Libri di Roberto Volpi
Fare statistica. Guida ragionata alle più comuni tecniche statistiche per operatori socio-sanitari
Roberto Volpi
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 1999
pagine: 160
Igiene, profilassi, medicina sociale. Per infermieri e operatori sanitari
Roberto Volpi
Libro
editore: Piccin-Nuova Libraria
anno edizione: 1992
pagine: 450
Questo testo raccoglie elaborati dei corsi d'insegnamento, discussioni e riflessioni sulle esperienze e sulle continue conquiste in ambito di igiene e medicina sociale. Tutto ciò presuppone un certo livello di competenza di alcune discipline quali l'epidemiologia, la genetica, la biochimica, la microbiologia. Il testo si articola in 16 capitoli riguardanti in particolare l'igiene del territorio, dell'edilizia, alimentare, lo studio dell'ambiente, l'epidemiologia, la patologia, la prevenzione. Igiene e clinica, prevenzione e cura devono conservare la loro funzione specifica, diversa e sovente antitetica.
Liberiamo i bambini. Più figli, meno ansie
Roberto Volpi
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2004
pagine: 149
L'Italia è il paese con il più basso tasso di natalità dell'Occidente. Pochi figli iperprotetti da genitori costituzionalmente ansiosi, alle cui paure si aggiunge l'immagine di un mondo pericolosissimo per i minori veicolata dai mass-media. Tra le pressioni esercitate da familiari troppo premurosi e lo scarso numero di coetanei, i giovani crescono senza fare esperienza della sofferenza utile alla crescita e senza sviluppare una capacità di socializzare indispensabile in età adulta. Avere più figli consentirebbe di dividere il carico d'ansia tra più figli, di evitare le attenzioni superflue e anti educative. I giovani sarebbero, così, più liberi di mettersi alla prova, di esprimersi, di scoprire i propri desideri, di essere autosufficienti.
Il sesso spuntato. Il crepuscolo della riproduzione sessuale in Occidente
Roberto Volpi
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2012
pagine: 208
Capita non di rado di sentire affermare dalle fonti più disparate, e anche qualificate, che quello del declino demografico dell'Occidente sarebbe un problema inventato. Ma, se così fosse, per quale motivo i più avanzati Paesi europei si impegnerebbero per attuare le politiche più efficaci per contrastarlo? Sbagliano analisi? Non sanno più leggere e interpretare i dati della loro stessa demografia? Forse è più realistico pensare che il problema non solo esista, ma sia a tal punto grave che misure di stampo dichiaratamente natalista, tese in primis, se non in modo esclusivo, a incrementare le nascite, non riescono che ad attenuarlo senza venirne a capo. Questo saggio, peraltro, non sposa affatto il punto di vista dei pragmatici, secondo i quali, se si fanno pochi figli e sempre più coppie non ne fanno nessuno, ciò accadrebbe per ragioni materiali e contingenti: il lavoro che scarseggia, i redditi non abbastanza alti e sicuri, i servizi carenti e via di questo passo. Costoro non colgono l'anima del problema, che sta proprio nella riproduzione sessuale in Occidente, nel sesso degli occidentali, che è cambiato, in corrispondenza con i cambiamenti nelle coppie e nelle famiglie, nel matrimonio e nei modi e nei tempi del mettersi e dello stare insieme tra uomini e donne, non sempre, anzi quasi mai, in meglio. È con quest'anima assai problematica e riottosa che bisogna fare i conti, ammesso e non concesso che ci stiano ancora a cuore le sorti della nostra civiltà.
La nostra società ha ancora bisogno della famiglia? Il caso Italia
Roberto Volpi
Libro: Copertina morbida
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2014
pagine: 176
Estesa, ricostituita, allargata, di fatto, unipersonale, convivente, non convivente... Le forme di famiglia di cui oggi si censisce, e non solo da un punto di vista statistico, l'esistenza sono davvero tante e in continua variazione. La famiglia cambia pelle, e questo suo trasformarsi, si dice da più parti, è segno di vitalità, di capacità di risposta ai mutamenti della società. Siamo proprio sicuri che sia così? Roberto Volpi, statistico attento a far dialogare i dati con la vita e i comportamenti sociali del nostro Paese, sfata questo e altri miti mostrandoci una realtà ben diversa con la quale fare i conti. La famiglia nella sua modalità 'tradizionale', fondata sulla coppia unita in matrimonio e aperta ai figli, ha svolto un ruolo fondamentale nel risollevare le sorti dell'Italia appena uscita dalla Seconda guerra mondiale e ha goduto di ottima salute fino a metà degli anni Settanta, poi la sua traiettoria vitale ha preso un'altra strada, fino alla situazione di oggi, caratterizzata da una perdita di prestigio che si misura in numeri di matrimoni e di figli mai così bassi nella storia d'Italia. Le cause di questo scivolamento, peraltro condiviso con gli altri Paesi occidentali, sono tante, ma il vero punto della polverizzazione della famiglia in forme sempre più contingenti e provvisorie è culturale, e trova la sua origine nella transizione in atto nell'Occidente post-moderno da un tipo di società i cui assetti economico-produttivi necessitavano di una forte famiglia...
Dall'AIDS a Ebola. Virus ed epidemie al tempo della globalizzazione
Roberto Volpi
Libro: Copertina morbida
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2015
pagine: 96
Le epidemie da sempre suscitano nell'immaginario collettivo la paura della catastrofe imminente. Soprattutto quelle di origine virale. I virus, infatti, sono più imprevedibili e pericolosi di batteri e microbi, e per giunta non disponiamo per combatterli di un'arma come gli antibiotici, efficaci contro i batteri. Non restano che i vaccini, benché la loro preparazione non sia facile né la loro somministrazione immediata. E infatti le diverse agenzie sanitarie nazionali e internazionali lanciano continue campagne di invito alla vaccinazione e avvertenze sui comportamenti di prevenzione e profilassi, appoggiate e rilanciate dalla cassa di risonanza dei mezzi di comunicazione. Le cose però sono più complicate di quanto appaiano, e questo libro mette in luce proprio i punti caldi del problema. Dati recentissimi alla mano, prendendo in esame i casi dell'Aids e di Ebola, ma anche dell'influenza suina, della Sars e dell'aviaria, svela con grande lucidità i 'pasticci' creati dagli allarmismi drammatizzanti della comunicazione pubblica, quando non dagli interessi economici che muovono la produzione farmaceutica. E sfata molti luoghi comuni, primo fra tutti quello secondo il quale la globalizzazione ci ha ancor più indeboliti nei confronti delle epidemie rendendo più estesa la possibilità di contagio. Al contrario, la globalizzazione può essere una formidabile arma a nostra disposizione...
La sparizione dei bambini down. Un sottile sentimento eugenetico percorre l'Europa
Roberto Volpi
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2016
pagine: 96
Per i nati con Trisomia 21, la sindrome di Down, questo è il momento migliore. In Occidente la loro speranza di vita sfiora i sessant'anni, un traguardo ritenuto impossibile fino a pochi decenni fa, e soprattutto le loro condizioni di vita hanno subito un radicale cambiamento: sono praticamente autonomi in tutto e mostrano una grande voglia di fare, di esprimersi, di realizzarsi, che trova sbocchi sempre più significativi e apprezzabili. Vi è un crescente numero di down che lavorano, non soltanto in ambiti protetti, mentre si restringe fino alla marginalità la quota di quelli costretti a vivere tra le mura domestiche. Nel 2016 si terranno a Firenze i primi Trisomia Games, i giochi internazionali di atletica a cui parteciperanno giovani affetti da Trisomia 21 provenienti da ogni parte del mondo. Eppure proprio Firenze e la Toscana rappresentano una delle punte più avanzate della sparizione dei down attraverso il combinato disposto della diagnosi prenatale e dell'interruzione volontaria di gravidanza in presenza di feti affetti da questo difetto genetico. È la formidabile contraddizione che attraversa oggi non già il mondo dei down ma la nostra cultura e i nostri valori alle prese con questo mondo: per un verso offriamo loro prospettive sempre migliori, e per un altro cerchiamo di evitare in tutti i modi che vengano al mondo. E infatti si stanno estinguendo in tutta Europa, nel silenzio generale, se non proprio nella soddisfazione sottilmente eugenetica per un tale risultato.
L'uomo che inventò i vaccini. Storia di Eusebio Valli, avventuroso inventore e sperimentatore di vaccini a cavallo tra Sette e Ottocento
Roberto Volpi
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2017
pagine: 168
Eusebio Valli (1755-1816) girò mezzo mondo con l'idea di salvare gli uomini dalle terribili malattie del suo tempo grazie ai vaccini. Di lui però non resta che un'impronta evanescente nella storia della medicina. Strano e immeritato destino per il primo medico che, generalizzando la scoperta di Edward Jenner (l'inglese a cui si deve il vaccino contro il vaiolo), formulò il principio secondo il quale si può immunizzare da una malattia contagiosa iniettando la stessa «materia» responsabile dell'infezione ma debitamente attenuata. In tal modo si provocherà una forma blanda della patologia della quale il sistema immunitario serberà memoria, preservandoci dalla sua forma severa. Riscoperto decenni dopo la sua morte a L'Avana, dov'era andato per curare la febbre gialla, il pisano finì in una disputa nazionalistica, più che medica e scientifica, quando si trattò di contrastare, da parte italiana, il successo di Pasteur contro la rabbia rivendicando al Valli la priorità della scoperta del vaccino contro questa malattia. Disputa impari, dalla quale, col suo rozzo e pochissimo sperimentato preparato, il Valli non poteva che uscire sconfitto.
Il mondo denso. La società è liquida, ma il mondo è denso. E lo sarà ancora di più. Reggerà? Reggeremo?
Roberto Volpi
Libro: Copertina morbida
editore: Lindau
anno edizione: 2018
pagine: 134
Cinque miliardi di abitanti in più tra il 1950 e oggi, all'incredibile media di un miliardo ogni 12-13 anni: è questo il risultato di un popolamento della Terra che nessuno, forse, si aspettava di tale intensità. Inoltre, la vita media dell'uomo non è mai stata tanto lunga, quasi 72 anni. Eppure, quando si ragiona sui grandi temi del destino dell'umanità, della società e dell'ambiente, non si prende quasi mai in considerazione questa variabile che, fra tutte, è forse la più decisiva. Come vive e che cosa può aspettarsi l'uomo moderno in un mondo tanto denso? È la grande domanda che si pone questo saggio, analizzando le attuali dinamiche demografiche delle diverse aree del pianeta e considerando le loro ricadute in termini socioeconomici e antropologici. Il quadro che emerge è quello di una popolazione sempre più urbanizzata e sempre più in movimento, in cui la densità eccessiva di certe aree - con al centro le cosiddette megacities - è causa di gravissime tensioni sociali e culturali. La sopravvivenza, però, è ancora possibile, a patto che vengano affrontate le sfide che, in termini di competizione economica ma anche di solidarietà internazionale, stanno rimettendo in discussione la convivenza civile sulla Terra.
Coronavirus. Covid-19. No! Non è andato tutto bene
Roberto Volpi, Eugenio Serravalle
Libro: Libro in brossura
editore: Il Leone Verde
anno edizione: 2020
pagine: 148
Ripetuto in ogni occasione, esposto sui balconi accompagnato da un beneaugurante arcobaleno, lo slogan "andrà tutto bene" ha espresso la paura, la speranza e l'orgoglio di milioni di italiani. In questo volume gli autori tracciano un bilancio delle scelte attuate per contrastare la pandemia che ha coinvolto principalmente gli anziani, già affetti da patologie croniche preesistenti. Sono stati loro le vittime predestinate di una quarantena imposta all'Italia intera. Molti anziani non sono morti perché sono andati in giro, sono morti paradossalmente perché non sono andati in giro, perché sono stati chiusi 24 ore su 24 con chi poteva infettarli, aumentando di molte volte la loro probabilità di essere contagiati. E ciò non è successo soltanto nelle case, nelle abitazioni private, ma anche nelle Residenze Socio-sanitarie Assistite e perfino negli ospedali, in tutti quei luoghi chiusi che si sono dimostrati il vero centro di incubazione del virus e che la quarantena ha reso ancora più critici. L'obbligo all'uso delle mascherine, dei guanti per accedere ai negozi, la sanificazione delle superfici, sono riesaminate alla luce delle evidenze scientifiche più aggiornate, per giungere alla conclusione che: "No! Non è andato tutto bene".
Dio nell'incerto. L'altra scommessa di Sapiens
Roberto Volpi
Libro: Copertina morbida
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 120
"È che siamo stati educati dal benedetto neodarwinismo che tanti meriti ha (assieme a qualche demerito) a pensarci al ribasso. La nostra galassia? Periferica. La nostra stella, il sole? Anonima. Il nostro pianeta? Piccolo. Il genere Homo? Un ramoscello tra i tanti del cespuglio della vita. La nostra specie, Sapiens? Una fogliolina tra le tante di quel ramoscello di quel cespuglio. Sapiens? Un vivente la cui mente non è che una variazione della mente degli animali. E via e via sempre sminuendo, cosicché si è portati a chiederci come sia possibile che questo modello per così dire di acclarata mediocrità possa risultare ineguagliato nell'universo mondo. Poi succede che passa il tempo, i decenni, che sempre più mostruosi telescopi scrutano lo spazio in ogni anfratto, che le missioni di sonde su questo e quel pianeta ci sommergono di informazioni. Ma di vita, zero. Di artificiosità che provi l'esistenza di un'intelligenza che plasma la natura meglio non parlare neppure". È ancora possibile, in un contesto culturale tanto condizionato, parlare di Dio e caso, di Big Bang e creazione, di scienza e fede, della ratzingeriana "ragionevolezza di Dio" e della visione di Monod compresa tra "caso e necessità" senza essere pregiudizialmente presi a pesci in faccia perché anche a Dio, alla creazione, alla fede, alla ragionevolezza ratzingeriana concediamo una chance, una probabilità, una quotazione nelle scommesse su ciò che neppure la scienza potrà mai arrivare a sapere? Questo piccolo libro parte dalla convinzione che sia prima ancora che possibile necessario non solo concedere ma valutare quelle chance, quelle probabilità, quelle quotazioni nelle scommesse che ciascuno di noi può sempre fare o pensare di fare su Dio, la vita e il destino umano.
Gli ultimi italiani. Come si estingue un popolo
Roberto Volpi
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2022
pagine: 272
«La terra era deserta e disadorna», si legge nella Genesi. E così rischia di diventare l’Italia tra cinquant’anni o, al più, alla fine del secolo. Non sarà facile per un viaggiatore di allora imbattersi in un suo simile attraversando la Maremma toscana, gli altipiani lucani, le distese del vercellese, il foggiano, il cuore della Sicilia e più ancora della Sardegna. Né gli andrebbe meglio in qualche celebrato piccolo borgo, nel frattempo disabitato, se non proprio invaso dalle erbacce, e persino in certe città quasi svuotate. Anche togliendo dal computo i morti per Covid, perdiamo abitanti a una velocità che ridurrà a zero la popolazione della Penisola in un secolo e mezzo. Come siamo arrivati a questa situazione? È come se sul piano riproduttivo ci fossimo lasciati travolgere dai diritti conquistati tra il 1967 e il 1978 – dalla pillola al divorzio, dalla piena parità tra i coniugi alla legalizzazione dell’aborto – che hanno rivoluzionato i costumi degli italiani. La conseguenza è lo scenario, che potrebbe sembrare apocalittico e invece è scientifico, dipinto in queste pagine: la denatalità è in ascesa dal 1974, di coppie se ne formano poche e tardi, la famiglia è in declino. Ed emerge un vero e proprio mutamento antropologico, generato da una sorta di fobia del concepimento, che si traduce in un’inattesa selezione della razza. Nemmeno il movimento migratorio invertirà la rotta, e lo spopolamento accentuerà ancor più le classiche «distanze» italiane: il Sud perderà più abitanti del Nord, dei tanti comuni di montagna e collina se ne salveranno pochi, la grande città, troppo complessa ed entropica, rischia di entrare in crisi. È troppo tardi per evitare il tramonto italiano?