittadini come risorsa per le organizzazioni
Francesco Cappa
Libro: Libro in brossura
editore: McGraw-Hill Education
anno edizione: 2023
pagine: XII-160
Oggigiorno, grazie all'avanzamento delle information technologies, i cittadini di tutto il mondo possono essere facilmente coinvolti in processi di creazione e condivisione della conoscenza a vantaggio della performance aziendale. Fenomeni come il Crowdsourcing per la raccolta di idee innovative, il Crowdfunding e i Crypto-token per la raccolta di fondi per sostenere attività imprenditoriali, ed i Big Data per poter ottenere insight, hanno come obiettivo comune quello di fornire un vantaggio competitivo alle aziende coinvolgendo crowd composte da numerosi individui esterni all'azienda. In questo volume si fornisce una panoramica su questi fenomeni emergenti per contribuire alla definizione dei benefici e dei costi che ne derivano, verso una loro migliore comprensione riguardo il quando e il come implementarli. Con tale intento, il libro è rivolto a studenti, ricercatori, manager, policymaker e cittadini interessati a questi argomenti, con l'obiettivo di contribuire ad una definizione dello stato dell'arte in questi ambiti, favorendone una appropriata diffusione ed individuando possibili linee di ricerca future. Prefazione di Francesco Rullani.
Dentro la rivoluzione digitale. Per una nuova cultura dell'impresa e del management
Enzo Rullani, Francesco Rullani
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2018
pagine: XVII-320
Questo libro cerca di offrire una visione pro-attiva dell’evoluzione digitale. Il pervasivo impiego di macchine e algoritmi che hanno perso la rigidità standardizzante e replicativa del passato sta cambiando i modi di fare impresa, di svolgere le funzioni manageriali, di dare senso al consumo e alle relazioni sociali. I dispositivi digitali di oggi diventano sempre più capaci di interagire con le nostre idee e capacità, fornendoci servizi sempre più flessibili, personalizzati, collaborativi. Cambiano i modi di generare valore, mettendo insieme economia del gratuito (free), condivisione (sharing economy), globalizzazione (global value chain), trasformazione dei business model e perfino dei prodotti (servitization) in una nuova economia in cui le piattaforme digitali facilitano le relazioni tra persone, imprese e territori, da un lato, e d’altro le controllano in regimi di quasi monopolio. In questo contesto, la digitalizzazione aumenta in modo dirompente l’efficienza che viene a realizzarsi nelle singole produzioni, aprendo prospettive di sviluppo ancora tutte da immaginare, da costruire. E tuttavia mostra anche un “lato oscuro” in cui gli uomini rischiano di perdere il controllo dei processi economici e sociali consegnandolo ad automatismi intelligenti, capaci di evolvere e imparare. In che misura questi automatismi sostituiranno il lavoro umano, creando una diffusa disoccupazione tecnologica? In che modo manager, consumatori, lavoratori e cittadini potranno sottrarre le loro scelte e i loro desideri al controllo di automatismi efficienti di cui non potranno facilmente fare a meno? In quale modo possiamo agganciare la dirompente energia positiva dell’evoluzione digitale contenendone il lato oscuro? La tesi sostenuta dagli autori è che nel futuro che ci attende esista la possibilità di recuperare spazi di libertà e di esplorazione per l’intelligenza degli uomini a condizione di uscire dalla sterile contrapposizione tra tecno-ottimisti e tecno-pessimisti. Cercando invece, pragmaticamente, di realizzare forme di collaborazione attiva tra uomini e macchine, in un mondo caratterizzato da livelli crescenti di complessità. Un mondo in cui le macchine – per quanto intelligenti - non possono fare da sole, avendo necessariamente bisogno delle capacità di immaginazione, progettazione e condivisione di senso proprie degli uomini.