Libri di Paolo Maddalena
Il territorio bene comune degli italiani. Proprietà collettiva, proprietà privata e interesse pubblico
Paolo Maddalena
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2025
pagine: 208
«Si è radicato nella mente di tutti che il proprietario è assoluto padrone dei suoi beni, non tenendo conto del fatto che il fenomeno dell’edificazione produce effetti non solo sui beni in proprietà del privato, ma anche sui beni che sono in proprietà collettiva di tutti, come il paesaggio, che, essendo un aspetto del territorio, è in proprietà collettiva del popolo, a titolo di sovranità». Passione civile e competenza giuridica si fondono in questo densissimo contributo alla riflessione sui beni comuni. Con rigore e lucidità, non perdendo mai di vista l’obiettivo di dare al suo lavoro massima concretezza, Paolo Maddalena, uno dei più importanti giuristi italiani, pone il problema nel quadro sconcertante dell’attuale crisi, mettendo in luce come crisi ambientale e crisi finanziaria abbiano una causa comune: la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Come già diceva Roosevelt in una relazione al Congresso degli Stati Uniti nel 1938: «la libertà di una democrazia non è salda se il popolo tollera la crescita di un potere privato al punto che esso diventa più forte dello stesso Stato democratico». Di qui l’importanza di distinguere la proprietà comune o collettiva, che ha il suo fondamento nella «sovranità», dalla proprietà privata, che ha il suo fondamento nella «legge», ristabilendo un equilibrio che negli ultimi decenni di storia italiana è stato tutto sbilanciato a favore della proprietà privata. L’autore rileva con forza la precedenza storica della proprietà collettiva del territorio da parte dell’intero popolo sulla proprietà dei privati e la prevalenza giuridica della prima sulla seconda, sancita dalla stessa Costituzione. Si tratta di due dati che consentono un capovolgimento della tradizionale concezione borghese, rafforzata dal pensiero unico dominante del neoliberismo economico, secondo cui l’interesse pubblico costituisce un limite alla proprietà privata, là dove è la cessione a privati di parti del territorio, oggetto di proprietà collettiva, che limita la proprietà collettiva medesima. Una tale inversione di prospettiva è, secondo l’autore, imprescindibile se si mette in atto una lettura non preconcetta della Costituzione rispetto al tema della funzione sociale della proprietà, dei limiti all’iniziativa economica privata e dell’intervento pubblico nell’economia. «Pochi intendono – sottolinea Salvatore Settis nella sua Introduzione – che solo il rigoroso fondamento sul disegno di società voluto dalla Costituzione e il puntuale radicarsi nel nostro ordinamento possono far uscire le tematiche dei beni comuni dal limbo dell’utopia, e farne invece il manifesto di una politica dei cittadini non solo auspicabile, ma possibile». Un pamphlet appassionato e rigoroso che, a dieci anni dalla prima edizione, nulla ha perso della sua attualità e della sua urgenza e che esorta a dare inizio a un autentico rinnovamento economico, sociale e politico.
L'identità dei partiti al vaglio della Costituzione italiana. Vademecum per elettrici ed elettori disorientati
Luigi Fasce
Libro: Libro in brossura
editore: KC Edizioni
anno edizione: 2023
Prefazione di Paolo Maddalena. Presentazione di Giorgio Boratto. Introduzione di Valdo Spini. Postfazione di Felice Besostri.
Una identità in vendita. Patrimonio culturale e Costituzione
Emanuele Petracca
Libro: Libro in brossura
editore: Primiceri Editore
anno edizione: 2021
pagine: 174
Come è avvenuto che, quasi senza accorgercene, sia possibile alienare a terzi ciò che prima, mai ci saremmo sognati di vendere, i nostri beni demaniali e il nostro patrimonio artistico? I primi appartengono a Noi, alla collettività, in una concezione che affonda le radici negli albori della nostra storia giuridica fino alla Costituzione, e poiché la nostra cultura è la nostra identità, permetterne la vendita significa privare il futuro dell'Italia, di entrambi. Se tutto ciò è contrario ai principi della nostra Costituzione, questa però può e deve essere l'unico faro illuminante per i cittadini, affinché, specialmente oggi, in balìa di questa stagione di privatizzazioni in cui si antepone il ritorno economico ai valori costituzionali, indichi la strada e i mezzi con i quali difendere il nostro patrimonio e noi stessi. "I Padri fondatori avevano comunque capito che per costruire una società nuova, questa doveva necessariamente essere vissuta da cittadini, partecipanti alla vita della Nazione, opponendosi nel caso anche a delle leggi ingiuste, nell'interesse 'dei molti', o se vogliamo della collettività tutta". Prefazione di Paolo Maddalena.
La rivoluzione costituzionale. Alla riconquista della proprietà pubblica
Paolo Maddalena
Libro: Libro in brossura
editore: DIARKOS
anno edizione: 2020
pagine: 432
L'attuale sistema economico neoliberista sta destrutturando lo Stato democratico, portando l'Italia verso un imminente disastro economico, e il mondo intero, verso un'insostenibile diseguaglianza economica. Insomma, è arrivato il momento di una rivoluzione. Una rivoluzione non violenta, costituzionalmente legittima, che tenga conto della situazione italiana nel contesto globale, e riequilibri il rapporto tra pubblico e privato, ricostituendo il “patrimonio pubblico” appartenente al Popolo a titolo di sovranità. Un patrimonio che è stato incostituzionalmente dissipato, dai governi succedutisi dopo l'assassinio di Aldo Moro. Come ogni cittadino, infatti, ha bisogno di un suo piccolo patrimonio o reddito per assicurarsi una «vita libera e dignitosa», così il popolo sovrano necessita di una “proprietà pubblica” che possa garantire a tutti, specie nei momenti di emergenza (come si è visto a proposito della pandemia del Covid-19), sicurezza, prospettive e cure. Ciò non può che passare attraverso la (ri)nazionalizzazione delle industrie strategiche, delle fonti di produzione della ricchezza nazionale, dei servizi pubblici essenziali, delle fonti di energia, come impongono gli articoli 41, 42 e 43 della nostra Costituzione democratica e repubblicana.
Il diritto dell'ambiente-Per un'ecologia politica del diritto
Paolo Maddalena, Franco Tassi
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 132
Questo volume della collana editoriale "Pan. Paesaggio Ambiente Natura", a cura di Nicola Capone, comprende due saggi sul tema del diritto all'ambiente e dell'ambiente: il primo elaborato dal giurista Paolo Maddalena nel 1993; il secondo, più antico e precursore, redatto dal naturalista Franco Tassi nel 1976. Due studi entrambi ancora originali, sia per la chiarezza dell'esposizione, sia per la prospettiva tracciata. Introduce il volume Tomaso Montanari, che inquadra le questioni poste nella cornice costituzionale. Di fronte al vecchio antropocentrismo, gli autori affermano la necessità di una svolta biocentrica del pensiero. Struttura portante di questo nuovo discorso diventa la Comunità biotica della quale facciamo tutti parte, dal regno minerale a quello vegetale e animale. Si capisce che non è possibile considerare isolatamente l'essere umano, non è possibile neppure far riferimento solo alla specie umana, ma bisogna fare "mente locale", imparare l'arte di abitare la terra sentendosi parte dell'intera comunità degli esseri viventi. Si tratta, come fanno notare gli autori, di una nuova etica che «allarga i confini della comunità per includervi suoli, acque, piante e animali e, in una parola, la terra» (Leopold 1949). Postfazione di Nicola Capone.
Gli inganni della finanza. Come svelarli, come difendersene
Paolo Maddalena
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2016
pagine: 160
Decostruire gli assunti fondamentali del neoliberismo divenuto ormai, nelle nostre società occidentali, pensiero unico dominante e restituire spazio e dignità al concetto di cittadinanza attiva e partecipata: sono questi i principali intenti del denso, appassionato volume di Paolo Maddalena, giurista impegnato da anni nella difesa del principio fondamentale della proprietà collettiva dei beni comuni. In queste pagine la difesa degli assunti costituzionali e delle prerogative dei cittadini prende la forma di una critica aspra al modello di società espresso dall'odierno capitalismo finanziario globale, che ha sradicato l'economia dalle sue basi materiali e si è fatto sovrano anche rispetto ai governi. Maddalena individua la causa fondamentale dell'attuale, profonda e persistente crisi dell'economia globale nella sostituzione dell'economia dello scambio con l'economia della concorrenza. Secondo questa visione divenuta imperante, vince il più forte, con buona pace dei concetti giuridici di giustizia ed equità; il pubblico deve cedere il posto al privato; lo Stato deve deregolamentare, spacchettare, liberalizzare; tutto confluisce nel mercato globale e tutto viene mercificato - anche ciò che, per sua natura, non può avere un valore di scambio e non può essere oggetto di commercio, poiché è di appartenenza collettiva (pensiamo ad esempio all'idea che ai beni paesaggistici e culturali di proprietà dello Stato si possa anche solo assegnare un "prezzo").
Chiesa e convento di Sant'Agostino in Sessa Aurunca
Antonio Marcello Villucci, Paolo Maddalena
Libro: Copertina morbida
editore: RDS Grafica
anno edizione: 2016
pagine: 42
Il territorio, bene comune degli italiani. Proprietà collettiva, proprietà privata e interesse pubblico
Paolo Maddalena
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 2014
pagine: 120
Passione civile e competenza giuridica si fondono in questo contributo alla riflessione sui beni comuni. Con rigore e lucidità, non perdendo mai di vista l'obiettivo di dare al suo lavoro massima concretezza, il giurista Paolo Maddalena pone il problema nel quadro sconcertante dell'attuale crisi, mettendo in luce come crisi ambientale e crisi finanziaria abbiano una causa comune: la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Come già diceva Roosevelt in una relazione al Congresso degli Stati Uniti nel 1938: "la libertà di una democrazia non è salda se il popolo tollera la crescita di un potere privato al punto che esso diventa più forte dello stesso Stato democratico". Di qui l'importanza di distinguere la proprietà comune o collettiva, che ha il suo fondamento nella "sovranità", dalla proprietà privata, che ha il suo fondamento nella "legge", ristabilendo un equilibrio che negli ultimi decenni di storia italiana è stato tutto sbilanciato a favore della proprietà privata. L'autore rileva con forza la precedenza storica della proprietà collettiva del territorio sulla proprietà privata e la prevalenza giuridica della prima sulla seconda, sancita dalla stessa Costituzione.
Il diritto dell'ambiente. Una riflessione giuridica sulla difesa ecologica del pianeta
Paolo Maddalena
Libro
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2012
pagine: 16
Un punto logico di partenza, quando si discute di ambiente, è senza dubbio la constatazione che esiste una perfetta corrispondenza tra l'uomo e le cose del mondo [...] e, se l'uomo è parte della natura, non si può negare che il valore dell'uomo si estende alla natura, con la conseguenza che occorre far riferimento non più al principio antropocentrico, ma al principio biocentrico o, meglio, al principio ecocentrico: ciò che ha valore è la "comunità biotica", un concetto cioè che "allarga i confini della comunità (umana), per includervi suoli, acque, piante ed animali e, in una parola, la Terra". Parlare di ecocentrismo, d'altro canto, non significa sottovalutare il valore dell'uomo. Ciò che va sottolineato è che la comunità umana, che ha un suo imprescindibile e specifico valore, deve essere considerata nell'ambito più ampio della comunità biotica della quale è parte.
Costituzione incompiuta. Arte, paesaggio, ambiente
Paolo Maddalena, Alice Leone, Tomaso Montanari, Salvatore Settis
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2013
pagine: 185
Nel 1948 la Repubblica ha risposto all'invocazione lanciata quattro secoli prima da Raffaello: la Costituzione ha spaccato in due la storia dell'arte italiana, assegnando al patrimonio storico e artistico della nazione una missione nuova al servizio del nuovo sovrano, il popolo. La storia dell'arte è in gran parte la storia dell'autorappresentazione delle classi dominanti. Ma la Costituzione le ha dato un senso di lettura radicalmente nuovo. Il patrimonio artistico è divenuto un luogo dei diritti della persona, una leva di costruzione dell'eguaglianza, un mezzo per includere coloro che erano sempre stati sottomessi ed espropriati. L'articolo 9 ha fatto di più: ha sancito solennemente l'unione indissolubile del patrimonio storico e artistico e del paesaggio, e ha trasformato in progetto il ruolo etico e politico che questa unione ha giocato nella storia d'Italia. Le interpretazioni della Corte costituzionale hanno ampliato ancora questa visione originalissima, prendendo coscienza che il primo e più essenziale bene comune è l'ambiente, la cui tutela in nome dell'interesse pubblico è condizione essenziale per la stessa esistenza di una democrazia moderna. Il progetto della Costituzione sull'ambiente, sul paesaggio e sul patrimonio artistico è la promessa di una rivoluzione: sta a noi mantenerla.